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Autore: hemakesmedream    28/09/2012    1 recensioni
- Ho paura -
- Tutti ne abbiamo, Effy -
- Ho paura della solitudine, Cook -
- Sai, alla fine ci si abitua a tutto baby. A essere forti, a essere soli, e ad essere forti da soli. Ce la farai, proprio come ce l'ho fatta io per tutto questo tempo - e detto questo si allontanò, scomparendo lentamente nella nebbia, e sembrava che il vento si portasse via con se anche le sue parole.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Chapter 2. 


 
E ancora una volta Cook aveva ceduto allo sguardo dolce e alla aria così innocente di Effy; 
Cook non riusciva a resisterle, era più forte di lui, quella ragazza apparentemente così bambina, gli aveva rubato il cuore senza nemmeno accorgersene. 
Le guardò il viso, il trucco sbavato e gli occhi chiusi, il suo corpo perfetto adagiato sul morbido divano del suo appartamento.
Cook si alzò in piedi e lentamente uscì dalla stanza, dopo averle dato un'altra occhiata per assicurarsi che stesse bene davvero. 
Andò in cucina e si preparò una tazza di the, e quando fu pronta, ci mise dentro un bel po' di vodka che lo rendeva "più saporito", come diceva lui.
Poi versò altro the caldo in una tazza differente per Effy, ci mise dentro un po' di zucchero e del semplice limone, proprio come piaceva a lei. 
E chi lo avrebbe mai detto che ad una ragazza così complicata come Effy, piacessero le cose semplici come una bella tazza di the al limone?
Tornò in soggiorno con le due tazze fumanti nelle mani e le appoggiò al tavolino scassato accanto al divano. 
Lei aprì lentamente gli occhi e a lui sobbalzò il cuore, e la guardò con tenerezza , con la paura di averla spaventata che gli stringeva un nodo nel cuore. 
Cook aveva così paura di farle del male, anche in piccoli gesti come quello, che con lei diventava tutta un'altra persona. 
- buongiorno - sussurrò lei, accennando un sorriso - hai preparato il the
Lui rimaneva immobile a fissarla, con la sua tazza di the tra le mani e i muscoli immobili. 
Lei si mise seduta e prese la tazza di the con delicatezza, per poi portarla alla bocca e berne un sorso leggero. 
- niente vodka per me, vero cook? - e poi sorrise, con quel suo sorriso che faceva sciogliere anche gli iceberg del polo nord, con quelle fossette che comparivano sul suo viso e gli davano quell'aria così candida, e le sue guancie che sembravano essere state create proprio per essere perfette da baciare. 
Dopo un interminabile silenzio, Cook si accorse di non aver spiccicato parola, quindi riprese la sua aria da ragazzo strafottente e tornò quello di sempre. 
- ovviamente piccola, di vodka ne hai già bevuto parecchio ieri, non lo reggi- poi le fece l'occhiolino e lei lo guardò con un sorrisino sforzato.
- stavo pensando a Freddie, ieri sera - disse lei tutto d'un tratto, tornando seria come non mai - sai, quando... quando ho perso la ragione
Cook si sedette accanto a lei e le strinse la mano, poi lentamente si avvicinò al suo orecchio, tanto da sentire il rumore del suo respiro. 
- Freddie se ne è andato - disse Cook, affilato come una lama - ti ha abbandonato. Perchè non riesci a capirlo? - poi si allontanò velocemente e appoggiò la tazza di the sul mobiletto, dirigendosi verso la porta d'ingresso. 
- dove vai? - sussurrò Effy, con aria dispiaciuta e confusa allo stesso tempo.
- non lo so - disse lui, afferrando il giubbotto dall'attaccapanni. 
Non riusciva più a sopportarlo, stava per perdere il controllo e non voleva ferire Effy, non voleva dire quello che pensava, doveva farle credere che lui stava bene, doveva essere forte per lei. Le immagini di Freddie ed Effy che si baciavano con la passione con cui lui avrebbe voluto baciarla continuavano a sfrecciargli davanti agli occhi. 
Strinse i pugni e chiuse gli occhi, cercando di dimenticare, ma quello non bastava. 
- non mi abbandonare - sussurrò Effy, e le sue parole fecero riaprire gli occhi a Cook, che si avvicinò lentamente vicino a lei. 
- io non ti abbandonerò mai, Effy - disse lui, avvicinandosi a lei - io sono diverso dagli altri, io ti conosco Effy. So come sei fatta, io so tutto di te, ed è ora che anche tu impari qualcosa su di me - si accorse che il tono della sua voce si era alzato, e si calmò. 
- allora insegnami - disse lei, alzandosi in piedi di fronte a lui. 
- a fare cosa? - chiese Cook, confuso.
- a conoscerti davvero. voglio conoscere il vero James, il ragazzo dolce che prepara il the alle sue amiche sbronze. Non il Cook che finge di essere un pezzo di merda solo per nascondere il suo lato dolce- sussurrò lei, alzandosi in punta di piedi per raggiungere la sua guancia e dargli un bacio.
 
Lui la guardò perplesso, poi si allontanò da lei, come per riprendere la distanza di sicurezza che aveva adottato per proteggere il suo cuore da quella meravigliosa, ingannevole creatura che era rimasta lì a fissarlo per tutto il tempo. 
- andiamo ora, James. Riportami a casa - disse lei, avvicinandosi alla porta dell'appartamento. 
- non mi chiamare così - sibilò Cook, che odiava essere chiamato per nome,  diceva che 'James' era troppo da sfigato. Poi la squadrò da testa a piedi e ritornò a parlare - dove pensi di andare conciata così? - ma solo dopo si rese conto che aveva usato un tono da genitore premuroso, quindi si avvicinò a lei e le sussurrò all'orecchio - la gente ti fisserà come se volesse portarti a letto
- ma io ho te al mio fianco, giusto? - disse lei, avvolgendo la vita di Cook con il suo braccio destro. 
"Ma a che gioco stiamo giocando?" pensò Cook, ma rimase in silenzio e annuì lentamente, poi si tolse il cappotto e lo diede ad Effy. 
Lei sorrise e lo indossò senza fare troppe storie, poi prese Cook per mano e uscirono dall'appartamento dirigendosi per le stradine di Bristol senza una meta precisa.
 
don't play with me baby, 
don't preach to me, 
i'm not a rock anym0re, i'm falling to pieces.

 
Erano le undici di mattina, e stranamente non c'era nessuno in giro;
Cook stava morendo di freddo, era inverno allo stato puro e andava in giro in maniche corte, ma sapeva che Effy aveva più bisogno di lui del cappotto e questo pensiero lo manteneva fisso verso il suo obiettivo. 
- andiamo a casa di Panda - disse Effy, voltando velocemente in una piccola via semibuia, illuminata solo da due lampioni mezzi rotti. Lei abitava lì da quando sua madre l'aveva sbattuta fuori di casa, e Pandora (o Panda) era la sua migliore amica, anche se era completamente l'opposto di Effy, sia caratterialmente che fisicamente. Sua madre l'aveva sbattuta fuori dopo che era impazzita, sia per colpa della morte del fratello, sia per l'abbandono di Freddie, l'unico ragazzo che Effy aveva amato. L'aveva abbandonata, non provando nemmeno a restarle vicino. 
 
in my struggle baby, stay next to me,
don't leave me when i'm fighting

 
Dopo aver camminato per una decina di minuti in silenzio, Cook prese dalla tasca dei suoi jeans una canna e la accese, iniziando ad aspirare l'amaro sapore dell'erba. 
La fumarono insieme fino a casa di Pandora, e quando la finirono la spensero e la buttarono tra dei cespugli del giardino. 
Suonarono il campanello e pochi minuti dopo aprì la porta la biondina sempre sorridente che rimetteva allegria a tutti. Era vestita di tutto punto, come se dovesse uscire e andare ad un gran gala, ed era questo che piaceva a tutti di lei, perchè era sempre elegante ma non cambiava mai la sua personalità di fronte a nessuno. I suoi capelli biondi erano perfettamente in ordine, e il suo corpo era stato gentilmente infilato in un vestito blu perlato. Non era magrissima, ma aveva un fisico perfetto per qualsiasi tipo di vestito. 
Il suo viso era pulito, niente trucco e niente occhiaie, molto strano dato che la sera prima si era fumata tante canne e aveva inalato anche qualche grammo di coca, portata segretamente da Thomas , un altro ragazzo della compagnia con cui lei aveva un certo rapporto.
- ehi Effy! ero in pensiero per te, dove sei stata? ti ho cercata tutta la sera, ma non ti ho trovata, quindi avevo pensato di... - cominciò lei, parlando velocissimo. 
- chiudi il becco Panda e facci entrare - disse Cook, facendosi strada nel disordine più totale. I muri erano sporchi, pieni di scritte e graffiti, i mobili erano distrutti, i cuscini erano squarciati a metà e tutte le piume erano in giro per le stanze. Drinks, bicchieri, mozziconi di sigarette e molto altro popolavano ogni centimetro quadrato della stanza. 
- aiutatemi a ripulire, forza - disse Panda, chiudendo la porta dietro di noi e piazzandoci due sacchetti della spazzatura in mano 
Dopo qualche secondo di silenzio, Cook disse - la festa di ieri sera non è stata una bella idea, vero Effy? - mentre Panda già era chinata a riordinare quel casino, con il viso ansioso e lo sguardo preoccupato. 


 
myspace:
allora, so che non è un granchè, ma ci ho messo tipo due giorni a scriverlo, sorry. 
lasciate una recensione e ve ne sarò grata!
nel prossimo capitolo vi prometto tanti colpi di scena, se volete un anticipo, guardate sotto. 
per il resto, contattatemi o qui, o su twitter. 
sono @hemakesmedream 






#spoiler innanzitutto sarà diviso in due parti: una dedicata a cook, e un'altra a freddie. 
freddie era scappato via da bristol e aveva abbandonato effy, e in questo capitolo affronta la difficile scelta se tornare o no da lei. 
(per chi shippa freffy: io scippo cook/effy, quindi non vi aspettate nessun ritorno trionfale della coppia ahaha) 
per il resto, aspettate il capitolo c: 
  
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