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Autore: sihu    22/10/2012    5 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 70

RICORDI DI MISSIONE - LA GROTTA SUL PROMONTORIO DEI BRUTTI RICORDI

Remus entro nella stanza del professore, strizzando appena gli occhi per abituarli l’oscurità che lo attendeva all’interno. Le tende, tanto spesse da non far passare nemmeno un raggio di sole oppure di luna, erano ben tirate. Probabilmente nessuno avrebbe cercato di sbirciare dalla finestra, ma non si poteva mai sapere. Se Malocchio Moody aveva insegnato qualcosa ai suoi ragazzi era stato che la prudenza non è mai troppa. Meglio abbondare correndo il rischio di sfiorare la paranoia piuttosto che piangere per anni troppa imprudenza.

Sulla scrivania del professore c’era una mappa con diversi cerchi rossi, numerosi croci e persino qualche nota a margine. Frasi confuse, parole lasciate a metà o persino cancellate. Accanto alla mappa spiccava una piccola agenda malconcia dall’aria innocente sulla quale Hermione segnava in modo maniacale ogni più piccolo dettaglio dei luoghi che avevano esplorato fino a quel momento. Grotte, case disabitate e vecchi casolari abbandonati. Ogni posto che era stato visto, così come ogni oggetto strano nel quale si erano imbattuti era stato catalogato con attenzione. C’era persino qualche pagina dedicata alle persone che avevano incontrato. Hermione e Lily prendevano nota di ogni particolare insolito che potesse servire da indizio. Tipi strani, frasi dubbie. Su quel piccolo quaderno di pelle nera ogni dettaglio strano vi trovava posto. Se qualcuno lo avesse trovato avrebbe potuto ricostruire tutto il loro lavoro, oppure scriverne una lunga storia, a tratti avventurosa ed a tratti noiosa, da raccontare ai bambini quando non volevano dormire.Persino un tipo preciso come Remus all’inizio aveva trovato tutto questo piuttosto maniacale ma alla fine aveva dovuto convenire che si trattava del modo più sicuro per procedere senza correre rischi. Ad ogni modo questo sistema, così come le assidue ricerche di James in biblioteca, fino a quel momento non erano servito a nulla. Più il tempo passava e più la ricerca diventava frenetica.

 

Il primo posto esplorato era stata la grotta in cui Harry era stato con Silente, qualche settimana prima. La visita era stata programmata appena qualche giorno dopo il ritorno di James dal San Mungo.

Il ragazzo, sebbene inizialmente ritroso a tornare nel luogo in cui aveva perso il suo preside e mentore, alla fine aveva finito con l’insistere per andarci da solo per non mettere in pericolo la vita di nessuno. Nessuno era riuscito a fargli cambiare idea. Non le proteste assennate di Hermione, nè quelle isteriche di Ginny. Harry era stato irremovibile e testardo. Sirius tuttavia aveva finito con il dimostrare di essere più testardo di lui.  

Ron li aveva guardati allontanarsi sorridendo appena. Nessun altro avrebbe potuto tenere testa ad Harry, fatta eccezione del suo padrino. 

“Perchè hai quell’espressione così stupida, Ron? Hai idea di quanto sia pericoloso? Quell’idiota finirà per farsi ammazzare davvero questa volta!” aveva esclamato Ginny senza prendere fiato. La ragazza si tormentava ossessivamente un filo della sciarpa che portava al collo, cercando di nascondere le sue paura. Era stanca di vedere il ragazzo che aveva partire senza di lei, ma anche abbastanza rassegnata al fatto che fosse inevitabile.

Ron non aveva osato fiatare, si era limitato ad abbassare la testa per sfuggire allo sguardo assassino della sorella. Andare contro la furia di Ginny era insensato e folle.

 

I due maghi avevano camminato in silenzio mentre si dirigevano oltre i confini del castello, ignari di quello che stessero facendo o pensando gli altri. Sebbene non li avesse visti, Harry poteva ben immaginare gli sguardi preoccupati ed irritati di Hermione e Ginny, lasciate indietro. Anche a Ron quella situazione non doveva essere andata a genio, eppure il ragazzo era certo che l’amico alla fine avrebbe capito. Sapeva che la sua paura era insensata e folle - e che probabilmente quella grotta era tutto tranne che maledetta, non ancora almeno - eppure non poteva farci nulla. Sarebbe dovuto andare da solo, quella avrebbe dovuto essere la scelta più prudente.

Immersi ognuno nei propri pensieri, Sirius ed Harry camminarono a testa bassa per un bel pezzo. 

“Falla finita.” aveva esclamato Sirius alla fine, fissando il ragazzo più giovane con aria torva. Da quando avevano lasciato il castello il suo volto era una maschera, furiosa ed allo stesso tempo impaurita.

“Che diavolo ti prende?” aveva chiesto Harry, stupito dalla reazione del padrino.

“Saresti stato un idiota ad andare da solo.” aveva risposto Sirius, sbuffando. 

“Tu non hai idea di cosa ci sia laggiù. Regulus, e poi Silente..” aveva iniziato Harry, lasciando in sospeso la frase. Ricordare quelle morti, entrambe così ingiuste, era davvero difficile. Non poteva rischiare di perdere le persone che amava, non una seconda volta.

“Regulus cosa?” aveva chiesto l’interessato, sbucando dal nulla quasi fosse stato evocato da una qualche magia.

“Che ci fai tu qua?” aveva chiesto Sirius, mentre Harry sbiancava dal terrore. Tra tutte le persone che avrebbero potuto seguirlo, Regulus era decisamente quella sbagliata. 

“Non hai risposto alla mia domanda, così centro io con questa grotta?” aveva insistito, fissando Harry.

“Tu non dovresti essere qui.” aveva dichiarato Harry alla fine, balbettando appena. Sirius aveva guardato il fratello, poi aveva alzato le spalle.  

“Andiamo Harry, non potevo mica lasciare divertire solo voi. Inoltre sono un pozionista, uno dei migliori del castello.” aveva risposto Regulus alzando a sua volta le spalle.

“Buona risposta fratellino!” aveva esclamato Sirius, rimettendosi in marcia.

Harry aveva aperto la bocca per protestare ma all’ultimo sembrò cambiare idea e rimase in silenzio. 

“Siete due incoscienti.” aveva concluso, rabbuiendosi appena.

I due fratelli si scambiarono un’occhiata confusa poi alzarono entrambi le spalle.

Il mago più anziano smaterilizzò tutto il gruppo, facendolo riapparire subito dopo nel luogo indicato dalla mappa di Hermione.

“Ecco la grotta, non sembra tanto pericolosa.” osservò Sirius, stringendosi nel mantello per difendersi dall’aria fredda della sera. Regulus si guardava attorno. Era tutto tranquillo, eppure riusciva a percepire la solennità di quel luogo, una sorta di austerità che andava oltre l’aspetto mite ed apparentemente inoffensivo. Harry era incredulo. L’aura oscura, misteriosa e potente che circondava il luogo l’ultima volta che Harry era stato lì sembrava scomparsa. Il posto era persino piacevole, tanto era tranquillo.
“Questo posto è banale, perchè un tipo come l’Oscuro Signore dovrebbe esserne tanto interessato?” chiese Regulus, guardandosi intorno per registrare ogni particolare. Persino il dettaglio più inoffensivo poteva costituire un indizio per la loro ricerca.

“L’orfanotrofio dove è cresciuto non dista molto. D’estate le educatrici portavano qui i ragazzi in gita..” iniziò a raccontare Harry, indicando un punto molto piccolo perso tra gli alberi. Non doveva esserci anima viva nel giro di chilometri, eppure dal più profondo della foresta si alzava una sottile striscia di fumo. Qualcuno si era accampato, probabilmente un cacciatore.

“Fammi indovinare, il caro Tom chiudeva gli amichetti nella grotta?” tirò ad indovinare Sirius, cercando inutilmente di sbirciare nel buio antro.

“Esatto.” annuì Harry, solenne. Sirius sorrise, divertito. 

“Quell’uomo infondo è prevedibile, persino noioso.” sbuffò il mago più anziano, guardandosi intorno per cercare tracce del passaggio del loro nemico.

“Perchè questo posto ti spaventa tanto?” chiese Regulus, notando il viso pallido e tirato dell’amico. Le parole del ragazzo misero in difficoltà Harry, che tuttavia si decise a svelare la verità. Arrivati a quel punto era inutile mentire, tanto valeva dire le cose come stavano sperando che Regulus non la prendesse troppo male. 

“Nel mio tempo questo posto era maledetto.” spiegò Harry, ritroso ad entrare troppo nei dettagli. Aveva raccontato all’amico che nel suo tempo era morto, ma non era mai entrato nei dettagli. Mostrargli il luogo dove aveva - o avrebbe potuto - perdere la vita gli sembrava una scelta macabra e crudele.

“Addirittura?” aveva chiesto Sirius, tra l’incredulo ed il sorpreso.

“Sirius, anche tu?” si era stizzito Harry, seccato dal fatto che il padrino prendesse a cuor leggero le sue preoccupazioni.

“Non ti arrabbiare Harry, continua la storia..” si scusò Sirius, passando un braccio intorno alle spalle del suo figlioccio perchè continuasse a raccontare.

“Di che maledizioni stiamo parlando, esattamente?” chiese Regulus, serio.
“Veleno, inferi e un calice infermale che mostrava cose orribili.” aveva detto Harry, descrivendo tutto con estrema precisione. I ragazzi rabbrividirono appena, cercando di non darlo a vedere. Sapere cosa aveva visto Harry insieme a Silente metteva loro i brividi, sebbene nulla di quanto il ragazzo stesse descrivendo era presente nell’ambiente che ora li circondava.

“Silente aveva insistito per bere dal calice, si è indebolito a causa di quella maledizione e alla fine non è stato abbastanza forte per affrontare i Mangiamorte che avevano assaltato il castello.” aveva continuato Harry, abbassando la testa quasi si trovasse davanti alla salma del suo maestro per eccellenza, l’uomo che gli aveva insegnato tutto e che era stato per lui come una sorta di nonno.

“Silente è il tipo d’uomo che rischia la vita per recuperare un medaglione maledetto.” sospirò Sirius, cercando di strappare un sorriso ad un quanto mai imbronciato Harry.

“Peccato che non l’abbia mai recuperato.” aveva sospirato il ragazzo.

“Hai detto..” aveva iniziato a protestare Regulus, subito fermato dalle parole dell’altro ragazzo che aveva ripreso a raccontare la storia.

“Il medaglione era un falso, sostituito da un Mangiamorte pentito tornato dalla parte dei buoni.” aveva continuato Harry, senza aggiungere ulteriori dettagli. Fu Sirius a completare la storia.

“Regulus, vero?” Aveva chiesto il mago più anziano, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
“Sirius, io..” aveva iniziato Harry, avvicinandosi a Sirius.

“Va tutto bene, posso sopportarlo.” aveva detto il mago, asciugandosi gli occhi e voltandosi verso il fratello, immobile al centro della radura.

“Mi dispiace, non saresti dovuto venire.” Aveva esclamato Harry, voltandosi verso di lui. Regulus era rimasto immobile ancora per un po’, poi aveva riso. Una risata sorprendente ed inaspettata che aveva sorpreso Harry.

“E invece si. Vedi Harry, se tu non fossi tornato indietro e mi avessi convinto a tornare dalla parte giusta sarei morto in questa grotta. Vederla mi fa apprezzare tutto quello che ho.” Aveva risposto Regulus, sorridendo al fratello ed all’amico. 

Sirius guardò a lungo il fratellino, poi si voltò verso Harry. 

“Ho un fratello poeta. Incompreso forse..” aveva commentato Sirius con amara ironia. Regulus aveva aperto la bocca per dire qualcosa, ma l’espressione del fratello lo aveva bloccato.

“Sirius, tu stai bene?” aveva chiesto il mago più giovane, rivolto al fratello.

“Come posso stare bene. Nel mio tempo il mio fratellino è morto in questa grotta, per aiutarci a togliere di mezzo quel folle. Mi sento stupido, non ho capito nulla di lui.” aveva spiegato Sirius, dando voce per la prima volta in vita sua a tutti i suoi dubbi e a tutte le sue fragilità.
“Non è tardi per recuperare.” Aveva mormorato Harry, indicando con lo sguardo Regulus che aveva distolto lo sguardo dal mago più anziano. Nella testa del ragazzo probabilmente stavano passando moltissime cose, ma lui non lasciava trasparire nulla che avrebbe potuto far star peggio il fratello o l’altro ragazzo. 

Sirius aveva sospirato, poi aveva scosso lentamente la testa.

“Invece lo è, Harry. Regulus in questo tempo è vivo, ma mio fratello è comunque morto.” aveva esclamato alla fine, facendo scendere sulla compagnia un silenzio pesante.

 

Nonostante fosse chiaro che in quella grotta non ci fosse nulla e che la magia non era ancora arrivata a tormentare quella radura, i ragazzi decisero di fare lo stesso un giro di perlustrazione. Visitarono la grotta, con Harry in testa. Non trovarono nulla se non qualche roditore spaventato e un paio di uccelli notturni che riposavano al riparo della luce de giorno. Una volta usciti, ancora una volta si ritrovarono immersi nel silenzio.

Avevano fatto un buco nell’acqua. Quello che doveva essere il primo luogo non era in realtà nulla più che una landa desolata e dimenticata dal mondo. 

Senza dire una parola Sirius ed Harry presero a camminare verso il sentiero che li aveva condotti lì, Regulus restò fermo. Perplessi, i due uomini in testa si voltarono a vedere cosa non andava.

“Beh?” aveva chiesto Harry, richiamando l’attenzione dell’amico che sembrava aver visto qualcosa. L’altro ragazzo annuì piano, senza distogliere lo sguardo.

“Laggiù, c’è del fumo.” Aveva spiegato Regulus, indicando un punto in lontananza.

Gli altri due si voltarono per controllare senza tornare verso l’amico. Probabilmente non era nulla, ma era meglio essere lo stesso prudenti.

“Lo avevo notato, ma credevo fosse più lontano.” aveva detto Harry, chiedendosi chi diamine potesse avere avuto l’idea di fare un escursione proprio nelle vicinanze della loro grotta. Solo un folle, oppure un seguace del loro acerrimo nemico.

“Nella grotta non c’è nulla, faremmo meglio a tornare al castello.” aveva esclamato Sirius, pensieroso. Improvvisamente lo aveva preso una brutta sensazione. Prima se ne sarebbero andati da lì, meglio era.

“No, aspettate. Vediamo cosa c’è, potrebbe essere importante.” aveva insistito Regulus, deciso a capire cosa stava accadendo.

Quella grotta sarebbe stata importante nel futuro, non potevano andarsene prima di essere più che certi che non c’era nulla di quello che stavano cercando.

Harry sospirò, mentre Sirius ancora cercava di trascinare via il fratellino.

“Un uomo, un povero folle che abita nella foresta.” aveva sbuffato Sirius, deciso a trascinare via Regulus a qualsiasi costo, anche di peso. Un uomo apparì nel fondo della radura, con il viso pallido e gli occhi spiritati. Prima che i ragazzi potessero reagire l’uomo sfoderò una bacchetta, la punto contro di loro, colpendo Regulus in pieno senza che gli altri due potessero fare nulla per impedirlo.

Mentre il ragazzo cadeva a terra privo di sensi Harry ebbe il tempo di realizzare che forse il futuro non si poteva cambiare. 
 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Contro ogni vostra previsione, rieccomi qui con un altro capitolo. Prima di continuare con la ricerca, ecco un piccolo tuffo nel passato.
Godetevi questi ultimi capitoli. Tra poco (finalmente direte voi) il tanto atteso gran finale.

Grazie a tutti coloro che ancora leggono ed ancora commentano. Siete degli angeli, non potrei chiedere di meglio.

 

  
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