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Autore: cranium    29/09/2012    2 recensioni
-Come ti chiami?- chiese Draco.
-Non te lo dico, mi prenderesti in giro.- rispose testarda.
-Non può essere più strano del mio, dai dimmelo.-
La ragazza sbuffò infastidita poi rispose:
-Mi chiamo Wren contento?-
-Ti chiami scricciolo?- e scoppiò a ridere, più per l’espressione buffa che aveva fatto la ragazza che per il nome. Infondo le si addiceva: aveva le spalle strette e era piuttosto minuta, ma il carattere non era quello di un timido uccellino.
[...]

Draco/Nuovo Personaggio.
I Malfoy sono vittime di una maledizione da tre secoli, imposta su di loro da una donna.
Riuscirà Draco a spezzare il flagello che opprime la sua famiglia e far si che la ragazza che ama si innamori di lui?
O anche lui dovrà soffrire le amare pene dell'amore?
Storia ispirata a "La Bella e la Bestia".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il serpente e l’uccellino.

 

A volte poco può significare molto.

Un piccolo gesto può risultare più efficace di uno grande, e era quello che cercava di fare Draco: piano, piano riavvicinarsi, in modo silenzioso, ma costante.

Ma c’era qualcosa che la frenava da fare lo stesso, un muro contro cui andava a battere tutte le volte che provava ad aprirsi con lui.

Era una sensazione strana quella che provava, un misto tra paura e ribrezzo che si mitigava un poco al suono della sua voce calma, un formicolio sotto pelle cha l’avvertiva del pericolo, perché infondo, anche se poteva non sembrare, lui era pericoloso, un Mangiamorte, un servo dell’Oscuro Signore e lei una povera stupida.

Capiva più di quello che lasciava a trapelare, non era ottusa, e anche se gli occhi non la potevano aiutare gli altri sensi erano così vigili da non lasciarla dormire a volte.

Quella camera sapeva spesso di chiuso, poi arrivava lui a spalancare le persiane e allora sentiva i gelsomini che dovevano crescere pochi metri sotto quelle finestre e si perdeva in essi come in un vecchio consunto ricordo.

A lei piacevano tanto quei fiori così piccoli e delicati al tatto, ma che allo stesso tempo riuscivano ad emanare una fragranza così decisa e forte.

Sapevano di casa, di quella dalla quale era stata portata via, quella che rimpiangeva, non spesso, le ricordavano quella volta che era entrata in camera del padre a aveva rotto non volendo una boccetta di profumo che a quanto aveva capito apparteneva alla madre e per due mesi il cassettone e il tappeto avevano profumato di gelsomini.

Andava lì spesso, avvicinava il naso al comò per sentire l’odore di quella madre che non aveva mai conosciuto finché suo padre non la vide e per mettere fine a quella “strana abitudine” aveva ripulito tutto con la magia.

Ma lei ne aveva così tante di “abitudini strane” che non sarebbe bastata tutta la magia del mondo a cancellarle.

Amava andare in Farmacia per aiutare nelle commissioni la signora Burkin perché quel posto era la casa degli aromi più incredibili dall’olio di rosa alle radici di aconito, poi tornata casa sedeva sul tavolino e dondolava le gambe facendo finta che suo padre fosse lì a parlava, parlava a vuoto, parlava al vuoto.

In quel momento aveva Neville con cui parlare, ma il vuoto era ancora un amico troppo caro a cui rinunciare e a volte preferiva la compagnia di nessuno a quella del ragazzo.

Perché la sua presenza non le faceva bene.

La porta si aprì di scatto.

-Guarda che ho trovato! Era tutta sola e spaventata vicino ad un cespuglio in giardino, sembrava chiedermi “portami da Wren”… non ho saputo resistere.-

La ragazza non fece in tempo a domandargli che cosa lo rendeva così euforico che un affarino peloso scivolò dalle mani di lui sul grembo di lei, e vi si accoccolò non prima di aver emesso un miagolio di assenso.

-È un gatto.- sussurrò lei.

-È una micia!-

Il pelo si intrecciava con le sue dita, mentre il naso umido dell’animale le sfiorava il palmo della mano.

-Come si chiama?-

-Non lo so… perché non le dai un nome tu?-

Intanto la piccola e morbida senza nome continuava a farsi le unghie sui suoi pantaloni e il sorriso sulle labbra di Wren sembrava indelebile.

-Si chiama Neville!- l’illuminazione la colpì.

-Ma è una femmina!-

-È un nome che le piace un sacco, sai? Vero Neville?- infatti la micia sembrava davvero apprezzare il nuovo appellativo e con un piccolo balzo saltò giù dalle gambe della ragazza per strusciarsi su quelle dell’omonimo ragazzo.

Aveva due Neville e probabilmente uno l’avrebbe aiutata a sopravvivere alla convivenza forzata con l’altro.

-meow- reclamava le attenzioni dovute.

-È tua la gatta, puoi chiamarla come vuoi.- rispose il ragazzo sedendosi sul letto vicino a lei.

Una frazione di secondo e il profumo di Draco si fece più vicino, insistente.

Una frazione di secondo e la mano del Mangiamorte si posò sull’ala del piccolo uccellino.

Wren tremò a quel contatto e Draco ritirò la mano come scottato dalla paura della ragazza.

-Scusa.- mormorò e in quella parola Wren sentì tutta la tristezza del mondo, tutte quelle attenzioni che, nonostante tutto lui le riservava, tutti i battiti di un cuore innamorato.

Il fastidio e la paura erano più grandi della compassione e della pena.

-No, scusami tu, non ho sentito che ti avvicinavi.-

Draco sospirò: -Si che lo hai sentito Wren…ci vediamo più tardi se vuoi.- e lasciò la stanza.

Come dopo aver chiuso una finestra l’odore dei gelsomini se ne era andato lasciandola sola.

 

Quella notte qualcosa non la lasciava dormire e probabilmente non erano il temporale primaverile o il vento che batteva forte sulla sua finestra.

Erano i sensi di colpa.

Quelli si che non fanno dormire, non lasciano che il sonno colga i corpi stanchi e spossati, non danno tregua alle menti fragili, e lei era fragile.

Aveva paura che lui approfittasse di quella pecca per farle del male, doveva stare attenta ad ogni sua mossa, ma a volte la cosa migliore è riuscire a lasciarsi andare.

“Non  farò amicizia con un Mangiamorte!”  pensava, ma Neville aveva tutt’altro in mente e lei lo sapeva.

Dopo quel bacio non c’era stato più niente tra loro se non un muro molto alto, ma a lui sembrava non importare della barriera che lei costruiva per cercare di dividerli.

Aveva sedici anni Wren e una pazienza per crescere che non era della sua età.

Le ragazze a sedici anni parlavano di ragazzi, di vestiti, di capelli, ma lei era diversa, era singolare le dicevano.

“Ho un problema, non sono speciale.”

A quattordici anni le altre ragazze davano il loro primo e imbranato bacio al dinoccolato, brufoloso compagno di scuola, muovendo le labbra in modo disordinato e patetico, alzandosi sulle punte come ballerine per rendere il tutto più speciale.

Lei a sedici anni aveva dato il primo bacio ad un probabile omicida dalle labbra fredde e più che un bacio le era sembrata una testata poco dolorosa visto che non gli aveva dato il tempo per approfondire che lei lo aveva allontanato da se.

Si rigirò del letto scatenando i miagolii di dissenso della micia che dormiva accanto a lei.

“è solo un ragazzo innamorato!”

“Ti sta usando, vuole farti soffrire, è una persona orribile.”

Due fazioni opposte nella sua testa lottavano, ringhiavano, e entrambe avevano delle ragioni inattaccabili, ma ormai aveva deciso: non importava, la sua coscienza veniva prima di tutto e lei non si era comportata bene quindi avrebbe trovato il modo per farsi perdonare da Neville, sia da quello che dormiva nella camera accanto sia da quella che aveva svegliato e non riusciva più a prendere sonno.

 

 

NdA:Il capitolo è quanto di più demenziale io avessi in mente, ma sarete d’accordo con me che Neville è un nome perfetto per una gatta u.u

Nella storia in alcuni punti Draco viene chiamato Neville e in altri no, quei punti sono legati ai pensieri della ragazza che lo ritiene Neville e non Draco, dopo quando tutto ritorna generale Draco ritorna Draco J

Magari può non sembrare, ma in questo capitolo si parla dei sensi, dell’olfatto, del tatto e dell’udito e ho tralasciato volontariamente il gusto per il prossimo capitolo.

Ormai la storia sta per giungere alla sua conclusione e in questo spazio dell’autore vorrei lasciare “spazio” a voi che mi avete seguito, letto e recensito.

Ringrazio per aver inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite: BekkaMalfoy, Calia, Dandelian, Eliana Lilian Piton, imperialdolly, Luna KIra Malfoy (hai cambiato nick e non ti trovavo più xD) Malika, Strix, _KHPromincence_, Maya92, valepassion95, Ali96, FallInLoveWithYou, flors99, Fred_Deeks_Ben, Gabrielle Pigwidgeon, JuOn, Kelis, Neverland333, Sandyblack94, _montblanc_, _Runawaylove_.

Un bacio a presto

  
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