Epilogo
5 anni
dopo...
A volte mi fermavo a pensare al mio passato, ai miei
ricordi, alle persone che erano uscite dalla mia vita e a quelle che erano
entrate, a quelle occasioni inaspettate e improvvise che il destino ti metteva
dinanzi e da cui non potevi e non volevi scappare perché forse era arrivato
anche il tuo turno di essere felice, per davvero.
Non credevo di riuscire ad organizzare il mio matrimonio
una seconda volta eppure l’avevo fatto, mi ero sposata e questa volta non ero
scappata, perché non ce n’era stato bisogno, perché quella era la volta giusta.
Avevo fatto degli sbagli ma come diceva il detto
sbagliando s’impara, avevo sofferto e avevo fatto soffrire ma una cosa l’avevo
imparata non avrei mai permesso che la paura potesse condizionarmi al punto da
buttare la mia vita da una finestra pur di accontentare gli altri.
Ad un tratto non mi preoccupava più creare una famiglia e
assumermi delle responsabilità, avevo
l’uomo che amavo al mio fianco e questo mi bastava ad affrontare i problemi
della vita.
Era passato già un anno dal matrimonio eppure mi sentivo
ogni giorno emozionata come la prima volta, ringraziavo il cielo per la seconda
possibilità che mi era stata data.
Guardavo l’uomo al mio fianco e pensavo che non potevo
essere più fortunata di così perché mi aveva aspettata.
Ero rimasta un anno a Parigi ma lui non aveva mollato, mi
era stato vicino e tutte le volte che poteva, scappava qualche giorno per
restare con me, aveva atteso i miei tempi non mi aveva dato fretta in fondo
sapevamo già di appartenerci, ma io ero ancora scossa dal fallimento della mia
storia con il mio ex e non volevo cominciarne un’altra.
-Sophie mi stai ascoltando?-
Ero con la testa tra le nuvole certo che non lo stavo
ascoltando.
-Scusa amore, ero sovrappensiero-
-Ma cosa devo fare con te? Sono giorni che ti comporti in
modo strano, cos’hai?-
Non potevo nascondergli nulla, mi conosceva più di
chiunque altro, bastava un’espressione del viso, un movimento, una parola, uno
sguardo e lui capiva che qualcosa non andava.
-Nulla! Cosa deve esserci? Va tutto alla grande-
Feci volare lo strofinaccio dall’altra parte della cucina
e mi diressi spedita nel salone, ero turbata, sempre nervosa e scontrosa, avevo
gli ormoni impazziti.
Davo la colpa al ciclo ma in realtà era quello il problema
e avevo paura di dirgli la verità.
Sentii due braccia avvolgermi, bastò poco per
tranquillizzarmi ero al sicuro, mi accarezzò dolcemente cullandomi per un po’.
-Will devo parlarti-
Il tono della mia voce risultò catastrofico alle mie
orecchie non osavo immaginare alle sue, fermò le mani giusto all’altezza della
vita, rigide, immobili e mi voltò verso di lui.
-Cosa c’è? Stai male? Sei pallida peggio di un cadavere
quante volte ti ho detto di chiamare il dottore-
-No io sto bene, cioè stiamo bene-
-State bene?-
Era perplesso ovviamente non ci era ancora arrivato.
-Ehm..io ho...un ritardo-
Presi un grosso respiro mentre attendeva paziente che
finissi la frase.
-Sono incinta-
E la bomba scoppiò, i suoi occhi si spalancarono e senza
alcun motivo cominciai a piangere, mi allontanai da lui e mi chiusi in camera
da letto.
Cercavo di non singhiozzare ma era difficile, e se
William non l’avesse voluto?
Mi poggiò una mano sulla spalla e la strinse sotto le sue
dita.
-Perché sei triste?-
Lo guardai negli occhi e lo vidi preoccupato.
-Lo so che è successo tutto all’improvviso e non era
ancora il momento giusto, ma forse tu non lo vuoi ed è normale, però se non lo
vuoi devi dirmelo potrei contattare un dottore e....-
Non finii di parlare che mi ritrovai schiacciata al suo
petto.
-Sei una sciocca, viaggi subito con i tuoi film mentali. Sophie io ti amo, quando due anni fa ti ho chiesto di
sposarmi ero sicuro di voler costruire una vita con te, una famiglia, non ti
rendi conto di quanto tu mi abbia reso felice. Mi hai dato un punto fermo, sei
diventata la costante della mia vita, ti prego non dubitarne mai-
Era sempre un colpo al cuore sentirlo parlare in quel
modo, sapevo che tra noi due era lui che si esponeva di più nonostante fossimo
sposati, ma non perché il mio amore era inferiore al suo, lui sapeva come
prendermi, quanto avessi paura di perdere tutto.
-Sei tu il punto fermo, tu mi hai aspettata, mi hai
guidata, grazie a te ho riacquistato fiducia in me stessa, mi hai insegnato ad
amare di nuovo. Ricordi quanto stavo male il giorno in cui partii? Mi hai dato
la forza di combattere. Ti amo William-
Prese il mio viso tra le mani e mi baciò, perché per
quanto rare fossero le mie dichiarazioni sapevo sempre come arrivare al suo
cuore, che ora era mio.
Accarezzò la mia pancia ancora invisibile e sorrise.
-Ho tutto ciò che potevo desiderare, ho un lavoro, una
casa, una famiglia, ho una moglie e ora anche un figlio-
-Dobbiamo dirlo ad Emma-
-Quando atterrerà il suo aereo?-
-Dovrebbe essere già qui, ma ha detto che prendeva un
taxi-
-Potevamo andarla a prendere-
-Lo so ma non ha voluto-
Il suo comportamento era stato strano ma non me n’ero
curata più di tanto, mi aveva chiesto all’improvviso di ospitarmi qualche
giorno perché doveva darmi una notizia.
-Sei preoccupata?-
Scossi la testa appoggiandomi sul suo petto.
-No, ma anche Emma era strana ultimamente. Vuole
parlarci-
-Ah si? Ti ha accennato qualcosa?-
-No, ma la mamma dice che sta frequentando qualcuno-
Chi poteva essere? Emma non mi aveva mai parlato di
nessuno che le piacesse, ero curiosa ed ero anche felice che avesse trovato
anche lei una persona da amare.
-Andiamo in cucina, dovrebbe arrivare a momenti- disse
William
Se fosse curioso o scettico non lo diede a vedere, sapevo
che voleva bene a mia sorella ma non ero più gelosa, un tempo lo ero stata ma
adesso ero sicura di lui, di noi.
-Vuoi qualcosa da mangiare?-
-No, fammi capire. Mi tratterai come una bomboniera per
questi nove mesi?- lo fissai sconvolta, non ero un impedita o una malata e
certamente sarei andata al lavoro finchè avessi
potuto.
Scoppiò a ridere e mi accarezzò una guancia.
-Non posso preoccuparmi di mia moglie e mio figlio?-
-E se fosse una figlia?-
-Sarebbe incantevole come te- sorrise ammiccando
-Ruffiano-
-Acida!-
Stavo per lanciargli la bottiglia di plastica contro ma
il campanello lo salvò in calcio d’angolo e se la svignò.
La voce di mia sorella superava persino le note più alte,
doveva fare la cantante lirica ma non mi aveva mai ascoltato, altro che
banchiera.
-Sophie, come stai? Da quanto
tempo, sai ti vedo ingrassata-
A poco sputai la brioche alla crema che avevo addentato,
non poteva notarsi già, ero incinta da un mese.
Le lanciai il resto della brioche dietro e incrociai le
braccia furiosa.
-Grazie mille, adesso puoi anche andartene-
Scoppiarono a ridere mentre Will si sedette vicino a me.
-Diventerò una balena- piagnucolai
-Amore sarai bellissima-
-No aspetta. E’ quello che penso io? Diventerò zia- urlò
come una pazza
-Si, vedo che hai già capito tutto-
-Ecco perché ti vedevo così diversa-
-Oh Em per favore, è solo un
mese non si vede nulla-
-Non ci vediamo da mesi, cara. E’ ovvio che noto ogni
cambiamento-
-E’ un modo carino per dirmi che sono grassa? Ti stai
giocando la camera degli ospiti-
-William diglielo anche tu che
la gravidanza rende ancora più bella una donna?-
Mio marito non parlò, si limitò a fare spallucce, ci
aveva provato ma senza risultati.
-E tu invece, qual buon vento ti porta qui? Mi hai
accennato ad una notizia, di cosa si tratta?-
-Non sono poi così convinta di darti questa notizia
sconvolgente nel tuo stato- la buttò sul ridere ma non mi ingannò era nervosa
si vedeva, quindi era qualcosa di difficile da digerire.
-Dai Emma, ci hai sempre detto tutto lo sai che non ti
abbiamo mai giudicata. Sputa il rospo-
-Forse sono io il problema- s’intromise William -posso
lasciarvi da sole-
-Oh no, cosa dici? Non ho segreti con voi e poi vi
riguarda entrambi quindi è meglio che tu sia qui a sostenere tua moglie-
Incrociai per un attimo lo sguardo di Will che era
preoccupato quanto me, cosa poteva mai essere successo da destabilizzarci così?
-Sto uscendo con una persona-
Aspettò le nostre reazioni ma avevamo intuito qualcosa.
-Em sei stata
catastrofica come al solito, è anche normale che tu frequenti qualcuno- cercai
di rassicurarla.
-Non è finita qui. In realtà lo conoscete da tempo come
me, è stata improvvisa e ho aspettato a dirvelo perché volevo essere sicura,
non è stato facile-
-Essere sicura di cosa?- chiese Will
-Che tra noi funzionasse, stiamo insieme da un anno-
Un anno? Aveva nascosto a tutti la verità per un anno?
-A meno che non sia un serial killer credo potremmo
accettare chiunque- sorrisi
Ci fu un lungo silenzio prima che Emma si decidesse a
parlare.
-Promettetemi che non vi lascerete ingannare
dall’apparenza-
-Emma ci stai spaventando,
forza dicci questo nome-
Presi la mano di Will tra le mie per cercare sostegno.
-E’ Mat-
Spalancammo entrambi gli occhi dalla sorpresa, avrei
immaginato chiunque ma non lui.
-Mat? Cioè quel Mat?-
-Si-
Provai a dire qualcosa ma nemmeno un suono uscì dalla mia
bocca, fu William a prendere in mano la situazione.
-Sei sicura?-
Anche se non avevo ancora fiatato io e lui viaggiavamo
sulla stessa lunghezza d’onda.
-Non provate a dire che sono un ripiego. Se ho aspettato
tanto è perché volevo vedere come andavano le cose tra di noi, ci siamo sentiti
a lungo prima di fare un passo del genere-
-Ma come è successo? Quando?- le chiesi.
-L’ho rivisto pochi mesi dopo la tua partenza, stava male
era distrutto e non ti dirò i dettagli ma non era più lui. Ci fermammo a
chiacchierare un po’, non aveva ancora superato l’accaduto e io non sapevo che
fare. Solo due anni fa ci siamo incontrati di nuovo casualmente, era stato
trasferito e ci trovavamo nella stessa città, ci furono diverse occasioni era
facile vederlo trovandoci così vicini.
Era cambiato totalmente, fu una sera io ero in un locale con le mie
amiche e lui con i suoi amici, aveva bevuto qualche bicchiere di troppo e non
mi riconobbe. Il giorno dopo volle scusarsi e da allora gli sono stata vicino,
ci sentivamo sempre più spesso ma eravamo solo amici, volevo solo aiutarlo ad
andare avanti, ed è successo tutto all’improvviso-
Era una storia assurda! Mat era
un bravo ragazzo ed ero contenta per mia sorella, ma avevo paura davvero che
lei fosse solo un modo per sostituire me, era già successo con William e non
volevo che soffrisse ancora. I ricordi non si potevano cancellare, cosa sarebbe
accaduto quando mi avrebbe rivista?
-Lo so cosa stai pensando, anch’io ero titubante. Avevo i
tuoi stessi timori, dopo il nostro primo bacio ero convinta di non volerlo
vedere più, ma lui mi ha dimostrato tanto e sono sicura dei nostri sentimenti.
Non c’è più nessuno scheletro nell’armadio, ne abbiamo parlato-
-Se sei felice tu lo sono anch’io-
Ed era vero, volevo solo il meglio per lei e forse
l’aveva trovato.
La mia storia con Mat era
andata male perché io non avevo saputo amarlo ma sapevo che poteva darle tanto.
La tensione di quei minuti si sciolse definitivamente,
abbracciai mia sorella e tutto ritornò come prima.
-Vado a mettere le mie cose a posto-
Restammo io e Will da soli in cucina, non aveva più
parlato e non sapevo cos’avesse in mente.
-Will, cos’hai?-
-Se Mat ed Emma stanno insieme
vuol dire che lo rivedremo di nuovo, dopo 5 anni-
Entrambi non avevamo avuto più sue notizie, e a quanto ci
aveva raccontato Emma non aveva passato un bel periodo.
-Lo so, affronteremo la cosa insieme come sempre. Credi
che rivedendolo potrebbe succedere qualcosa? In realtà sarà solo la conferma
che abbiamo preso due strade diverse e avrò anch’io la sicurezza che ama
davvero Emma. Non ho dubbi sulle mie scelte, posso solo augurare a mia sorella
di vivere una storia d’amore bella quanto la nostra-
Mi alzai sulle punte e lo baciai, capivo i suoi timori ma
doveva credermi se gli dicevo di amarlo, perché solo con lui avevo imparato il
significato della parola amore.
Quello era il mio posto, quella era la mia vita e non
l’avrei cambiata per niente al mondo.
______________________
Siamo giunti alla fine, non mi sembra ancora vero ho
impiegato poco a scrivere questo finale e tanto a decidermi di scriverlo.
Mi sono distaccata un po’ da loro e ho ripreso la mia
vita, la mia solita routine universitaria e ho capito che era il momento, ero
troppo immersa in questo mondo e mi faceva male distaccarmi.
Ora non ho rimpianti, era l’epilogo che ho sempre avuto
in mente, qualcuno l’aveva già intuito forse ma non cambierei nemmeno una
virgola.
Grazie davvero per tutto quello che mi avete regalato, mi
avete sempre sostenuta.
Non prometto nulla, ma probabilmente arriverà qualche
capitolo extra su William e Sophie non ora forse più
in là, c’è anche una mezza idea a dire il vero di scrivere un sequel su Emma e Mat, mah si vedrà!
E’ la mia prima long originale quindi sarò sempre
affezionata a questa storia, per chi vuole seguirmi ancora, ho pubblicato due
storie
“Sotto un cielo di stelle” http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1223567&i=1
“Letters
from Nobody” http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1296032&i=1
Grazie mille
Per le 128 persone che hanno seguito la storia
Per le 69 persone che hanno recensito
Per le 25 persone che la ricordano
Per le 48 persone che la preferiscono
Un bacio
LadyJ