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Autore: Draco the best    14/10/2012    4 recensioni
SEQUEL di "Love in Paris"
Dal primo capitolo:
"Una bellissima bimba stava ballando in mezzo alla pista da ballo. Aveva un lungo vestito verde smeraldo e i capelli castani erano sciolti e svolazzavano in aria, vivaci e a ritmo di musica. Non avrei mai dimenticato quegli occhi verdi così solari e spensierati.
D'istinto alzai lo sguardo oltre quella bambina e il mio cuore fu stretto da una forte morsa quando i miei occhi si incontrarono con due iridi di ghiaccio che mi stavano lanciando saette di puro odio."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love in...'
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[Harry]

- Sapevo che ti avrei trovato qui…- disse Daphne, raggiungendomi di soppiatto. Ero seduto di fronte alla tomba di Asteria. Le avevo portato dei fiori, dei gigli. Le piacevano tanto. Una volta glieli avevo regalati a un suo compleanno.

- Ciao, Daphne.- le risposi con voce atona. Ero appena tornato dal "non matrimonio" di Hermione e mi sentivo vuoto. Avevo lasciato la mia migliore amica con Ginny ed ero scappato, schiacciato dal peso di vedere Hermione in quello stato.

Vidi Daphne avvicinarsi a me. Aveva un vestito viola acceso, elegante, ma non si preoccupò di sporcarlo quando si sedette a terra di fronte alla tomba di sua sorella. Io feci lo stesso.

- Le volevo bene, lo sai? - mi disse, fissando il nome di Asteria inciso sulla lapide.

- Anche io.- risposi con un soffio malinconico.

- Sapevo che lei era innamorata di te. Me lo disse subito, quando vi siete incontrati a Hogwarts la sera della guerra. Io le dissi subito che tra voi non ci sarebbe potuto essere nulla. Anche in seguito, quando avete continuato a vedervi, io l'ho sempre allontanata dal pensiero di un futuro tra voi due. Lei mi rispondeva: "Stai zitta! Harry mi ama e un giorno lascerà Ginny per me!". Cercavo di farla ragionare, di farle capire che tu non avevi neanche una volta confuso il vostro rapporto in qualcosa di più di una semplice amicizia, ma niente, non lo voleva capire. Quando è morta, io ti ho odiato con tutta me stessa. Cosa avevi di tanto speciale da farla innamorare? Cosa avevi di tanto speciale da ucciderla dal dolore di un tuo rifiuto? Non lo capivo. - disse lei, con voce vaga. Io abbassai la testa.

- Mi dispiace…- provai a dire, ma lei scosse la testa.

- Poi ti ho incontrato qui. Ti ho visto e tutta la rabbia che cercavo di nascondere stava per riaffiorare a galla. Come osavi venire qui a tormentare mia sorella anche nella tomba? Mi sono avvicinata per scacciarti, ma poi mi hai guardato e mi hai sorriso. La rabbia era sparita all'improvviso. Era nato il desiderio di rivedere il tuo sorriso in qualsiasi attimo della giornata. Tu per me non sei stato un passatempo, Harry. Tu mi piaci davvero. Come ad Asteria… e come lei, mi sono sentita morire dentro quando mi hai "lasciato" l'altra sera. Non ti preoccupare, non avrai un altro suicidio amoroso sulla coscienza. Io sono più forte di lei… ma anche più testarda. Io non ho intenzione di lasciarti andare senza neanche conoscermi. Perché io l'ho sentito quello che hai provato nei miei confronti.-

- Daphne, io ti conosco, però Ginny è mia moglie… e io l'amo.- affermai con sicurezza.

- No, Harry, tu non mi conosci. Tu conoscevi mia sorella. Le volevi bene, anche se non l'amavi. Ma io non sono lei. Tu hai cominciato a frequentarmi, perché in me vedevi lei, ma io non sono lei! Io sono Daphne, una ragazza snob, con la puzza sotto il naso, chiacchierona, sfrontata forse. Non sono lei. Tu puoi venirmi a dire che hai avuto cinque anni per capire di non amare Asteria, ma non puoi dire di non amare me, perché non mi conosci. In tutto questo tempo hai sempre creduto di vedere Asteria, non me! Quindi, no. Non mi arrendo con te, perché io non sono come Asteria, io non muoio di dolore, io lotto per combattere il mio dolore. Se vuoi ti do tempo, non ho fretta. Un caffè, un pranzo, una cena, quello che vuoi… per conoscere Daphne e non Asteria. Tutto il tempo che vuoi, anche un anno. Io ti aspetto.- si alzò e si allontanò da me con passo lento. Mi mancava il respiro e il mio cuore batteva fortissimo. Sospirai lentamente, sapendo di sbagliare, sapendo che non era giusto, ma era la cosa che mi sentivo di fare. Non perché dovevo farla, non perché mi sentivo in colpa, ma perché volevo!

- Daphne!- la chiamai, prima che si allontanasse troppo dalla mia visuale. La raggiunsi di corsa e lei mi sorrise dolcemente.

- Dimmi, Harry.- mi disse, sfrontata come si era descritta lei.

- Ti… ti andrebbe un caffè? In… amicizia, naturalmente. Conosco un bar, qui vicino.- le chiesi, timidamente. Lei allargò il suo sorriso.

- Portami a prendere un caffè, Harry… In amicizia, per ora.- sussurrò, cominciando a ridere, felice. Ci incamminammo a piedi, verso l'uscita del cimitero. Sapendo che era sbagliato, ma che, per una volta, forse, era la cosa giusta da fare.

 

[Hermione]

Passarono alcuni giorni dal mio non matrimonio. Tutti i giornali ne parlavano e almeno ero riuscita ad aiutare Ron nella sua propaganda, in quanto ero passata per l'adultera e lui per il povero tradito.

Tra pochi giorni ci sarebbero state le elezioni e anche io avrei dovuto votare. Chi avrei votato? Il mio ex quasi marito o il mio ex quasi amante? Sorrisi del mio senso dell'umorismo, cambiando canale alla televisione. Mi fermai in un canale che, guarda il caso, parlava delle elezioni. Il ministero si era adoperato per sviluppare nel mondo magico anche questo mezzo di comunicazione. Era in atto un dibattito tra Ron e Draco. Il rosso era nel mezzo del suo discorso.

- E sono sicuro che i cambiamenti che apporterò saranno utili per colmare quel divario sociale che da troppo tempo divide il mondo magico da quello babbano.- finì con un grande applauso da parte del pubblico. La parola fu data a Draco. Lo vedevo dimagrito e la barba era lasciata crescere incolta. Doveva essere stanco, perché i suoi occhi sembravano avere una sfumatura di verde. Rimase in silenzio per attimi interminabili, poi parlò.

- Io penso che il piano politico del signor Weasley sia molto valido. Credo che lui sia l'uomo da votare.- disse il biondo, tra lo sgomento generale. - Io non voglio questo incarico. Non perché abbia qualcosa contro i babbani, ci ho vissuto per sette anni, ma perché non sono pronto a rinunciare alla mia vita per la politica. Ringrazio le poche persone che mi avrebbero votato, ma io mi ritiro dalle elezioni, augurando al signor Weasley buona fortuna per il suo incarico.- continuò Draco, scendendo dal palco e andandosene, sotto i mormorii dei giornalisti. La mia espressione sorpresa era peggiore di quella di Ron, che non si era trattenuto e aveva spalancato la bocca in un'espressione non proprio elegante.

 

Ripensai per due giorni al motivo che avesse spinto Draco ad abbandonare le elezioni. Sembrava così ansioso di poter sconfiggere Ron in qualcosa, eppure non si era nemmeno mai applicato. Non una propaganda, non un'uscita pubblica. Ero sdraiata sul mio letto e stavo un po' fantasticando su Draco, quando il mio istinto mi disse di andare a parlare con il diretto interessato. Era anche giusto avere un confronto con lui dopo tutto quello che era successo. Non diciamo stupidaggini… avevo un'irresistibile e irrefrenabile voglia di vederlo.

Mi vestii con una morbida tuta e mi materializzai a casa sua. Bussai alla porta e l'elfo mi fece entrare senza più stupirsi della mia presenza.

Trovai Draco in camera sua. Stava facendo la valigia.

- Te ne vai?- chiesi stupita, un po' disarmata.

- Sì, non ho più nulla da fare qui. - mi rispose secco.

- E Daphne? Non vi sposate più?- chiesi con finto interesse.

- Me ne vado per non doverla sposare. Non ne sarà tanto dispiaciuta.- osservò lui, piegando un maglione nel baule.

- Non puoi farle questo! E' già devastata per la storia con Harry.-

Draco mi guardò con stupore e scetticismo.

- Ti interessa davvero di lei? E comunque non ti preoccupare per lei. Penso che non sia così triste al momento.- spiegò Draco.

- Eppure l'altra sera non mi sembrava che disdegnassi tanto la sua presenza… Mi sembrava di aver interrotto qualcosa. - osservai io piccata. Draco mi guardò finalmente con attenzione.

- Se non te ne fossi andata, avresti capito che Daphne si riferiva a uno stupido cruciverba. Eccolo il cruciverba. Lo stavamo facendo qui in camera mia, visto che l'avevamo iniziato con Karen, ma poi lei si è addormentata. Se tu sei una pervertita, non è colpa mia. - sbraitò lui, in fondo divertito. Rimanemmo in silenzio per un po'.

- Perché ti sei ritirato dalle elezioni?- chiesi io dopo un po'. Lui sbuffò.

- Pensavo che fossi una strega brillante eppure non riesci ad arrivare alle cose più semplici.- mi disse con un sorriso rassegnato.- Non me ne fregava niente delle elezioni, Hermione. Volevo rivederti.- sussurrò le ultime parole con dolcezza. La sua voce mi entrò dentro e mi scaldò il cuore.

- Ah…- riuscii solo a dire.

- E se ti può interessare non era mia intenzione partire da solo…- disse lui poco dopo.

- Volevi partire con Daphne?- chiesi io delusa. Lui mi guardò male.

- Ma sei stupida o che? Stavo per passare a casa tua per chiederti se ti manca la tua vecchia casa a Parigi.- sorrise, continuando a fare la valigia.

- E se mi mancasse?- chiesi io, con una nota di emozione nella voce.

- Beh, diciamo che potresti accompagnare me e Karen nel viaggio, poi potevi decidere con calma se rimanere a dormire una notte da me, o due o tre…-

- E se volessi restare tutta la vita?- chiesi con un largo sorriso, le lacrime che uscivano dagli occhi dall'emozione.

- Se volessi restare tutta la vita, dovresti esserne prima sicura, perché non ti farei scappare una seconda volta.- mi disse con un sorriso solare. I suoi occhi erano azzurri e lo erano per me.

- Sicurissima.- dissi con un filo di voce. Lui mi si avvicinò e prese il mio volto tra le mani. Posò le sue labbra sulle mie e il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Con la coda dell'occhio vidi Karen che ci spiava dalla porta e sorrideva.

 

Quando diciamo cose come "Le persone non cambiano" facciamo impazzire gli scienziati...perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante in tutta la scienza. L'energia, la materia…Cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale. Il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono. Il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi. Il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti… Possiamo sentirlo come adrenalina pura. Come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita. Come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta...

 

THE END

Spazio dell'autrice
Come sempre preciso che l'ultima parte, quella sul cambiamento, è una bellissima frase di Grey's Anatomy che per me era perfetta per concludere la storia. :)
Allora per quanto riguarda la parte finale tra Draco e Herm, non l'avevo immaginata sempre così. Però mi piace abbastanza come finale. Sono piuttosto soddisfatta. L'idea di Draco e Hermione finalmente insieme a Parigi con la piccola Karen mi piace molto!
Inizialmente non avevo scritto nulla sulla parte di Harry. Ma poi un paio di settimane fa, stavo scrivendo l'altra mia storia, Just the way you are, e ho avuto l'illuminazione XD Ho pensato. "No! A me piace Daphne! Non può finire così e basta!" XD
Allora vi dico una cosa... Inizialmente la storia di Harry Ginny e Daphne era nata in contrapposizione del triangolo tra Draco Hermione e Ron. Volevo che Harry scegliesse Ginny in contrapposizione del fatto che Hermione scegliesse Draco.  Cioè, mentre Herm decideva di andare avanti e guardare al futuro con Draco, Harry doveva rimanere con Ginny, rimanere nel passato, nella stabilità. Il problema però è che, mentre scrivevo del personaggio, Daphne mi è piaciuta più del dovuto e alla fine mi dispiace lasciarla così. E' spocchiosa, snob e un po' acida, ma alla fine è anche molto dolce. Quindi ho deciso di darle una possibilità :D
Non si mettono necessariamente insieme. Harry esce con lei in amicizia. Possono benissimo rimanere amici, questa volta però mettendo al corrente Ginny, oppure possono diventare qualcosa di più che amici con il tempo. Ho lasciato questo discorso aperto in modo che se qualcuno vuole che Harry rimanga con Ginny non sia troppo deluso o chi come me lo vuole con Daphne può sperare che succeda qualcosa :D
Ringrazio comunque tutti quelli che hanno letto la mia storia... anzi, le mie due storie. A chi ha messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate... Un grazie particolare a chi si è soffermato a commentare i capitoli :D
Un grazie di cuore a tuttii!!!!
A presto!
Kiss

  
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