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Autore: Daymy91    26/04/2007    2 recensioni
Ff nata dopo il finale della seconda stagione: e se nella vita di House comparisse una strana ma bellissima donna... più legata a lui di quanto tutti pensino? PS: ff principalmente cotton, con qualche risvoltino qua e là...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Scusate tanto per il ritardo di questo cap… ma ho avuto parecchio da fare in questo periodo, tra scuola,compiti,amici…

Rieccomi!!!!!!

Scusatemi tantissimo per questo ritardo!!

Ho sempre cercato di pubblicare il più regolarmente possibile…T_T… ma purtroppo questa volta non ci sono riuscita,sorry!!!!

 

Comunque spero che questo cap vi piacerà,anche se è piuttosto frastornato… non solo per quanto riguarda i personaggi… ma anche per quanto riguarda me che,devo ammetterlo, ho avuto non poche difficoltà nel realizzarlo.

Infatti,questo cap è dedicato quasi esclusivamente alle coppie Cuddy/Wilson e Chase/Sandy,mi scuso per i fan Cotton… ma ogni storia ha i suoi tempi.

 

Come potrete presto notare, ci ho inserito una canzone per far capire meglio i sentimenti del nostro House

Del resto,secondo me,alle volte una canzone riesce ad esprimere ciò che difficilmente viene espresso in tante pagine.

 

In questo caso è “Nessun rimpianto” di Max Pezzali.

Che appena l’ho sentita mi ha subito fatto venire in mente ‘Happy new year e l’ho inserita.

 

Consiglio a tutti di ascoltarla! È fantastica! J

Oltre al fatto che sicuramente si riuscirà a cogliere meglio il suo significato nelle varie scene.

 

 

Ok,ok… adesso basta con le ciance.

Vi lascio alla storia,sperando che sia di vostro gradimento.

 

Un saluto a tutti

 

 

Miky91

 

 

 

 

 

Capitolo 13

 

 

 

 

Tutti mi dicevano vedrai,

è successo a tutti però poi

ti alzi un giorno e non ci pensi più.

La scorderai, ti scorderai di lei.

 

 

 

 

25 Dicembre. h 19:30

Princeton Plaisboro Teaching Hospital.

 

Luci,suoni,feste… Natale.

 

Già… finalmente era arrivato.

 

Ma in clinica,niente era poi così diverso dalle solite giornate lavorative… indaffarate e stancanti come sempre.

Ma per quanto riguardava il morale… no.

Quello si che era diverso.

Ed ognuno di loro nascondeva in se un emozione contrastante all’altra.

 

House non si presentava a lavoro da ieri.

Come quasi tutti gli anni del resto… odiava il Natale e se ci riusciva prendeva sempre qualche giorno di ferie.

 

 

 

 

 

 

 

-Ed anche oggi è andata.- Esclamò Foreman posando una cartella clinica sul bancone dell’infermiera Brenda,affiancato dal giovane dr. Chase.

 

-Wow,da come lo dici… si vede che non vedi l’ora di fare qualcosa!-

 

Il neurologo sorrise. –Una mia vecchia amica torna in città questa sera.-

 

-Buona fortuna.- Si limitò a dire l’intensivista dandogli una pacca sulla spalla ed avviandosi verso l’uscita dell’edificio.

 

-Chase!-

 

Lui si voltò.

 

-Notizie di Cameron?- Foreman aveva tentato tutta la giornata di evitare questo discorso,sapeva benissimo che senza la presenza di questo la giornata sarebbe trascorsa in modo più sereno… ma ormai, era diventato difficile.

 

-No.- Sospirò il ragazzo voltandosi e riprendendo sui suoi passi.

 

Foreman lo guardò allontanarsi per qualche istante…

Certo che ultimamente Chase era diventato proprio di poche parole.

Forse per via di Cameron?

Chissà..

 

Una cosa sola era certa,Allison mancava a tutti.

Persino a lui!

 

 

25 Dicembre. h 19:55

Ufficio di Wilson.

 

L’oncologo era intento a sistemare i vari documenti della giornata.

Ma,anche qui, si poteva percepire nell’aria una strana ed insolita agitazione.

 

Finalmente era arrivato il Natale!

Il tanto atteso Natale!

 

Perché,dunque,questo nervosismo?!

Be.. quella sera,l’avrebbe passata con Cuddy.

 

Wilson sistemò un’ultima cartella e si alzò dalla poltrona per prendersi la giacca.

La indossò ed aprì la porta,ma nemmeno tempo di varcarla che di colpo si bloccò come se si fosse ricordato improvvisamente di una cosa tanto importante quanto preziosa.

 

Rientrò nel suo ufficio,iniziando a rovistare nei vari cassetti della scrivania.

 

Di colpo il suo sguardo si illuminò quando finalmente trovò il tanto cercato oggetto.

Era una piccola scatolina rossa con un fiocco sopra.

 

Era un regalo…

Ma non uno qualunque…era per lei.

Per quella donna tanto bella quanto intelligente che lo faceva sussultare ogni volta che pronunciava il suo nome;

Per quella meravigliosa creatura che era Lisa Cuddy. 

 

 

25 Dicembre. h 19:35

Parcheggio del PPTH

 

Chase inserì la chiave nella serratura della macchina e,aprendola,si ci sedette dentro.

Poggiò la testa all’indietro contro il sedile e chiuse gli occhi.

 

Avrebbe voluto non essere così fragile…

Avrebbe voluto assomigliare ad House,così fermo,duro,imparziale… niente riusciva a scalfire quella corazza nella quale si era rinchiuso il suo capo.

Perché lui non riusciva ad essere così??

 

Non riusciva a dimenticare il volto di Sandy quando lui gli aveva rifiutato l’invito.

Così triste ma sempre così dolce..

 

Aveva fatto la cosa giusta!

La cosa giusta!

Se si fosse avvicinato troppo a quella donna…cosa sarebbe successo?!

Non la conosceva nemmeno… ciò che sapeva di lei era solo il fatto che era un avvocato e che… era molto legata ad House.

Perché avrebbe dovuto soffrire ancora una volta!?!

Ormai aveva smesso di distruggere la sua vita con amori impossibili!

 

Ma nemmeno tempo di finire quei pensieri che fu fuori dalla macchina diretto nuovamente verso l’ospedale.

 

 

 

 

 

 

 

-Posso?- Esclamò Chase aprendo la porta dell’ufficio del dr. Burny.

 

-Prego.- Rispose lui,dopo aver squadrato per qualche istante il giovane. –lei è?-

 

-Sono il dr. Chase, lavoro per il dr. House, non si ricorda di me?-

 

-Ma certo..- Burny si alzò dalla sua scrivania e gli strinse la mano per poi fargli cenno di sedersi. –Mi dica,in che posso aiutarla?-

 

-Ecco… io… - Balbettò l’intensivista,iniziando a chiedersi se era ancora in tempo per lasciar perdere tutto. – Ho incontrato qualche volta il suo avvocato… -

 

-Ah,si…Sandy Wirner.-

 

-Esatto, non mi potrebbe dare un suo recapito telefonico? Avrei proprio bisogno di un avvocato in gamba … -

 

Burny fece un sorriso. -Anche lei nei guai con la legge,eh?-

 

-S..si.- Mentì il giovane con un sorriso tirato.

Quale era il reato più grave?

Trasgredire alla legge o mentire e dire di averlo fatto??

 

Burny prese un foglietto e vi scrisse un numero di telefono per poi porgerlo al giovane. –Ecco, questo è il suo numero di cellulare ma non credo che questa sera la possa trovare,se non sbaglio mi aveva accennato che i suoi colleghi facevano una festa in pizzeria.. -

 

-La ringrazio.- l’intensivista si alzò dalla sedia e gli strinse la mano. – Lo terrò a mente.-

 

 

Quando il giovane fu fuori,Burny non riuscì a trattenere un sorriso.  –ah… se lo viene a sapere House…-

 

 

25 Dicembre. h 20:00

Casa di House.

 

Silenzio.

Tanto silenzio.

 

Solo una musica si faceva spazio tra il silenzio di quella casa.

Proveniente dal maestoso e splendido pianoforte.

 

House era li.

Seduto nel suo sgabello a suonare meravigliose melodie.

 

Quella mattina aveva telefonato a Cuddy,dicendole che non voleva più fare nessuna festa.

Non gli andava e basta.

 

Del resto… aveva deciso di farla solo per avere una scusa con Sandy e di conseguenza non esser obbligato ad andare a quella stupida festa tra avvocati.

 

Odiava il Natale! Lo odiava con tutto se stesso!

Tutta quella gente felce… che c’era di così bello nel vedere qualche luce colorata o nel ricevere un regalo?

Tutte cose che si potevano fare anche durante il corso dell’anno,non necessariamente a Natale…

Eppure se si facevano a natale era più bello. Perché?

 

Perché durante questa festa tutti facevano finta di essere felici e di interessarsi agli altri,quando invece durante il corso dell’anno avevano fatto tutto il contrario?!?

Questo non era ‘spirito natalizio ’ ma solo ipocrisia!

 

 

-Non ti ha mai sfiorato l’idea della felicità? Della felicità che si prova nel fare un regalo,della felicità che si prova nello stare insieme… -

 

 

Le mani gli si bloccarono sulla tastiera.

Perché diamine gli veniva in mente Cameron?!

 

Era nata con la convinzione che tutti in questo mondo dovevano essere felici… e alla fine era stata proprio lei ad andarsene per paura di non riuscire più ad esserlo.

 

Sospirò.

 

Ed era stato lui a darle l’ok.

A dirle che poteva andarsene

 

Almeno… così avrebbe avuto un’ottima carriera.

 

Già… ma allora perché non riusciva a togliersi dalla mente le sue parole,i suoi sguardi,il suo dolore..

Perché non riusciva a distogliere i suoi pensieri da lei?!

 

Sorridendo,prese un ennesimo sorso di birra dal suo bicchiere.

Era ubriaco… non c’erano dubbi.

 

 

 

 

Nessun rimpianto, nessun rimorso.

Soltanto certe volte capita che appena

prima di dormire mi sembra di sentire

il tuo ricordo che mi bussa

e mi fa male un po'.

 

 

 

 

 

 

25 Dicembre. h 20:30

Casa di Cuddy.

 

Wilson parcheggiò la macchina ma non scese.

L’appuntamento era alle 20:30… era in perfetto orario. Ma appunto per questo,preferì attendere almeno altri cinque minuti o sarebbe sembrato più impaziente del solito.

Cosa che già era.

 

Il suo sguardo si posò sulla casa del suo capo.

Era una bella villetta,con molto verde attorno.

 

Sorrise.

 

L’ultima volta che era venuto a trovarla a casa… era stato tre anni fa, quando un paziente aveva fatto causa ad House (tanto per cambiare) ed era toccato a loro cercargli un avvocato ed occuparsi della faccenda.

 

Era sempre andata così. E, anche se non sembrava, Wilson era sempre grato al diagnosta per le sue “Cavolate”,perché lo portavano sempre a stare accanto a lei.

Sempre.

Tutte le volte che poteva,la aiutava.

 

Chiuse gli occhi,poggiando il capo alla spalliera del sedile.

 

Invece quella sera… l’avrebbero passata da amici e non più da colleghi.

 

 

-James?- L’uomo trasalì nel sentir dire il suo nome. Si voltò e trovò Cuddy che lo guardava incuriosita dal vetro della macchina. –Stai bene?-

 

Lui scese velocemente. –C.. certo,scusa… stavo solo …- fece una smorfia. –Lascia perdere.- Si bloccò appena la vide interamente.

Era bellissima.

 

Indossava un vestito lungo rosso ed i capelli erano raccolti,tranne due ciuffi sopra le orecchie che le scendevano delicatamente sulle spalle.

 

- Vedi che se non te la senti possiamo sempre rimandare.- insistette Cuddy.

Del resto,anche lei adesso si sentiva un po a disagio.

 

Wilson sorrise e le aprì lo sportello. –È Natale, nessuno dovrebbe star solo.-

 

 A sentire quelle parole Lisa lo guardò negli occhi. – Hai ragione. – Esclamò entrando in macchina,ricordandosi del discorso che avevano fatto qualche giorno prima.

 

 

25 Dicembre. h 20:15

Luogo xxx

 

Chase era in macchina di fronte ad una pizzeria con lo sguardo fisso sul suo cellulare.

Avrebbe dovuto chiamarla?

Del resto non era sicuro che la pizzeria fosse quella.. anche se era l’unica in città che avesse una grande sala e che quindi veniva usata anche per i ricevimenti.

Al diavolo!

Chase scese dalla macchina ed entrò nel locale.

 

 

Appena fu dentro si ritrovò in un ambiente pieno di folla.

Molta gente era seduta ai tavoli, ma la maggior parte era in giro per la sala a ridere e scherzare.

 

Si guardò in torno.. niente.

Non la vedeva.

 

Si voltò,dirigendosi verso l’uscita.

Ma che diavolo era venuto a fare!? Ci potevano essere un miliardo di locali che lui non conosceva in città. Perché avrebbe dovuto essere proprio in quello!?

 

Alzò il capo e vide in lontananza una donna di spalle.

Si bloccò a fissarla.

Poteva essere chiunque.. eppure non potè fare a meno di avvicinarsi a lei.

 

Non sapeva perché… ma era sicuro che fosse lei,anzi ne era certo!

Quei suoi lunghi capelli castani erano inconfondibili!

 

-Sandy.- Esclamò abbracciandola da dietro.

 

Lei a sentire quelle parole si voltò. -Chase?!-.

 

-Mi dispiace.- Continuò lui a stento. – Mi dispiace di averti fatto del male. Ma io..

 

Lei a stento riuscì a fare un sorriso tra le lacrime che erano iniziate a scendere appena l’aveva visto. Gli posò le mani sul viso,attirandolo a se e baciandolo.

 

Il giovane rimase paralizzato per qualche secondo ma poi le poggiò le mani sui fianchi e l’attirò a se,approfondendo quel meraviglioso contatto.

 

Tutto quei pensieri che fino a quel momento lo avevano assillato,tutte quelle preoccupazioni,tutte quelle paure… ora andavano svanendo sempre di più.

 

-Sono ancora in tempo per farmi perdonare?- Gli sussurrò poi,staccandosi dolcemente.

 

-Be.. la serata è appena iniziata,no?- Gli rispose lei abbracciandolo.

 

Il giovane le diede un altro bacio e le strinse la mano. –Buon Natale.-

 

 

 

 

 

 

25 Dicembre. h 22:40

Per la città.

 

Quale è la cosa più bella che una persona possa desiderare a Natale?

I regali,le luci,le feste… o semplicemente passarlo con la persona a cui si tiene di più al mondo?

 

 

Non faceva poi tanto freddo quella sera.

Le onde del mare che sbattevano leggere sulla scogliera rompevano continuamente il silenzio della notte e le stelle vegliavano alte nel cielo,più brillanti che mai.

 

- Cavoli! Sono quasi le 23:00!-  Esclamò Cuddy fermandosi sotto un lampione per guardare l’ora.

 

Wilson la guardò divertito. –Che succede? Hai paura di non svegliarti domani?-

 

-No..- Le sorrise lei. –Solo che questo natale sta passando troppo in fretta.-

 

-Be.. posso rimediare subito.- Esclamo Wilson sedendosi in una panchina.

 

-Che c’è? Hai dietro una macchina del tempo??- Esclamò Cuddy divertita, sedendosi accanto all’oncologo.

 

-In effetti.. no,non cel’ho.- Ammise lui. –Però ho qualcosa per te.-

 

Lisa rimase paralizzata quando lui le mostrò il piccolo pacchettino rosso. – Buon natale.- Disse porgendoglielo.

 

-James… io..  non ti ho comprato niente.. –

 

-Non importa.-  La interruppe lui. - In fondo,invitarmi a passare questa sera con te è stato il più bel regalo che potessi farmi.-

 

-Grazie.- Sussurrò Lisa,prendendo il regalo ma senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

Che le stava succedendo?!?

Mai si era sentita così… mai.

 

-Coraggio,aprilo.- La incitò Wilson.

 

-Si.- Bisbigliò lei aprendo il piccolo pacchetto dal quale ne uscì fuori una scatolina. Alzò lo sguardo verso l’oncologo. – Cos’è una proposta di matrimonio?- Ironizzò.

 

-Lo sai che ti fa male stare tutto quel tempo vicino ad House!?- Sbottò lui,fingendosi offeso.

 

-Ok,ok.- Sorrise lei,aprendo il cofanetto. –James è bellissima!- Disse, prendendo in mano la collanina che il piccolo oggetto conteneva.

Era d’oro con un ciondolo in argento a forma di farfalla.

 

- La farfalla è l’animale che più ti assomiglia.- Le spiegò Wilson. – Così bella e fragile… ma allo stesso tempo così determinata e libera.-

Ecco glielo aveva detto. Le aveva detto tutto...

 

Ma prima che l’oncologo se ne rendesse conto,Lisa si era già abbandonata fra le sue labbra..

Un bacio delicato,timido.

 

Un ennesimo sbaglio? No… questa volta ne era certa. L’amava, l’amava veramente.

 

 

 

25 Dicembre. h 23:00

Casa di House

 

-Hei amico,vedi che squilla il telefono.- Disse un uomo, abbassando le carte che aveva in mano e rivolgendosi ad House.

 

-Si lo so. Punta!-

 

-Sai… solitamente si risponde.- Intervenne un altro.

 

-Ma che avete questa sera!? Volete giocare o no?!?- brontolò lui prendendo un altro sorso di birra.

Una serata a Poker ed otto bottiglie di birra erano l’ideale per togliersi tutti i pensieri dalla testa.

 

Qualsiasi cosa avesse detto o pensato nelle ore precedenti non contava più.

Ora quel che contava realmente era il presente… e nient’altro.

 

 

 

 

Nessun rimpianto, nessun rimorso.

Soltanto certe volte capita che appena

prima di dormire mi sembra di sentire

il tuo ricordo che mi bussa

ma io non aprirò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-To be continued…-

 

 

  
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