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Autore: medahmalfoy_    29/09/2012    3 recensioni
Dal testo:
"Draco ormai era diventato una specie di ossessione, il mio piccolo paradiso personale. I capelli erano sistemati perfettamente come suo solito, il suo viso era di una pelle diafana, risultava quasi irreale per me, era di una bellezza assurda, devastante. Gli occhi, di un grigio quasi di ghiaccio, erano penetranti, intriganti, estremamente sensuali. Il suo fisico era perfettamente muscoloso e le gambe erano aggrazziate, affusolate. Era la perfetta copia di un Dio Greco. Era inumano per me.
La sua voce era profonda, misteriosa, ipnotizzante. Mi faceva impazzire. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ero seduta sotto uno degli alberi del parco di Hogwarts.
 Gli allievi della rinomata scuola di magia, a capo dell'illustrissimo Albus Silente , si godevano quella giornata luminosa. Chiacchieravano animatamente e i loro gridolini divertiti riempivano l'animo di gioia immane.
Cercavo di focalizzarmi invano sui compiti di Trasfigurazione assegnati dalla Mcgranitt. Ormai lei mi aveva già designata come la sua allieva prediletta, non potevo di certo illudere le sue concrete e veritiere speranze.
Ma ormai per me era difficile concentrami su comuni pezzi di pergamena.
L'amore aveva mangiato qualsiasi parte di me, anche la ragione e l'orgoglio. Non avrei mai pensato  che la mia personalità, i valori che avevo impressi nella mente sarebbero cambiati radicalmente. Non avevo,  forse, ancora fatto i conti con l'amore. Quel sentimento quasi conformista ma talmente appassionante da essere delizioso e innefabile.
Draco era seduto a pochi passi da me. Guardavo il suo profilo altezzoso e il mio sguardo si posò sulla scollatura appena accenata della sua camicetta di flanella bianca che aderiva, come al solito, al suo corpo d'Adone. Mi mordicchiai il labbro nervosa. Cosa mi stava succedendo, non avevo mai provato sentimenti talmente forti per un ragazzo. La visone celestiale della sua persona venne distolta dalla figura dinoccolata di Ron, che mi guardava con uno sguardo quasi inebetito. Irritata dovetti prestare attenzione a lui. Ormai non mi lasciava altra scelta, avrei dovuto dirgli che non avevo il minimo interesse per lui,  ma al solo pensiero mi rabbuai. Sarei stata egoista e crudele nei suoi confronti, e di certo non volevo perdere la sua amicizia, che col tempo era diventata fratellanza. Dovevo immediatamente spaccare la sua bolla piena di illusioni.
Per Ron ero una specie di calamita ormai. Forse dovevo smettere di trovarmi in posti in cui sarebbe immediatamente andato. Ormai ci conoscevamo da parecchio tempo ed era quasi impossibile per lui non sapere dove mi nascondevo , per avere almeno un pò di tranquillità.
"Ciao Hermione" disse Ron. Gli regalai un sorriso forzato. Prese posto vicino a me, mi allontantai di pochi centimentri.
"Hey Ronald" gli risposi io di rimando. Ormai eravamo attaccati come due sanguisughe. Si avvicinava sempre più a me e sentivo il suo caldo respiro addosso. Mi innervosii
Mi guardò imbarazzato, gli lanciai un'occhiata torva. Mi toccò i capelli folti con le sue dita lunghe e affusolate. Mi rivolse uno sguardo sdolcinato. Un attacco di diabete contaminò improvvisamente il mio corpo.
Le sue labbra si avvicinarono lentamente alle mie, ma lo fermai con uno strattone.
"Ronald, accidenti, cosa diamine ti prende" urlai. 
Il rosso d'altro canto mi guardava con espressione confusa, come se non asi aspettasse una reazione così forte da parte mia.
"Credevo che lo volessi" mi confessò lui con una nota di risentimento nella voce.
Mi guardai introno. Cercavo con tutte le forze qualcosa che mi avrebbe tirato fuori da quell'assurda situazione . Ma purtroppo non c'erano distrazioni, gli allievi di Hogwarts stavano parlando ancora tra loro, solo qualcuno bisgliava ,guardando nella nostra direzione.
I miei più cupi e spaventosi presentimenti si erano concrettizzati. Avrei dovuto prevederlo. Ron era famoso per le sue mosse azzardate.
"Ron lasciami in pace" gli disse infine.
La tensione si poteva ammazzare col solo utilizzo di un semplice coltello. Lui si alzò e se ne andò, rivolgendomi uno sguardo freddo e deluso. Non potevo cambiare i miei sentimenti. Ormai appartenevo a Draco, non avrebbe potuto fare nulla per attirarmi alla sua rete
  
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