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Autore: Chanel483    23/09/2012    3 recensioni
Questa non è una Draco/ Hermione come le altre.
Non c'è nessun principe delle serpi, ne nessuna regina di Grifondoro. C'è Draco, che non ha mai frequentato Hogwarts, che è stato addestrato per compiere il compito affidatogli dal suo padrone. E poi c'è Hermione, confusa per una miriade di emozioni che non capisce, spaventata dalla guerra che incombe.
È una What if? E se Draco arrivasse ad Hogwarts al sesto anno, con il compito di uccidere Silente?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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-Agguato
Draco si guardò ancora allo specchio e si sistemò il colletto della camicia. Chiuse gli occhi ed appoggiò la fronte alla superficie gelata dello specchio.
Non posso farlo.
Non poteva tradire così Hermione, non poteva tradire quella che forse era l’unica persona ad essersi fidata di lui senza condizioni, senza tornaconto né secondi fini…
Devo farlo.
Eppure non poteva disubbidire agli ordini. Non poteva mandare a monte anni ed anni di studi e sacrifici solo per una…
Per una mezzosangue.
Per una ragazza.
L’Oscuro Signore contava su di lui, la sua famiglia contava su di lui e non poteva deluderli, soprattutto perché il futuro dell’intera casata Malfoy gravava sulle sue spalle. E poi Juno glielo aveva promesso; a patto che i suoi amici fossero accorsi a salvarla, non le sarebbe stato torto un capello.
Si allontanò dallo specchio, le mani sul viso. Non c’erano alternative: doveva consegnarla tra le mani dell’Oscuro Signore e sperare che Silente o i suoi amici corressero in suo soccorso. Indossò velocemente sciarpa e mantello, prese qualche galeone e si ovviò a passo svelto fuori dal dormitorio maschile. In Sala Comune intravide Juno che, con aria soddisfatta, annuiva nella sua direzione, ma non la calcolò minimamente.
Proseguì velocemente verso la sala d’ingresso e qui trovò Hermione ad aspettarlo. Si permise qualche secondo per osservarla di nascosto; forse era solo la luce o quello che provava per lei, ma nessuna ragazza gli era mai sembrata così bella: i capelli ricci ed indomabili erano raccolti in una treccia alla francese ed indossava - sotto al mantello pesante - un paio di jeans chiari ed un maglione a righe bianche e verdi; fissava il portone d’ingresso con un sorriso sereno stampato in viso. Draco, prima di raggiungerla, si ripromise che, qualsiasi cosa fosse successa, se la sarebbe sempre ricordata così: bella e felice.
<< Hermione >> la chiamò, una volta finito di contemplarla.
La ragazza si voltò di scatto e, appena lo vide, il suo sorriso si allargò ulteriormente:<< Draco! >> esclamò prima di corrergli incontro e gettargli le braccia al collo.
Senza nemmeno un attimo di esitazione, il biondo le circondò la vita e la strinse con forza, sollevandola da terra di qualche centimetro. Con lo stesso impeto, la allontanò leggermente da sé, per unire le loro labbra in un bacio passionale e colmo d’angoscia.
Dovette accorgersene anche Hermione perché, dopo aver ricambiato il bacio, si tirò indietro con un bel punto interrogativo dipinto in fronte:<< Ehi, è tutto a posto? >> gli chiese aggrottando le sopracciglia.
Draco annuì in fretta, maledicendosi per essersi lasciato andare a quegli stupidi sentimentalismi:<< Certo Hermione, tutto bene >> la rassicurò prendendola nuovamente per la vita ed avviandosi verso il portone d’ingresso.
La riccia non era per nulla soddisfatta della risposta, ma si impose di non insistere, almeno per ora. Aspettarono che Gazza controllasse i loro permessi ed in pochi secondi si ritrovarono nel parco di Hogwarts, ancora quasi completamente innevato ed Hermione dovette stringersi nel mantello per trattenere un brivido.
<< Hai freddo? >> le chiese Draco, premuroso come sempre.
Lei scosse la testa, cercando di rivolgergli un sorriso:<< Sono una sciocca, ho dimenticato la sciarpa nel dormitorio… è colpa tua, se non avessi tutta questa voglia di vederti… >>.
Il ragazzo si lasciò sfuggire una risata, mentre si fermava per togliersi la sciarpa ed annodarla attorno al collo di lei:<< Tieni, prendi la mia >>.
<< Ma no, così avrai freddo tu >>.
<< Non ti preoccupare, io sono un uomo forte e coraggioso, posso sopravvivere ad un po’ di vento. Tu invece devi proteggerti. E poi… è in tinta con il tuo maglione >>.
Hermione abbassò lo sguardo e sorrise, constatando che il verde di Serpeverde era identico a quello del suo golf:<< Beh, allora grazie… >>.
<< È questo il maglione che ti hanno regalato? >> le domandò il biondo, mentre imboccavano la strada che portava ad Hogsmeade. Lei annuì e lui sorrise:<< Beh, chiunque te lo abbia dato a buon gusto >>.
<< Lo dici solo perché è del colore della tua Casa >>.
<< Oppure perché qualsiasi cosa su di te sembra stupenda… >>.
La ragazza arrossì vistosamente e nascose il viso nella sciarpa, che profumava terribilmente di lui.
Chiacchierarono amabilmente fino alla via principale del villaggio, dove iniziarono a girare tra i negozi mentre Draco incitava Hermione a trovare qualcosa come regalo-di-Natale-in-ritardo.
<< Forse potresti regalarmi un libro! >> esclamò diversi minuti dopo la ragazza, entusiasta all’idea.
Il ragazzo la guardò male, un po’ irritato dal fatto che lei non avesse trovato assolutamente nulla in tre negozi di abiti, due di gioielli ed una profumeria:<< Non voglio regalarti un libro! Voglio regalarti qualcosa che ti ricordi di me, qualcosa da… da fidanzati! >>.
<< Scusa >> sussurrò la riccia, mordicchiandosi un labbro e fingendo che la parola “fidanzati” non la toccasse assolutamente:<< è solo che io… cioè, ti sarai accorto che non sono esattamente lo stereotipo della sedicenne, no? >>.
Draco le sorrise - addolcito da suo modo di fare - e se la tirò più vicino, circondandole le spalle con un braccio:<< Ma dai, ci sarà pure qualcosa che ti piaccia… non lo so… scarpe, borse, collane… insomma, è più semplice fare un regalo a mia madre! >>.
Lei scoppiò a ridere e si strinse maggiormente al suo fianco:<< Mmmm non lo so, forse… >> si bloccò di colpo, ad osservare la vetrina che le stava davanti. Era un anonimo negozietto di antiquariato, decisamente piccolo rispetto agli altri ed dall’aria abbastanza trasandata:<< Entriamo qui >> lo pregò quasi Hermione, tirandogli il braccio con gli occhi che luccicavano.
<< Come desidera >> concesse lui con un sorriso, facendosi trascinare nell’antiquariato.
All’interno c’era solo un vecchietto dall’aria polverosa - come del resto tutto l’interno del locale - che non li considerò minimamente, intento a leggere un giornale dietro al suo bancone.
Raggiante, la ragazza iniziò a girare il negozietto, perdendosi davanti a soprammobili, vecchi libri e gioielli antichi, mentre Draco la osservava divertito. Dopo quasi mezzora, Hermione si fermò a fissare estasiata un oggettino piccolo ed argentato.
<< È bellissimo >> sussurrò tra sé.
In meno di due secondi il biondo le fu accanto e rimase a sua volta immobile a guardare un bellissimo fermaglio per capelli in argento a forma di piuma:<< Sì, lo è. >> rispose prendendolo in mano senza pensarci e voltandosi verso il negoziante:<< Quanto viene? >> gli domandò, lasciandolo cadere sul bancone.
Il vecchietto, da dietro un paio di spesse lenti, fece scorrere lo sguardo dal fermaglio a Draco ad Hermione, per poi fingere di studiare un po’ l’oggetto:<< Mmm… vediamo… è sicuramente un oggetto di valore, di un ottimo argento e… beh, la fattura è impeccabile… >>.
<< Quanto viene? >>.
<< Direi sette galeoni. Ed è un prezzo di favore! >>.
Senza indugiare Draco estrasse il denaro dalle tasche e lo diede al vecchio mentre Hermione, alle sue spalle, sgranava gli occhi. Il ragazzo si congedò velocemente e, con il regalo in mano, uscì da negozio tirandosi dietro la riccia.
<< È una follia! Non dovevi spendere così tanti soldi per me! >>.
Il biondo la zittì, posandole una mano sulle labbra:<< Non è un problema, va bene così. >> disse convinto, rivolgendole un sorriso:<< Ciò che conta e che ti abbia finalmente trovato un regalo! >>.
Hermione arrossì leggermente:<< Ma io non ti ho preso niente e… >>.
<< Beh, >> la interruppe lui:<< potresti provare a rimediare con un bacio >> propose con un sorriso furbo.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, con un paio di passi lo raggiunse e gli gettò le braccia al collo, unendo le loro labbra in un bacio passionale:<< Grazie >> disse dopo un paio di minuti, quando si furono separati.
Draco le sorrise, allontanandosi per porgerle il fermaglio:<< Beh, perché non te lo provi? >>.
Lei annuì, raggiante, e sciolse la treccia in cui quella mattina aveva raccolti i capelli, per poi usare il fermaglio per bloccare qualche ciocca sulla nuca:<< Come mi sta? >> chiese.
<< Sei bellissima >> lei rispose il biondo, dandole un altro veloce bacio a stampo.
Hermione gli sorrise, con il cuore pieno di gioia:<< Che ne dici di fare un salto ai Tre Manici di Scopa? Hanno un ottima burrobirra e poi magari potrei… potremmo provare a farti avere una conversazione normale con i miei amici, no? >>.
Il ragazzo si sforzò per mantenere un’espressione neutrale e non mettersi ad urlare, come in realtà avrebbe voluto:<< In realtà volevo farti vedere una cosa >> propose con il sorriso più sincero che riuscisse a fare:<< Theodore mi ha parlato di un posto che mi… mi piacerebbe farti vedere >>.
<< Oh, certo… >> rispose la ragazza, ricacciando indietro quell’accenno di delusione che stava provando, per ricambiare il sorriso.
Draco la prese per mano ed iniziò a guidarla sicuro per le vie di Hogsmeade, cosa strana, calcolando che ci era stato una sola volta. Camminarono per diversi minuti, allontanandosi sempre di più dalla via principale, fino ad arrivare al sentiero che portava alla Stamberga Strillante.
<< È qui che…? >> fece per chiedere la riccia, subito interrotta da una voce cupa e profonda.
<< E bravo il nostro Draco! >> esclamò un uomo, appena comparso dalla vegetazione che delimitava la strada.
Anche una donna, che entrambi i ragazzi conoscevano fin troppo bene, si fece avanti con una risata sguaiata:<< Allora i Malfoy fanno ancora qualcosa di buono! >> ululò Bellatrix Lestrange, piegata in due dal riso folle.
Hermione estrasse la bacchetta, iniziando a fissare alternativamente i due mangiamorte con aria allarmata:<< Draco, mi vuoi spiegare che succede!? >> chiese.
Prima che qualcuno potesse rispondere, l’uomo sollevò la bacchetta:<< Expelliarmus >> ordinò e l’arma di Hermione gli finì in mano.
Intanto Bellatrix le si avvicinò e, approfittando dello sgomento della giovane, pronunciò un altro incantesimo:<< Incarceramus >> disse prima che strette corde la incatenassero, facendola ruzzolare a terra.
<< Draco! >> chiamò Hermione impotente, quasi sull’orlo delle lacrime.
<< Ehi, piano! >> esclamò il biondo che fino a quel momento era rimasto in disparte:<< Mi era stato assicurato che non le avreste torto un capello >>.
<< Beh, noi abbiamo ordini diversi >> ghignò l’uomo.
<< Non scherzare, Amicus. È solo un ostaggio e… >> Draco fu interrotto dalla zia.
<< Povero, piccolo, innocente Dracuccio >> lo canzonò la donna, con vocetta acuta:<< pensavi davvero che la tua mezzosangue sarebbe uscita da questa storia senza neanche un graffietto? >>.
<< Ma Juno aveva… >>.
<< “Ma Juno aveva” >> gli fece il verso Bellatrix, parlando in falsetto:<< stai zitto sciocco >>.
<< Draco! Io mi… mi fidavo di te! >> urlava nel frattempo Hermione, cercando di liberarsi delle corde che però si facevano più strette ad ogni suo movimento.
Amicus, scocciato della situazione, alzò gli occhi al cielo e si caricò bruscamente la ragazza in spalla:<< Muoviamoci. L’Oscuro Signore è impaziente di incontrare la mezzosangue >> disse con un ghigno divertito.
Anche la donna rise e si avvicinò ai due, pronta alla smaterializzazione:<< E tu, Dracuccio? Che fai? Vieni con noi o te ne torni ad Hogwarts? >> domandò al nipote, fissandolo divertita.
Draco quasi tremava. Si sentiva così stupido ed impotente… sapeva di fare un torno ad Hermione, ma non avrebbe mai pensato che qualcuno le avrebbe fatto del male, non avrebbe mai accettato se l’avesse saputo. Da quella posizione poteva solo vedere le gambe della ragazza che scalciavano contro il petto del mangiamorte, ma dai suoi strilli si capiva benissimo che stava piangendo, probabilmente più per rabbia e frustrazione che per paura. Strinse forte i pugni ed abbassò lo sguardo, facendo un paio di passi nella direzione degli altri tre.
<< Vengo con voi >> rispose mesto, appena prima che tutti girassero su se stessi e scomparissero, accompagnati dalla risata folle di Bellatrix Lastrenge.
 
Harry si guardò ancora intorno preoccupato.
<< Sei sicura di non averla vista nei dormitori femminili? >> domandò per l’ennesima volta a Ginny che, approfittando della temporanea distrazione del fratello, era seduta abbracciata a quello che - teoricamente - era il suo ragazzo da qualche settimana.
Suddetta ragazza alzò gli occhi al cielo:<< Sì, Harry. Per la trecentesima volta: sì! >>.
<< Ma dovrà pur essere da qualche parte! >> pensò ad alta voce il moro, lanciando un’altra occhiata al portone della Sala Grande che rimaneva chiuso.
Ginny, esasperata, lo prese per le spalle e lo fece voltare nella sua direzione, per guardarlo fisso negli occhi:<< Harry, tesoro, ascoltami. Guarda il tavolo di Serpeverde, bravo, non vedi che manca qualcuno? Eggià, nemmeno Malfoy è a cena. >> iniziò a spiegare, con lo stesso tono di voce che si usa per parlare con un bambino di due anni un po’ lento di comprendogno:<< Fai uno più due Harry, tesoro, puoi immaginare perché possano aver saltato entrambi la cena? Dove possano essere e soprattutto cosa possano star facendo? >>.
Il ragazzo la fissò qualche secondo sbattendo le palpebre, poi capì e fece una faccia orripilata:<< Ti prego, Ginny! >> esclamò:<< Non mettermi in testa strane idee! Già non mi piace l’idea che Hermione stia con un ragazzo come Malfoy, poi pensare che loro possano… possano… bleah! >>.
La rossa inarcò un sopracciglio:<< Nemmeno a me sta simpatico, ma non vedo cosa ci sarebbe di male >>.
Harry fece per rispondere, ma fu interrotto dalla professoressa McGranitt che, comparsa al suo fianco, lo guardava con aria preoccupata:<< Potter, voglio te e Weasley nell’ufficio del preside tra cinque minuti >> annunciò.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia:<< Ma le lezioni con Silente… >>.
<< Non c’entrano nulla >> rispose la professoressa sbrigativa:<< è per… è per Hermione >> aggiunse poi e, per meno di un secondo, parve quasi che i suoi occhi si inumidissero.
In un istante Harry fu in piedi e corse a staccare - letteralmente - Ron dalle grinfie di Lavanda:<< Dobbiamo andare nell’ufficio di Silente. È successo qualcosa ad Hermione >> gli disse velocemente, zittendo sul nascere le sue proteste.
Al nome dell’amica anche il rosso si fece attento e, ignorando le lamentele della sua ragazza, seguì in fretta Harry per i corridoi della scuola, fino ad arrivare davanti alla statua dei gargoyle:<< Zuccotti di zucca >> disse il moro, facendo aprire il passaggio verso l’ufficio.
Corsero su per le scale e spalancarono la porta senza nemmeno bussare:<< Cos’è successo? >> domandò Ron, decisamente angosciato.
Silente sedeva dietro all’imponente scrivania di legno scuro e la McGranitt era alle sue spalle. Entrambi fissavano i ragazzi con sguardo grave, il che, non annunciava nulla di buono:<< Sedetevi, ragazzi. >> li invitò il preside, con un cenno elegante della mano:<< Come penso avrete notato, la signorina Granger non si è presentata stasera a cena. >> proseguì una volta che i due ebbero preso posto, facendo arrossire Ron che era un po’ troppo impegnato per notare l’assenza dell’amica:<< Il vero problema è che, a detta di Gazza, lei ed il signor Malfoy non sono rientrati nel castello, dopo la gita ad Hogsmeade >>.
<< Questo vuol dire che… >>.
<< Non è tutto, Harry. Abbiamo anche ricevuto questo messaggio >> disse allungando verso i due un pezzo di pergamena su cui era scritto a chiare lettere, con inchiostro rosso sangue:
 
I mezzosangue saranno i primi.
 
<< Abbiamo paura che la signorina Granger possa essere nelle mani di Lord Voldemort >> .
 
Quando Hermione riprese i sensi, ci mise un paio di minuti a rimettere insieme i suoi pensieri. A dire il vero ricordava ben poco di cosa fosse successo durante la giornata, era sicura di aver girato Hogsmeade con Draco e che lui le avesse comprato un fermaglio a forma di piuma - che, constatò, portava ancora tra i capelli - prima di portarla a vedere un posto dove due mangiamorte l’avevano legata e portata via, mentre lui non faceva niente. Dopo, il vuoto.
Fece forza sulle braccia per potersi sollevare almeno un po’ dal pavimento duro e freddo, per guardarsi intorno. La stanza in cui si trovava era piccola ed odorava di chiuso, all’interno non c’era null’altro che un tavolo con un sedia, una brandina e quello che - con un po’ di disgusto - Hermione scoprì essere un vaso da notte; l’unica luce che vi entrava, proveniva da una stretta finestra nell’angolo più alto del muro opposto alla porta che, tra le altre cose, era chiusa, probabilmente sigillata con la magia.
Quando la testa smise del tutto di girarle, la ragazza si mise in piedi, cercando di levarsi di dosso la polvere che aleggiava su qualsiasi superficie in quella stanza. Con grande disappunto constatò di non avere con sé la sua bacchetta e che la porta era - come immaginava - chiusa.
Sbuffò e riprese a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa da fare, mentre i postumi dello svenimento se ne andavano del tutto. 
Alla fine si sedette sulla branda che probabilmente le avrebbe fatto da letto ed iniziò ad analizzare la situazione. Con ogni probabilità si trovava nel covo di Voldemort o comunque nella casa di uno dei suoi mangiamorte. Bellatrix Lestrange e l’altro mangiamorte - Amicus - l’avevano rapita e Draco sembrava essere la corrente dei loro piani.
Una furia implacabile si impossessò di lei, all’idea che Draco avesse potuto venderla così o, ancora peggio, si fosse preso gioco di lei fin dall’inizio. Si morse con forza il labbro inferiore, imponendosi di stare calma e non trarre conclusioni affrettate; doveva aspettare che qualcuno le chiarisse la situazione, prima di programmare l’omicidio di quello che teoricamente era ancora il suo ragazzo.
Ma perché diavolo si ficcava sempre in situazioni del genere!?
Senza preavviso la porta della stanzetta si spalancò, lasciando entrare una donna relativamente giovane, dai capelli castani e vestita dalla testa ai piedi di nero:<< Hermione Jane Grager. >> la chiamò. La ragazza annuì, senza proferire parola:<< Nata Babbana e cara amica del Ragazzo-che-è-sopravvissuto. >> lei annuì di nuovo:<< Direi che è un piacere conoscerti, ma non credo sia lo stesso per te >> aggiunse, con un sorriso divertito.
<< E… lei sarebbe? >> domandò Hermione.
<< Elizabeth Draken, tesoro. >> si presentò. Rimasero entrambe in silenzio qualche secondo, squadrandosi l’un l’altra:<< Allora? Non hai domande? >> chiese la più grande, sedendosi sull’unica sedia presente nella stanza.
La riccia, ancora rannicchiata sulla branda, la guardò male:<< Oh, avrei un sacco di domande! >> esclamò arrabbiata.
<< E allora falle, sono qui per questo, piccina >>.
<< Non sono per te! Sono per quel traditore di Draco! >> sbottò la ragazza.
<< Draco? >> chiese domandò Elizabeth, riflettendo tra sé:<< Il figlio di Lucius? >>.
<< Sì, Draco Malfoy >>.
La donna sorrise con aria ammiccante:<< Sì, so chi è >> annunciò con aria solenne:<< è a lui che è stato affidato l’incarico di… >> ma prima di dire troppo, si interruppe con un verso simile ad un singulto.
<< Di… cosa!? >> domandò Hermione, esasperata:<< Di rapirmi? >>.
Elizabeth scosse la testa, rivolgendole un sorrisino quasi divertito:<< No, sciocchina. Questa è una cosa molto più grande di te. >> la spiegò:<< Ci sono persone e… cose che tu nemmeno puoi capire, tesoro >> aggiunse con fare misterioso.
La ragazza, decisamente infastidita dalla situazione e dagli stupidi nomignoli che quella continuava ad affibbiarle, prese un lungo respiro:<< Tu non eri qui per rispondere ad ogni mia domanda? >> domandò scettica.
<< Sì, certo >> rispose l’altra:<< ma ci sono cose non adatte ad una ragazzina come te >>.
<< Per tua informazione sono maggiorenne, ho diciassette anni >> sottolineò Hermione.
<< Oh, allora siamo grandi, tesorino! >> esclamò Elizabeth, con un sorriso palesemente falso.
La riccia serrò i pugni, imponendosi di mantenere la calma e valutare la situazione con la fredda lucidità che solitamente riusciva a mantenere in certe situazioni:<< Ok, andiamo con calma. >> esordì, dopo una decina di secondi di silenzio:<< Dove ci troviamo? >>.
<< Questa è una domanda a cui posso rispose: a casa Letrange, piccola >> rispose tranquilla.
Hermione annuì tra sé; la cosa aveva senso, considerando chi l’aveva portata lì:<< E per quanto sono rimasta svenuta? >>.
<< Non per molto, non so a che ora sei arrivata, ma adesso sono le sei di sera >>.
La ragazza fece un rapido calcolo, arrivando alla conclusione che era rimasta priva di sensi per pochissime ore, uno schiantesimo ben assestato poteva benissimo lasciarti in quelle condizioni quindi, probabilmente, era stata schiantata appena dopo la smaterializzazione.
La domanda fondamentale, però, era: perché l’avevano portata lì? Il problema era che quella donna non sembrava intenzionata a spiegarglielo.
<< Bene, e quindi ora cosa dovrei fare? >>.
<< Fare la brava ed aspettare, cercando di non intralciare i nostri piani. Vedrai, qualcuno verrà a prenderti >>.
A quelle parole, il rinomato cervello di Hermione cominciò a lavorare freneticamente, vagliando tutte le opzioni per poi arrivare ad un’unica soluzione plausibile:<< Harry non verrà a cercarmi! >> esclamò fingendosi convinta, nonostante il respiro le si fosse mozzato in gola.
Elizabeth fece un risata divertita, mentre si avviva verso la porta della stanza:<< Vedremo cara, vedremo >> sussurrò prima di andarsene.

Eccolo...
Il capitolo che probabilmente tutti voi aspettavate ma io temevo un sacco D: Ora mi lancerete dietro pomodori e simili perché ho fatto fare a Draco ciò che sapete, ma se avrete un po' di pazienza vedrete che si sistemerà tutto! Io sono per il lieto fine... quasi sempre...

Ne approfitto per ringraziare tanto tanto barbarak e aladoni che hanno recensito lo scorso capitolo e noi ci rivediamo tra un paio di settimane :D
Un bacio, 
Chanel

PS: Se a qualcuno interessasse, mi farebbe piacere se passaste a dare un'occhiata alla mia nuova storia e magari lasciaste una recensione; è una Ron/Hermione un po' particolare... : S.C.A.S.C.O.: II Guerra Magica
  
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