Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: akachika    25/10/2012    10 recensioni
Sequel della one-shot 'I will [never] let you go'  
“Cosa avresti fatto se avessi potuto scegliere? Avresti rispettato il contratto, dando a Sebastian ciò che le spetta o avresti scelto la vita eterna come demone?”
 Cosa sarebbe disposto a fare Ciel per far tornare da lui il suo demone?
 
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'in the end, can we stay together?'
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~Come back to me~

Truth

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Ho sempre creduto che, quando sarebbe arrivata la mia ora, averi avuto paura; anche se non  l’avrei mai  ammesso ma, in questo momento mi rendo conto di essermi sempre sbagliato: non provo nulla, vuoto; solo buio intorno a me.
Ho sempre pensato che, una volta compiuta la mi vendetta, il mio unico desiderio sarebbe stato morire con l’anima che tu volevi; ed ora eccomi qua: mi restano ormai pochi attimi di vita e questa domanda mi tormenta, è questo quello che volevi?
Mi tormenta perché non saprò mai la risposta.
Ma che importa ormai?
Per chi stringe un patto con un demone non esiste inferno ne tanto meno paradiso, solo il nulla.
Questo dovrebbe sollevarmi: per la prima volta nella mia vita smetterei di provare dolore e tristezza; invece questi pensieri mi stringono il cuore in una morsa di ghiaccio fatta d’angoscia e disperazione: ho perso tutto ma, non voglio perdere me stesso!
Non voglio dimenticare, non voglio dimenticarti. 
Poco importa cosa voglio io ormai, le nostre posizioni si sono capovolte, sei tu il padrone ora; in realtà lo sei sempre stato: io la preda tu il predatore, è così che stanno le cose, così è il nostro ‘gioco’. Sento  il tuo fiato lambirmi le labbra perché ci metti tanto?! 
Desidero questo contatto più di ogni altra cosa, non mi importa se per me vorrà dire morte.
Aspetto ancora qualche secondo ma non succede niente, il tempo sembra essersi fermato … forse sono già morto?
Impossibile: mi avevi detto che sarebbe stato doloroso.
Ho paura ma decido di aprire gli occhi, la scena che ho davanti mi sembra assurda: il  tuo sguardo è vacuo, i tuoi occhi sono fissi su di me, ma non mi stai guardando. Poggio un mano sulla tua ancora adagiata sulla mia guancia e a quel contatto sembri risvegliarti da uno stato di shock.
Le tue iridi di rubino mi perforano poi ringhi con rabbia ritraendo la mano, non capisco il tuo comportamento ma, non chiedo nulla;  ho paura di altre risposte.
Ti alzi e mi dai le spalle senza smettere di ringhiare, mi sembri un’animale ferito, gli animali feriti sono sempre più pericolosi e io avrei dovuto saperlo
“Sebastian…”  in meno di una frazione di secondo mi sei addosso, mi sbatti contro il muro tenendomi per la gola.
Nei tuoi occhi bruciano le fiamme del più oscuro girone dell’inferno, non ho mai avuto così tanta paura di te! … Non ho mai avuto paura di te.
Stringi di più la presa intorno al mio collo, gemo per il dolore e la mancanza d’ossigeno. Perché vuoi farmi del male? La stretta aumenta ancora, non ce la faccio più a trattenere le lacrime che, calde cominciano a rigarmi le guance; non mi sono mai mostrato così debole di fronte a te. Sento le ossa del mio collo scricchiolare, più lacrime mi bagnano il viso; comincio a vedere tutto sfocato poi buio totale. … Sono morto? È questo che si prova? Credevo peggio

 

Una voce mi distoglie dai miei pensieri, la tua voce.
Vorrei chiamarti ma non riesco a parlare, non riesco a muovermi. Sento un’altra voce, la conosco ma non riesco ad associarla ad un volto.
“Che piacere rivederla signor Michaelis” la voce è carica di ironia
“Cos’è che la porta qui? Non credo sia quello perché a me sembra vivo” dice in una mezza risata
“Smettila di blaterare, ho bisogno che tu mi dica una cosa!”
“Eh eh eh eh siamo di cattivo umore oggi? Pasto indigesto? Eh eh eh” sento chiaramente i tuoi muscoli tendersi e un altro ringhio
“Non mi sfidare, non sono in vena di giochetti ora…”
“Credi davvero di potermi minacciare? Eh eh eh eh che sfacciataggine eh eh eh” la tensione nell’aria è ormai palpabile, percepisco ogni fibra del tuo corpo fremere e so che saresti pronto a scattare; aumenti la presa intorno al mio corpo come a voler sfogare la rabbia in qualche modo
“Eh eh eh sei davvero divertente demone, quindi credo che risponderò alle tue domande eh eh eh”
“Dovevo prendere ciò che mi spettava, mio di diritto e negato per due anni ma, ho visto qualcosa …”
“Continua …”
“Come se potessi vedere cosa sarebbe successo da li a poco … lo vedevo morto” Esiti. Anche tu hai delle insicurezze?
“Faceva male”
Il mio cuore perde un colpo, non è possibile! Devo aver capito male … non voglio illudermi oltre.
“Eh eh eh eh ed io che pensavo che voi creature degl’inferi foste furbe eh eh eh” non rispondi al poco velato insulto e rimani fermo in attesa delle risposte che cerchi senza nemmeno aver posto una domanda.
“Non è forse evidente? Eh eh eh a quanto pare no ma, se vuoi posso illuminarti io …”
“Sono venuto per questo, mi pareva fosse lampante che non è una visita di cortesia” rispondi con il tuo solito tono insolente
“Allora ti pregherei di poggiare il tuobagaglio sul tavolo” non dici nulla ma, sento le tue braccia abbandonarmi su una superficie gelida
“Ora allontanati eh eh eh”
“Perché?”
“Oh insomma demone vuoi o non vuoi sapere?” Dentro di me spero con tutte le mie forze che tu ignori quella richiesta ma sento i tuoi passi allontanarsi
“Perfetto, ora guarda …”
Tutto accade troppo in fretta: sento una risata, un colpo e  gemi di dolore.
Spalanco gli occhi, ti vedo chino su di m con la lama di una falce che ti trapassa il petto da parte a parte ed il becchino che ride soddisfatto.
“Hai capito ora? Eh eh eh” Estrae la sua falce con un rumore sinistro e sento un fiotto di sangue bagnarmi la camicia, non capisco nulla di ciò che sta succedendo e tutto ciò che voglio sapere è perché?
Mi sollevi dal tavolo con qualche difficoltà a causa della ferita che continua a sanguinare copiosamente, ti giri dando a me la possibilità di vedere il becchino che sghignazzava mentre puliva la lama della sua falce; sono così confuso che mi fa male la testa Che diavolo sta succedendo?!  Esci da quel posto tetro di corsa e man mano l’immagine del becchino si faceva sempre più piccola e sfocata E ora? Che vuoi farne di me? Dove mi porti? Vorrei tempestarti di mille domande ma non riesco a parlare tanta è la paura e la confusione che provo.

Nel giro di pochi minuti non ho più idea di dove mi trovi ma, so per certo che non stiamo tornando alla locanda; alberi alberi e ancora alberi Dove mi porti Sebastian??
Ti fai largo nel bosco senza mai cambiare direzione … con orrore comincio a riconoscere il posto dove mi stai portando: il posto dove, per me, tutto è finito e tutto è iniziato; dove per un mese mi hanno torturato nel peggiore dei modi e dove io ti ho chiamato per la prima volta; i ricordi di quel mese d’inferno si fanno strada in me man  mano che ci avviciniamo al quel luogo maledetto Perché mi fai questo?! 
Mi stringo forte a te e trovo finalmente il coraggio di parlare
“Portami via …” è solo un sussurro e quasi temo che tu non mi abbia sentito ma so che non è così
“Sebastian … ti prego portami via” Mi disgusto da solo per quanto sono diventato patetico ma, che importa ormai? Sono solo un pezzo di carne che aspetta di essere mangiato dopotutto.
“Sebastian!”
“No bocchan, non la porterò via finche non avrà capito” il tuo tono è calmo ma allo stesso tempo carico di rabbia
“Perché mi hai portato qui?? Perché mi fai questo?!?!” Mi lasci cadere a peso morto sull’altare dove, anni prima, mi marchiarono a fuoco come un animale; cerco di alzarmi ma tu mi blocchi spingendomi a sdraiarmi sul marmo  di quel tavolo da macello. Le ombre del mio passato ora mi tormentano come non mai.
Sono spaventato non solo a causa della situazione in cui mi trovo ma soprattutto perché sono solo, completamente solo; questa volta nessuno verrà a salvarmi.
“P-perché non mi uccidi e basta?” ti guardo negli occhi che, per mia immensa sorpresa, sono lucidi; se non ti conoscessi direi che sono velati di lacrime
“Non posso” rispondi lasciandomi andare così che possa mettermi a sedere
“Allora perché mi fai questo? Per divertimento?! È solo un gioco per te?!” non mi rispondi e abbassi lo sguardo
“Rispondimi!!” in un moto di rabbia ti colpisco volto con uno schiaffo tu giri il viso di lato senza però alzare lo sguardo, senza guardarmi.
“Perché volevo che capisse quanto soffro” mi dici cadendo in ginocchio
“Perché  volevo che capisse che, anche se volessi, non riuscirei a farle del male”
“Ahahah mi prendi in giro?! Cosa credi di avermi fatto fino a pochi secondi fa? Hai fatto quanto di peggio potessi farmi! Quindi smettila e facciamola finita con questa recita ridicola! Prendi la mia anima così sarai felice e IO smetterò di soffrire!” ritrovo finalmente il mio tono autoritario di sempre nonostante dentro nel profondo la mia stessa anima sta ancora tremando.
Ti porti una mano al petto dove c’è la ferita che, con stupore, noto che non si è ancora rimarginata; scendo da quell’altare e faccio un passo verso di te ma tu indietreggi e finalmente alzi lo sguardo ormai velato
“No, non prenderò la sua anima” ...

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Angolino di Marty
Oh mio dio sono un essere schifoso!
Non solo ci ho messo gli anni luce ad aggiornare ma, posto pure una schifezzuola di capitolo -.-‘
Beh spero che comunque possa essere in qualche modo di vostro gradimento!
E un commento lasciatelo, anche solo per pietà! ^^”
Okkei direi che posso dileguarmi, ma prima ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e ovviamente a chi a recensito… un grazie anche ai lettori silenziosi che però potrebbero farsi sentire ogni tanto è.è
Ah e un grazie particolare a
 ciel phantomive98   per il sostegno e la pazienza! ;)
Ok ora me ne vado sul serio! xD
A presto!
Baci. 
 

Marty.
  
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