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Autore: effe_95    05/10/2012    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.


 

10 .Это судьба.

                                                                     Eto sud’ba
                                                                Questo è il destino.
 




Quando raggiunsero l’entrata dell’ospedale, Claudia aprì di scatto la portiera e si precipitò all’interno della struttura seguita a ruota da Francesco.
All’interno era tutto bianco e non c’era anima viva, cosa che avrebbe fatto piacere a Claudia se avesse avuto la testa di pensarci. Intercettò un’infermiera di passaggio e le domandò dove fosse Yulian, la donna indicò una stanza abbastanza lontana.
Claudia e Francesco la raggiunsero di corsa anche se era proibito correre per i corridoi. Nell’avvicinarsi alla stanza scorse la figura di una donna sulla quarantina, con i capelli biondi tagliati sotto l’orecchio e gli stessi occhi di Yulian, accanto alla donna c’era Iliana, che non appena si accorse di Francesco corse tra le sue braccia a piangere disperatamente.
<< Dov’è ? >> Chiese Claudia sporgendosi verso la porta chiusa, non potevano ancora entrare in quella maledetta stanza dove lo tenevano rinchiuso.
<< Non lo so, lo stanno medicando, credo … >> Rispose la donna singhiozzando con le mani sul viso, Claudia spostò lo sguardo su quella che credeva essere la mamma di Yulian e la vide completamente distrutta. Le si avvicinò e la sorresse prendendole le mani, Katerina la guardò negli occhi e le sorrise grata.
<< Tu sei Claudia vero? >> La rossa annuì facendo rimbalzare le ciocche dei capelli scombinati.
<< Io sono Katerina, la mamma di Yulian, non vedevo l’ora di conoscerti >> Claudia notò che Katerina aveva un sorriso triste e stanco, ma infinitamente sincero e caldo.
<< Anche io avrei voluto conoscerla, ma non in questo modo >> Disse lasciando sfogare finalmente quelle lacrime che aveva trattenuto per tutto il viaggio in macchina. Lei, Katerina, Francesco e Iliana si misero seduti su quelle sedie scomode e grigie ad aspettare, poco dopo li raggiunse anche Nicola e Claudia gli fu grata immensamente di essere li con lei senza fare domande.
 
Yulian ci vedeva il doppio, aveva un gran mal di testa e la luce della stanza gli dava immensamente fastidio. Aveva appena ripreso conoscenza, ed era quasi certo di essersi rotto la testa, la sua certezza fu confermata quando se la toccò e trovò la benda.
<< Non dovresti toccarti >> Nel sentire quella voce Yulian rabbrividì, si guardò intorno e scorse la figura di Aleksandr, l’uomo era seduto sulla sedia accanto al suo letto e aveva un giornale vecchio di mesi tra le mani.
<< Cosa ci fai qui? >> Chiese Yulian ritraendosi istintivamente sul letto, l’uomo sorrise amaro.
<< Sono qui perché quando hai aperto gli occhi mi sono accorto che erano uguali ai miei >> Nel sentire quelle parole gli occhi di Yulian si riempirono di lacrime, lui non piangeva mai, detestava piangere, non l’aveva mai fatto per una ragazza, e probabilmente non l’avrebbe mai fatto nemmeno per Claudia, ma quelle erano le parole che non aveva mai sentito nella sua vita, erano più vicine all’affetto che non aveva mai avuto da suo padre.
<< Sei stato tu a mandarmi qui >> Rispose il ragazzo asciugandosi una guancia con il dorso della mano, Aleksandr si guardò le mani.
<< Non volevo farti troppo male >> Che frase stupida che aveva utilizzato, Yulian nascose la faccia sotto il lenzuolo e Aleksandr smise di guardarlo.
<< Me ne hai fatto così tanto che ormai non lo sento più >> Mormorò Yulian con la faccia ancora nascosta sotto il lenzuolo, si sentiva come un bambino piccolo che parlava per la prima volta con suo padre di cose serie.
<< Ma tanto le cose tra me e te non si aggiusteranno mai, perché io non riesco a volerti bene … >> Yulian tirò ancora di più il lenzuolo.
<< L’hai detto tu no? Io non sono tuo figlio >> La voce non ce la faceva più, o forse era lui che non ce la faceva, era stanco dopotutto, aveva anche una ferita aperta sulla testa, forse il suo cervello era andato in tilt.
<< Tu sei mio figlio, sono io che non sono tuo padre >> Il silenziò calò nella stanza, e con l’arrivo del silenzio le lacrime di Yulian smisero di scendere, non aveva risolto niente con quel discorso, sarebbe passato un altro mese e Aleksandr l’avrebbe picchiato di nuovo accusandolo della morto di un fratello che Yulian non aveva mai conosciuto.
<< Voglio vedere Claudia, voglio stringere la sua mano, poggiare la mia fronte sulla sua e dire cose stupide >> Mormorò il ragazzo, poco dopo uscì da sotto il lenzuolo e trovò la stanza vuota, dopo aver sentito quella frase Aleksandr se n’era andato, come aveva fatto ogni giorno della sua vita.
 
Quando la porta della stanza si aprì, tutti alzarono gli occhi.
Aleksandr se ne stava immobile con ancora la mano sul pomello, si guardava intorno alla ricerca di qualcuno, quando inquadrò Claudia il suo sguardo si fermò su di lei.
<< Se sei Claudia, Yulian ti sta cercando >> Disse con la sua voce fredda, dal suo accento non perfetto, Aleksandr era la fotocopia di Yulian, Claudia capì immediatamente che quello era il padre, ed ebbe paura di lui,e capì il perché.
La stanza dove stava Yulian aveva le pareti rosse, cosa davvero strana per un ospedale, lui se ne stava seduto sul letto con ancora i vestiti del giorno addosso e guardava fuori dalla finestra chiusa.
<< Yulian ? >> Nel sentire la voce di Claudia, il ragazzo girò la testa di scatto provocandosi un dolore fortissimo, sorrise tristemente. Claudia lo raggiunse sul lettino e si mise seduta accanto a lui appoggiando la testa sulla spalla dove non aveva il braccio ferito.
<< Hai visto che bell’occhio nero? >> Scherzò il ragazzo accarezzandola sulla testa.
<< Pensavo che stessi per morire >> Replicò la rossa senza ridere, Yulian adesso le accarezzò la guancia.
<< Dammi un bacio >> Quella frase la lasciò completamente spiazzata, ma non se la sentiva di protestare, così lo baciò con delicatezza per non fargli male, fu Yulian a intensificare il bacio, fregandosene del male alla testa.
<< Mi dispiace, ma per un po’ non potremmo fare un bel niente >> Scherzò lui abbandonando la fronte su quella di lei, come gli piaceva tanto fare, Claudia ridacchio finalmente.
<< Scemo! >> Replicò colpendolo lievemente sulla spalla, Yulian rise ancora di più, tanto che le risate furono udite anche dagli altri fuori la porta.
<< Sei carina in pigiama, con i capelli spettinati e senza trucco >> Mormorò lui prendendo a giocare con una ciocca dei suoi capelli rossi.
<< Io non mi trucco mai Yulian >> Disse Claudia guardandolo negli occhi, erano così azzurri e limpidi quella sera d’inizio Dicembre.
<< Cерьезно ? >> Ser’ezno? Sul serio?
<< Cерьезно >> Ser’ezno, era la prima volta che Claudia si azzardava a parlare il russo, Yulian non si lamentò troppo per gli accenti imperfetti e tutto il resto.
<< Allora vuol dire che sei bella e basta >> Claudia lo baciò di nuovo, altre due, tre volte e Yulian non protestò affatto, alla fine la strinse forte e al cuore soffocandola.
<< Yulian …. Perché tuo padre ti picchia ? >> La stretta di Yulian si allentò alla velocità della luce, afferrò Claudia per le braccia e la scostò lievemente, adesso il suo sguardo era duro.
<< No … chi, chi te l’ha detto? >> Claudia si morse il labbro inferiore.
<< Nessuno, l’ho capito da sola >> La stretta di Yulian si fece più forte, tanto che adesso quello che prima era un abbraccio si tramutò in dolore.
<< Non devi dirlo a nessuno! >> Disse il ragazzo duro, Claudia contrasse la faccia in una smorfia di dolore.
<< Mi fai male! >> Si lamentò la rossa, ma Yulian sembrò non ascoltarla minimamente.
<< Devi farti i fatti tuoi Claudia, questa è la mia vita ok? >> Più del dolore alla braccia però, a ferirla fu quella frase detta un po’ così, era o no la sua ragazza? Yulian non avrebbe dovuto dirle una cosa del genere, non avrebbe dovuto, e forse se ne rese conto troppo tardi.
<< E io non faccio parte della tua vita? >> Chiese Claudia in un sussurro, automaticamente la stretta alla braccia si allentò, e Yulian la lasciò completamente, il distacco fu quasi traumatico tanto che si era abituata alle sue mani.
<< Forse mi sono sbagliato su di te, su di noi … io non sono pronto a darti tutto e dirti tutto, questo significa che non ti amo? >> Claudia puntò i suoi grandi occhi verdi su quelli del fidanzato, lei non lo sapeva, lei non sapeva niente, lui era semplicemente il suo primo amore, tutto qui.
<< Questa è la differenza tra me e te Yulian, io ti darei tutto e ti direi tutto, qualsiasi cosa, questo significa che ti amo troppo? >> Nemmeno Yulian rispose a quella domanda, e forse quella sera non lo seppe nessuno dei due. Claudia fece per andarsene, forse era meglio così, forse era meglio non andare oltre e distruggere tutto, ma Yulian la fermò prendendola per il polso con una delicatezza che non gli apparteneva, come se lei fosse fatta di carta vetrata adesso.
<< Mi diresti tutto hai detto … allora dov’è tuo padre Claudia? Perché non mi parli di lui? Perché ti fa male come fa male a me parlare del mio? >> Claudia sentì una stretta al cuore, perché Yulian sapeva essere così cattivo? Non lo vedeva quanto stesse soffrendo lei in quel momento? Non gli importava nulla?
<< Vedi, anche tu non … >>
<< Mio padre se n’è andato di casa quando avevo sei anni, se n’è andato per un’altra donna con cui aveva avuto due figli, ha lasciato me, mio fratello Nicola e mia madre! Se n’è fregato di noi, e io non lo vedo da dieci anni e non voglio vederlo mai più >>
Due grandi lacrime erano cadute sulle guancie di Claudia, le non avrebbe voluto piangere, ma era la prima volta che diceva una cosa del genere ad alta voce, quando Nicola parlava male del padre Claudia lo rimproverava sempre, ma in cuor suo anche lei avrebbe voluto prenderlo a pugni e urlargli contro di morire.
<< Sei contento adesso? >> Mormorò Claudia asciugandosi le lacrime dal viso, Yulian la guardava con gli stessi occhi di quando aveva guardato fuori la finestra pochi istanti prima, aveva la benda bianca sulla testa ancora sporca di sangue.
<< Quindi tu puoi capirmi se non mi va di parlarne giusto? >> Claudia si scostò bruscamente per evitare che Yulian potesse stringerle di nuovo il polso, era arrabbiata adesso, lei non voleva che Yulian le dicesse tutto per forza, ma lei gli aveva raccontato una cosa che non aveva mai detto a nessuno, e Yulian sapeva dire solo questo?
<< Sai Yulian, c’è una bella differenza dal non saper chiedere scusa al fregarsene completamente, e io non sono una pezza, sono venuta qui a quest’ora di notte e se l’ho fatto c’è un motivo, ma non voglio essere presa per i fondelli >> Yulian fece un sorriso sprezzante.
<< Io te l’avevo detto fin dall’inizio >> Claudia scosse il capo.
<< Va bene, allora vuol dire che abbiamo sbagliato entrambi >> Le costò una fatica immensa dire quelle cose, lei e Yulian erano due ragazzi pieni di problemi, volevano salvarsi a vicenda, ma nessuno dei due voleva essere salvato  davvero, sarebbe stato inevitabile incontrare questi problemi prima o poi, forse era meglio lasciar perdere dal principio.
<< Te ne vai? >> Chiese Yulian con una voce così neutra che Claudia rabbrividì.
<< Credo proprio di si >> Rispose lei, cercando di essere fredda a sua volta, ma non ci riusciva, cosa doveva dire se la loro storia d’amore era durata appena due giorni?
Claudia abbandonò la stanza, e quando uscì fuori al corridoio non trovò quasi più nessuno, Aleksandr era sparito con  Iliana e Francesco, c’erano solo Nicola e Katerina.
<< Torniamo a casa? >> Chiese Nicola stropicciandosi gli occhi, Claudia annuì e fece per raggiungerlo, quando Katerina la bloccò.
<< Ti prego di scusarlo, non è colpa sua se non sa piangere Claudia, non è facile amare per una persona che non sarebbe dovuta venire al mondo >>
Claudia rabbrividì, ma decise di andare via, c’erano troppe cose da affrontare quella notte, e lei era stanca, voleva andare a casa e far finta che non fosse successo niente, la verità a volte, sapeva essere cattiva.
 
La settimana successiva fu una delle peggior settimane che Claudia avesse mai vissuto, Nicola le fece il quarto grado per non avergli detto niente, la madre Luna si rifiutò di ascoltare non appena venne a sapere che il “fidanzato” della sua bambina era russo e Yulian non venne a scuola per tutta la settimana e non si fece sentire nemmeno una volta, molto probabilmente si erano lasciati così, e non si sarebbero parlati mai più.
Quel venerdì pomeriggio Claudia si trattenne nell’aula di pianoforte un po’ più del solito per ripetere qualche arpeggio, la rilassavano sempre in qualche modo, le dite si susseguivano una dopo l’altra come se danzassero, poco dopo però si stancò e fece per andarsene a casa.
Mentre attraversava il corridoio, il suono di una chitarra suonata troppo bene catturò la sua attenzione, si sporse verso la porta da dove proveniva la musica ed ebbe un dejà vu.
Yulian stava suonando in un modo tutto particolare con le gambe stese su una sedia e la chitarra abbandonata tra le braccia, anche in quel modo buffo, lui suonava benissimo.
<<  Пересеклись дороги наши лишь на миг. Твой взгляд один И вдруг огонь в душе возник Во мне печаль Поёт натянутой струной Но почему ты не со мной, не со мной ?…>> Le nostre strade si sono incrociate per un momento. Ti ho guardato e in un istante il fuoco ha incendiato la mia anima, dentro di me la pena tocca una corda tesa, ma perché non stai con me ? Non stai con me?
 
Era la prima volta che Claudia lo sentiva cantare in russo, era la prima volta che lui parlava così tanto, e chissà cosa stava dicendo in quel momento, lei avrebbe dato tutto pur di capirlo.
<< Ты - далеко, а я с тобой всё говорю Как объяснить Что всей душой - тебя Люблю Что без тебя - жизнь стала серой и пустой Что все мечты мои с тобой, с тобой … >><Tu sei lontano, però ti parlo sempre, come spiegare che ti amo con tutta la mia anima? Che senza di te la vita è grigia e vuota, che con te sono tutti miei sogni, con te …
 
<< Свет, горит в окне Где-то в далеке Он светит мне Лишь мне, лишь мне На небесах, за нас давной всё решено Но никому об этом знать - не сужденно Тот путь пройдём, что предназначен нам судьбой Я лишь молю чтоб быть с тобой, с тобой … >>
La luce brucia dalla finestra, lontano, brilla per me, solo per me, solo per me, il tempo molto fa ha deciso per noi, però nessuno sa come ha deciso questo, seguiremo questo cammino che fu predetto dal destino, io spero solo di star con te, con te …
<<Тот путь пройдём, что предназначен нам судьбой Я лишь молю чтоб быт ь стобой, с тобой>> Tot put’ proydyem, chto prednaznachen nam sud’boy ia lish’ molyu chtob byt’ s toboy, s toboy …
 
Seguiremo questo cammino che fu predetto dal destino, io spero solo di star con te, con te, io spero solo di star con te, con te …
 
Yulian suonò l’ultimo accordo e la sua voce si spense, sulla testa aveva un basco nero che gli copriva l’enorme cerotto che portava sulla fronte.
Il russo lasciò cadere la chitarra sulle gambe e si portò una mano sulla faccia.
<< Sei una bugiarda Claudia! >> Esclamò in italiano, nel sentire quella frase Claudia rabbrividì, come se Yulian l’avesse scoperta, ma il ragazzo non si era nemmeno accorto di lei. << Sei una bugiarda, perché non ce la fai a stare con me, sei scappata non appena hai visto che era tutto difficile, come tutte le altre d’altronde … >>
Nel sentire quelle parole a Claudia le si strinse il cuore, Yulian non aveva tutti i torti, quella sera lei era davvero scappata, ma lui aveva sbagliato ancora di più.
<< Io non sono scappata Yulian >> Mormorò Claudia entrando nella stanza << E non paragonarmi a tutte le altre >> Al principio Yulian sgranò gli occhi sorpreso, i suoi occhi però, diventarono presto gelidi, come a voler creare un muro per difendersi, Claudia si strinse i libri di pianoforte al petto e fece cadere i capelli davanti agli occhi.
<< Quello che mi hai detto non è bello, lo sai vero? >> Mormorò la rossa guardandosi la punta degli stivali, Yulian sospirò e posò la chitarra accanto al muro.
<< Tu mi fai impazzire >> Mormorò grattandosi la testa, adesso Claudia aveva perso davvero tutte le parole, avrebbe voluto dire tante cose, così tante che ci sarebbe voluto una vita intera per parlare, ma dai suoi occhi uscivano solo lacrime e lei si sentiva arrabbiata.
<< Ma per tutto quello che abbiamo fatto c’è un motivo no? >> Disse lei soffocando i singhiozzi, era davvero stanca per quella situazione, bastava solo che Yulian dicesse un’altra cattiveria e lei se ne sarebbe andata per sempre, perché così non ci stava.
Il biondo si alzò in piedi.
<< Vieni ad abbracciarmi o no, amore mio? >> Però fu Yulian ad abbracciarla forte, mentre lei si portava le mani su viso e piangeva stretta a lui, tutta la tensione sparì in un secondo.
<< Io e te non abbiamo una vita facile alle spalle, io ti manderò al diavolo mille volte, e tu ci manderai me altrettante. Ti dirò che non devi sapere della mia vita, ma poi te la racconterò tutta, è cos’ che funziona no? >> Quelle erano state le parole più belle e tristi che Yulian avesse mai pronunciato, ma Claudia le apprezzò, e non fu modo migliore per spiegarsi quella sera.  






Effe_95
 
Buonasera a tutti.
Vi chiedo perdono se ho aggiornato con un “leggero” ritardo, ma ho avuto due settimane infernali, due settimane dopo non sono riuscita ad andare sul computer nemmeno per un minuto. Ho avuto così tanti compiti da impazzire, sei materie per giorno, iniziavo a  studiare alle tre e finivo alle otto!  Allucinante insomma, tra Petrarca, Saffo, Sant’Agostino e Catullo impazzirò.
Passiamo al capitolo, la canzone è russa ovviamente, ed è di Anton makarskiy e Yulian Savicheva, si chiama Eto Sud’ba, è meravigliosa, vi consiglio di ascoltarla.
In questo capitolo vediamo il discorso tra Yulian e Aleksandr, molto presto scopriremo anche cos’è successo, e leggiamo delle prime incomprensioni tra Claudia e Yulian.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto.
Adesso scappo, a presto.
  



  
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