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Autore: effe_95    23/10/2012    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

13.La Vigilia di Natale.

 
<< Claudia, sei sicura che questo ragazzo non se la prende se gli facciamo mangiare l’insalata russa? >> Domandò Luna, accendendo le candele sulla tavola rossa, Claudia lanciò un’ occhiataccia alla madre, quella sera lei e Nicola erano più antipatici del previsto, stavano facendo di tutto perché Yulian passasse la peggior serata della sua vita.
<< Tu perché l’hai preparata? Potevi evitare! >> Replicò acida la rossa, Luna le lanciò un' occhiata veloce e piazzò al centro della tavola la particolare insalata.
<< Quest’anno mi andava di fare così >> Nicola ascoltava il tutto mentre sistemava i piatti buoni sulla tavola, se la rideva sotto i baffi e Claudia non faceva che innervosirsi sempre di più.
<< Mamma! Yulian è russo, non un assassino! >> Sibilò la ragazza, Luna fece finta di non sentirla e se ne andò in cucina alla ricerca di qualche altro modo per mortificare la figlia e far sentire Yulian fuori luogo.
<< Alla fine che faccio, la lascio l’insalata russa? >> Chiese Nicola con un sorriso da prenderlo a schiaffi, Claudia alzò le braccia al cielo e lo mandò a quel paese, decise di andare a vestirsi e di non vedere quei due rompiscatole per almeno venti minuti.
Si fece una doccia veloce, asciugò frettolosamente i capelli e li imprigionò in una coda alta, lasciando solo il ciuffo a ricoprirle la fronte, indossò il vestito rosso che aveva comprato per l’occasione con le ballerine bianche, e si mise un filo di trucco.
Quando raggiunse la madre e il fratello era tutto apparecchiato e pronto.
<< Sei carina >> Disse Nicola, lasciandole un bacio sulla guancia destra, Claudia arrossì e guardò il fratello salire di corse le scale, in quel preciso momento suonò il telefono di casa, la rossa si fiondò a rispondere.
<< Chi è ? >> Domandò alla cornetta.
<< Francesco >> Rispose il moro con una voce da stupido, come faceva ogni volta che era Claudia a rispondere.
<< Ciao amico ingrato! Auguri! >> Replicò Claudia ridacchiando, Francesco rise anche lui dall’altro lato della cornetta.
<< Auguri anche a te, Yulian è arrivato? >>
<< Non ancora >> Rispose Claudia, prendendo a giocherellare con il filo della cornetta, il suo sguardo si fermò sull’insalata russa e la bottiglia di vodka che Nicola e Luna avevano pensato bene di mettere al centro del tavolo in modo che fossero in bella vista, sospirò.
<< Sento che andrà male, mamma e Nicola mi stanno facendo impazzire >> Mormorò Claudia, senza alzare troppo la voce per non farsi sentire dalla madre che si trovava nei paraggi.
<< Invece andrà bene Clo! Yulian si farà valere, ha una certa testa dure quel benedetto ragazzo, a volte mi chiedo come possa essere fratello di Iliana >> Borbottò il moro facendo scappare un bel sorriso a Claudia, ogni volta che lei parlava con Francesco, il cuore le si metteva subito in pace e tornava la tranquillità in un baleno.
<< Hai ragione, sarò fiduciosa >>
<< Adesso devo andare Clo, i nonni non aspettano >> Disse Francesco, e mandandole un bacio rumoroso tramite cornetta riagganciò.
Il campanello suonò esattamente un minuto dopo che chiuse la telefonata, Luna si sfilò velocemente il grembiule sporco e lo gettò in un angolo della cucina, mentre Nicola scese di corsa le scale per farsi trovare già ai piani bassi.
Claudia andò ad aprire la porta con il cuore in mano, Yulian se ne stava sul portico sotto la luce gialla che lo illuminava, sulla testa aveva un berretto grigio che si adattava benissimo al colore pallido della sua pelle, e una giacca dello stesso colore completamente ricoperta di fiocchi di neve, gli occhi erano così azzurri da lasciare senza fiato.
<< Ciao >> Disse Claudia sorridendo, Yulian sorrise a sua volta, mostrando i denti bianchi e il suo solito sorriso provocatore.
<< Privet >> Mormorò lui chinandosi a baciarla su una guancia, Claudia gli prese una mano e lo condusse nella casa calda, dove il freddo non poteva toccarlo più, Luna si affacciò sull’ingresso in quel momento, lei non aveva mai visto Yulian, e quando il ragazzo spostò distrattamente i suoi grandi occhi azzurri su di lei, ne rimase affascinata.
<< Ma che bel ragazzo! >> Esordì, entrando nella stanza e facendo vergognare immediatamente Claudia, Yulian sorrise lusingato. << Sei tu Yulian, giusto? >> Continuò Luna, avvicinandosi, Yulian notò immediatamente che quella donna era la fotocopia di Claudia, tranne per il colore dei capelli.
<< Salve signora, sono Yulian Aleksàndrovich Ivanov, ma lei può chiamarmi semplicemente Yulian >>  Disse il russo senza un minimo di imbarazzo, Luna fece una faccia confusa ma sorrise ugualmente, tutta la sua ostilità sembrava sparita improvvisamente.
<< Io sono solo Luna Rossi, spero non ti dispiaccia >> Scherzò la donna, Yulian rise, poi Luna li lasciò frettolosamente per andare a controllare le cose nel forno, e Yulian e Claudia rimasero da soli.
<< Dammi la giacca e il cappello >> Ordinò Claudia, Yulian obbedì dopo poco.
<< Sono andato bene? >> Chiese prendendole una mano, Claudia gli lasciò un bacio veloce sulle labbra e annuì.
<< Non sei di certo tu che devi comportanti bene >> Yulian si avvicinò all’orecchio della fidanzata.
<< Ti faccio vedere che prima della fine della serata otterrò il permesso per portarti con me a San Pietroburgo >> Se Claudia ripensava a questa cosa le venivano i brividi, non osava immaginare la reazione di Luna e Nicola di fronte ad una proposta del genere, però lei voleva andarci a San Pietroburgo, voleva andarci perché quella era la casa di Yulian, perché lui era nato li.
I due raggiunsero il salotto dove era pronta la tavola, Yulian osservò il tutto con interesse, non aveva mai partecipato ad un Natale italiano, quel giorno rimaneva sempre chiuso nella sua camera a suonare, tutto era deserto e si respirava un’aria che lui non conosceva.
<< Il rosso è il colore predominante del Natale >> Disse Nicola, entrando in quel preciso momento nella stanza, Yulian spostò lo sguardo su quel ragazzo alto e dall’espressione strafottente, era davvero il fratello di Claudia? Non le assomigliava per nulla, se non fosse stato per gli occhi, Yulian non ci avrebbe scommesso nemmeno due centesimi.
<< Me l’avevano detto >> Rispose Yulian, quella rispose piacque immediatamente a Nicola, il russo era stato diretto e non aveva detto nessuna smanceria.
<< Io sono Nicola >> Disse il castano presentandosi, Yulian gli strinse la mano e sorrise come solo lui sapeva fare.
<< Yulian Ivanov >> Claudia si sentiva molto più rilassata in quel momento, le cose stavano cominciando a prendere una piega migliore, e forse, quel Natale non sarebbe stato il peggiore della sua vita.
<< Vogliamo accomodarci a tavola? >> Disse Luna entrando nel salone con in mano un vassoio pieno di qualcosa.
 
 
<< Quando ti sei trasferito in Italia? >> Appena avevano cominciato a mangiare Luna aveva tartassato Yulian di domande, impedendogli di mangiare e di stare zitto almeno due minuti.
<< Avevo otto anni >> Rispose Yulian, Luna rimase sorpresa.
<< Così piccolo? Ecco perché parli l’italiano così bene! >> Esclamò la donna, versando nel piatto pieno del ragazzo qualche altra pietanza.
<< In realtà non è stato per niente facile imparare questa lingua >> Concluse Yulian, e fece per infilare finalmente la forchetta nel piatto.
<< Sei figlio unico? >> Domandò ancora Luna, Claudia alzò gli occhi al cielo e fulminò la madre con lo sguardo.
<< No, ho un fratello e una sorella >> Rispose d’istinto Yulian, poi scosse la testa e si corresse. << Solo una sorella, ho solo una sorella, si chiama Iliana >>
Nel sentire quella frase Claudia rimase pietrificata, era vero quello che aveva detto il ragazzo, o aveva davvero sbagliato? Conoscendolo Yulian non avrebbe mai detto una cosa falsa, non avrebbe mai sbagliato una cosa del genere, e poi non era un errore da fare.
<< Mamma, adesso smettila di fare l’interrogatorio a Yulian, lascialo mangiare >> Sbottò all’improvviso Nicola, parlando per la prima volta da quanto era cominciata la cena, Luna sbuffò infastidita, ma ascoltò il consiglio del figlio, così Yulian riuscì finalmente a mangiare qualcosa.
A metà della cena Yulian notò distrattamente l’insalata russa che nessuno aveva ancora toccato.
<< Quella cos’è ? >> Chiese indicando la pietanza, Claudia arrossì come una pazza e Nicola tossicchiò, Luna fu l’unica a non sentirsi minimamente in imbarazzo.
<< Si chiama “insalata russa”? Non la conosci? >> Chiese sorpresa, Yulian scosse la testa e fece spallucce.
<< Credo sia un piatto italiano >> Rispose il ragazzo, e questa volta fu Luna ad arrossire, Claudia ridacchiò divertita, ben le stava a quella donna che aveva provato a sabotare tutta la serata, la bottiglia di vodka era misteriosamente scomparsa prima che cominciassero a mangiare, Claudia ci vedeva lo zampino di Nicola.
 
 
Finito di cenare, Luna aveva subito sparecchiato la tavola.
Yulian aveva insistito per lavare lui stesso il suo piatto, ma la donna gliel’aveva categoricamente vietato, e adesso se ne stava in cucina a lavare con l’aiuto di Nicola, mentre canticchiava allegramente.
Claudia e Yulian se ne stavano seduti comodamente sul divano, lei aveva abbandonato la testa sulla spalla del biondo, che la teneva stretta sul fianco sinistro, Claudia aveva passato metà della sua vita su quel divano, ed era strano che adesso ci fosse Yulian li con lei.
<< La tua famiglia è bella >>  Disse il russo, lanciando uno sguardo veloce a Nicola e Luna che scherzavano felici e contenti nell’altra stanza, Claudia sorrise e gli lasciò un bacio sulla guancia.
<< Mio fratello Nicola è come un collante, se non ci fosse lui non sarebbe tutto così “bello” come lo vedi tu >> Rispose la rossa tirando le gambe sul divano, Yulian prese a giocherellare con una ciocca del suo capelli rossissimi.
<< Sul serio? Non lo facevo così,Nikolaj >> Claudia sorrise nel sentire il modo in cui Yulian chiamava suo fratello, quando l’aveva chiamato così la prima volta, Nicola era presente, non aveva gradito per niente quell’epiteto strano, solo dopo, dall’alto della sua intelligenza, aveva capito che quella era la versione russa del suo nome.
<< Scommetto che anche la tua famiglia è bella, Yulian >> Disse la ragazza alzando gli occhi sul fidanzato, Yulian sorrise di un sorriso amaro e triste.
<<  Non c’è niente di bello in una famiglia distrutta Claudia >> Quanto facevano male le parole di Yulian in quel momento, Claudia non sapeva cosa dire, aveva paura che Yulian si sarebbe rinchiuso nuovamente nel suo guscio protettivo.
<< Non così distrutta Yulian, ci sei tu! Ci sei tu, c’è Iliana … >> Claudia si interruppe bruscamente perché rimase senza fiato, Yulian sorrideva malinconico, ma una lacrima silenziosa scendeva sul suo viso. Era stata quell’atmosfera così calda, il fatto che anche se mancava il padre la famiglia di Claudia era comunque unita, era stato quello a provocargli le lacrime, Yulian piangeva così raramente che ogni volta era come un pugno nello stomaco, si era accorto che la sua famiglia era completamente devastata, e che a lui questo faceva male, era semplicemente così, faceva male e basta.
<< Tu non servi quando non sei voluto Claudia, tu non servi quando tuo padre ti riempie di botte ogni santo giorno perché crede sia stato tu ad uccidere tuo fratello >>  Tutte queste cose Claudia non le sapeva, lei non lo sapeva che Yulian aveva avuto un altro fratello, lei non lo sapeva che Aleksandr lo picchiasse proprio tutti i giorni.
Claudia gli prese il viso tra le mani, e con le sue dita gli asciugò le lacrime, era così fragile in quel momento il suo Yulian, che lei capì di non avere più scampo, si era innamorata di lui e non poteva farci più niente, era diventata prigioniera.
<< Non piangere amore mio, non piangere >> Sussurrò Claudia abbracciandolo, Yulian si aggrappò completamente a lei.
<< Salvami!  Salvami Claudia, salvami e io ti salverò >>
<< Lo stai già facendo >> Quelle furono le parole più belle che Yulian si sentì dire in tutta la sua vita, e anche lui quella notte, dove si rese conto di essere più fragile di quello che credeva, si rese conto di essersi innamorato di Claudia come non aveva mai fatto con nessun’altra, e questo bastò, poi la vita avrebbe fatto il suo corso da sola.
 
 
Yulian decise di tornarsene a casa quando l’orologio scoccò la mezzanotte precisa, dopo aver giocato a tombola e ad altre mille cose dove aveva perso sempre, era davvero il momento di tornare a casa, lui non si era sentito mai così bene in vita sua.
<< Torni a trovarci anche domani? >> Disse Luna salutandolo sulla porta, quella domanda lasciò Claudia interdetta, la serata era partita in modo davvero disastrosa e si era conclusa con il meglio.
<< Se mi sarà possibile lo farò volentieri >> Replicò in risposta Yulian, infilandosi lentamente la giacca.
<< Qui sei sempre il benvenuto >> Si intromise Nicola, colpendo con una pacca affettuosa la spalla del ragazzo, Yulian si girò e lo guardò con la sua faccia strafottente, era tornato quello di sempre in fondo.
<< Grazie Nikolaj >> Disse con un accento russo adorabile, a Claudia piaceva tantissimo quando Yulian parlava il russo, anche se lei non ci capiva niente.
<< Se non ti dispiace io mi ritiro, allora a domani >> Dichiarò Luna, e dopo averlo salutato se ne andò davvero, Yulian decise che quello era il momento opportuno per chiedere a Nicola se poteva portare Claudia con se a San Pietroburgo, quella sera era disposto anche a spostare il cielo con le sue sole mani, quindi ci sarebbe riuscito a qualunque costo.
<< Nicola, io vorrei chiederti una cosa >> Cominciò Yulian, e Nicola si fece attento, mentre Claudia arrossiva << Volevo chiederti il permesso di portare Claudia con me a San Pietroburgo, dal 4 al 9 Gennaio, in quel periodo io e la mia famiglia festeggiamo il Natale ortodosso >> Nel sentire quelle parole Nicola strabuzzò gli occhi e cercò di contenere un attacco di tosse dovuto all’affogamento.
<< Quello che mi chiedi è tanto lo sai? >> Disse Nicola tornando serio, era in momenti come quelli che Nicola doveva diventare più grande, dove Nicola perdeva la sua giovinezza e l’età non contava più, era quando doveva fare da padre a Claudia e a se stesso che si perdeva.
<< Lo so, ti prometto che non la toccherò nemmeno con un dito, e poi verrà anche Francesco, essendo il fidanzato di mia sorella l’abbiamo invitato >> Yulian sperava davvero che giocandosi quella carta il ragazzo avrebbe acconsentito, altrimenti non aveva altra scelta che rapire Claudia, e lui sarebbe stato capace di farlo.
<< Facciamo che ci penso okay? Ne parliamo domani >>
Nicola li lasciò così, e i due ragazzi lasciarono la casa, Claudia decise di accompagnare il ragazzo fino al cancello.
Fuori continuava a nevicare e Claudia sentiva terribilmente freddo, quella sera il cielo di vedeva davvero poco e la luna era completamente nascosta, un vero peccato dato che era piena, raggiunto il cancello Yulian si chinò per salutare la fidanzata che ricambiò il bacio con trasporto.
<< Buon Natale >> Se sussurrò Yulian in un orecchio, e quando si sciolsero dall’abbraccio Claudia si accorse di indossare un braccialetto d’argento, come ciondoli pendevano due note e due iniziali, Y e C, intrecciate tra di loro da un filo spinato.
<< Yulian … >> Cominciò Claudia, ma il ragazzo non la fece finire.
<< Non dire niente, lo sai che queste cose non mi piacciono >> Claudia non disse niente, ma si limitò a cacciare dal giubbotto una busta bella grande, l’aveva nascosta davvero bene.
Yulian prese il regalo con aria titubante, ma quando lo tirò dalla busta il cuore gli si fermò nel petto, Claudia aveva dipinto su tela una delle strade più importanti di San Pietroburgo con la neve e tutto, all’interno del quadro però, aveva aggiunto solo due persone che popolavano la strada, ed erano lei e lui.
<< Ti piace? >> Domandò la ragazza in imbarazzo, Yulian le sorrise ed annuì.
<< E’ un pezzo di casa, mi hai restituito una parte del mio cuore >> Quelle parole valsero più di mille baci, in quella sera fredda e solenne.




Effe_95


Buona sera a tutti, in questo momento mi sento veramente molto stanca.
Vi chiedo perdono già da adesso se dovessero esserci degli errori di ortografia e di grammatica all'interno del capitolo, ma non ho potuto correggerlo, e sinceramente ci avrei messo troppo e il tempo mi manca.Volevo dedicare questo capitolo a Martina e ad Aky Ivanov, perchè lo ritengo davvero molto importante, io ci ho lasciato il cuore.
Grazie mille.A presto.




  
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