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Autore: Miss Fitzy    12/10/2012    3 recensioni
Sembrava una giornata come tante. Come reagirebbe Kyouko se le si presentasse davanti Shotaro con un'assurda richiesta: tornare con lui dai suoi genitori a Kyoto? Cosa risponderà la nostra protagonista? Perchè Sho vuole tornare a Kyoto e , soprattutto, con lei? Infine : come prenderà la notizia Ren. Questa e altre risposte vi attendono in quella che è in assoluto la mia prima fan fiction. Spero vi piaccia, buona lettura!!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoko Mogami, Ren Tsuruga, Sho Fuwa
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Questi personaggi non mi appartengono ma sono opera di Yoshiki Nakamura; la mia è una storia senza fini di lucro


Chiedo scusa per il mio ritardo nell'aggiornare e per il capitolo corto ma sono stata molto impegnata. Non ho avuto il tempo di ricontrollarlo quindi non linciatemi se vedete qualche orrore grammaticale. Spero vi piaccia e llasciate un commento please :) !! 




Una debole luce filtrava dalla finestra, cominciava ormai ad albeggiare . Kyouko era sdraiata sul suo letto con ancora indosso i vestiti della sera precedente, fissava il tetto della stanza col viso segnato dalla stanchezza per aver trascorso una notte in bianco. Non riusciva a non pensare a quello che le aveva detto Shotaro e alla sua richiesta :  tornare con lui a Kyoto. Era una situazione paradossale e non aveva la minima idea su come comportarsi, " fare un favore a Sho? No , è fuori questione! Mi dispiace per il signor Fuwa ma.." i suoi pensieri furono interrotti dal suono della sveglia che la fece sobbalzare. Si alzò e andò in bagno per sciacquarsi la faccia e non appena vide il suo riflesso nello specchio maledì mentalmente il cantante causa di quelle occhiaie così profonde. Cercò di darsi un aspetto il più dignitoso possibile e , indossata la divisa scolastica, scese al piano di sotto. Salutò i coniugi del Durayama e si diresse in bicicletta verso il liceo per artisti al quale il presidente Takarada l'aveva iscritta. Era stata felicissima quando l'uomo lo aveva fatto e ,ogni volta che era libera dagli impegni lavorativi, correva diligentemente a seguire le lezioni. : da sempre, infatti , rimpiangeva il fatto di non essere essere potuta andare alle superiori . Non appena si ritrovò a pensare questo si ricordò anche del perchè non lo aveva fatto e l'immagine di Shotaro , che aveva momentaneamente lasciato i suoi pensieri, ritornò prepotentemente ad affollare la sua mente. Era tutta colpa di quell'idiota se aveva deciso di rinunciare alla vita da liceale per seguirlo e ancora adesso, dopo  tutto il tempo che era passato , continuava a causarle problemi. Scosse energicamente la testa come per scacciare via quei brutti ricordi e per poco non rischiò di schiantarsi contro un muro, nella rabbia del momento qualche spiritello cominciò ad uscire dal corpo della ragazza ma tornò immediatamente indietro: era troppo depressa e confusa per infuriarsi come al solito!
Arrivò in aula qualche minuto prima che suonasse la campanella e si sedette al suo banco.
- Oggi hai una faccia più orribile del solito! - si sentì dire da una vocina stridula. Alzò la testa incrociando lo sguardo di una moretta tutta curve.
- Mimori-san... gentile come sempre!-
La ragazza , per tutta risposta, sbuffò voltandole le spalle.Mimori era nella stessa agenzia di Sho e , purtroppo per Kyouko, ne era perdutamente innamorata. Per questo motivo, gelosa del rapporto confidenziale che c'era tra i due, non si lasciava sfuggire l'occasione di tormentare l'amica d'infanzia del suo " amato". A Kyouko aveva sempre fatto un po' pena: in lei rivedeva la vecchia sè, troppo stupida per accorgersi del vero carattere di quel biondino manipolatore.
- Non è possibile, tutti i mie guai sono sempre per causa tua, è una persecuzione!- sussurrò la neo-attrice rivolta ad uno Sho immagginario. Normalmente avrebbe risposto per le rime alla mora ma quel giorno non ne aveva proprio voglia. Cercò di fare attenzione, inutilmente, alle spiegazioni dei professori e, terminate le lezioni, si avviò frustrata alla LME.
Trovò nello spogliatio un biglietto lasciatole da Sawara-san con tutti gli impegni della giornata per la sezione Love Me. Una volta tanto fu contenta di indossare la divisa rosa: il lavoro manuale le avrebbe tenuto la mente occupata per un po' e lei aveva decisamente bisogno di distrarsi. Quanto si sbagliava! Stava lucidando i pavimenti della sala prove quando ebbe uno dei suoi soliti  flashback : aveva dieci anni, la signora Fuwa le aveva ordinato di lavare il pavimento della sala da tè  e lei ce la stava mettendo tutta per farlo al meglio. Da quando sua madre l'aveva abbandonata era stata accolta in casa dei genitori di Shotaro e per questo, per ringraziarli in qualche modo, cercava di rendersi utile il più possibile. Anche se a volte, per via del loro contegno severo, le mettevano soggezione , gli era molto riconoscente e sinceramente affezionata. Tante volte aveva sentito il marito dire alla moglie : " è proprio una brava bambina", e questo la riempiva d'orgoglio.
Sorrise persa nei suoi ricordi e una morsa le strinse lo stomaco al pensiero del signor Fuwa. Lei era arrabbiata con Sho, non con i suoi genitori! Si sentiva tremendamente in colpa a fare finta di niente e voltare loro le spalle in una situazione così difficile. Ma nonostante questo non si  sarebbe fatta convincere  a tornare a Kyoto, no! Eppure..  .
Quando ebbe finito col lavoro si cambiò velocemente e si diresse all'ufficio di Sawara-san per controllare gli impegni della settimana seguente. Arrivata lì ebbe un sussulto quando si accorse delle due persone che c'erano di fianco la scrivania del suo superiore: Ren e il suo manager. Improvvisamente si ricordò del modo in cui li aveva lasciati la sera precedente e si rese conto di quanto assurda potesse essere sembrata loro quella situazione: lei che andava via diocilmente con il suo nemico giurato lasciandoli in asso. Rabbrividì al pensiero di doversi ritrovare faccia a faccia con uno Tsuruga-san arrabbiato e stava proprio per girare i tacchi quando si sentì chiamare:
- Oh Mogami-san! Hai già finito?- chiese l'uomo con i baffi. Le altre due teste si girarono di scatto nella sua direzione: l'una con espressione interrogativa , l'altra , quella dell'attore, fredda come il ghiaccio.
" Ecco lo sapevo è furioso, povera me!" - Buona sera! Sawara-san, Yashiro-san.. Tsuruga-san.- li salutò inchinandosi.
- Kyouko-chan, come mai da queste part?- le domandò il manager occhialuto
- Sono venuta per informarmi su i miei prossimi impegni-
- Ah si si un momento...- rispose Sawara-san - .. ecco : domani sei stata richiesta per dare una mano ad alcuni attrezzisti sul set di un film-
" Attrezzisti? Ma cosa ci azzecca con il fatto che voglio diventare un'attrice? Lasciamo perdere..." -Ok-
- Ah e un'altra cosa... - aggiunse l'uomo alzando lo sguardo sul viso della ragazza.
- Cosa?-
- Mogami-san.. sembri un panda!-
" Un panda? Possibile che ancora le mie occhiaie non siano andate via ?! Dannaz.. " - Oh, sono solo un po' stanca-
- Cos'è ? Ieri sera hai fatto le ore piccole? Ah beata gioventù!-ù
A quelle parole Yashiro sussultò voltandosi preoccupato a guardare Ren  e , dalla sua espressione, capì che anche lui stava pensando alla stessa cosa: cos'era successo il giorno prima tra il cantante e Kyouko? Possibile che lei fosse rimasta sveglia tutta la notte.. con lui? No! Non poteva essere , lei odiava profondamente quel biondino... eppure erano andati via insiieme! Non appena si riscosse da questi riflessioni sentì l'attore salutare e dirgli:
- Ti aspetto  in macchina. -
Anche Kyouko era rimasta gelata dalla domanda del suo superiore e adesso si ritrovava a fissare la schiena di Tsuruga.-san che si allontanava, sospirò: avrebbe chiarito le cose con lui un'altra volta. Ora doveva prendere una decione importante e doveva farlo al più presto. Dopo qualche minuto anche lei salutò e andò via.
Arrivata nella hall si fermò di colpo:
- Basta! Ho deciso, spero solo di non pentirmene...- prese il cellulare dalla tasca e compose un numero , dopo qualche squillo la persona dall'altra parte del telefono rispose. - Sho? Va bene. Domani partirò con te per Kyoto, dimmi l'orario.
Un Ren basito la fissava nascosto dietro l'anglolo: aveva sentito tutto. 




P.S.  Spero di annoiarvi con i miei continui riferimenti alla storia originale ma voglio la possibilità di leggere questa fan fiction anche a chi non conosce Skip Beat.
  
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