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Autore: Eternal Cosmos    09/05/2007    3 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter


TRADUZIONE ALTERNATIVA POSTATA IL 21/11/2009
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Capitolo 11 : [Mind games ] Giochi mentali - 2° Parte
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“Ragazzi, ascoltate! La lezione di oggi sarà diversa dalle altre già fatte, così voglio che teniate il vostro miglior comportamento, o la annullerò.”
Immediatamente gli studenti andarono ai loro rispettivi posti e si sedettero. C’era un posto rimasto vuoto accanto a Neville, sorprendentemente nel mezzo dell'aula, così Harry si sedette ed accennò col capo al ragazzo nervoso accanto a lui.
“Mi chiedo quello che impareremo oggi…”
Harry sentì dire da Ron, dietro di lui, e tutti aspettarono Black per avviare la lezione. Una volta soddisfatto del silenzio, Sirius accennò col capo seriamente e Remus si sedette su un angolo della cattedra ad osservare la classe con occhi attenti.
“Dato che la maggior parte di voi andrà a casa per le vacanze di Natale, vi insegnerò, sotto permesso severo, come difendersi contro il primo Imperdonabile, dato che nessuno di voi è impervio ad attacchi. Imparerete come difendervi dalla Maledizione Imperius, sebbene la maggior parte di voi non sarà capace di fermare i suoi effetti, di quello sono sicuro. E’ molto potente e da quando può controllare la vostra mente, non potete fare qualsiasi cosa contro di lui, davvero; ma almeno sarete capaci di riconoscerne gli effetti.”
Tutti iniziarono a parlare alla stesso tempo con entusiasmo e paura. “Imperius! Wow! Non posso credere che Black ci mostrerà un Imperdonabile!” Esclamò Seamus ai suoi amici che annuirono ferventemente.
Malfoy sorrise furbamente, arrogante, dal suo posto. “Non è nulla di speciale! L'Imperius può esser contrastato solo dal più forte, così nessuno di voi Gryffinidioti sarà capace di contrastarlo!” rinfacciò loro.
La faccia di Ron iniziò a diventare di un eloquente color-rabbia, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, gli occhi di Malfoy diventarono foschi; il ragazzo si alzò ed iniziò a correre per tutta l'aula, con la sorpresa dei Gryffindor e lo shock degli Slytherin.
“Malfoy?!” Strillò Pansy, “che diavolo stai facendo?!”
Improvvisamente gli occhi del biondo ritornarono normali e lui batté le palpebre stupidamente, guardandosi attorno confuso. “Perché diamine sono in piedi nel mezzo dell'aula?”
Sirius gli si avvicinò, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo e lo spinse in giù nel suo posto,così che si sedesse di nuovo. “Sembra che lei non sia così forte come ha detto, sig. Malfoy. Lei, ragazzo, era sotto l’effetto dell’Imperius.” Disse Sirius con voce austera, scatenando l’ira nel Prefetto degli Slytherin per l’umiliazione e il suo disonore ad esser usato come una cavia.
“La prossima volta che qualcuno vorrà vantarsi, gli succederà la stessa cosa,” avvertì Remus, il tono di voce pericoloso.
Gli studenti rabbrividirono quando videro che i loro insegnanti non stavano scherzando questa volta. Stavano lavorando con un Imperdonabile, dopo tutto. Anche Ron tenne la bocca chiusa, prima che una qualche rapida beffa potesse uscire riguardo alla debolezza dello Slytherin.
Sirius chiese loro di provare l’Imperius in squadre di due, prima, così tutti rimasero ai loro banchi ed iniziarono a lavorare coi loro partner. Sventolarono le bacchette, alcuni con un poco più d'accuratezza che altri, e tutti presero a dire l’incantesimo. Nessuno, finora, stava avendo alcuna fortuna.
Harry tenne la sua bacchetta in tasca ed istruì Neville a provarlo per primo. Il ragazzo deglutì ed annuì col capo, mentre sventolava un poco troppo stravagantemente la sua bacchetta. James con un piccolo grido si spostò velocemente quando una scintilla di magia quasi lo scottò.
“Non tentare così forte, Neville. Non devi sventolare la bacchetta così. Normalmente, una persona può usare Imperius quando possiede una grande forza mentale. Io non mi aspetto che alcuno di voi riesca.” Siriius ammonì dolcemente il ragazzo nervoso; questi sapeva che i genitori di Neville erano stati uccisi dagli Imperdonabili, e che il ragazzo era suscettibile sull'argomento*.
Black continuò a girare per l'aula quando Neville accennò col capo. Draco stava avendo tanta difficoltà quanto gli altri, e Harry lo trovò divertente che il figlio di un Mangiamorte, diavolo! Probabilmente Draco stesso era un Mangiamorte, e non era capace di farlo.
Qualche volta uno studente iniziava a cantare orrendamente, o a correre là attorno come Malfoy aveva fatto, o anche a saltare sulla scrivania o a ballare. Sirius, l’istigatore di questi piccoli intermezzi, poneva poi fine all’incantesimo ed la vittima arrossiva solamente in imbarazzo per quello che non ricordava di aver fatto davanti a tutti.
Ron non fu un’eccezione quando iniziò a fare la ruota, quasi dando un calcio a Dean nel processo.
Quando ritornò in sè e i suoi amici gli dissero quello che aveva fatto, Ron si sorprese. “Una ruota!? Ma io non so farla! Come è possibile, professor Black?”
Sirius continuò a camminare là attorno come se non fosse accaduto nulla, ma rispose alla domanda.
“Le persone sotto l’Imperius non sono consapevoli delle loro azioni, sig. Weasley. Quindi se l’assalitore vuole che lei faccia qualcosa, lei lo farà, non è questione di quanto sia difficile. Lei non ha semplicemente controllo sulle sue azioni!” Improvvisamente, non appena gridò la parola ‘azioni’, si girò verso James che ancora stava tentando di aiutare Neville e che ancora doveva provare la maledizione. Sirius usò l’Imperius contro il ragazzo.
L’improvviso moto aggressivo allarmò Harry, i cui occhi si strinsero e scurirono, e non ci pensò due volte prima di innalzare la sua barriera mentale contro la prima maledizione oscura e spingere via l’intruso senza aver coscienza di chi lo faceva.
Sirius non era preparato per tale assalto furioso, così non ebbe neanche il tempo di ansare quando fu gettato indietro dalla forza del colpo. L’uomo piombò rudemente prima contro la sua scrivania, per poi scivolare in giù sul pavimento mentre Remus gridò alla vista dell’amico che veniva spinto così forte all'indietro.
L'aula era completamente silenziosa non appena James uscì fuori dalla sua barriera e corse verso l’insegnante caduto. Harry non ci pensò due volte prima di inginocchiarsi accanto ad un Sirius sfiatato e un Remus inginocchiato. “Merlino, sono così spiacente! Sta bene? Si è fatto male? Ha bisogno di andare da Madama Pomfrey?”
Remus sbattè le palpebre alla miriade di domande e fissò il ragazzo; L’intensità della preoccupazione nei suoi occhi lo stupì molto. Evans sembrava disperato e la preoccupazione che aveva mostrato, la prima vera emozione che il lupo mannaro lo vide mostrare in pubblico, era, per sua opinione, un poco troppa per un semplice insegnante che non conosceva neppure.
James continuò a lisciare dolcemente i capelli di Sirius e ad accertarsi che fosse tutto a posto, come se conoscesse l'uomo familiarmente.
Sirius fremette ma riuscì a mormorare “sto bene, non preoccuparti.”
Remus si alzò ed aiutò Sirius a rimettersi in piedi.
James stava respirando rapidamente, sembrando sull'orlo del pianto mentre continuava la sua ispezione di Sirius, cosa che Remus trovava un poco sconvolgente. Perché il ragazzo stava mostrando tali sentimenti, all’improvviso? Era a causa della colpa? Perché aveva fatto male a Sirius? Avrebbe agito allo stesso modo se fosse stato uno studente?
Remus pensò di no, perché il ragazzo stava guardando Sirius e lui con tale veemenza e preoccupazione che doveva essere solo nei loro riguardi. Remus trovò il modo di sorridere rassicurantemente ed allontanare allegramente via le mani curiose. “Non preoccuparti, Sirius è un uomo forte,” tentò di scherzare lui.
Sirius, ora in piedi, sorrise furbamente in ritorno. “Si, non preoccuparti di me, ragazzo!”
James sospirò di puro sollievo, poi i suoi occhi diventarono ottusi e ombrosi. S'irrigidì e improvvisamente si drizzò, la voce che diventava priva di qualsiasi emozione. “Bene. E non lo faccia mai più.”
Il ragazzo si voltò e il sorriso furbo di Sirius cambiò in un cipiglio ansioso. “Andrò un po' fuori a prendere dell’aria fresca.” E rigidamente, James si diresse fuori dall'aula senza ulteriori chiarimenti.
Draco Malfoy si strofinò il mento e sbirciò il ragazzo che usciva. “Hmm, dopotutto, forse c’è speranza per lui. Potrebbe essere un grande membro della casa di Slytherin.”
Gli occhi di Ron si spalancarono all’asserzione e lo prese come un’offesa personale. “MAI, PER NESSUN MOTIVO! Lui non sarà mai uno sporco Slytherin, Malfoy!” Gridò adiratamente.
Pansy sorrise furbamente, cosa che rese il suo aspetto anche più repulsivo. La ragazza si mise le mani sui fianchi e tentò di sembrare importante. “E perché no, Weasley? Ha appena contrastato una delle maledizioni più oscure che ci sia! E’ appropriato per la grandezza!”
Seamus balbettò un poco e poi spifferò fuori: “Bene, lui ha cavalcato un Ippogrifo!! Nessuno Slytherin può cavalcare un Ippogrifo! Lui è roba per Gryffindor!”
Tutti quelli che non conoscevano questo piccolo pezzo d’informazione boccheggiarono, e questo incluse gli insegnanti che si guardarono l'un l’altro, apprensivamente. Remus si appartò con Sirius da un lato e guardò bramosamente la porta aperta. “Sirius, per favore fa che si calmino. Io voglio -io voglio vedere se il ragazzo sta bene. Le sue reazioni mi hanno completamente colto alla sprovvista, e poi ricorda quello che ha detto Dumbledore, dobbiamo tenerlo d'occhio.”
Sirius guardò preoccupato e un po' incerto il suo amico. “Remus, si è liberato dell’Imperius come se non fosse nulla. Nulla! Non ho avuto neanche il tempo di entrare nella sua mente; mi ha spinto via prima che la mia mente lo toccasse. Quel ragazzo può essere pericoloso; ricorda che i Mangiamorte possono prendere qualsiasi aspetto vogliono con la Polyjuice o con qualche altro trucco.”
Remus scosse negativamente la testa e sospirò, sapendo che Sirius poteva essere veramente testardo quando ci si metteva. “Io lo seguo, Sirius.” E prima che l’Animagus potesse rispondere, Remus era fuori la porta.
“Va bene, classe, calmatevi! Io non desidero sapere in che casa il sig. Evans potrebbe stare, dato che per il momento è solo un ospite del Preside. Almeno ora, sapete quello che può fare una mente potente quando è ora per scuotere via la maledizione Imperius.” Barrì Sirius con una mancanza improvvisa di pazienza.
Gli studenti si sedettero di nuovo, anche se di malavoglia, per continuare la lezione, ed ora l’atmosfera era pesante, troppo pesante per continuare la parte pratica del corso. Sirius li fece leggere delle pagine del loro libro di difesa e si sedette alla sua scrivania.
L’uomo era completamente perso nei propri pensieri. “Una mente così potente…sii accurato, Remus,” mormorò a se stesso, girandosi a guardare fuori della finestra. ………………………………………………

Remus era preoccupato che il giovane se ne fosse andato, ma quando trovò James, questi stava solo godendosi un poco di aria fresca. Il lupo mannaro aggrottò un po' le sopracciglia al vedere James strofinarsi la vita per alcuni minuti ma non sembrava ferito così lasciò perdere. “Vorrei scusarmi per le azioni del mio collega, sig. Evans. Non mi ascolta mai, e fa sempre quello che vuole.”
La voce spaventò Harry che riemerse delle sue fantasticherie, e la mano prima posata sul suo stomaco scattò nella sua tasca. Harry sentì Nagini avvolgersi più strettamente a lui, ma lei non si mosse ulteriormente. ‘No, Sirius non ascoltava nessuno…’si disse mentalmente, con umorismo asciutto.
“Lo so… uh, l’ho notato.” Aggiustò rapidamente lo scivolone Harry quando Remus lo guardò, ma poi l’uomo si mosse accanto al giovane, fissando il cielo, anche se il più vecchio uomo sarebbe stato più desideroso di rivolgere il suo sguardo attento verso il ragazzo. “Così,” cominciò Remus inaspettatamente, “Com’è stato capace di liberarsi dall’Imperius così efficientemente?”
Il lupo mannaro pose la domanda in modo perfettamente onesto ed innocente, ma Harry non cadde nel tranello; l’uomo voleva delle risposte, e per una volta Harry iniziò dalla verità. Mentire a Remus, l’uomo che aveva dato la sua vita per salvarlo nel suo mondo, non gli sembrava proprio la cosa corretta da fare.
I suoi falsi occhi blu si scurirono e Remus annusò clandestinamente il ragazzo; quasi uggiolò infantilmente per il fatto di non riuscire ancora a riconoscere lo strano profumo. Ma c’era qualcosa di definitivamente oscuro sul ragazzo; che fosse oscurità buona o cattiva era ancora da determinare.
“L'Imperius non è così difficile da contrastare una volta che sai come farlo. Ma io non l'ho imparato facendo delle esercitazioni; è più una questione di quante volte vi sono stato sottoposto quando ero più giovane.”
Remus s'irrigidì alla rivelazione e lasciò parlare il ragazzo: ora, era davvero interessato, ma il ragazzo non elaborò ulteriormente l'argomento. Il giovane stava sicuramente rivelando solo delle informazioni cruciali, ma per ora era abbastanza che Evans si aprisse almeno quel poco.
“Sono stato sottoposto ad Imperius da uno dei miei insegnanti nel mio quarto anno. Risultò che era un Mangiamorte mascherato e che il vero uomo era stato chiuso in un baule a scomparti. Ad ogni modo, ora sono tutti morti, no? Ma per ritornare sulla questione, io mi liberai dell’Imperius al mio primo tentativo, ma non fu l'ultima volta che delle persone tentarono di assaltarmi grazie ad esso.”
Remus ritornò a respirare di nuovo quando il ragazzo finì il suo chiarimento, neanche consapevole di aver trattenuto il respiro. Ma venne impressionato anche di più dalle successive azioni del ragazzo.
James si girò verso di lui, le mani strette in pugni; stavano tremando… il ragazzo stava tentando, evidentemente, di non far tremare il suo intero corpo, mentre fissava il lupo mannaro con profondi occhi talmente pieni di emozioni che spaventò Remus.
“Non volevo far male a Sirius,” cominciò il ragazzo, la voce tremante, “Tu sai che non potrei mai fargli male, eh Remus? Sai che non potrei mai far male a nessuno di voi due? Non potrei mai…” Harry perse la voce mentre lacrime minacciarono di precipitare sulle sue guance arrossate.
Il ragazzo si avvolse le braccia attorno al petto, come tentando di confortarsi e gli diede le spalle, dandosi un mentale calcione per aver mostrato tale debolezza.
Remus non capì ciò di cui stava parlando il ragazzo, né capiva come il ragazzo potesse parlare di Sirius e lui con tale familiarità. Ma per una volta il più vecchio uomo ascoltò la sua voce interiore e quella degli altri e mise le sue mani sulle spalle del ragazzo in un gesto di conforto.
Harry alzò lentamente la testa e si permise, solo per quel momento, di rilassarsi e abbandonarsi al conforto datogli da Remus.
Tuttavia, Harry non si voltò mai a guardarlo, perché era sicuro che se lo avesse fatto, non sarebbe più riuscito a mantenere il suo segreto.
Dopo alcuni minuti di silenzio James si scostò dall’abbraccio di Remus, voltandosi per dare all’uomo un sorriso gentile che abbastanza presto si trasformò in un’occhiata d’indifferenza, con molta esasperazione di Remus. Il lupo mannaro avrebbe voluto penetrare le difese del giovane, ma James non gli lasciò il tempo per farlo.
“Sta facendosi tardi; devo risalire a Hogsmeade.”
Remus balbettò ed fece un passo verso di lui mentre si allontanava. “A-aspetta!”
James si voltò e aspettò che lui parlasse, ma era quello il problema: Remus non sapeva veramente perché, ma voleva che il giovane restasse per una qualche ragione ignota. Quando il silenzio divenne teso e James ancora stava aspettandolo per parlare, Remus buttò fuori la prima domanda che gli venne in mente. “E’ vero che hai cavalcato uno degli Ippogrifi di Hagrid?” Le guance del lupo mannaro divennero rosate a questa domanda, degna della curiosità di un bambino.
Gli occhi di James divennero allegri e misteriosi allo stesso tempo. Lui si voltò e portò due dita alle labbra, emettendo un forte fischio. Remus lo guardò stranamente, ma spalancò gli occhi quando un Ippogrifo venne verso di loro dalla Foresta Proibita, atterrando davanti a James, con un verso roco e tentando di farsi accarezzare sul capo dalle mani del ragazzo.
James salì in groppa alla creatura e sorrise furbamente quando vide la faccia di Remus. ‘Queste persone si sorprendono così facilmente che è come uno scherzo. Dovrebbero vedere quello di cui sono capace…’
“Mi è stato detto che Buckbeak appartiene al guardiacaccia mezzo-gigante chiamato Hagrid. Non vedo l’ora di conoscerlo!” Affermò sinceramente James, che poi colpì leggermente i lati della creatura per far volare Buckbeak.
Remus fissò silenziosamente il ragazzo che volò via sulla schiena dell’Ippogrifo e, una volta che non fu più in vista, si voltò per tornare dove Sirius stava certamente aspettandolo. “Lui certamente sarà interessato a lei come lei è interessato a lui, sig. Evans…” Mormorò Remus tra se, mentre alcuni studenti corsero accanto a lui. L’uomo li ignorò, perso nei propri pensieri. “Specialmente quando si suppone che ritorni domani.”
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Draco,
sono molto orgoglioso. Quando ho detto al nostro Lord di questo James Evans, si è dimostrato molto interessato. Voglio che tu mi tenga informato delle attività del ragazzo o se lui mostra segnali di piegarsi verso il lato oscuro. C'è qualcosa che non quadra in lui, perché ho chiesto al nostro Lord se ci sia stata una qualsiasi scuola che fosse stata distrutta negli anni passati, e l’unica era in Francia, distrutta circa tre anni fa da uno dei suoi attacchi; evidentemente il ragazzo non è francese, da quello che tu mi hai detto. L’ospite di Dumbledore sta nascondendo qualcosa, o forse non è chi dice di essere. Sii cauto e tranquillo a proposito di questa faccenda, Non voglio ricevere una nota dagli insegnanti che affermano che hai causato un qualche genere di guaio a scuola. Le necessità del nostro Lord sono di sapere se l’ospite sarà pericoloso per i suoi piani futuri. Tenta di scoprire il livello dei poteri del ragazzo, anche se sono sicuro che non sia così forte, con quel suo sporco nome da Babbano e tutto il resto. Rispondi al più presto possibile,
Lucius.

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* Svista dell'autrice. Infatti i Signori Longbottom appariranno più tardi nella storia, anche se solo come comparse....




  
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