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Autore: medahmalfoy_    30/09/2012    1 recensioni
Dal testo:
"Draco ormai era diventato una specie di ossessione, il mio piccolo paradiso personale. I capelli erano sistemati perfettamente come suo solito, il suo viso era di una pelle diafana, risultava quasi irreale per me, era di una bellezza assurda, devastante. Gli occhi, di un grigio quasi di ghiaccio, erano penetranti, intriganti, estremamente sensuali. Il suo fisico era perfettamente muscoloso e le gambe erano aggrazziate, affusolate. Era la perfetta copia di un Dio Greco. Era inumano per me.
La sua voce era profonda, misteriosa, ipnotizzante. Mi faceva impazzire. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mattino seguente ero un fascio di nervi sotto molti punti vista.
Sentivo i miei occhi gonfi e indolenziti, come se fossi stata reduce di una sanguinosa rissa.
Ginny mi scrollava ripetutamente disperata. Irritata mi alzai.
Mi sforzai di sorriderle, anche se l'avrei solamente fulminata con lo sguardo.
Rovistai distrattamente nel mio baule , in cerca della mia divisa e di filato raggiunsi il bagno.
Mi lavai freneticamente i denti e mi feci una lunga doccia rinfrescante. Mi misi la divisa e uscii.
Ginny mi aspettava, come al solito, bella e fresca come sempre.  I suoi capelli erano pettinati in maniera straordinaria, il che mi fece subito  vergognare dello stato tremendo in cui si trovavano i miei. La sua gonna era esageratamente accorciata, il che mi fece sentire subito troppo coperta. Le si intravedevano le lunghe, magre e affusolate gambe ,dalla pelle quasi diafana.
Come potevo concorrere con le bellezze esageratamente stupefacenti e devastanti che passeggiavano per Hogwarts? Dovevo immediatamente lavorare sul mio aspetto. Ma forse non mi sentivo abbastanza pronta ad affrontare un cambiamento così radicale. 
Uscimmo dal ritratto della Signora Grassa e fummo immersi nella confusione  del corridoio.
Io e Ginny camminammo in direzione della Sala Grande,  ma fui distratta dalla visione celestiale di Draco Malfoy.
La sua divisa aderiva al corpo , perfettamente muscoloso. Camminava disinvolto al fianco di ... Pansy Parkinson.
Maledetta.

Il fatto che si tenessero mano per mano era allarmante. Impallidii in un nano secondo. I Ginny continuava a camminare, noncurante che avevo rallentato il passo.
La coppia delle Serpi si era fermata. Il mio respiro si fece ansioso ogni secondo di più.
Draco le toccava dolcemente i fianchi, e  Pansy rideva., sguaiatamente, di certo non voleva far ricadere l'attenzione su di sè.
Una risata maliziosa allo stesso tempo deliziata, come se fosse soddisfatta di essere corteggiata dal rampollo della famiglia più influente della comunità magica. Vedevo le dita bianche e sottili del Serpeverde toccarle i capelli e , in meno di un secondo, il braccio destro le strinse la stretta e sinuosa vita. Draco sorrideva. Sembrava  un demone dannato pronto a gustare con le sue avide labbra la sua preda.
Le labbra di Pansy cercavano affamate le morbide e delicate labbra di Draco. Il Serpeverde era rimasto abbagliato da tutta quel'esplosione di sensualità, e la baciò. I suoi movimenti erano sinuosi , cauti, ma pieni di passione. Danzavano come due ballerini di tango. Vedevo il movimento attento che faceva lui ad ogni singolo bacio. La gelosia cominciò ad attecchire le sue spire dentro il mio cuore, ormai tradito. Una vocina nella mia mente mi persuadeva comunicandomi, che avrei dovuto rincorrere Pansy e ucciderla con le mie stesse mani. Avrei visto il suo sangue , che sarebbe lentamente sgorgato dal suo pallido e lungo collo. Avrei riso istericamente e mi sarei tuffata tra le braccia di Draco, che avrebbe visto la scena con tale ardore che si sarebbe unito ai gloriosi festeggiamenti. Scrollai l'immagine di dosso, ma l'idea era allettante. Non avevo mai, neppure lontamente immaginato la morte di una persona, ma quella di Pansy era davvero meraviglioso, di una bellezza quasi incredibile e mozzfiato.
Avevo nella mente l'immagine del suo viso, arrogante e spavaldo pieno di crudeltà, sfociare lentamente nelle grinfie della presentuosa e vendicativa morte. Le tenebre l'avrebbero accolta e l'inferno avrebbe bruciato la sua carne. Vedevo tutte le sequenze della sua morte come se fosse stato lo spezzone di un crudo film dell'orrore. I mie pensieri perversi però sfidavano il buonsenso, che come al solito, mi scongiurava di non tormentare una mia coetanea, di non punirla con una punizione così grave. 
Le mani di lei toccarono velocemente i capelli biondo platino  , fini e sottili di lui.  Non avevano idea che uno spettatore indesiderato si fosse preso la briga di guardare, ammazzato della curiosità , ogni piccolo momento di intimità che avevano. Boccheggiai. Avevo la voglia indiscussa di urlare, ma le mie corde vocali sembravano scomparse.
"E' il momento di ucciderla Hermione, non merita di avere tanto nella vita" continuava l'insistente vocina.
Cosa mi stava succedendo? Ero terrorizzata, allo stesso tempo confusa. L'amore mi stava sbranando. Ero posseduta dai miei pensieri, come se fossi sotto la guida di un tiranno annebbiato dall'idea di provocare sofferenza e distruzione. Ero scossa dal loro bacio. Era tremendamente sbagliato.
Volevo muovermi, ma i miei muscoli non rispodevano ai comandi. I miei occhi cominciarono a pizzicare. Lasciai noncurante cadere le lacrime che mi bagnarono le guance. Non riuscii a vedere altro, cambiai immediatamente strada e dopo aver fatto una sosta di quindici minuti interminabili in bagno raggiunsi una preoccupata Ginny in Sala Grande.
  
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