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Autore: Gatta97    14/10/2012    3 recensioni
In questa storia scopriremo il passato di Light: come era la sua vita prima di entrare in possesso del Death Note.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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J era nella sua stanza, seduto su una poltrona e stava preparando la sua mossa con i suoi diversi computer: ora poteva fare buon uso delle cimici che aveva precedentemente installato in casa Yagami, anche se le aveva già utilizzate per qualche osservazione poco importante
Tuttavia era sicuro che prima o poi Light le avrebbe scoperte, ma tutto procedeva come aveva architettato.
Infatti nella sua stanza entrò uno yakuza: “James sama, i tre uomini che hai contattato sono qui” disse l'uomo.
“Falli accomodare nella sala M” ordinò J e il suo sottoposto se ne andò con un inchino.
Nella sala M erano entrati tre tipi robusti: erano tutti dei criminali ricercati dalla polizia e molto pericolosi.
Ad accoglierli nella stanza c'era Rodd Loss: “Benvenuti signori miei, credo che sia tempo di far capire agli sbirri chi comanda, il nostro benefattore ha qui un lavoretto per voi” disse Rodd ed accese uno schermo dove si vedeva uno sfondo bianco con al centro una J gotica.
Una voce simulata iniziò a parlare rivolta ai tre criminali: “Jiro Higuchi, ex dirigente della ditta Yotsuba licenziato per frode fiscale e trasporto illecito di denaro, Kuro Othoarada poliziotto licenziato per corruzione e Seto Motobuchi assassino dei coniugi Amane”.
I primi due erano molto stupiti, mentre la persona chiamata Seto, un uomo calvo e che portava un dente d'oro, rise in modo sinistro: “Esattamente e avrei voluto divertirmi anche con la loro graziosa figlioletta” disse.
J ordinò loro di colpire casa Yagami fornendo l'indirizzo e le armi: sapeva che Soichiro sarebbe rincasato più tardi del solito.
Jiro, Kuro e Seto accettarono il compito ed uscirono, mentre Rodd ghignava soddisfatto dicendo: “Bene cani bastardi della polizia è tempo di abbassare la cresta”.
 
 
Nel frattempo Light stava trascorrendo una bellissima serata con Selene: i due fidanzati stavano cenando a lume di candela in un elegante ristorante di Aoyama dove stavano finendo di mangiare il dessert, ossia una fetta di torta con panna e fragole per Selene e una fetta di torta al cioccolato per Light.
Finita la cena Light, come faceva spesso, riaccompagnò la ragazza a casa sua.
Il ragazzo era un po preoccupato del fatto che Selene vivesse sola in un appartamento (qualche volta si fermava a dormire da lei).
“Mi raccomando Selene chiudi bene la porta, quando sei in giro evita le strade poco trafficate, questo palazzo dovrebbe essere una struttura anti sismica, ma per un eventuale incendio è attrezzato?” chiese Light.
Selene capiva bene le preoccupazioni del fidanzato visto che sapeva quello che era successo a Sayu e sapeva che i crimini stavano aumentando.
Così abbracciò teneramente Light dicendo: “Non ti preoccupare sarò prudente, ma promettimi che lo sarai anche tu” Light ricambiò prontamente l'abbraccio.
“Te lo prometto tesoro e scusami, forse mi preoccupo troppo” disse dolcemente Light.
I due si baciarono teneramente e si augurarono la buona notte.
 
 
Light tornò a casa e vide che sua madre e sua sorella erano ancora in piedi: Sayu stava guardando un video di Hideaki Ryuga il nuovo idolo delle teenager, mentre Sachiko stava finendo di ordinare la cucina.
Light le salutò e fece per salire di sopra, ma si accorse che qualcosa non andava: infatti Akamu, stava ringhiando rivolto verso le scale e Light sentì il rumore di qualcuno che stava forzando una finestra.
Questo voleva dire una sola cosa: ladri.
Senza perdere tempo Light avvisò la sua famiglia: “Mamma presto chiama la polizia, Sayu nasconditi sotto il tavolo e tu Akamu resta qua con loro” e si diresse al piano di sopra.
“Light sta attento” dissero Sachiko e Sayu all'unisono e la signora Yagami chiamò la polizia.
Nel frattempo J, nel suo covo, stava osservando quello che avveniva in casa Yagami riuscendo a tenere sotto controllo più schermi contemporaneamente.
Light era arrivato al piano di sopra e si trovò faccia a faccia con Kuro e Seto, l'omicida dei coniugi Amane si rivolse al compagno: “Pensaci tu a lui, io mi occupo del resto della famigliola” Light tentò di impedirgli di scendere le scale, ma Jiro tentò di colpirlo alle spalle con una spranga di ferro.
Light, sentendo la vibrazione nell'aria, riuscì a schivare il colpo, ma questo diede a Seto la possibilità di guadagnare le scale.
Light aveva capito che non erano semplici ladri, visto che erano armati di pistola così facendo ricorso alla Bartitsu attaccò Jiro da una distanza ravvicinata e lo mise fuori combattimento.
“FERMO!” ordinò Kuro puntandogli contro la pistola e Light gli tirò la spranga in faccia e lo fece cadere con uno sgambetto e lo mise fuori combattimento con l'arte marziale giapponese.
Light disarmò i due malviventi e si diresse rapidamente al piano inferiore.
In cucina trovò Seto che aveva preso in ostaggio sua madre e vedendo Light l'assassino gridò: “CHE DIAMINE COMBINANO QUEGLI INCAPACI DI JIRO E KURO, MOCCIOSO GETTA QUELLE ARMI” e puntò la sua pistola contro Sachiko.
“La prego, le darò quello che vuole, ma lasci stare i miei figli” implorò la signora Yagami.
Light gettò le pistole elaborando una contromossa, fortunatamente non fu necessario: l'intelligente Akamu colse Seto di sorpresa azzannandogli la mano armata.
L'omicida, grugnendo dal dolore, lasciò andare Sachiko e si liberò dell'animale con un calcio e poi con la pistola in mano strillò rivolto a Light: “BASTARDO, NON FA...” non finì la frase in quanto si trovò davanti agli occhi Light: il ragazzo aveva uno sguardo che non prometteva niente di buono e l'assassino sembrò paralizzato dalla paura.
Anche a J, osservando la scena, non sfuggì lo sguardo del suo rivale.
Light scagliò un pugno potentissimo in faccia a Seto, il colpo gli fece saltare il suo dente d'oro e il malvivente cozzò la testa contro il muro e svenne.
Per fortuna arrivò subito la polizia: il primo ad entrare fu Soichiro pallido in volto, seguito da Keiji Matsuda e da altri poliziotti armati.
Soichiro era molto preoccupato, ma si tranquillizzò quando vide che i componenti della sua famiglia erano incolumi.
La polizia arrestò i tre criminali: “Jiro Higuchi, Kuro Othoarada e Seto Motobuchi, erano mesi che la polizia dava loro la caccia” commentò Matsuda.
Oltre alla polizia a casa Yagami arrivarono anche giornalisti e vicini di casa curiosi.
Taiki arrivò di corsa preoccupatissimo per il suo amico e la sua famiglia: “Light per fortuna stai bene, tua madre e tua sorella come stanno?” chiese.
“Tranquillo Taiki, stiamo tutti e bene e...SELENE!” disse Light allarmato vedendo la sua fidanzata.
Selene stava ansimando pesantemente perché aveva fatto una lunga corsa e si stava tenendo appoggiata ad un muro.
“L-Light, per f-fortuna stai bene, ho avuto tanta paura” disse Selene senza più fiato e Light le fu subito accanto togliendosi la giacca e gliela mise sulle spalle e la portò a casa sua.
Quando l'allarme in casa Yagami fu rientrato Taiki si congedò da Light e se ne andò, Selene stava per fare lo stesso, ma Light la fermò tastandole la fronte.
“Selene è meglio che passi la notte qui, fuori fa freddo rischi di prenderti un malanno” disse Light.
“Light ti ringrazio, ma non credo che dopo quello che è successo sia opportuno” obbiettò Selene.
Light riuscì a convincere Selene a passare la notte da lui così la portò nella sua stanza, la aiutò a mettersi un suo pijiama e la sistemò nel suo letto.
“Non preoccuparti Selene, da noi sei sempre la benvenuta, al di la delle circostanze” la rassicurò Light prendendo un'altra coperta dall'armadio e mettendola sul letto.
“E se hai bisogno di qualcosa, premi questo interruttore” continuò Light.
“Light, grazie sei davvero dolce” disse Selene commossa.
“Mai quanto te” rispose Light; i due si baciarono e si augurarono la buona notte.
Nel suo covo J smise di guardare gli schermi e Rodd Loss, sapendo del risultato dell'irruzione si mise a lanciare sedie urlando: “QUEI TRE INETTI ERANO ARMATI E NON HANNO SAPUTO TENERE A BADA UN MOCCIOSO?”, mentre J, con la massima calma, fece cenno ad un suo sottoposto di avvicinarsi.
“Si, James sama?” chiese l'uomo e si ritrovò a terra immobilizzato con J che lo teneva fermo.
“Bartitsu, non male Yagami” commentò J.
Il mattino seguente, a casa Yagami, Selene si svegliò e trovò davanti agli occhi un tavolino con la colazione: latte caldo con biscotti e delle fette di mela.
“Buongiorno mia principessa, hai dormito bene? Ti senti meglio?” chiese Light.
“Sto bene grazie a te, mio bel principe” rispose Selene e si scambiarono un bacio.
 
 
Alla scuola di Light quella mattina non si parlò d'altro di come il ragazzo aveva messo fuori combattimento i tre criminali.
Light venne elogiato parecchio dai suoi compagni mentre J rimaneva seduto al suo banco con gli occhi fissi su di Light.
J aspettò che Light fu solo e si avvicinò a lui: “Perché non ne hai ucciso nessuno?” gli chiese.
Light trasalì a quelle parole: “Per quale motivo avrei dovuto fare una cosa simile? Mi credi un assassino?” domandò scandalizzato.
“Per vari motivi: hanno messo in pericolo te e la tua famiglia all'interno della tua abitazione, erano criminali che sarebbe meglio fare fuori per il bene della società, se ne avessi ucciso uno non correvi rischi in quanto avresti agito per legittima difesa, ora quei tre sono in prigione, ma una volta fuori torneranno a commettere crimini come omicidi o sequestri di persona” spiegò J.
Light sembrava inorridito dalle parole del suo compagno: “Johan non spetta a me giudicare quelle persone, non ne ho alcun diritto” rispose Light.
“Dici? Chissà per quanto tempo sarai dello stesso avviso” disse J.
“Comunque Johan permettimi di congratularmi per i tuoi risultati: sono usciti i risultati della nuova prova nazionale e stavolta mi hai battuto, ora sei tu il numero uno del Giappone” si complimentò Light porgendo la mano a J.
Infatti ora, nella graduatoria fra i migliori studenti del Giappone, J era primo e Light secondo, anche se i distacchi erano minimi.
“Ti ringrazio Yagami, dovrei provare gioia per questo risultato in teoria” disse toccandosi la faccia con il dito indice: “Ti avverto: resterò in prima posizione” continuò J ricambiando la stretta di mano.
“Vedremo” rispose Light di rimando.
I due rivali rimasero a guardarsi dritti negli occhi per qualche secondo prima di sciogliere la stretta di mano.
Ad ambedue piacevano le sfide: le loro capacità erano pressapoco pari ed era molto difficile determinare chi sarebbe stato il vincitore fra i due.
  
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