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Autore: effe_95    22/09/2012    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.


9.Paura.

 
<< Francesco, chi è quella ragazza? >> Nel sentire la voce di Iliana l’incantesimo si spezzò, Francesco tornò a muoversi, i fili che lo tenevano incatenato a quegli occhi azzurri da cerbiatto si spezzarono facendo un rumore tremendo.
Si girò verso Iliana che gli stringeva forte la mano, negli occhi aveva solo tanta angoscia e preoccupazione. Come spiegarle adesso? Come raccontarle quelle cose segrete e intime?
<< Non vieni ad abbracciarmi? >> Era stata Agneszka a parlare, il suo italiano non era perfetto come quello di Iliana, ma quella era indubbiamente la sua voce, Francesco la ricordava ancora molto bene.
<< Abbracciarti? Perché? Lui è il mio ragazzo >> Disse Iliana rivolgendosi all’ucraina, Agneszka corrugò le sopracciglia e si avvicinò ancora di più alla coppia, Iliana costatò che da vicino era ancora più carina, una fitta di gelosia le ferì il cuore, senza rendersene conto si strinse ancora più forte al braccio di Francesco.
<< No…  >>
Agneszka scosse il capo e nel sentire quella parola Francesco si svegliò completamente.
<< No? >> Chiese, parlando per la prima volta. Iliana si girò a guardarlo e vide il fuoco della rabbia nei suoi occhi azzurri, faceva paura con quello sguardo.
<< Che cosa “no”?! >> Urlò, Iliana sobbalzò e gli lasciò la mano di scatto, Francesco non se ne accorse nemmeno, alzò le braccia al cielo indignato. Agneszka aveva gli occhi tristi e le mani sul cuore.
<< Te ne sei andata come una ladra! Te ne sei andata e mia hai lasciato nella merda! Ti sei presa il mio cuore e poi me l’ hai gettato in faccia come fosse spazzatura! Adesso torni e mi chiami amore? Torni e pretendi che sia tutto come prima? >> Iliana non l’aveva mai visto così arrabbiato, ma pian piano cominciava a capire un po’ meglio la situazione e aveva paura.
<< Але я тебе люблю>> Ale ya tebe lyublyu, Ma io ti amo … Agneszka ebbe il coraggio di prendere il volto di Francesco tra le mani, nel vedere quel gesto Iliana si irritò parecchio e il cuore prese a martellarle nel petto.
<< Non me ne frega un cazzo se mi ami ok? >> Sibilò Francesco prendendo con cattiveria le mani della ragazza, Agneszka contrasse la faccia in una smorfia di dolore, mentre una lacrima le cadeva sulla guancia.
<< Piangi? Lo sia quante volte ho pianto io per colpa tua? Perché dovrei asciugare le tue lacrime quando tu te ne sei fregata delle mie? >> Francesco aveva abbassato il tono della voce, era come se la rabbia fosse sparita tutta d’un colpo, lasciò bruscamente le mani dell’ucraina e quest’ultime ricaddero come un peso morto lungo i fianchi magri.
<< Perché mi ami? >> Disse Agneszka con le guance completamente bagnate, Francesco si girò a guardare Iliana, che aveva le mani strette in un pugno all’altezza del petto come per difendersi, gli occhi grigi più che mai e le sopracciglia contratte. Il moro scosse il capo e le allungò una mano, Iliana la prese titubante.
<< Non più ormai >> Nel sentire quelle parole Agneszka chiuse gli occhi e trattenne un singhiozzo, per la prima volta dall’inizio della conversazione il suo viso dimostrò che anche lei aveva dei sentimenti.
<< Non ti credo, non è vero >> Mormorò facendo ondeggiare a destra e sinistra i capelli, Francesco non rispose a quell’affermazione, si girò dandole le spalle.
<< Andiamo a casa Iliana >> La bionda non se lo fece ripetere due volte e non disse niente, capiva molto bene come si sentisse Francesco in quel momento, poteva solo stargli vicino, niente di più.
 
Yulian era seduto a tavola con i suoi genitori. Iliana non c’era quella sera, era fuori a mangiare con il suo fidanzato, quel Francesco che Yulian proprio non riusciva a digerire, ma cosa ci trovavano di così bello in lui sua sorella e Claudia?
La mancanza di Iliana si sentiva pesantemente, di solito la sua voce squillante li tormentava per tutta la durata della cena, ma quella volta era il silenzio il padrone assoluto.
Katerina lanciava sorrisi a destra e sinistra per cercare di allentare la tensione, ma Yulian non sollevava nemmeno lo sguardo dal piatto. Ad un certo punto il cellulare gli prese a suonare nella tasca, lo sfilò e guardò il numero sul display, automaticamente sorrise, era Claudia.
Senza pensare ai genitori presenti rispose, Aleksandr lo guardava con un sopracciglio sollevato e la forchetta a mezz’aria, mentre Katerina con la curiosità sul viso, era da tutta la sera che cercava di farlo sorridere inutilmente.
<< Privet nanerottola >> Ormai era diventato il loro modo di salutarsi.
<< Privet mio bel russo! >> Lo salutò lei a sua volta, Yulian rise divertito e Katerina sgranò ancora di più gli occhi, si girò a guardare il marito, che ricambiò il suo sguardo alzando gli occhi al cielo.
<< Hai sbagliato l’accento! >> Si lamentò lui.
<< Capirai, anche tu sbagli gli accenti in italiano! >> Rispose a sua volta la rossa imbronciando la voce.
<< Diciamo che sono meno importanti >> Claudia sbuffò tramite la cornetta, Yulian soffocò una risata.
<< Che fai? >> Chiese lei ridacchiando.
<< Parlo con te >> Rispose Yulian, Claudia ridacchiò di nuovo, poi un rumore assordante interruppe la conversazione per una frazione di secondo.
<< Tutto bene? >> Domandò Yulian, Claudia sbuffò.
<< No, ho fatto cadere tutto e adesso devo staccare. Ci vediamo domani? >>
<< Certo >> La ragazza non rispose per almeno un minuto, Yulian cominciò a preoccuparsi.
<< Io, ti amo … credo >> Nel sentire quelle parole imbarazzate Yulian sorrise.
<< Я тоже тебя люблю, sono sicuro >> Ya tozhe tebya lyublyu, Anch’io ti amo …
Dette quelle parole attaccò, lasciando Claudia dall’altro lato della cornetta con mille dubbi.
Quanto Yulian ripose il cellulare, spostò lo sguardo sui genitori ed entrambi lo guardavano come se fosse un extraterrestre, ovviamente lui si era completamente dimenticato di loro, avrebbe evitato volentieri quella frase.
<< Chi era? >> Domandò Katerina sorridendo, Yulian lanciò alla madre uno sguardo significativo, ma Katerina sembrò non capire, allora sospirò rassegnato.
<< Claudia … >> Katerina lo incitò a continuare con lo sguardo, Yulian alzò le braccia al cielo << La mia ragazza >> Mormorò a denti stretti.
<< Davvero? Che bello! >> Esclamò Katerina baciando il figlio su una guancia, Yulian si sorprese per tanta felicità, non era certo la prima ragazza che aveva nella sua vita, quella gioia e quell’allegria erano insensate.
<< Ce la farai conoscere prima o poi? >>
<< Maman! Falla conoscere prima a me, ok? >> Katerina sorrise di nuovo e annuì raggiante, a quel punto Yulian non poté non sorridere a sua volta, era da così tanto tempo che la madre non rideva spontaneamente.
<< Tu Aleksandr, che ne pensi? >> Chiese la donna rivolgendosi al marito, Aleksandr ripose la forchetta nel piatto vuoto e guardò prima la moglie e poi il figlio.
<< Penso che questo sia stupido, che tuo figlio non stia aspettando altro che portarsela a letto, che non dovrebbe parlare al cellulare mentre mangiamo, che suo fratello si sarebbe comportato meglio di lui … >>
<< Basta! >> Disse Katerina utilizzando la sua voce supplichevole, Yulia invece era gelato. Credeva che ormai le parole del padre non potessero più fargli del male, solo che fino ad un momento prima era sicuro che Claudia fosse la cosa più bella e giusta che avesse avuto nella sua vita, e Aleksandr non poteva strappare il sorriso dal volto di sua madre, non poteva strappargli Claudia dal cuore.
<< Scusami tanto papà, avevo dimenticato la mia dose giornaliera di cattiveria e maltrattamento, dimmi, c’è altro che dovrei sapere su mio fratello Danil? Su quanto sarebbe stato più bravo di me a scuola, con le ragazze, con te … >> Yulian aveva usato il tono di voce più cattivo che aveva, quello che aveva ereditato da suo padre, suo padre che non gli aveva fatto una carezza da quando era neonato, da quando era nato per errore.
<< Mi stai provocando >> Sibilò Aleksandr stringendo i pugni, non era mai stato un uomo molto paziente e in quel momento, guardandolo, Katerina non riusciva più a ricordarsi cosa l’aveva fatta innamorare di lui, di quel mostro.
<< Ti da fastidio che sono proprio io tuo figlio? >> Yulian non riusciva più a frenare le parole, sapeva bene che il padre gliel’avrebbe fatta pagare cara, ma aveva il bisogno di urlare tutto, tutto quanto.
<<Tu non sei mio figlio! >> Gridò Aleksandr gettando a terra l’intero tavolo, il rumore fu davvero terribile, Katerina cominciò a tremare, Yulian invece si pulì il pantalone dalle schegge di ceramica dei piatti che gli erano rimbalzate addosso.
Aleksandr lo afferrò per la camicia tirandolo con violenza verso di lui.
<<Tu non dovevi nascere! Doveva esserci tuo fratello al posto tuo! Dovevano essere Danil e Iliana, tu no! >> Era furioso, Aleksandr era furioso, Yulian sorrise triste, quante volte aveva sentito quelle parole?
<< Mi dispiace, ma devi accontentarti di me, perché Danil è morto >> Non l’aveva detto con un tono arrogante e non aveva alzato nemmeno la voce, ma Aleksandr la prese come una provocazione. Lo spinse facendolo cadere per terra, Yulian finì diritto sul tavolo rovesciato sbattendo con in braccio sul metallo, sbiancò dal dolore.
<< Tu dovevi morire al posto suo! >> Sbraitò Aleksandr completamente fuori controllo.
Katerina raggiunse il figlio accanto al tavolo e lo strinse in un abbraccio protettivo.
<< Non è vero, io volevo che tu nascessi, l’ho voluto io, e non me ne pentirò mai >> Gli sussurrava in continuazione la donna nell’orecchio, abbracciandolo, mentre lui si stringeva il braccio dolorante con l’altra mano.
<< E invece sono vivo, alla faccia tua! >> Esclamò Yulian  sfidando il padre per l’ultima volta, il dolore era davvero troppo.
<< No Yulian, sta zitto >> Lo pregò la madre piangendo sulla sua spalla, Aleksandr la prese bruscamente per i capelli e la staccò dal figlio gettandola sul divano, quella fu l’ultima cosa che vide Yulian, perché dopo non capì più niente. Si sentì colpire da qualcosa di pesante che faceva davvero male, sentì un caldo improvviso alla testa e vide nero per un minuto, l’ultima cosa che i suoi occhi riuscirono a scorgere prima di svenire, fu la figura di Iliana che entrava dalla porta e urlava terrorizzata.
 
 
Erano le 2: 34 del mattino quando a casa di Claudia bussarono follemente il campanello. Claudia aprì gli occhi di scatto spaventata, sentiva la voce di Nicola che si lamentava e quella della madre che borbottava frasi senza senso logico.
Scese di corsa le scale e raggiunse in un baleno il piccolo ingresso, alla porta c’era Nicola, aveva i capelli scombinati e due occhi da sonno assoluto, ma il campanello continuava a suonare bruscamente. Il castano aprì la porta controvoglia, e quando scoprì che a fare tutto quel chiasso era stato Francesco fece per tirargli un pugno in un occhio, ma il moro era troppo sconvolto per farci caso.
<< Francesco, giuro che … >> Cominciò a lamentarsi Nicola, ma Francesco entrò in casa e prese Claudia per le mani.
<< Mi ha chiamato Iliana e mi ha detto che hanno portato Yulian all’ospedale d’urgenza >> Claudia lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
<< Yulian? Chi è ? >> Chiese Nicola, Luna se ne stava dietro il figlio più grande con le braccia strette attorno alla vestaglia di lana, Claudia non rispose allora lo fece Francesco per lei.
<< E’ il fidanzato di Claudia, Iliana invece è la mia ragazza e … >>
<< Portami in ospedale >> Claudia aveva quasi mormorato, interrompendo l’amico e il fratello.
<< Claudia ma … >>
<< PORTAMI IN OSPEDALE! >> Gridò la rossa, Nicola non l’aveva mai vista in quello stato, non sapeva che avesse un ragazzo, non conosceva questo Yulian, ma per Claudia era importante, avrebbe pensato a farle da padre un’altra volta.
<< Andiamo >> Esclamò risoluto il ragazzo infilandosi le scarpe da ginnastica e il giubbotto pesante, certamente non avevano il tempo di vestirsi.
<< Resto io a casa >> Disse Luna rivolta al figlio. << State attenti >>
I tre uscirono fuori e salirono in fretta in macchina, quello fu il viaggio peggiore che Claudia avesse mai fatto, se amava quel ragazzo russo? Ne era certa.
 
 
 
 
 
Effe_95
 
Salve!
Ok, credo proprio che questo capitolo sia violento e romantico contemporaneamente.
Spero proprio che la parte di Agneszka vi sia piaciuta, io l’ho immaginato così il loro incontro, e secondo me Francesco non poteva usare parole diverse da quelle.
La frase scritta in cirillico è ucraina non russa.
Per quanto riguarda la parte di Aleksandr … lascio commentare a voi, ma chi era Danil veramente?  E soprattutto, così è successo? Mi sento tanto la voce narrante dei film in giallo xD.
A presto.
 
 
 
  

  
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