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Autore: Eternal Cosmos    10/04/2007    8 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter


TRADUZIONE ALTERNATIVA POSTATA IL 21/11/2009
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Capitolo 10 : [Mind games ] Giochi mentali - 1° Parte
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Harry ridusse la sua preziosa Firebolt e la mise al sicuro nella propria tasca. Ridacchiò brevemente e si accarezzò la vita dove poteva sentire un sibilo scontento.
Era una passeggiata corta dalla fine della Foresta Proibita al castello, e lui finalmente era felice di arrivare a scuola; oggi era un giorno particolarmente freddo. Molti studenti erranti immediatamente lo videro quando entrò, ma lui li ignorò per guardare invece le decorazioni di Natale recentemente messe. ‘Giusto. Gli esami cominceranno la settimana prossima, come nel mio vecchio mondo.’ Si ricordò Harry.
Harry ghignò quando Peeves ( Pix Ndt)gettò una CaccaBomba a degli Slytherin del quarto anno e per il modo in cui gridarono di disgusto.
“Pensi che sia divertente, vero?” Disse Draco Malfoy in modo lento appena vide il suo sorrisetto, e il biondo camminò verso di lui con occhi ridotti a una fessura.
Lo sguardo fisso di Harry rimase freddo su di lui. Malfoy non lo gradì; era abituato a persone che si ritraevano di fronte a lui. “Ora che sei da solo lascia che ti avverta, piccola nullità! E’ meglio che tu stia fuori dalla mia strada o altrimenti...!” L’avvertì il biondo.
James sollevò un sopracciglio divertito. “Altrimenti che cosa?” Poi ghignò, in una maniera che fece domandare a Draco se Snape ed il ragazzo davanti a lui fossero imparentati.
“E’ una minaccia, Malfoy?” E rise oscuramente e in modo beffardo, facendo sì che i due scagnozzi del biondo Prefetto ringhiassero. James ringhiò in risposta ed avanzò nella loro direzione, facendoli dubitare che stesse realmente per attaccarli.
“Io invece, voglio avvisare -te- di stare fuori dalla -mia- strada, Malfoy. Ho la tendenza a diventare pericoloso, quando mi fanno incazzare.” Disse Harry al sosia della sua seconda nemesi. Poi si voltò ed iniziò a camminare in direzione della Sala Grande.
“Vai! Vai pure dal tuo prezioso Dumbledore!” Gli rinfacciò Malfoy, un poco irritato dall'essere minacciato da un mero amico dei ‘Gryffinidioti’.
James si voltò, lo sguardo fisso sul biondo e ghignò tetramente, parlando a voce alta quel tanto che facesse sì che solo Malfoy ed i suoi due seguaci potessero udirlo. “Io non seguo nessuno, Malfoy. Io sono il mio proprio padrone. Faresti meglio a ricordarlo,” disse duramente, poi si girò, scomparendo attraverso le porte aperte della Sala.
Crabbe e Goyle si mantennero saggiamente silenziosi mentre Malfoy stava fumando silenziosamente dalla rabbia. “Ehi Peeves! Vieni qui un secondo!” Chiamò improvvisamente lui il poltergeist, che, con un ghigno malvagio che gli attraversava il viso, volò verso il ragazzo biondo ridendo e gettando CaccaBombe a tutto ciò che poteva vedere.
“Volevi parlami, biondino?” Chiese il fantasma, ridendo al nomignolo.
Malfoy ghignò al buffone trasparente, cercando di calmarsi, un Malfoy non allenta mai la sua calma, una lezione che suo padre gli aveva impartito. “Sì, Peeves. Voglio che tu lanci delle bombe su qualcuno…”
Il fantasma era tutto orecchi.
…………………….

“Ciao, James!” Lo salutò Colin Creevey energicamente, ignorando completamente il toast che stava mezzo-masticando.
James accennò col capo silenziosamente il suo ciao e sedette nel posto offerto accanto al ragazzo del quinto anno. Gli amici di Colin e il fratello tentarono di non fissarlo mentre James salutava il Preside con una semplice occhiata, alla quale il vecchio rispose con un sorriso.
“Spostatevi! Spostatevi!”
I più giovani studenti mugolarono quando Ron Weasley e la sua banda li spinsero un po' per sedere vicino al loro nuovo amico.
“Ehi!” protestò Colin. “Non è giuso! Io l’avevo invitato a sedere accanto a me, non perché ti sedessi tu accanto a lui! L’hai con te alle lezioni, non è abbastanza?”
Ron ghignò e scrollò le spalle. “Spiacente Colin, ma dovrai aspettare la tua occasione! Noi siamo più vecchi, noi facciamo le regole!”
Colin mise il broncio e Dean e Seamus risero cordialmente. Ron si girò verso James che semplicemente alzò un sopracciglio per esortarlo a parlare.
“Dimmi amico, la settimana prossima è la quella dei nostri esami e dopo ci saranno le feste. Hai fatto dei piani per il Natale?”
James prese un sorso di succo di zucca ed annuì; il sorriso precipitò dalla faccia di Ron. “Davvero? Peccato! Cosa farai?”
“Il pub di Rosmerta sarà pieno per le vacanze ed io voglio esserci per aiutarla. Spiacente Ron.” Fu la risposta di Harry al suo amico deluso.
Seamus fece una smorfia. “Lavorerai durante le vacanze?! Tu sei matto! Che genere di vita è quella? Hai solo diciassette anni, amico! Goditi un poco la vita!”
Il ragazzo sobbalzò quando James guardò verso di lui con gli occhi improvvisamente assottigliatisi, oscurati. Gli studenti attorno a lui smisero di parlare e sembrarono per un momento a disagio, finché i professori Black e Lupin intervennero.
“Tutto bene, ragazzi?” Chiese Black con uno sguardo diffidente diretto a James. Questi lo fissò di rimando con tale intensità che fu Sirius che in realtà dvette girare la testa, iniziando a ridere esitantemente, cosa che indusse Remus a guardarlo con preoccupazione.
Ron rivolse a Black un rapido ghigno e scosse la testa. “No, nulla di strano professore. Stavamo solo chiedendo a James se aveva piani per le feste; vuole solo risalire ai Tre Manici di Scopa.”
Sirius mugugnò, e Remus lo prese come la propria occasione per illuminare la conversazione. “ Così, sig. Evans, indovino che ci rivedremo questo pomeriggio! I Gryffindor hanno pozioni doppie con gli Slytherin e poi DADA con Sirius e me. Non posso aspettare!”
James dovette sorridere all’entusiasmo di Remus e alla sua voce calmante; gli era mancato moltissimo il lupo mannaro. “Sarò onorato di frequentare una delle sue lezioni,” rispose calmo James, un piccolo sorriso sulle labbra.
Tuttavia, quando Peeves apparve nella Sala iniziando a cantare, aggrottò le sopracciglia, dato che oltretutto era atroce nel canto. I suoi occhi si spalancarono in lieve panico quando sentì Nagini avvolgersi più stretta a lui, quasi strozzandogli il respiro nei polmoni; era evidente che provasse avversione al suono che il fantasma stava emettendo e stava appena contenendosi dal sibilare adiratamente.
‘Mer*a! Mer*a, mer*a, mer*a! Calmati Nagini!’ Harry posò rapidamente una mano sul suo stomaco e trovò la sua bacchetta, ed appena in tempo sembrava, perché Peeves sfrecciò rapidamente sulla tavola dei Gryffindor lasciando cadere le bombe su di esso.
“WADDI WASI!” gridò James nel momento in cui i proiettili volarono verso di lui. Le bombe si fermarono e rimbalzarono verso Peeves. Ma essendo Peeves un fantasma, le CaccaBbombe gli passarono diritto attraverso e si diressero verso quello che aveva chiesto a lui di lanciarle su James.
Gli Slytherin gridarono e rapidamente fuggirono dalla tavola. Crabbe e Goyle spinsero Malfoy fuori dalla traiettoria e ricevettero la maggior parte della roba limacciosa.
I Gryffindor iniziarono a ridere mentre Snape si fece rapidamente strada verso di loro con uno sguardo funereo. James fece una smorfia, ma sembrò quasi che lo sguardo non fosse diretto a lui.
Sirius stava ridendo rumorosamente, e Harry si divertì nel suono gratificante che gli era mancato così tanto. Remus stava tentando di soffocare una risata con un colpo di tosse e sorrise a James. “Non si preoccupi, sig. Evans. Sappiamo tutti che non era intenzionale. Waddi Wasi ha la tendenza a rimandare di nuovo un proiettile al suo mittente originale, così la mia supposizione è che il giovane Malfoy volesse vendicarsi di lei. Severus se ne occuperà. Per un’altra cosa dovrei ringraziarla. E’ la prima volta da molto tempo che sento Sirius ridere così.”
James annuì con un piccolo sorriso.
Tutti guardarono il professore di pozioni che mormorò un incantesimo di Scourgify sui due scagnozzi; il fango scomparve ma l’odorato rimase ancora, facendo chiudere ai due i loro nasi, mentre Malfoy aggrottava ancora di più le sopracciglia, non mettendo realmente in conto il fatto che l’avessero salvato da un momento totalmente imbarazzante.
“Razza di fogne! Non vi avvicinate a me finché non avrete mandato via il puzzo!” Il biondo Slytherin esclamò facendo una smorfia all’orrido odore.
Snape non tolse loro dei punti, ma un'occhiataccia d’avvertimento fu abbastanza per calmarli per il momento. Poi l’insegnante se ne andò impettito, probabilmente verso la sua prigione sotterranea in quanto le lezioni stavano quasi per cominciare.
Ron diede a James una pacca sulla schiena con un ghigno allegro e largo. “E' stato senza prezzo, amico! Non ho mai visto Malfoy così incazzato da quando lo battemmo nella nostra prima partita di Quiddich!”
Disapprovando, Hermione guardò il suo fidanzato. “Onestamente, Ron! A chi interessa Malfoy? Ritieni solo James fortunato per i suoi riflessi veloci!” Disse sorridendo lei voltandosi vrso il ragazzo in questione, ma il suo sorriso scomparve quando si avvide che lui non era più di fronte a lei, ma sulla strada per le prigioni sotterranee con, ancora, la sua faccia inespressiva.
“Whoa, folla difficile!” Mormorò dean sottovoce, ma tutti lo sentirono non di meno.
………………………..

Non c’erano molte persone alla lezione di pozioni, dato che era un settimo anno, così le quattro case si erano riunite insieme. Tutti erano già appaiati con qualcuno, così Harry pensò bene di sedersi da solo e provare a non farsi notare troppo od mettersi sotto il tiro di Snape.
Parlando di Snape, lui stava già scrivendo sulla lavagna e stava chiedendo, anzi, ordinando agli studenti di zittirsi nel suo proprio modo sgarbato. “La pozione di oggi sarà difficile da fare, specialmente poiché gli ingredienti devono essere tutti preparati in anticipo. Se chiunque di voi dovesse… perderli, rovinarli o farli esplodere, ad esempio il caso del sig. Longbottom o il sig. Weasley, avrà automaticamente un grande zero per questo progetto.”
Gli Slytherin nella classe risero mentre la faccia di Ron arrossì di rabbia e Neville frignò accanto al suo compagno.
Harry sollevò un sopracciglio; non aveva mai saputo che Neville desiderava davvero continuare pozioni quando evidentemente preferiva l’arte delle piante. Voleva diventare un Auror qui?
Mantenne il silenzio mentre Snape presentò la pozione e Harry si abbassò un po' sulla sua sedia e ringraziò Merlino per la miscela che stavano per fare. Era la pozione Polyjuice*, con la quale Harry era familiarizzato e, questa volta, Hermione che sedeva accanto a Ron stava aggrottando le sopracciglia verso la lavagna; lei non l’aveva mai tramata, a quanto sembrava.
Presto tutti si alzarono, raggrupparono i loro ingredienti ed iniziarono a leggere il più attentamente possibile le istruzioni alla lavagna. Snape si diresse verso James, pensando che lasciare solo Longbottom da solo per alcuni minuti non sarebbe potuto essere -così- disastroso.
“Sig. Evans, ho sentito che lei non ha mai finito la scuola. Quindi cosa vuole fare durante la mia lezione? C’e una pozione che gradirebbe tramare?” Chiese senza il suo solito sarcasmo degradante.
James si alzò e gli diede un veloce sguardo, prima di guardare la tavola che ancora conteneva alcuni ingredienti. “In realtà professore, se non le dispiace, gradirei tramare la pozione Polyjuice.”
Snape sollevò un sopracciglio. “Oh? Ma la Polyjuice richiede molto tempo e abilità e pratica, e dubito che-”
“Lo so, signore. Ma vede, io so come tramarla. Ho fatto questa pozione molto tempo fa.”
Snape batté le palpebre, aprendo la bocca dalla sorpresa, ma quando nessuna risposta venne, la richiuse e gli indicò la tavola.
Harry annuì silenziosamente il suo grazie e ritornò con gli ingredienti giusti, prese un calderone dal deposito ed immediatamente iniziò a lavorare senza guardare neppure le istruzioni della lavagna.
Severus stava guardando il ragazzo attentamente, in modo calcolatore mentre tagliò ciò che aveva bisogno di esser tagliato e macinò ciò che doveva esser macinato, e poi mescolò la mistura nella direzione giusta e con accuratezza che, senza dubbio, era indice di molta, datata esperienza.
“Mi dica. Sig. Evans, fin da quando è capace di tramare la Polyjuice? E’, dopo tutto, parte del curriculum del settimo anno.”
Snape guardò accortamente il ragazzo mentre sospirava e abbassava il fuoco sotto il calderone. “Ad esser onesto, sig. Snape, io ebbi bisogno di questa pozione, era primario che la usassi per trovare delle risposte di cui io e miei amici avevamo bisogno. Lo tramammo nel mio secondo anno, e non era certamente un compito di classe.”
Gli occhi di Snape si spalancarono. “CHE COSA?!”
Tutti gli occhi nella classe si girarono verso di loro, e l’insegnante abbaiò per farli badare alle loro pozioni.
“Mi sta dicendo che lei ha tramato la Polyjuce quando aveva dodici anni, e che lo faceva senza alcuna sovrintendenza da parte di un insegnante?!”
James sentì alcune esclamazioni soffocate, e divenne consapevole di star ricevendo occhiate stupefatte dagli studenti di Ravenclaw. “Sì,” fu l’unica risposta che diede mentre aggiungeva ancora un altro ingrediente e cominciava a mescolare di nuovo la pozione.
Snape era rimasto senza parole. “Sa che potrebbe esser esaminato e continuare i suoi studi qui, se dimostrasse qualche genere di conoscenza nelle altre materie?”
James scrollò le spalle. “Non sono realmente interessato a finire la mia istruzione. Almeno, non adesso. Ho cose da fare, prima.” Lui omise menzionare quali cose, in quanto alcune di loro, chiaramente, erano illegali, ma necessarie per impedire a Voldemort di vincere.
Snape scosse la testa e tornò dai suoi studenti, non capendo perché tale ragazzo evidentemente dotato d’ingegno era disposto ad abbandonare i suoi studi in tal modo.
Draco aggrottò le sopracciglia dal suo posto al ragazzo dai capelli scuri e che gli aveva rubato tutta l’attenzione. ‘La pagherai!’ Si promise silenziosamente con un’espressione irata.
Quando la lezione finì, tutti imbottigliarono la mistura e portarono il loro campione sulla scrivania di Snape per esser esaminati più tardi. Siccome James non era uno studente, lui aspettò che tutti uscissero prima di portare il suo calderone davanti. “Può esaminarlo anche se io non sarò classificato per questo? Sono abbastanza sicuro che sia buono, anche se non sono mai stato il migliore a pozioni. Davvero, ero pessimo.”
Snape sollevò un sopracciglio. “Realmente? Non l’avrei mai detto; mi sembrava abbastanza a suo agio durante il lavoro.”
James sbuffò. “Quello è perché la Polyjuice, per quanto pazzo possa sembrare, è una delle poche pozioni che sono davvero capace di fare senza gravi errori.”
“Cioè quali?” L’uomo più vecchio chiese curiosamente.
James sembrò pensarci un momento. “A parte la Polyjuice? Credo di poter fare la pozione Pepperup, il Dreamless, Skele-Gro, la pozione Calming Draught, e la Sleeping Potion…penso che sia tutto.”
Di nuovo, omise di dire di saper anche fare il Veritaserum, che era illegale e solamente per uso del Ministero; e la preziosa pozione di Wolfsbane, che non veniva menzionata in alcun libro di pozioni, dato che era stata creata da Snape stesso.
Harry aveva dovuto imparare a farle in caso qualcosa accadesse, e aveva dovuto sopportare lunghe ore di prove, errori ed ingiurie dal ‘suo’ Snape per finalmente esser capace farli senza far esplodere un calderone.
La mente di Snape era piena di pensieri diversi, ma rimase silenzioso e si diede il compito di ispezionare la pozione Polyjuice di fronte a lui. “La consistenza è giusta, come il colore, così il gusto dovrebbe andare bene. Le spiace se l’immagazzino nelle mie mensole? Sarebbe uno spreco buttarlo.”
James annuì con un’alzata di spalle e si scusò; stava diventando piuttosto affamato. L’insegnante imbottigliò la Polyjuice ed accompagnò l’ospite alla Sala, in quanto anche lui aveva piuttosto fame.
James sedette accanto a Ron, che gli aveva lasciato un posto e Severus sedette, sorprendentemente, accanto a Dumbledore invece che alla fine del tavolo. Minerva era sull’altro lato e Sirius era accanto a lei, con Remus subito dopo. Flitwick, Hooch, Trelawney e Manx erano all’altro.
“Così, Severus, com’è stata la lezione?” Il vecchio chiese con un sorriso scintillante.
L’umore di Snape non era docile alle canzonature di Albus. “Nessun calderone è esploso, il che è un inizio. Ma devo portare alla vostra attenzione il fatto che il nostro ospite è capace di tramare la pozione Polyjuice senza neppure leggere le istruzioni. Apparentemente è stato capace farla da quando aveva dodici anni.”
L’umore di Albus si fece serio e gli altri ascoltarono più da vicino. “Oh? Ma la Polyjuice è molto difficile da fare, anche per dei settimi anni. Perché avrebbe avuto bisogno di tale pozione?”
Alcuni di loro, specialmente Manx, sembrarono pensare che il ragazzo potesse essere qualcun altro mascheratosi usando la Polyjuice. Ma Snape era stato col ragazzo nel corso di un paio d’ore e, sapendo che l’effetto della pozione cessava dopo un’ora soltanto, accantonarono questa idea.
Gli occhi neri di Snape sembrarono scurirsi, ed Albus ne richiamò l’attenzione alla questione. “Conosce la pozione Polyjuice; un poco strano, ma possibile. Ma sono le altre pozioni che mi fanno chiedere chi realmente sia o quello che è stato o sarà. Albus, questo ragazzo conosce l’intero elenco delle pozioni mediche che io tramo per Poppy, e alcune altre!”
Dumbledore aggrottò le sopracciglia, mentre l’infermiera cercò di ascoltare. “Severus,” l’interruppe lei, “che genere di pozioni?”
Snape guardò Madama Pomfrey prima di rispondere. “Alcune delle più difficili, ti assicuro: Pepperup, corretto, non una delle più difficili, ma sono le altre che mi hanno reso diffidente. Dreamless Sleep, Calming Draught, Sleeping Potion, Skele-Grow…” elencò, osservando le sconcertate e apprensive facce dei suoi colleghi.
“E’ come se il ragazzo avesse imparato queste pozioni perché ne ha avuto bisogno! La cosa è completamente ridicola! Voglio dire, perché mai un ragazzo della sua età, se è realmente chi dice di essere, avrebbe bisogno di prendere la Dreamless Sleep, per la causa di Merlino! Questa pozione può essere estremamente pericolosa e creare dipendenza, se presa per troppo a lungo. Nessuno ha mai avuto bisogno del suo uso, anche al S. Mungo. Se lui ne ha realmente bisogno, deve avere dei veri incubi! E’ inconcepibile!” Finì il professore in un bisbiglio aspro pervaso di frustrazione.
Albus si lisciò la barba bianca e lunga dando un’occhiata al tavolo dei Gryffindor, dove Ronald e i suoi compagni di classe stavano divertendosi anche se James teneva le sue emozioni sotto controllo. “Mi sembra di aver avuto una buona idea facendolo venire qui. Meglio che teniamo d'occhio il ragazzo; voglio sapere quali sono i suoi interessi e su che lato è.”
Tutti annuirono, ma Xiomara Hooch sembrò riluttante a credere che l’aiutante di Rosmerta potesse essere un potenziale seguace oscuro o un Mangiamorte mascherato, Polyjuice o no.
Il popolino iniziò ad alzarsi e dirigersi fuori poiché le lezioni del pomeriggio stavano per cominciare. Sirius guardò Remus prima di alzarsi, ma l’uomo dagli occhi dorati tirò la manica di Sirius prima che potesse allontanarsi.
L’Animagus alzò un sopracciglio al sospiro di Remus. “Non fargli fare qualsiasi cosa di stupido o pericoloso in classe, Sirius. So che Dumbledore vuole che lo osserviamo, ma una parte di me vuole ancora credere che ci sia del buono sotto quella sua aura oscura…” Bisbigliò Remus indebolendo la sua presa sulla manica di Sirius.
Gli occhi intensi di Sirius si ammorbidirono per un secondo. “Anch’io voglio crederlo, Remus, ma ogni cosa che impariamo su di lui non aiuta la sua causa.”
Remus sospirò e si alzò, seguendo silenziosamente il suo partner verso la lezione di DADA.

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* Polyjuice= Pozione Polisucco
- Altre pozioni:
Pepperup: Decotto Tirami-sù (nel senso: eccitante, rivitalizzante)
Dreamless Sleep: Pozione Senzasogni
Skele-Gro: Ossofast
Calming Draught: Pozione Rilassante
Sleeping Potion: Pozione Soporifera





  
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