Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Loony Evans    15/10/2012    2 recensioni
Allora, in poche parole questa storia parla dei Mitici Marauders. Sette capitoli per ogni anno. Dal primo viaggio in treno ai M.A.G.O., più uno speciale estate.
Dunque, leggete ma, soprattutto, recensite. Fate felice la vostra Luna!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-         James! Vieni presto!- mi chiama Alice dalle scale. Mi alzo lentamente dal letto. Da un mese, cioè da quando quei bastardi hanno preso mio padre, faccio tutto con calma. È come se volessi tardare il più a lungo possibile il momento in cui scoprirò che papà è perso per sempre. Questo ha implicato una notevole calma nei corridoi di Hogwarts e il patetico tentativo di alcuni ragazzi di prendere il posto dei Malandrini come combina guai ufficiali della scuola.
Però, e questo è preoccupante, la cosa non m’importa più di molto. Vivo in uno stato di apatia che nessuno riesce a scuotere, neanche Sirius. È una cosa inquietante, non sorrido neanche più.
Comunque, esco dalla stanza in cui ero chiuso da un’ora a leggere (ormai mi faccio paura da solo) per andare da quella pazza svitata dilo Alice Prewett prossimamente in Paciock.
-         Cosa vuoi?- le chiedo. La pazza sembra offesa.
-         Ehi! Tratti così le persone che ti vogliono solo aiutare?- replica lei mettendosi le mani sui fianchi.
-         Le persone no, i pazzi sì. -
-         Sai James, mi chiedo da sempre come Frank possa esserti amico.-
-         E io mi chiedo come possa essere il tuo ragazzo. Sei sicura di non aver usato l’Imperius su di lui vero?-
-         Ti ho già detto di no. Ora vuoi seguirmi sì o no?-
-         Se ti dicessi di no?-
-         Direi che finiresti schiantato contro la parete.-
Alzo le mani in segno di resa e la seguo.
-         Comunque hai usato l’Imperio.- mormoro.
-         Taci Potter!- replica lei facendomi ghignare. Forte, la pazza è riuscita dove molti hanno fallito.
Scendiamo in Sala Comune in cui ci sono solo Dorcas e la Evans e alcuni pivelli del primo e secondo anno. La prima alza lo sguardo sorridendo, la seconda continua a leggere, i ragazzini escono tutti perché l’autrice ha bisogno che lo facciano. Ha forse parlato con quella pazza di Alice? *Non rompere e continua a raccontare, Jam! N.d.L.* Va bene, va bene.
Dicevamo? Ah, sì.
-         Potrei sapere che cosa devo fare con voi tre?- chiedo.
-         Due.- replica la Evans.
-         Non rompere Lily. Lo fai e basta.- ribatte Alice.
-         Perché dovrei?-
-         Perché l’autrice ha deciso così. -
-         Che, siete la stessa persona?!- esclamo.
-         Potrebbe essere.- ammette Alice con un’espressione solenne.
-         Siamo rovinati.- sospiro.
-         Possiamo continuare? Non ho tutto il pomeriggio.- s’intromette Dorcas.
-         Scusa Dorcas. Allora, abbiamo pensato, visto quanto stai male, di tirarti un po’su. -
-         E come pensate di fare?-
-         Be’, ci abbiamo pensato un po’ su e alla fine Lily ha tirato fuori un’idea niente male.- spiega Mary voltandosi verso l’amica.
-         Ehi! Questo non era nei patti!- esclama la Evans voltandosi furiosa.
-         E dai Lil!-
-         No!-
-         Ok, io ho avuto l’idea. - ammette Dorcas.
-         Quest’idea sarebbe?-
-         Sarebbe che tu uscirai con Lily sabato prossimo!- annuncia Dorcas con un sorriso enorme mentre la Evans arrossisce e Alice alza gli occhi al cielo, come se la bionda avesse sbagliato la battuta.
-         E me lo dovevate dire in tre? Comunque vi ringrazio, ma preferisco di no. - le loro bocche si spalancano talmente che un Ippogrifo potrebbe comodamente infilarci la testa.
Le loro espressioni sono esilaranti ma, educato e depresso come sono, non comincio a ridere. Alice mi studia intensamente, Dorcas sembra scioccata e la Evans ha un’espressione per metà sollevata, per metà irritata.
-         C’è altro?- chiedo.
-         Oh, sì. - dice Alice con il suo modo di lasciar correre tutto e far finta che non sia accaduto niente.- Lily ti vorrebbe insultare. Può farlo o ferirà i tuoi sentimenti?-
-         Alice!- protesta la Evans.
-         Prego. Tanto sono abituato.- replico.
-         Lasciatemi fuori!- esclama la Evans arrossendo di rabbia.
Sbuffo e me ne vado lasciandole ai loro problemi esistenziali che non ho assolutamente voglia di approfondire.
Torno tranquillamente in camera mia, pronto a continuare le mie letture che consistono nei cinque volumi della storia del Quidditch, ma davanti alla porta della mia stanza c’è Mary con un’espressione altamente infelice.
-         Sirius non c’è. - le dico cercando di superarla.
-         Stavo cercando te in realtà.- replica.
-         Sì? Be’, sono qui.- rispondo spazientito. Perché le persone non si fanno semplicemente gli affari loro?
-         Ascoltami James, è importante. Vorrei parlarti di tuo padre.-
Non so perché le apro la porta, o perché la faccio sedere sul letto mentre io mi accomodo sulla sedia. Forse è per il pensiero di ciò che è successo ai suoi genitori, o forse per la sua espressione. Ma molto più probabilmente è perché è stata la prima a dirmi in faccia la parola “padre” che da un mese i miei amici cercano accuratamente di evitare con il risultato che creano frasi senza senso che mi fanno solo irritare; ma, apprezzando lo sforzo, non dico niente. Volevo sentire proprio da tanto pronunciare quella parola.
-         James, non so esattamente come ti senti, ma so come forse ti sentirai. Sai che cosa è successo ai miei genitori e ti auguro con tutto il cuore che non accada anche a tuo padre.- dice.
-         Forse è già successo, Mary. -
-         No. Mi sono messa a studiare tutte le tattiche e i movimenti di V-V-V…- sembra incapace di pronunciare il suo nome. - Insomma, tu sai chi intendo. Lui non avrebbe aspettato tanto a ucciderlo. Avrebbe dichiarato la sua morte in un modo o nell’altro.-
-         E chi ti dice che non tenga le sue vittime nascoste da qualche parte e non ne faccia vedere solo una parte?- replico più velenoso di quanto vorrei essere.
-         Ne ho parlato con il professor Silente. Voglio combatterlo e iniziare a farlo il più presto possibile. Per questo mi sto documentando. È vanitoso, James, superbo. È un bullo, e i bulli non nascondono ciò che fanno. Tuo padre non è morto credimi.-
La fisso. La odio e la amo al tempo stesso perché mi ha dato una speranza. Io non volevo una speranza: se c’è prima c’è una speranza, la delusione è anche peggiore.
Ma Mary lo sa, Mary mi capisce perché mi guarda intensamente prima di dire: - Lo so che tutto quello che vorresti è stare in pace a crogiolarti nel dolore ma credimi: so per esperienza che la cura migliore, anche se è la più faticosa, è quella di parlare con qualcuno. Con chiunque, basta che lo fai.-
-         Hai ragione, scusami se…-
-         No! Non ci provare. È snervante essere considerati diversi; prima tutti mi accollavano i loro problemi, ora è come se fossi di porcellana. Io non lo sono, voglio solo essere trattata come prima. Quindi azzardati di nuovo a scusarti con me per una cosa così stupida, Potter, e ti arriverà una maledizione che segnerà per sempre il tuo bel faccino.- mi avvisa guardandomi male, ma si avverte una punta di divertimento che accolgo e faccio arrivare alle mie labbra che si stendono in un puro ghigno malandrino.
-         Ci sto.- dico tendendole la mano. Lei la stringe e mi sorride, i riccioli biondi che splendono alla luce del sole mi fanno improvvisamente ricordare l’enorme cazzata che ho combinato al piano di sotto.
-         Mary?- chiedo.
-         Sì?-
-         Risulterei insensibile se mi preoccupassi di una cosa che ho fatto un secondo fa e che non c’entra per niente con mio padre?-
-         No, solo umano. Cos’hai fatto?-
-         Temo di aver rifiutato un appuntamento con Lily Evans.-
Devo avere un’espressione comica perché Mary scoppia a ridere e si riescono a distinguere solo parole come “tu”, “per quattro anni”, “chissà Lily!”.
Quando riesce a riprendersi, l’unica cosa che dice è: - Quando tutto sarà finito te la farà pagare.-
-         Argh! Tremo di paura.- dico ironico.
-         Ricordi quella settimana in cui Frank è andato in giro con i capelli per metà rossi e per metà rosa shocking?-
-         Sì…-
-         È stata lei. È entrata nei dormitori maschili quando Frank era con Allie e ha modificato un pochino il suo shampoo. Sai che la ragazza è un genio di Pozioni.-
-         Oh Merlino! La stimo improvvisamente! Perché l’ha fatto?-
Mary si lancia in una contorta spiegazione che mi fa capire quanto sia cretino Frank con un’allegria che non mostrava da molto tempo.
Siamo due giocatori che si tengono stretti alla stessa scopa, ma io ho possibilità di vittoria, lei no. Quindi credo che si stia godendo la mia compagnia finché può. Mi dispiace dire che spero che questa convivenza termini al più presto.
Il mio desiderio si avvera solo una settimana dopo, quando la McGranitt mi chiama nel suo ufficio. I miei amici non hanno mie notizie fino alla mattina dopo, quando un gufo porta una lettera che reca saluti dai tre Potter al completo.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Loony Evans