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Autore: Gaia Bessie    20/09/2012    2 recensioni
Suonava come se fosse la sua professione, sorrideva quasi, quando non si accorgeva che Draco era lì. Che la guardava.
A volte, la sentiva bisbigliare sui tasti, quando non cantava. Perché c’erano momenti in cui Astoria non riusciva a parlare, rimaneva a contemplare il vuoto, si beava di quel silenzio quasi doloroso. Poi tornava a sfiorare i tasti e suonava una canzone triste che si adattava perfettamente a quell’aria cupa di cui si era circondata.
A volte suonava perfino qualcosa di allegro, una ninna nanna o qualche canzone per bambini. E sembrava quasi felice, mentre cantava canzoni infantili che la facevano sorridere. Poi, tornava a rinchiudersi nel suo silenzio ostinato e smetteva di cantare. Continuava a suonare.
Draco la sorprendeva spesso a guardarsi attorno con aria spaesata, quando smetteva di suonare. Come se avesse perso qualcosa.
-Va tutto bene?- le aveva chiesto, una volta.
Lei aveva ripreso a suonare ed aveva cantato una strana canzone che parlava di una ragazza innamorata di un ragazzo che non c’era più. E quella consapevolezza aveva colpito Draco come un pugno nello stomaco: Astoria aveva perso qualcuno.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Scorpius Malfoy, Theodore Nott | Coppie: Draco/Astoria, Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Aveva portato Rose a conoscere i genitori, durante il primo Natale dopo Hogwarts, ignorando i costanti borbottii di suo padre sul portare una Weasley al Manor.
Sua madre si era comportata in maniera esemplare, con Rose, chiacchierando come se non si fosse mai persa.
-Scorpius parla sempre di lei- aveva detto una sera, quando Astoria non era ancora andata dal suo pianoforte. –In realtà la disegna, in un campo di margherite. È bravo-
Astoria aveva annuito, rigida. –Si, mio figlio è sempre stato portato per il disegno- aveva detto, calma. Dentro, tremava.
Si era seduta davanti al pianoforte, senza suonare niente, lo sguardo perso nel vuoto.
-Suoni qualcosa per noi, signora Malfoy- l’aveva incitata Rose, con un sorriso. –La prego-
-Cosa vuoi che suoni?- aveva domandato Astoria, in un sussurro.
-Qualunque cosa- aveva risposto Rose, accomodante.
Ed Astoria aveva iniziato a suonare la storia della donna vestita di viola, senza lanciare nemmeno uno sguardo allo spartito. Ogni tanto si fermava per qualche secondo. Allora Scorpius ricordava che sua madre non era la donna delle foto, lei si era persa.
Quando aveva finito, si era voltata verso suo figlio, una muta richiesta negli occhi.
-La canti di nuovo- la supplicò Rose, con un sorriso.
E la storia cominciò daccapo, un nuovo dolore per tutti. Per Astoria, per Draco, per Scorpius.
-Che cosa succede, poi, alla signora vestita di viola?- aveva chiesto Rose.
Era stato Scorpius, a rispondere. –Si è sposata con un altro, un uomo che l’amava- aveva detto, allegro. –Non è vero, mamma?-
Astoria aveva annuito, il volto nascosto dai capelli. –Sì, è vero- aveva detto, calma. –C’è sempre un lieto fine-
Scorpius aveva annuito, mentre avrebbe voluto gridare a sua madre che era una bugiarda, che non c’era nessun lieto fine. Che aveva perso:non era felice, era pazza, aveva solo delle foto a farle compagnia.
-Non è vero, Scorpius?- aveva chiesto Astoria, in un sussurro.
Scorpius aveva annuito, semplicemente. -È vero- aveva ammesso.
E, per un attimo, aveva ricominciato a tremare.



***




Si erano trovati da soli, Scorpius e sua madre, durante uno di quei giorni infiniti di dicembre. L’aveva portato fuori, dove crescevano le margherite. Dove c’era la neve.
-Che cosa succede, poi, alla signora vestita di viola?- aveva chiesto Scorpius, all’improvviso. –Non mentire, lo sappiamo entrambi, che la sua storia non finisce bene-
Astoria non aveva risposto. Si era seduta fra la neve ed aveva iniziato a tracciare strane spirali con la punta delle dita.
-Che cosa le succede?- aveva ripetuto Scorpius, sedendosi accanto a lei.
Sua madre non tremava.
Astoria aveva alzato lo sguardo, i suoi grandi occhi verdi che tradivano una strana consapevolezza. Aveva pronunciato quella parola con una lentezza esasperante, quasi sillabbandola.
-Muore- aveva risposto Astoria, alzando le spalle.
-Quindi…- aveva mormorato Scorpius. –Morirai?-
“Moriremo tutti” avrebbe dovuto rispondere Astoria.
-Sono già morta- era stata, invece, la sua risposta. La risposta che Scorpius aveva sentito, che mai avrebbe dimenticato.
Sono già morta.
E Scorpius non aveva risposto perché, in fondo, sapeva che sua madre diceva solo la verità.
-Mi dispiace- aveva mormorato, incerto.
Lei aveva sorriso, leggermente. –Lo so- aveva risposto. E lo sapeva davvero, Astoria: non tremava più.
-Amo tuo padre- aveva detto Astoria, quando Scorpius stava per andarsene.
Lui non si era voltato, nemmeno per un secondo.
-Lo so- aveva risposto, con lo stesso tono della madre. E se n’era andato, lasciando Astoria in quel campo di margherite, distrutto dalla neve.



***




Scorpius si era sorpreso più volte a guardare sua madre, incantato. Perché lei era davvero bella, quando sorrideva e cantava qualche strana ninna nanna, seduta davanti al pianoforte. A volte, Scorpius dimenticava che sua madre si era persa. Perché c’erano dei momenti in cui sembrava davvero normale, se mai lo era stata. Normale.
A volte la sorprendeva a fissare suo marito con uno sguardo strano, assorto. Come se stesse cercando qualcosa.
Era bella anche quando si comportava in quel modo bizzarro, era bella perché, a suo modo, era sempre sincera.
L’aveva vista piangere solo poche volte, quando portava delle margherite a casa. Quando piangeva e pensava alle margherite, nulla riusciva a calmarla. Non riusciva a vedere chi c’era con lei.
Nel suo cuore, Astoria era sola.
Scorpius se n’era accorto, la prima volta che l’aveva vista tremare: era sola ed aveva paura di perdersi, di nuovo.
Eppure, avrebbe potuto avere tutto: sarebbe potuta essere una stella, non soffrire più. Scorpius l’aveva capito dopo, che sua madre era una donna di terra, non di cielo.
Non sarebbe riuscita a guardare gli altri con il distacco di una stella, era troppo incline ad affezionarsi alle persone. Era troppo incline a soffrire, per le persone.
Astoria aveva preferito l’arduo cammino della donna di terra, ma era incapace di affrontarlo da sola. Si era affidata a Theodore Nott e lui l’aveva lasciata.
Era stata raccolta da Draco Malfoy e lui l’aveva amata, quando lei non si aspettava di ricevere amore.
Aveva iniziato a suonare la sua vita, storie che aveva vissuto e che nessuno avrebbe mai compreso. E suo marito l’aveva ascoltata ed aveva capito troppe cose…
Scorpius aveva capito tutto, come suo padre. Ed aveva iniziato ad allontanarsi da sua madre e le sue canzoncine, aveva iniziato a temere le verità di sua madre.
L’avevano lasciata sola, tutti quanti. Ed Astoria non aveva potuto fare altro che rifugiarsi nelle sue note, ormai prive di significato.
“Note vuote”, le aveva ribattezzate. Ed era di quelle note che aveva parlato, prima di morire.
Ricorda chi sei, Scorpius. Sii come vuoi tu, non come ti vogliono gli altri. Non essere come me, non rifugiarti in note che presto diventeranno vuote.
Note vuote, amori dal manccato finale. Evitali, figlio mio.
Sarai bellissimo, fidati di me






Bessie's Corner:
Sono in ritardo D: Dovevo postare ieri il capitolo, ma ho avuto MOLTE cose da fare. Che poi, perché mi sto giustificando? xD
Teoricamente dovrei scappare via urlando e piangendo, lasciandovi il giudizio di Trick. Teoricamente. In realtà ci sono un po' di cose che vorrei dire, prima di lasciarvi e chiudere questa storia.
Esordisco dicendo che mi dispiace motlissimo. Non ho risposto alle recensioni, sono una persona ignobile. Ma il tempo sfugge dalle mie mani, sfortuntatamente. Sappiate che le ho apprezzate moltissimo, in ogni caso.
Continuo ringraziando tutti quelli che hanno messo la storia fra le preferite\ricordate\seguite. Davvero, siete fantastici :3 Posso citare una persona che segue una storia? No, perché appena ho visto che la seguiva ho rischiato l'infarto. Non scherzo u.u Quindi grazie mille alla mitica RoseScorpius che ha contribuito ad aumentare il mio gigantesco ego xD
Inoltre vorrei ringraziare anche la giudiciA, Trick, per  avermi regalato un quarto posto che non credo di aver meritato. Ma proprio per niente. Le mie più rosee previsioni mi vedevano come ultima .-.
Concludo con un minacciosissimo "non finisce qui". Avete capito bene. Chi mi conosce sa benissimo che non faccio altro che plottare prequel e sequel delle mie ff. Quindi potrebbe non finire qui. Non si può mai sapere. Intanto devo scrivere una Rose\Scorpius per un contest, quindi... e vai col sequel! xD
Dopo questo gigantesco discorso vi saluto :3 Qui sotto c'è il giudizio di Trick.

§

Accuratezza del lessico, dell'ortografia, della punteggiatura e della grammatica: 6,5/10
Il lessico è scorrevole e piuttosto evocativo, ma in tutta la fan fiction aleggia l'impressione di non essere stata ricontrollata con cura. Ci sono errori di battitura e di ortografia piuttosto grossolani, qualcuno perfino ripetuto più volte come rifuggiarti e affezzionarsi. A volte le virgole cascano un po' a sproposito, rompendo la quieta fluidità di un testo altrimenti molto intrigante. È un gran bel peccato, miseria.
IC e caratterizzazione dei personaggi: 8,5/10
Stendo subito una parola in onore del personaggio di Astoria. L'ho adorata. Cercare di rendere verosimile una situazione degenerativa come quella che hai scelto di descrivere è un'opera davvero difficoltosa, ma sei riuscita a destreggiarti bene fra follia e sanità. La stessa atmosfera grigia e piovosa del contesto si espande in fretta agli altri personaggi – perfino su quelle foto soffocate nel cassetto – rendendo perfino il bambino Scorpius, così spensierato nella sua fanciullesca, un giovane con un comportamento ben più adulto di quanto non ci si aspetterebbe. Sei stata abile nel rendere logica questa sua presa di maturità. Draco è rigido, ma subordinato agli eventi – e anche questo ben rientra nell'IC. Perfino la comparsa improvvisa e sfuggente di Rose è IC: per quanto trovi la coppia Scorpius/Rose piuttosto scontata, la sua presenza travolgente rende ancora più forte il divario fra la freddezza di Malfoy Manor e la vita frizzante a cui Astoria ha rinunciato.
Attinenza agli obblighi e credibilità della coppia Fanon: 9/10
Sebbene Thedore Nott non sia presente se non come entità del passato, la presenza dell'amore di Astoria è ben radicata nella fan fiction. Viene spiegato per quale motivo Astoria ha sposato Draco ed ogni punto interrogativo viene chiarito. Se studiata dal punto di vista delle famiglie Purosangue del Potterverse, la loro storia è una storia del tutto normale – e questo rende tutto ancora più Canon. Astoria trascina ciò che resta dell'amore per Theodore per tutta la storia, ma è davvero incalzante il modo in cui cerca di mostrare che c'è qualcosa anche per Draco, lì da qualche parte.

Punteggio finale: 8/10

   
 
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