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Autore: maude17    26/09/2012    5 recensioni
Città nuova, amici nuovi, scuola nuova. Andare a vivere a Bayville era un proprio e vero cambiamento per Caroline Ryan, ma è proprio ciò a cui sua madre l’aveva costretta. E ora Caroline era obbligata a lasciare il suo migliore amico, Justin, e tutta la sua vita per andare in Tennessee. Tutto però nella nuova scuola sembra smentire quello che aveva letto su internet, ma niente è come sembra, come le aveva ricordato Derek, un compagno di scuola; infatti tutto inizia a peggiorare dall’arrivo di Scott Lafferty, giocatore di football incredibilmente bello quanto stronzo, che insieme alla sua banda di bulli la iniziano a tormentare senza un evidente motivo. E il fondo viene toccato in quel maledetto giorno in cui tutto a scuola cambiò.
E cosa può esserci di così grave da far mettere da parte i rancori reciproci di Caroline e Scott?
Cosa può accadere da far ribaltare la situazione e da far apparire Scott per quello che è davvero e non solo per lo stronzo della scuola?
E quando Caroline si accorgerà di non odiarlo più come prima, che accadrà?
In fondo lei era una normalissima nuova arrivata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 3___ Come ai vecchi tempi

 

 

 -Buuuuongiorno bellezza!-
Mi svegliai di colpo rotolando e cadendo giù dal letto, spaventata.
-Ma che …?-, chiesi confusa alzandomi e stropicciandomi gli occhi. Vedevo ancora tutto nero a pallini –non so se era normale …- e mi girava leggermente la testa per essermi alzata troppo in fretta. Piano piano riuscii a mettere a fuoco la stanza e chi c’era al suo interno. Un ragazzo non troppo alto, con una maglietta color Tiffany –come diceva sempre mia mamma- e dei normali jeans; i capelli neri scompigliati e dei stupendi occhi azzurri.
-Oh mio dio, oh mio dio!-, gridai saltando sul letto e circondando le spalle di quel fantastico ragazzo. –Justin! Che ci fai già qui?!-
Il mio migliore amico rise di gusto e mi strinse leggermente, poi alzò le spalle e disse semplicemente: -Niente, mi mancavi e sono partito prestissimo stamattina-
-Sei un tesoro!-, esclamai baciandolo leggermente sulle labbra, un nostro solito gesto.
-Tesoro mio, ti voglio bene ma vatti a lavare i denti!-, mi prese in giro lui con una smorfia.
-Stronzo!-, gli feci la linguaccia e gli gettai un cuscino addosso. –Visto che sei qui, fammi il letto mentre io sono in bagno-, presi il mio beauty ed entrai nel piccolo bagno adiacente alla mia camera, una cosa positivi della nuova casa.
Feci partire l’acqua della doccia mentre con una salviettina struccante toglievo i rimasugli di trucco della sera prima che non avevo avuto il tempo, o meglio la voglia, di togliermi.
Entrai nella doccia mi rilassai subito sotto il getto d’acqua calda.
Ero felice, no di più, euforica. Justin era arrivato e sarebbe stato tutto mio per due giorni e grazie a lui non avrei pensato a quella piccola nuvola nera della mia vita di nome Scott Lafferty. Feci una smorfia solo al pensiero. Forse avrei potuto sfruttare Justin per aiutarmi a lavare la macchina, oltre che a pitturare la camera.
Certo che farlo a gennaio non era molto comodo… specialmente pitturare la camera visto che bisognava arieggiare la stanza…
Uscii dalla doccia con un sorrisone stampato in faccia e indossai la biancheria pulita che mi ero portata in bagno, pettinai i capelli e li legai in due lunghe trecce bionde. Uscii dal bagno trovando Justin che scuriosava nel mio armadio.
-Tesoro, da quanto tempo non fai shopping?-, mi chiese scandalizzato guardando tra i cassetti.
-Tesoro, l’ho fatto ieri. Ti faccio vedere il mio vestito per il ballo? A proposito, non è che saresti libero il 3 febbraio vero? Mi accompagni?-, lo guardai implorante.
-Guarda cosa mi tocca fare-, sorrise lui. –Fammi vedere questo vestito, spero solo che non sia orrendo, altrimenti non ti accompagno-, mi fece la linguaccia.
Ridacchiai leggermente e andai a cercare tra le borse che avevo lasciato accanto alla porta quella contente il vestito. Lo tirai fuori e mi voltai verso Justin.
-Non è niente di complicato ma lo adoro!-, esclamai.
In effetti al negozio dove lo avevo comprato c’erano molti altri abiti più belli ed eleganti, ma non volevo dare troppo nell’occhio e quell’abito rispettava il mio budget, era grazioso e adatto al mio stile. Che chiedevo di più? Era un abito bianco senza spalline con un corpetto non troppo stretto e con lo scollo a cuore, decorato con una leggera ricamatura argentea sulla linea della vita e continuava con una gonna morbida che ricadeva leggera sulle gambe, fino a metà coscia, e coperta da un leggerissimo strato di tulle e sul bordo di esso un piccolo ricamo di pizzo. Siccome era inverno avevo incorporato un copri spalle a mezza manica interamente fatto di pizzo perché riprendesse il motivo della gonna. Come scarpe avevo comprato delle normalissime decolté bianche.
Mentre spiegavo a Justin tutti i vari abbinamenti lui annuiva attento sorridendo dolcemente.
-E’ bellissimo! Mi piace da matti!-, esclamò poi.
-Davvero?-, sorrisi.
-Si!-
-Benissimo! E sarò semplicemente fantastica quindi tuuu … dovrai essere un figo assurdo!-, e risi malefica.
Justin rise. –Tu non sei mica normale! Dai vestiti che sei ancora in mutande che andiamo a fare colazione poi iniziamo i lavori in camera!-
-Agli ordini!-, ridendo andai all’armadio e tirai fuori una felpa e indossai i miei amati jeans e le converse bianche. Misi nella borsa il cellulare e il portafoglio e scesi le scale. Justin stava parlando con mia madre che si interruppe quando mi sentì scendere.
-Ciao mamma!-, la salutai.
-Buongiorno, amore-, mi diede un bacio sulla guancia scompigliandomi leggermente i capelli. Mi lamentai allontanandole la mano e presi quella di Justin trascinandolo fuori.
-Noi andiamo a fare colazione!-, esclamai indossando il cappotto e mettendo la sciarpa.
-Divertitevi!-
Uscimmo di corsa, ridendo. Era una giornata grigia e molto fredda, per terra la pioggia della sera prima si era ghiacciata, cosa non positiva per il mio equilibrio già precario.
Stando attenti a dove mettevamo i piedi entrammo in macchina.
-Che hai fatto a questa macchina?-, chiese curioso guardando i vetri.
Mi rabbuiai subito e iniziai a borbottare parole senza senso.
-Che hai, Carol?-
-Allora, prima di tutto non chiamarmi Carol, sai che lo odio. Secondo, ti ho parlato di Scott Lafferty no?-, lui annuì. –Beh, mi ha imbrattato i vetri con il rossetto della sua morosa oca-, sbottai.
-Cosa?!-, esclamò scioccato. –Ma che diavolo ha? Neanche gli avessi ucciso il gatto!-, esclamò. Ci guardammo negli occhi per un istante e subito dopo scoppiammo a ridere.
-Ma queste come ti vengono?-, esclamai tra una risata e l’altra.
Non mi rispose, rise semplicemente. Scossi la testa sorridendo ancora: mi era proprio mancato quell’idiota.
Parcheggiai poco distante dal bar, ma il tratto dalla macchina al bar fu comunque un’impresa: per il freddo mi si formavano le nuvolette ogni volta che respiravo e avevo le mani ghiacciate.
Odiavo il Tennessee.
-Brr! Che freddo!-, esclamai.
Il ghiaccio poi non aiutava a camminare e prolungava il tempo che dovevamo trascorrere fuori. Finalmente raggiungemmo il caldo del locale.
-Finalmente!-, disse Justin togliendosi il cappotto e aiutandomi a togliermi il mio per appenderlo sull’attaccapanni appena dopo la porta.
Ci sedemmo al tavolo dove il giorno prima mi ero seduta con le altre e ordinammo due cioccolate.
-Allora, io propongo un’evirazione senza anestesia-, esclamò Justin.
Risi. –Fa male a me solo pensarci!-, ridacchiai bevendo un sorso della bevanda. –Ma non credo mi vendicherò, non ho voglia di litigarci-
-Fai male a non dirgli niente. Se non ti ribelli lui continuerà indisturbato-, sbottò.
-Prima o poi si stancherà fidati! … Oh porca vacca!-, quasi gridai appiattendomi sul tavolo e girando il viso verso la finestra.
-Caroline, sei impazzita?-
-Non dire il mio nome! Taci!-, no no non poteva essere! La mia sfiga non aveva mai fine.
-Mi dici che sta succedendo?-
-Non girarti, ma dalla porta è appena entrato Scott con la sua banda-
-Co…?-, si girò subito.
Scattai in avanti e gli presi la testa tra le mani. –Ti avevo detto che non dovevi girarti! Ecco! Mi ha vista-, sbottai accasciandomi sulla sedia.
Sentivo prepotentemente lo sguardo di Scott su di me, ma non cedetti e tenni lo sguardo fisso in quello di Justin, che mi guardava scioccato.
-Non dirmi che Scott Lafferty è quel figo pazzesco che è appena entrato!-
-Si è lui-
-Cazzo, avevi detto che era bello, ma quello non è bello. È un dio-, aveva gli occhi lucidi.
-Justin mi dispiace, ma è etero e ha la ragazza-
-E che c’entra? Si può sempre lasciare e può sempre diventare gay-
-Justin …-
-Che palle. Tutta bellezza sprecata-
Ridacchiai leggermente. –Consolati, sarà figo quanto vuoi ma è uno stronzo-
-Bellissimo e stronzo: un cliché-, borbottò sognante.
-Smettila-, sbottai. –Muoviti a finire di bere quella cioccolata che così usciamo di qui!-
-Okay, okay!-, esclamò bevendone un sorso.
-Ehi Ryan! Com’è andato il ritorno a casa ieri?-, si era fermato al nostro tavolo … si era fermato al nostro tavolo!
Lassù qualcuno doveva odiarmi.
-Benissimo, grazie per l’interessamento-, borbottai alzando lo sguardo e puntandolo nei suoi occhi per non fargli notare troppo che non ero tranquilla.
Enorme sbaglio.
Aveva pure gli occhi di figo. Erano di un verde-grigio con una puntina marrone vicino alla pupilla. E che cazzo, non poteva avere un qualche difetto?!
Lui mi guardò scettico e ridacchiando se ne andò, dandoci le spalle eh … oh mio dio.
-Che culo!-, esclamò Justin.
-Mi hai tolto le parole di bocca-, ridacchiai. –Dai andiamo prima che rompa di nuovo!-, lo presi per mano e, lasciati i soldi sul tavolo e recuperati i cappotti, uscimmo di corsa.
 
Bip. Bip.
La suoneria del mio cellulare interruppe il duro lavoro che stavamo facendo io e Justin. Era un messaggio di Danielle.
 
Ehi, Caroline! Licy vuole andare a ballare stasera, sei dei nostri? Puoi portare anche il tuo amico se vuole, ci farebbe piacere conoscerlo! :D
 
-Chi è?-, chiese Justin appoggiando il rullo con cui stavamo rifinendo il colore delle pareti.
-Un’amica, Danielle, chiede se stasera vogliamo andare a ballare-, riferii il messaggio al mio amico.
-Anche io?-
-Certo, sanno chi sei, gliene ho già parlato!-
-Ah, se ti va, mi farebbe piacere conoscerle-, sorrise.
-Hanno detto lo stesso loro! Perfetto allora! Abbiamo il programma per stasera!-, esclamai entusiasta.
Nella mia vecchia città non ci andavo spesso a ballare, diciamo che io e Justin ci siamo andati solo due volte e di amiche donne non ne avevo molte quindi al venerdì e al sabato sera io e lui ci organizzavamo diversamente.
-Direi che abbiamo anche finito col colore. Ora hai una macchina pulita e una camera colorata. Adoro com’è venuta!-, disse soddisfatto. Si, alla fine lo avevo sfruttato anche per la macchina, o meglio, solo per i vetri della macchina perché a lavarla tutta saremmo morti assiderati.
-Piace un sacco anche a me!-, esclamai. Ed era vero! All’inizio, lo ammetto, ero un po’ restia a farla di quel colore, ma il risultato finale non era niente male! -Ora è meglio se usciamo da qui, altrimenti ci intossichiamo con questa puzza!-, continuai e, tossendo leggermente, andai a prendere i vestiti per la sera e il mio beauty, poi aprii le finestre e spinsi Justin fuori dalla camera.
-Qui dentro ci verrà molto freddo-, mi avvertii Justin.
-Prima di andare via le richiudiamo, tranquillo. È per far andare minimamente via la puzza-
Annuì leggermente. –Ordiniamo una pizza?-, chiese stiracchiandosi e buttandosi sul divano.
-Certo, hai una camicia per stasera?-, gli chiesi.
-Ovvio. Tu vuoi una margherita?-, mi chiese andando al telefono.
Annuii iniziando ad apparecchiare la tavola della cucina per la cena.
La pizza arrivò dieci minuti dopo e io e Justin incominciammo a mangiare tra una battuta e l’altra mentre commentavamo uno di quegli idioti reality show che davano all’ora di cena.
Finita la pizza corsi a prepararmi perché erano già le nove e trenta e le ragazze sarebbero passate solo dopo un’ora.
Justin, dopo aver chiuso le finestre in camera mia e lamentandosi del gelo che c’era, venne con me in bagno e mentre si lavava velocemente io incominciai a farmi i peli delle gambe –ero un orso- e quando lui uscì presi il suo posto mentre continuavo a parlare delle varie lezioni. Uscii poco dopo e mentre il mio amico era andato a prendere i vestiti in salotto mi asciugai in fretta e indossai la biancheria. Successivamente misi la gonna alta e stretta che avevo scelto e la camicetta rosina che infilai all’interno lasciando aperti due bottoni in alto. Infilai le scarpe parigine nere e mi avvicinai allo specchio per truccarmi, mentre Justin, che era già vestito ed era tornato in bagno, mi asciugava i capelli. Misi un filo di fondotinta, l’eyeliner, la matita rosa pallido al di sotto dell’occhio e ovviamente il mascara che risaltò perfettamente i miei occhi azzurri, poi passai un leggero strano di lucidalabbra.
-Sei una gnocca!-, esclamò Justin.
-Grazie, anche tu non sei male-, ridacchiai guardandolo meglio: aveva dei normali pantaloni neri e una camicia bianca, ma risaltavano con la sua carnagione leggermente scura e lo facevano sembrare bellissimo.
-I capelli come li acconci?-, mi chiese pettinandoli.
-Avevo intenzione di lasciarli sciolti-, mormorai dubbiosa.
-E se invece ti facessi uno chignon alto?-, chiese lui. –Staresti da dio!-
Sorrisi. –Mi affido a te allora!-, esclamai.
Dopo una decina di minuti Felicia mi mandò un messaggio dicendomi che erano sotto casa mia e, salutata mia mamma e messi i cappotti, presi la borsa e aprii la porta.
-Vogliamo andare?-, chiesi entusiasta. La presenza di Justin mi faceva davvero bene!
Lui rise allegramente e mi prese per mano trascinandomi fuori di casa e, incespicando sui tacchi –forse troppo alti, visto che ero abituata a indossarli di otto centimetri e non di più, visto il mio metro e settanta-, e fra una risata e l’altra raggiungemmo le mie nuove amiche.





Spazio dell'autrice:



Salve a tutti! :D
Ecco qui il nuovo capitolo, cinque giorni dopo lo scorso :D
Qui si può benissimo capire il rapporto che c'è tra Justin e Caroline: sono come fratelli e parlano e fanno di tutto.
Spero che tutti voi appreziate la figura di Justin, perchè io in ogni capitolo lo amo sempre di più! <3
Ma mai quanto Scott! Aspettate e vedrete -o meglio leggerete- che Scott non è -cioè, non è del tutto- così stronzo :D anche se nel prossimo capitolo raggiunge il suo massimo livello di stronzaggine -povera Car!-.
Spero anche che dai piccoli dettagli che ho aggiunto, si sia potuta delineare una Caroline più precisa: bionda, occhi azzurri, altina, con un bel fisico.
Detto questo, direi che ci sentiamo fra cinque giorni con il prossimo capitolo :D
Spero che questo vi sia piaciuto e che continuerete a leggere di Caroline e Scott :D
Se volete lasciare un commento è sempre bene accetto così posso sapere le vostre opinioni e correggerlo dove è meglio! :3


Alla prossima settimana! :D

MaudeScott.

  
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