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Autore: Leliwen    23/10/2012    6 recensioni
Stiles reclinò per un istante la testa all'indietro, andando a posarla sulla spalla del licantropo, e respirò profondamente, ad occhi serrati e labbra dischiuse.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Capitolo VII
Il nemico del mio nemico è mio amico

Dolore, dolore, dolore.

Il proprio nome urlato forte, vicinissimo a lui. L'avversario scappato veloce, illeso. L'olfatto come solo mezzo per interpretare un mondo sfumato. Fruscio ovattato di foglie smosse velocemente, odore di sangue, un tonfo sordo, odore del sangue del proprio branco, il proprio nome ripetuto più volte tra altre parole indistinte, Peter, lontano, ad incitare Isaac a non mollare, a restare sveglio. Quasi stesse spronando entrambi.

Dolore, dolore, e un corpo caldo.

I sensi di Derek erano intorpiditi dopo che un proiettile gli aveva trapassato il fianco. Poco prima i due Alfa gli avevano quasi strappato un pezzo di collo: ferita grave, almeno un paio di giorni per il pieno recupero, a meno di non morire prima per l'aconito. Sentiva gli artigli graffiare il terreno e quel corpo caldo, tremante, stringersi al suo, l'aroma penetrante di foglie smosse.

Poi una voce profonda, nota.

"Punta immediatamente quell'arma da un'altra parte, o il tuo cervello sarà concime per le piante."

Lo sceriffo. Fetore di polvere da sparo, lampi a malapena distinguibili di due persone in piedi di fronte, lo scintillio della canna di una pistola contro di lui, il lieve sentore di strozzalupo. Il ginocchio di Stiles contro il terreno, le sue braccia attorno al proprio collo, i propri denti così vicini alle sue carni, il profumo inebriante del suo sangue.

Derek si sentì ringhiare, poi le dita lunghe, affusolate, scivolarono tra la pelliccia del suo collo, calmandolo all'istante.

"E' Derek, è venuto a salvarmi."

La minaccia cessò in pochi istanti e la mano sottile slittò sulla pelle liscia, impiastricciandosi di sangue, mentre il lupo si trasformava in uomo. Derek si ritrovò abbracciato alla vita di Stiles, il corpo scosso da spasmi mentre l'aconito iniziava ad entrare in circolo e le foglie del sottobosco li accoglievano entrambi.

Palmi morbidi esaminarono il suo corpo, ansimi trattenuti man mano che le mani scoprivano nuove ferite.

Dolore immenso.

Volto contro la camicia larga a quadri. Un profumo buono.

Poi quello di polvere da sparo dello sceriffo si fece più intenso. Stilse trovò il foro della pallottola.

"Signor Argent! Con cosa avete sparato?"

"Strozzalupo."

La risposta arrivò lontana, ovattata. Avvertì a malapena il corpo del ragazzo tendersi poi una scossa di adrenalina lo facesse urlare. I propri artigli affondarono nella stoffa abbondante dei vestiti di Stiles, prima di riuscire a rendersi conto, anche solo vagamente, di cosa stesse facendo e decidere di allontanarsi con forza dal corpo sottile che continuava a proteggerlo.

Se il dolore atroce non gli avesse ottenebrato tutti i senti avrebbe riso di sé: il mannaro, l'Alfa, che si faceva proteggere da… Stiles. Ma il suo corpo era in fiamme mentre espelleva la tossina nociva e il suo stesso sangue stava imbevendo il sottobosco.

La lucidità tornò poco alla volta, con lo scemare del dolore.

Vide Stiles, ancora inginocchiato per terra, che lo osservava teso, come in procinto di raggiungerlo. Lo sceriffo teneva una mano sulla spalla del figlio, un gesto a metà tra il sollievo di saperlo in salvo e la paura che potesse scappargli di nuovo. Isaac era ancora a terra e non accennava a volersi riprendere. Il cacciatore che aveva iniziato a far domande a Peter su come fossero riusciti a intrappolare uno degli Alfa con così poco preavviso stava facendo schizzare la pazienza del lupo ben al di sotto della soglia di guardia ma, fortunatamente, se ne stava già accorgendo. Alison  aveva raggiunto Scott e lo stava aiutando a camminare: la gamba aveva un'angolatura strana, e il ragazzo teneva le labbra strette per non urlare.

Si sarebbe dovuto occupare del proprio branco, subito, e invece era il sentore del sangue di Stiles a farlo reagire come una molla. Incurante del proprio corpo che lo pregava per un po' di riposo, fece un balzo avanti, arrivando quasi addosso al ragazzino e a suo padre, e le mani, prima di tutto, scattarono verso la camicia, sfilandogliela con forza. Si accorse di avere almeno tre pistole puntate contro – una era quella dello sceriffo – ma le ignorò. Aveva altro, di più importante, a cui pensare.

"Sei stato ferito."

Tentò di articolare, mentre l'ansia gli attanagliava le viscere e un nodo si era stabilito alla base della gola e non ne voleva sapere di andarsene.

"Anche da me."

Aggiunse con rabbia, artigliandogli la maglietta slabbrata in più punti.

"Devo controllare che non ci siano morsi e che le artigliate non siano troppo profonde."

Sentì Chris Argent posizionarsi dietro di lui e Stiles affermare di non esser stato morso.

"Anche se ci sono andato maledettamente vicino…"

Aveva aggiunto Stiles prima che la maglietta gli scivolasse oltre le spalle, strozzandogli le parole. Quasi non si rese conto di essere mezzo nudo davanti a una platea estremamente eterogenea. Ma forse era solo ancora troppo agitato per aggiungere l'imbarazzo alla marea di emozioni che stava provando.

"Si può divenire licantropi anche per un graffio?"

Le pistole si erano finalmente abbassate, lo sceriffo osservava ogni movimento delle mani di Derek sul corpo del figlio con un cipiglio niente affatto soddisfatto. Derek cercò di evitare, il più possibile, di pensare a quello sguardo. Le sue dita stavano vagliando il corpo del ragazzino, come lui stesso aveva fatto pochi minuti prima, mentre era ancora incosciente, saltando da un graffio all'altro alla ricerca di qualcosa che sperava, con tutta l'anima di non trovare.

Fu Chris a rispondere per lui alla domanda.

"Sì, se è abbastanza profondo."

Stiles scrollò le spalle, rimediandosi un'occhiataccia. E mise il broncio. Nemmeno sapeva di farlo, lo faceva e basta. Era un broncio particolarmente atterrito, ma comunque un broncio.

"Non mi pare di aver ricevuto artigliate profonde."

Mugugnò. Derek lo strattonò più vicino, per esaminargli il torso e la schiena.

"Sento l'odore del tuo sangue."

E del tuo cuore che batte all'impazzata, avrebbe voluto aggiungere. Finalmente l'adrenalina era scemata e l'imbarazzo aveva fatto capolino in quella testolina buffa.

"Oh, che cosa romantica. Non è che vuoi mangiarmi, vero? No perché, come ho già detto più e più volte, non sono molto appetitoso. Troppe ossa e poca carne, direi."

Derek lo strattonò per le braccia, guardandolo nuovamente torvo.

"Comunque potresti anche smetterla di spaventarmi a morte, sai? Non ho molta voglia di crepare giovane."

Trovò la ferita che sanguinava maggiormente, quella che gli aveva fatto temere il peggio. Era sotto al gomito. Se l'avvicinò al naso per odorarla.

"Ecco, lo sapevo, vuoi mangiarmi! Ti rendi conto che al momento ci sono troppi testimoni? E cacciatori, non dimentichiamoci i cacciatori."

Derek sollevò lo sguardo sul suo viso in fiamme e, ridendo sotto i baffi, gli leccò la ferita.

Stiles divenne bordeaux, cessando immediatamente di parlare, per poi scolorire fino a divenire bianco come un morto.

Derek lo lasciò immediatamente sollevando un sopracciglio. E Stiles ricominciò a respirare.

"Non sei stato graffiato in modo grave. Quella ferita te la sei procurata cadendo. Vai a farti disinfettare."

Si alzò traballante sulle gambe osservando gli altri membri del branco. La ferita alla base del collo gli faceva ancora male, ma aveva iniziato lentamente a guarire. Perlomeno la vena aveva smesso di zampillare tutto il suo sangue. Peter era ancora chino su Isaac, Scott ancora sorretto da Alison. Doveva occuparsi di loro.

Si voltò nuovamente verso Stiles.

"Rivestiti."

Gli ordinò, facendolo nuovamente avvampare.

Si avvicinò a Scott e si inginocchiò davanti alla gamba martoriata.

"Devo rompertela nuovamente: si sta ricalcificando male."

"Alison, allontanati."

"Ma Scott, io…"

"Ho detto allontanati. Farà male, e io non voglio ferirti."

Gli occhi enormi della Argent oscillarono tra l'uno e l'altro, prima di sciogliere la presa sul corpo dell'ex-fidanzato. Derek scosse mentalmente la testa: quella situazione non avrebbe portato a nulla di buono.

Si fece carico del peso di Scott e lo fece stendere sul manto erboso. Poi gli ruppe la gamba. Ignorando le urla ruotò i due pezzi in modo che fossero allineati, provocando nuovo dolore.

Il ragazzo non si trasformò completamente. Lui sorrise, si alzò e gli passò una mano tra i capelli.

"Bravo ragazzo, stai imparando."

Scott proruppe in un paio di frasi irripetibili mentre l'osso tornava a guarire normalmente. Poteva anche pesare di aver deciso di non far parte del branco di Derek, ma il suo corpo reagiva come se invece ne fosse membro: la frattura che gli aveva procurato l'altro Alfa ci stava impiegando una vita a saldarsi e stava anche guarendo male; quella di Derek, invece, si stava già rimarginando.

Si appoggiò a un albero per riprendere fiato prima di raggiungere Peter e Isaac.

Forse, quella serata non era stata un completo fiasco.

Dietro di lui, da qualche parte, gli Argent erano pronti ad andarsene, col loro bottino incatenato da quintali di strozzalupo. Alison non aveva voglia di rientrare col padre e i due avevano preso a discutere. Stiles si era avvicinato a Scott, e questi l'aveva abbracciato stretto, chiedendogli di perdonarlo per non esser andato via con lui.

Su questo, molto presto, lui e Scott avrebbero avuto una bella chiacchierata.

Scivolò accanto allo zio.

"Non riprende i sensi. Ho provato in tutti i modi, ma niente da fare."

Derek provò a schiaffeggiarlo piano, ma l'altro non reagì. Aveva un braccio quasi completamente staccato e la grossa emorragia, oltre allo shock corporeo, avevano portato allo svenimento. Peter era riuscito a fermare l'emorragia, ma se Isaac non fosse tornato cosciente, non c'era nulla che potesse accelerare il processo di guarigione e permettergli di recuperare il braccio.

Guardò le proprie vene pulsare sangue e la luce della mezza luna illuminare a malapena il campo.

"Credi che possa farlo?"

Suo zio annusò l'aria: quella non era la Luna della Rinascita, ma forse poteva funzionare. Sarebbe stato il sangue di Derek a fare il resto.

"Credo sia l'unico modo. Se ha riportato indietro me, che ero morto, dovrebbe riuscire a risvegliare lui. Anche se lui non è un purosangue. Vado a prendere l'aconito."

"Lo odio, ci fa sembrare dei vampiri."

Borbottò, seguendo lo zio che correva verso la Camaro e tornava con lo strozzalupo.  Avvolse il rampicante attorno al corpo di Isaac e fece segno a Derek di continuare: questi si ferì il polso con gli artigli di Isaac e gliel'avvicinò alle labbra esangui.

Derek avrebbe voluto trasformarli tutti in guerrieri, ma la verità era che il suo branco era, al momento, formato da una marea di cuccioli. Fece scivolare le dita della mano libera tra i riccioli biondi incrostati di sangue e, in quel momento le labbra di Isaac si serrarono sul suo polso.

Peter stava rimuginando su qualcosa. Si sedette comodo, in attesa che il ragazzino si riprendesse.

"Credo sia questo il motivo per cui quegli Alfa ti vogliono. Stilinski ha urlato qualcosa sul non farti ferire. Non mi pare che tu abbia seguito il suo consiglio."

Peter osservò Isaac bere il sangue di Derek, goccia a goccia, e riprendere colore ed energie ad una velocità altrimenti impensabile.

"Credi che abbiano un morto da risvegliare?"

"O vogliono verificare che le dicerie siano vere."

La mano sana di Isaac scattò contro il polso di Derek per tenerlo fermo, mentre la sua lingua calda lappava il sangue e i denti continuavano a ferirlo.

Derek prese un sospiro prima di voltarsi verso lo zio.

"Credi siano tutti Alfa di seconda generazione?"

"Siamo sopravvissuti. E tu non hai nemmeno dato il meglio di te, dato che la missione non era distruggerli ma salvare il tuo compagno."

Derek non poté ribattere in alcun modo perché in quel momento Isaac urlò, inarcando la schiena e cercando di alzarsi.

Era sveglio, era cosciente, e aveva ancora un braccio parzialmente staccato.

Il suo urlo richiamò i cacciatori che stavano per andarsene e Scott e Stiles corsero da loro, più veloci degli altri.

Derek stava stringendo Isaac al petto, questi gli artigliava la schiena col solo braccio funzionante, Peter cercava di tenergli l'altro braccio in modo da agevolare la guarigione ma nulla di quello che potevano fare gli avrebbe alleviato il dolore.

"Resta sveglio, Isaac. Lo so che fa male, ma resta sveglio."

Continuava a ripetergli Derek, osservando il lento processo di guarigione. Se non gli avesse dato il suo sangue, non sarebbe mai riuscito a risanare quel braccio.

I suoi occhi si accesero di rosso.

I nervi del collo di Peter erano un fascio duro e contratto.

Vendetta.

Per quello che avevano fatto a Stiles, per quello che avevano fatto al loro cucciolo.

Vendetta.

Alzò gli occhi sugli spettatori. Tutti, tranne il giovane Stilinski, fecero istintivamente un passo indietro.

"Cacciatore, una tregua?"

Chiese Derek guardando dritto negli occhi Chris Argent, la figlia stretta in un abbraccio protettivo. Le urla di Isaac erano soffocate dal petto di Derek. Il suo braccio che si risanava era uno spettacolo affascinante e raccapricciante insieme.

Chris Argent spostò lo sguardo dal processo di guarigione e soppesò gli occhi del capobranco, fino a concedere.

"Un gruppo di Alfa è un pericolo che da soli non possiamo gestire."

"Voi avete un'esca, o un prigioniero. Ma non so se gli altri verranno per lui."

Isaac scivolò sul petto di Derek, fino a raggiungere la ferita al collo che gli avevano procurato i due Alfa e iniziò a leccarla.

Il processo di guarigione ebbe una seconda impennata. E Derek fece un sorriso glaciale, mentre continuava ad accarezzare la nuca del suo Beta.

"Forse non verranno per lui. Ma verranno per me."




Non chiedetemi come ho fatto... non saprei che dirvi! Appena appena in tempo!!!
Eccovi il nuovo capitolo! Spero davvero che vi piaccia ;D
Mi sono permessa un po' di licenze poetiche e di interpretazioni personali dei fatti del telefilm, spero che me le passerete per buone senza troppi patemi d'animo...
OK, alzino la manina tutti quelli che si erano accorti di quello che stava succedendo, laggiù sullo sfondo del teleschermo, ad Isaac! Su forza, su quelle mani!!! XD

Grazie infinite a tutti quelli che commentano, a tutti quelli che seguono questa storia, che la tengono tra le preferite o tra le storie da ricordare. Grazie davvero! Non mi sarei mai immaginata di avere tanto pubblico!
Un saluto a tutti
Leli
  
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