Eccoci qui al secondo capitolo, Grazie di cuore a Cangu300, Dollarbaby e lil_pixie per aver recensito :) Buona lettura e lasciate qualche commento :D  

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Stavo studiando, come al solito ,quando sentii la chiave della serratura girare. Perfetto, Jake era tornato.

 Feci finta di niente continuando a leggere mentre i passi di lui si avvicinavano.

“Ciao bellissima” mi disse venendomi in contro.

Ok, il piano poteva avere inizio.

 Feci il sorriso più malizioso che potevo fare alzandomi dalla scrivania e avanzando molto cautamente e lentamente verso di lui.

“Ciao…. Jake” dissi sensuale ritrovandomi a pochi centimetri dal suo viso.

 Lo vidi respirare faticosamente e socchiudere la bocca puntando le mie labbra. Gli misi le braccia al collo e iniziai ad avvicinarmi al lui. 

Quando fui a pochi millimetri dalla sua bocca sciolsi il nodo che avevo fatto con le mani al suo collo e lo colpì in testa con uno schiaffo.

“Ahi!!” disse Jake portandosi le mani sopra la testa e guardandomi come se avesse visto un fantasma.

“Mi hai fatto male!” disse mettendomi il broncio.

“Credimi questo è POCHISSIMO rispetto a quello che meriti” dissi tornando alla scrivania e chiudendo i libri, ormai sapevo quell ’argomento meglio del professore stesso.

“M-ma perché? Disse corrugando la fronte.

Feci due respiri molto profondi prima rispondergli.

L’indomani avrei preso appuntamento per una seduta di Yoga.

“Per oggi! Perchè sennò? Anche se devo ammettere che hai una faccia da schiaffi” ammisi ridendo.

“Oggi sei nervosa eh?” disse sedendosi sul divano e invitandomi a fare lo stesso.

“Per caso hai il ciclo?” Disse esplodendo in una fragorosa risata, passandosi una mano tra i capelli.

Non so come, ma Jake aveva l’incredibile dono di fare le battute nel momento peggiore della giornata, e questo inevitabilmente non giocava a suo favore, ma lui questo non l’aveva ancora capito.

Certo che no, anche se ero metà umana il ciclo non ce l’avevo mai avuto, e dopo varie ricerche di nonno Carlisle e di mio padre, Edward nessuno sapeva spiegare il perché.

“No, però se non la smetti te lo faccio venire a te” dissi guardandolo con aria di sfida.

“Ok,Ok…” disse alzando le mani in segno di arresa, poi aggiunse:

“In questo momento mi fai paura quindi, io ora guarderò la televisione e ti lascerò in pace… va bene?” mi disse con mezzo sorriso.

“Eh bravo ragazzo, ora sì che ragioniamo…” dissi lanciandogli un’altra occhiata e dirigendomi verso la cucina. 

No scusate, verso il ristorante. 

Stavo per addentare una fetta di  torta al cioccolato quando il telefono squillò.

“Mamma, Ciao!… sisi, ho mangiato…tutto bene … va bene, salutami tutti, un bacio” dissi alla ventesima telefonata giornaliera di mia madre.

Ma è una cosa del tutto normale, vero? 

Raggiunsi la  camera da letto e con un balzo saltai sul mio bel lettone morbido.

Sentivo come sottofondo la partita alla tv, e anche un rombo di un motore, cosa molto insolita visto che eravamo pressoché isolati. 

Stavo per addormentarmi quando sentì una leggera pressione sul fianco. Mi girai e mi  ritrovai la faccia di Jake pericolosamente vicina alla mia.

“ Scusami” disse sincero.

“ Certe volte mi fai proprio incazz.. Arrabbiare Jake” gli dissi.

“Si lo so, sono un’idiota” disse sorridendo. Va bene, poteva bastare.

“ Perdonato” dissi mentre si avvicinava.

“Però” dissi fermandolo in tempo.

“Però?” ripetè

“ Non mi chiamare più durante le lezioni” gli dissi cercando di fare la seria mentre iniziava a darmi piccoli baci sul collo arrivando fino alle labbra.

“Va bene”mi disse frettolosamente posando le sue labbra sulle mie, facendomi salire su di lui, così da far aderire i nostri corpi perfettamente.

“Hey” una voce famigliare ripiombò sulla stanza

“Ah!“

Mi spaventai così tanto che caddi dal letto con un urlo. 

Jake si guardò intorno spaesato con ancora il fiato corto. Mi rialzai subito sistemandomi la maglia e passandomi una mano sui capelli arruffati cercando, invano di dargli una sistemata.

“ P-Papà..” dissi andando verso mio padre che era rimasto congelato sulla soglia della porta. 

Jake solo allora si rese conto del fatto e si alzò prendendo la sua maglia che, non so come,  era finita per terra e se la rimise frettolosamente.

“C-che ci fai qui?” gli dissi facendo un sorriso così finto che avrebbe potuto vincere l’Oscar.

“Nessie…” mi disse con un tono di rimprovero. Accidenti! Mi ero completamente scordata che poteva leggere i pensieri, ma soprattutto quelli MIEI!!

“Edward” lo salutò cortesemente Jake.

Mio padre gli rivolse solo un cenno con la testa, poi si volse a guardare me.

“Ho interrotto qualcosa?” mi disse alzando un sopraciglio. No!! Ma come ci pensi?! Gli avrei voluto rispondere, ma mi limitai ad un:

“No, io e Jake.. Insomma lui aveva bisogno di un massaggio.. Sai la scuola è….Stressante! E quindi..” balbettai.

“Ah si? E ti doveva sollevare la tua maglia per un massaggio?” disse incrociando le braccia.

“No.. Cioè si.. Si! È un nuovo.. Tipo di massaggio, ecco! È veramente efficace..e..”

“Va bene Nessie smettila con questa farsa” Mi disse mio padre sorridendomi.

Ma perché non mi sono iscritta a un corso di recitazione?? Imprecavo tra me e me.

“ Comunque, sono qui perché volevo controllare come stava la mia bambina, non posso?” Mi disse fingendosi offeso.

“Papà! Dai…” gli dissi sbuffando.

“ E a quando pare sta b..ene..” disse guardando Jake che nel frattempo mi guardava divertito. 

Troppo per i miei gusti, ma a quello ci avrei pensato dopo.

“Sisi, sto benissimo.. Ma ora devo dormire che domani i corsi iniziano alle 8..” gli dissi sincera.

“ Va bene” Disse dandomi un bacio in fronte.

Porca miseria l’ho scampata!

“Signorina! Cos’è questo linguaggio?” Disse mio padre severo.

Mi limitai ad annuire dubbiosa.. Cioè va bene che in realtà avevo solo sette anni di vita, ma intellettualmente e fisicamente potevo benissimo passare, anzi sembravo una vent’enne a tutti gli effetti.. Andavo al college, vivevo in una casa tutta mia e mio padre si preoccupava di sgridarmi per il mio linguaggio? Mah, valli a capire questi vampiri.

Mio padre rise della mia riflessione mentre lo accompagnavo alla porta.

“Notte, e mi raccomando, DORMITE” disse alzando volutamente la voce sull’ultima parola così da farla sentire anche a Jake.

Chiusi la porta e tirai un sospiro di sollievo.

Quando tornai in camera Jake era a letto che mi aspettava con un sorrisino.

Mi sdraiai e lui mi disse piano:

“Allora… dov’è che eravamo rimasti..”

“Jake?”

“Si?” disse avvicinandosi

“La sai quella barzelletta in cui una ragazza cercava di dormire e il suo ragazzo non la lasciava in pace? No? Bene. 

E lo sai come è andata a finire?” Gli chiesi con un sorriso innocente

“Come?” mi chiese lui curioso.

“ la mattina dopo il ragazzo si svegliò donna.”Dissi continuando a sorridere e tirandomi le coperte fino al collo.

“Che cosa? Nessie.. Cioè tu vuoi dire che la ragazza lo ha..”

“ Sì Jake! Lo ha castrato!” dissi alzando la voce.

“ Ah.. Quindi questa notte non ti va di…”

“ Ma wow Jake! La tua intelligenza mi sorprende di giorno in giorno!Perspicace, davvero!”gli risposi ironica.

Jake rise piano, ma facendo comunque tremare il letto. 

“Ness?”

“Mhm..”

“Domani.. Viene.. Una.. Persona..”

“Mhm..”