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Autore: marty0029    11/10/2012    2 recensioni
Megan. 24 anni. una vita stroncata da un brutto passato. una vita che non le appartiene più. lascia che siano gli altri a decidere cosa sia meglio per lei. un giorno a causa di un colloquio di lavoro incontra lui. Alex Evans. 30 anni. avvocato di fama mondiale e dannatamente bello. riuscirà Megan e tornare a vivere? e Alex riuscirà a capire che la vita è una cosa meravigliosa? SPERO DI AVERVI INCURIOSITO!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1)NEW JOB

Guardai il mio orologio da polso. 9:55. Ok. Ero in perfetto orario. Avrei avuto il colloquio con il signor Evans alle 10:00 in punto. Persi un profondo respiro e guardai il grattacielo che avevo davanti. Era il più grande di tutta Boston. Entrai in quel grandissimo edificio che faceva invidia ai più grandi grattacieli di New York.

-salve! Sono la signorina Coper. Avrei un appuntamento con il sig. Evans!- dissi arrivando alla scrivania di una donna decisamente molto impegnata.

-buongiorno! Il signore è occupato al momento, si accomodi pure in quella saletta. Appena è libero l’avvero!- disse gentilmente indicandomi la saletta con la mano.


Mi limitai ad annuire e mi misi seduta in una di quelle poltroncine di pelle bianca, che scoprì essere anche dannatamente comoda. Mi guardai intorno. Erano tutti indaffarati, tutti correvano da una parte e dall’altra. Sospirai al pensiero che se fossi stata assunta sarei stata anche io una di loro. Ma era davvero questo quello che volevo? Essere un avvocato? O meglio essere la schiavetta di un avvocato.. perché certamente all’inizio è questo quello che sarei stata. Non ero sicura che quella fosse davvero la mia aspirazione di vita, ma ormai poco mi importava. Ero qui. Avevo un appuntamento con il padrone di questo grande impero. Non potevo scappare. E poi.. la mia vita.. non è più degna di essere vissuta. Non più almeno. Mi lisciai leggermente la gonna che avevo deciso di indossare quel giorno, abbinata ad una leggera camicetta bianca con le rifiniture nere. Semplice ma elegante. Posai uno sguardo anche sulle scarpe, rigorosamente dal tacco alto e sorrisi notando che si vedeva il mio tatuaggio. Il mio piccolo orgoglio. L’unica cosa che mi permetteva di non dimenticare!


-signorina Coper, il signore la sta aspettando! Quando vuole può entrare! Il suo ufficio è la prima porta a destra!- disse la segretaria venendomi ad avvisare.

-oh perfetto grazie mille! Vado subito!- risposi alzandomi e facendole un sorriso di cortesia.

“coraggio Meg!!” pensai mentre bussai a quella grande porta di legno scuro. Sentì un avanti venire dall’interno, così prendendo un sospiro entrai nel’ufficio.

-buongiorno! Tu devi essere Megan Coper! Piacere di conoscerti! Io sono Alex Evans!- disse un ragazzo venendomi in contro.

Ok era uno scherzo? Era davvero questo ragazzo il capo di tutta la baracca qui?? Avrà avuto si e no 30 anni! E poi.. wow. Era davvero molto bello. Mi presi un attimo per osservarlo mentre avanzava verso di me. Era
biondo, con i capelli leggermente scompigliati, forse dovuti a una doccia mattutina. Aveva gli occhi verdi, veramente favolosi che potevano leggerti nel pensiero da quanto erano limpidi. E poi.. il fisico era.. perfetto. Stretto nel suo completo gessato.

-piacere signor Evans!- dissi riprendendomi e porgendo la mano in avanti.

-Alex! Chiamami Alex! Vieni accomodati!- disse accompagnandomi ad una delle due poltroncine davanti alla sua scrivania. Mi sedetti e vidi lui fare lo stesso dall’altra parte.

-allora! Tuo padre mi ha parlato molto di te!- disse portando le mani chiuse a pugno sotto la testa.

-oh davvero? Beh è un padre molto premuroso. Si interessa al mio futuro!- dissi anche se volevo aggiungere che era anche un padre padrone, dispotico e che voleva comandare sulla vita delle persone.

-mi ha detto che ti sei appena laureata! Complimenti! ho proprio bisogno di persone giovani e fresche di scuola come te!- disse sorridendo e guardandomi negli occhi aggiunse –parlami di te!-

-non c’è molto da dire! Mi sono laureata in diritto penale aziendale! Tutto qui!-

-sei molto giovane! Ho letto il tuo curriculum, hai appena 24 anni!- disse felicemente sorpreso.

Annuì leggermente. –mi sono laureata un anno prima!- dissi con una puntina di orgoglio nella voce.

-beh complimenti! sarei davvero felice se tu lavorassi per la mia azienda!-

-questo vuol dire che mi ha assunta?- chiesi meravigliata. Tutto qui?

-esatto! Sei assunta! Sempre se non hai niente in contrario! Come ti ho detto ho bisogno di persone fresche!- disse sorridendomi.

-n-no! Niente in contrario! Oh.. la ringrazio!-

-non devi ringraziarmi! E puoi anche darmi del tu! Infondo non abbiamo poi tanta differenza d’età! Allora se per te va bene direi che puoi già cominciare Lunedì!-

-questo lunedì? Tra 3 giorni?- dissi meravigliata. Speravo solo di riuscire a fare una buona impressione. Insomma lo studio è una cosa.. ma la parte pratica..  era tutta un’altra cosa.

-si lunedì! E non preoccuparti, è normale avere paura il primo giorno! Ci siamo passati tutti!- mi disse facendomi l’occhiolino.

Questo ragazzo era davvero uno strano personaggio. Insomma si comportava da amico invece che da capo.

-ok! Allora lunedi inizio! Beh credo sia tutto! Sono sicura che avrà molti impegni!- dissi ricordandomi le sue segretarie super-impegnate.

-non ti preoccupare di questo! Piuttosto vuoi fare un giro dell’azienda? Posso accompagnarti se vuoi!- disse sorridendo.

Stavo per rispondere quando qualcuno bussò alla porta.

-avanti!- disse sedendosi meglio sulla sedia. e notai che sembrava quasi incazzato da quella interruzione.

-signore c’è l’appuntamento delle 10:30!- disse la segretaria comparendo nell’ufficio e sorridendomi.

-oh Sarah disdici i miei impegni per le prossime due ore! Voglio far vedere a questa signorina l’azienda!-

-non si preoccupi Signor Evans davvero! Potrò vederla lunedì! Adesso la lascio ai suoi impegni, le ho già rubato anche troppo tempo!- dissi alzandomi e porgendogli la mano.

Lui mi guardò stranito. Sembrava quasi deluso. “oh andiamo Meg.. che film ti fai in testa!!” pensai.

-beh se è questo che vuoi allora ci vediamo lunedi!- disse alzandosi e stringendo la mia mano. Quel contatto mi lasciò senza parole. Ero come incapace di respirare. Non sapevo quello che mi stava succedendo, ma una cosa era certa. Dovevo andarmene da li. Feci un sorriso e voltandomi avanzai verso la porta, che era rimasta leggermente aperta e salutai la segretaria.

-arrivederci signorina Coper! Adesso signore posso far entrare l’appuntamento?- disse con voce efficiente.

Mi allontanai prima di sentire la sua risposta e arrivai all’ascensore. Premetti il  pulsante e aspettai che arrivasse. Ci avrebbe messo una vita. E pregai che si aprisse alla svelta. Avevo bisogno d’aria. Fortuna volle che le mie preghiere si esaudirono e le porte si aprirono lasciandomi entrare dentro. Appena mi voltai alzai lo sguardo e lo vidi. Mi stava guardando appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate e le gambe leggermente accavallate. Mi sorrise e io goffamente feci altrettanto. Dovevo uscire di li!! Mantenni il contatto visivo fino a quando le porte dell’ascensore non si chiusero, poi mi lasciai andare ad un sospiro liberatorio.

Entrai in casa gettando malamente la borsa sul divano. Che bello. Non c’era nessuno in casa. Queste erano le poche soddisfazioni della mia vita. Starmene in casa sola, a pensare e pensare. Riuscivo a isolarmi dal mondo senza la voce isterica di mia madre o le urla di mio padre. Ero sola. Sola con me stessa. Entrai in cucina e accesi la macchinetta del caffè. Avevo bisogno di caffeina! Si può dire che era la mia droga. Quella che mi portava avanti. Sorrisi amaramente pensando a quanto gli dava fastidio. Mi sgridava sempre. “un giorno o l’altro diventerai una tazza!” mi disse una volta. Sospirai asciugandomi una lacrima. Non sarebbe mai passato. Avevo perso tutto.

-tesoro sono a casa!!!!-

Eccola! Ecco di nuovo la voce irritante di mia madre.

-sono in cucina!- risposi di rimando bevendo un sorso del mio caffè appena fatto.

-allora?? Com’è andata? Sono stata in ansia tutta la mattina!! Dimmi ti hanno preso vero??-

Tipico di mia madre. Probabilmente era stata dal parrucchiere o dall’estetista a farsi la manicure. Aveva tutto il tempo materiale per pensare a me e al mio colloquio. Che vita di merda!

-è andata bene! Inizio lunedi!- dissi cercando di mostrare un po’ d’entusiasmo.

-oh ma è una cosa bellissima!! Dobbiamo festeggiare!! Stasera ce ne andiamo a cena fuori! –disse battendo le mani.

Finì il mio caffè. Quello era troppo. Addirittura festeggiare! Come poteva essere così dannatamente e fottutamente cieca.

-donne sono tornato!!- disse la voce di mio padre mentre chiudeva il portone di casa.

-Roby caro, nostra figlia è appena entrata a far parte delle Evans Corporation!! Oddio ancora non ci credo!!- disse saltellando mia madre.

-oddio ma è una notizia fantastica! Sapevo che il signor Evans era rimasto colpito da te! Quando cominci?-

-lunedì! Comincia lunedì! Oh caro non è tutto perfetto??- cinguettò felice mia madre.

-NO mamma! Non è un cazzo perfetto lo capisci??- sbottai posando rumorosamente la tazza sul tavolo.

-Megan! Non cominciare per favore!- mi ammonì mio padre.

-non cominciare?? Va bene sto zitta! Tranquilli non vi ricorderò quello che è successo! Godetevi la felicità per il mio nuovo lavoro, ma non venite a cercare sorrisi da me!- dissi correndo in camera mia facendo sbattere la porta.

-le passerà tesoro! Vedrai che prima o poi le passerà!- disse mio padre stringendo mia madre che era rimasta spiazzata dalla mia sfuriata.

Mi gettai sul letto a peso morto e mi tolsi le scarpe. Possibile che non avessero un po’ di rispetto? Possibile che fossero così maledettamente ottusi?


 
Lunedì arrivò, e con lui arrivò anche il mio primo giorno di lavoro. Mi svegliai ancora prima che suonasse la sveglia. A dire la verità non avevo dormito molto bene. Ero riuscita a prendere sonno, ma alle 4:00 dopo l’ennesimo incubo avevo rinunciato a dormire. Decisi di farmi una doccia per togliermi la stanchezza di dosso.
Scesi in cucina e fui felice di vedere che ero sola. Non avrei retto mia madre e i suoi mille discorsi mattutini. Bevvi il mio solito caffè. E tornai in camera per decidere cosa indossare. Non volevo sembrare un avvocato serioso, ma non potevo nemmeno vestirmi da scolaretta. Optai per una gonna semplice nera a vita molto alta e che mi arrivava poco sopra il ginocchio e per dare un tocco di colore abbinai una camicetta fucsia, che misi dentro la gonna. Mi guardai allo specchio e annuì soddisfatta della scelta, indossai un paio di scarpe nere con il tacco alto e passai al trucco. Semplice ma efficace. Nessun ombretto ma una lieve linea di eye-liner e un rossetto color nude. Ok ero pronta. Presi la borsa e cercai le chiavi della macchina. Primo giorno di lavoro sto arrivando!

-salve signorina Coper! La stavamo aspettando! Il signor Evans ha detto che l’avrebbe aspettata nel suo ufficio quindi può andare da lui!- disse tutta pimpante la segretaria che se non mi sbaglio si chiamava Sarah.

-oh la ringrazio! E comunque già che ci siamo, mi chiami Megan!- le dissi con un sorriso.

-certo! Grazie! Allora Megan vai che ti sta aspettando!-

Annuì e mi diressi verso l’ufficio e come la prima volta, bussai e attesi la sua risposta prima di entrare dentro.

-salve signor Evans! Sarah mi ha detto che mi stava aspettando!- dissi entrando completamente dentro il suo ufficio e richiudendomi la porta alle spalle.

-Megan ciao!! Si si ti stavo aspettando! Vieni accomodati! E poi ti ho già detto di chiamarmi Alex e di darmi del tu!- disse alzandosi dalla sedia e venendo verso di me.

Dio com’era bello. Aveva tutto quello che un ragazzo potesse mai sognare e che una ragazza potesse mai desiderare.

-già! È vero, è solo che non credo sia il caso. Insomma lei è il mio capo, non mi sembra corretto!- dissi farfugliando qualche parola a caso.

-ok allora se la vedi così, visto che sono il tuo capo, ti ordino di darmi del tu! Che ne dici? Va meglio così?- disse divertito.

Mi detti mentalmente della stupida e annuì.

-ok! Se lo dite osp cioè volevo dire se lo dici te va bene!-

-ecco brava! Facciamo progressi! Comunque accomodati, voglio spiegarti il piano di lavoro per le prossime settimane!- disse tornando alla scrivania e mostrandomi un foglio.

-fai sul serio?- chiesi dando una lettura veloce.

Lui mi guardò stranito.

-voglio dire davvero inizierò subito a lavorare da avvocato?- dissi sbalordita.

-beh è per questo che ti ho assunta no? Ah sarebbe stato uno spreco se ti avessi preso per fare le fotocopie visto la tua laurea!- disse divertito.

-no è che io pensavo.. niente lascia perdere! Allora qui c’è scritto che avrò un collega, posso conoscerlo?-

-certo! Eccomi qui!- disse indicandosi.

-tu? Davvero? Credevo che non ti occupassi di questo!- dissi meravigliata.

-sono avvocato anche io! Certo è vero che ho accantonato la parte pratica per creare tutto questo - disse aprendo le braccia per indicare il suo impero –ma ora voglio tornare in campo!-

“Oh fantastico! E proprio con me dovevi tornare in campo??????” pensai irritata. Cavolo avrei avuto questo stupendo ragazzo a stretto contatto per settimane, e in più era il mio capo, quindi se facevo qualche sgarro.. ero fuori!!

-che c’è? Non mi vuoi come partner? Beh tranquilla posso sempre rivedere le carte e assegnarti qualcun altro!- disse con un tono che mi sembrò quasi.. deluso.

-no no non ti preoccupare! Mi va benissimo lavorare con te! Davvero!-

-oh menomale!! Beh allora è il caso che ti mostri il tuo ufficio!- disse alzandosi dalla sedia.

-avrò un ufficio??-

Mi strizzò l’occhio.

-benvenuta alla Evans Corporation Megan!-

   
 
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