I
tredici problemi che affliggono la vita di un adolescente fuori dal
comune
--->Scoprire di avere la fantasmagorica capacità di sapere inventare assurde favole e di avere un fratello in grado di inventare alfabeti segreti improponibili<---
Un
martello? No, troppo leggero.
Un
manganello? No, troppo banale.
Una
fiamma ossidrica? No, troppo alla Axel.
Di
Cosa sto parlando? Semplice! Di un modo per UCCIDERMI!
Perché
uccidermi? Semplicemente per il fatto che non ce la faccio
più, capitano tutte
a me cazz… cioè, diamine!
Ora
mi toccava anche sorbirmi i piagnistei di quel babbuino su due zampe di
mio
fratello, perché, mammone com’è, ero
sicuro che alla notizia della partenza dei
nostri, non avrebbe fatto altro che piangere, disperarsi, urlare,
implorare e
io non potevo fare a meno di cadere nella tentazione di suicidarmi o di farlo fuori.
Bhe,
forse sarebbe stata meglio la seconda opzione … non avrei
mai potuto privare il
mondo della mia splendida persona.
Purtroppo
non potevo neanche tirarmi indietro, mia madre era stata categorica
(quella
megera, antipatica, rompiscatole … non la sopporto quando si
impone!), dovevo
essere solo, esclusivamente ed unicamente io a preoccuparmi di
informare Sora
del loro lungo (e stupido) viaggio.
Fortunatamente,
grazie al mio acuto ingegno, escogitai un modo per non dirglielo
direttamente,
in modo che così non avrebbe capito ciò di cui
volevo metterlo al corrente.
In
poche parole avrei ubbidito a mia madre e non mi sarei dovuto sorbire
le
lamentele del babbuino! Avrei preso due colom… no, due
fagian … due acquil..
due falc… come cazz… come diamine diceva quel
proverbio? Va bhe in somma avete
capito… con un piccolo raggiro avrei imbrogliato due persone
( forse
imbrogliato è una parola grossa … diciamo che
avrei accontentato due persone).
Scommetto che volete sapere qual’era la genialata
che avevo nel mio grande e
laborioso cervello … la mia idea era quella di …
rullo di tamburi …
Raccontargli
una favola!
Cos’è
questo vociare deluso? Era un’idea eccezionale!
Più volte vi ho detto che mio
fratello gemello è un bambinetto troppo cresciuto e con
troppi peli, che si
lascia abbindolare da cose futili come il gelato, le caramelle, o gli
insulsi
cioccolatini di mio padre … e si sa che i bambini amano le
favole …
In
più vi svelerò un segreto di cui siamo a
conoscenza in pochi, ovvero io, i miei
genitori, Riku, il macellaio, il fruttivendolo, Ansem, Axel e bo forse
anche
altra gente, ma sicuramente non più di cinquanta
anime…
Fin
da quando io e mio fratello (anche se io molto più
precocemente di Sora che
credo lo usi ancora) abbiamo smesso di usare i pannolini e abbiamo
cominciato a
dormire nei lettini singoli delle nostre stanzette, nostra madre e
nostro padre
ci leggevano una storia prima di andare a dormire. Di solito a me mio
padre
leggeva i resoconti finanziari (o cose simili) della sua azienda,
mentre mia
madre leggeva a Sora favole come quelle dei fratelli Grimm.
La
sua favola preferita era Alice nel Paese delle Meraviglie e per anni (e
tutt’ora) mia madre ha letto quella maledetta storia a mio
fratello prima di
dargli la buona notte. Gliela legge persino adesso che, a sedici anni
suonati,
sa leggere abbastanza bene per arrivare almeno alla fine della prima
pagina …
Quel babbuino ormai la sa a memoria! Anticipa persino le battute prima
che mia
madre possa leggerle!
Comunque
non è questo il segreto. Quello che non dovete dire a
nessuno è che se qualcuno
non legge quella storia a mio fratello prima di andare a nanna lui
… bhe, lui
fa la pipì a letto.
All’inizio
credevamo che questo disturbo di Sora fosse normale, dato che era un
bambino
piccolo.
Quando
ha cominciato a crescere però ci è cominciato a
venire il dubbio che non fosse
una cosa del tutto normale e ci siamo convinti che soffrisse di qualche
rara malattia
che lo faceva essere particolarmente … incontinente. Dopo un
po’ di tempo, notammo
che i laghetti gialli venivano a crearsi ogni qual volta non gli
venisse letta
quella stupida storiellina della bambina rintronata, il bruco drogato,
il gatto
inquietante e la regina migliore amica di Saw.
Comunque,
tornando al mio piano, decisi che prima mi levavo questo sassolino
dalla
scarpa, prima avrei potuto tornare a dedicarmi alle cose importanti
… cioè me
stesso.
Perciò quella sera stessa, mentre i miei finivano di
preparare la loro valigia (fecero così tanto macello nella
loro stanza da sembrare
il set di un film apocalittico … vasi rotti, vetri
scheggiati, ante di armadi
sradicati … voi non avete idea … e tutto per
delle valigie … non oso pensare a
cosa combinerebbero quei due squinternati se dovessero trasferirsi
…), io andai
in camera di Sora che, dopo aver fatto il bagnetto con la paperella ed
essersi
preparato per andare a dormire, si era piazzato nella sua posizione da
“Favola
Time”, con il cuscino leggermente rialzato, le coperte fin
sotto il naso e le
braccia dietro la nuca …
-Hey
Sora, sei emm… sei pronto per la storiella-
Mi
intrufolai nella sua stanza con un falso sorriso,
ero stanco, confuso e incazz… arrabbiato ma mi sforzai il
più possibile per non
destare sospetti e nascondere il più possibile la mia mezza
idea di… eliminarlo.
Lui invece schizzò fuori dalle sue coperte con un sorriso
che gli partiva
dall’orecchio sinistro, gli faceva tutto il giro della testa
e tornava
nuovamente al punto da cui era partito, e si sedette a gambe incrociate
sopra
le coperte con la schiena contro la spalliera del suo letto.
-Che
bello Roxy! Me la leggi tu sta sera la mia adorata favoletta?-
Odio
quando mi chiamano Roxy! Mi sembra il nome di
un trans! Comunque, nonostante
avessi
l’irrefrenabile voglia di soffocarlo con il suo stupido
cuscino con la federa
di Winnie de Pooh, feci buon viso a cattivo gioco e annuii accennando
nuovamente
il mio falso, e desideroso di omicidio, sorriso.
-Sì,
sta sera te la racconto io
perché mamma e papà hanno da fare.-
-Ah, ok. Allora aspetta qua che
vado a prenderti il libro …-
-No, sta sera non ti leggerò
Beatrice nel Villaggio delle Fantasie, ma faremo un nuovo gioco.-
-È Alice nel Paese delle Meraviglie
ignorante! E comunque che gioco facciamo?-
-Gertrude, Genoveffa, Beatrice …
qualsiasi sia il suo nome, sta sera non ti leggerò quella
storia perché ne
inventeremo una nuova-
-Ohh… è questo il gioco?-
-Preeeecisamente!-
-SIII! Fantastico! Dai, cominciamo-
-Allora,
le regole sono:
1.io racconto
2. tu ascolti senza fiatare, respirare
e dare altri segni di vita
3. vietato interrompere.-
-Ok
d’accordo, vincerò io senz’altro.-
(Che
idiota)
-Allora
c’era una volta un principe
ranocchio che …-
-Roxy…-
UNO
-Uff…
Sora cosa avevamo detto? Una
delle regole del gioco è “non interrompere
Roxas”.-
-Scusa fratellone ma il principe
potrebbe essere un toporagno?-
-Che? E per quale motivo?.-
-Il toporagno è il mio animale
preferito e poi il suo nome scientifico è Sorex araneus
…-
-E quindi?.-
-Sorex è molto simile a Sora! Quei
graziosi animaletti si chiamano quasi come me!-
-D’accordo come vuoi, il principe
sarà un ranocchio che verrà trasformato in un
toporagno che si chiamerà Sorex
come la sua specie va bene?.-
-Si fratellone! Che bello! Prometto
che non interromperò più!-
-D’accordo allora ricominciamo da
capo.
C’era una volta un principe
ranocchio di nome Sorex, che era stato trasformato in un toporagno, che
un gior…-
-Da
chi?.-
DUE
-Cosa
c’è adesso Sora?- stavo
cominciando a innervosirmi ma mi tenni il più calmo
possibile … non immaginate
che sforzo immane …
-Chi
ha trasformato il principe in
un toporagno?.-
-Ma che vuoi che ne .. uff, vediamo
… è stata una strega ok?-
-Nah… troppo banale …-
-E sentiamo vossignoria, chi
richiede il vostro bisogno di originalità?!-
-Vediamo … una mosca!-
-Una MOSCA?!- (calmati Rox,
respira, inspira, respira, inspira…)
-Sì,
una mosca. Di solito i ranocchi mangiano le mosche, e questa mosca per
non
essere mangiata lo trasforma in un toporagno che invece non le mangia.-
Questo
babbuino mi stava spossando … e poi, volete
saperla una cosa? Qualche giorno dopo feci delle ricerche su internet e
scoprii
che in realtà anche i panteganragni… i
topogatti… i miciobaubausquick… oh
insomma, anche quelle bestiacce mammifere che piacevano a Sora
mangiavano gli
insetti! Era troppo chiedere a Sora di dare un’informazione
scientifica
corretta… è inutile, il genio incompreso (ma
molto incompreso) della biologia
di famiglia sono solo io con il mio fantastico 3.
-D’accordo,
vada per la mosca.
C’era una volta un ranocchio di
nome Sorex, che mangiava troppe mosche e perciò un giorno
una di queste lo
trasformò in un toporagno per vendetta … va bene
così Sora?-
-Sì,
perfetto … ora sta zitto e racconta-
Ma
guarda tu! Ora era lui a dirmi di stare zitto!
-Un
giorno Sorex stava facendo la
passeggiata nel giardino del suo castello e sua madre lo
chiamò per dirgli …-
-La
madre può essere un capriolo?-
TRE
-Un
capriolo? Vuoi sconvolgere la
biologia conosciuta e sconosciuta? Io avrò anche un tre meno
meno meno, ma come
può un ranocchio/toporagno, essere figlio di un capriolo!?-
-Nel mio mondo si può …-
-Accidenti Sora, mi lasci finire
questa cazzo di storia!-
-Ok fratellino, non ti scaldare che
ti si alza la pressione e cominci a sanguinare dalle orecchie-
-RAZZA DI INSULSO BABBUINO, SE TU
NON MI INTERROMPESSI OGNI TRE SECONDI LA AVREI GIA’ FINITA
QUESTA MALEDETTA
STORIA.-
-Va bene … sto zitto.-
-Oh! Finalmente… emm emm… come
stavo dicendo, la madre capriolo richiamò suo figlio per
parlargli “figliolo
ora la mamma deve andare a fare la spesa… mi raccomando fa
il bravo”. Sorex era molto
affezionato alla madre e
non voleva lasciarla andare via da sola.
“No mamma non lasciarmi da solo ti prego!”
“Mi
spiace figliolo ma devo andare per forza … non ci
metterò tanto, tornerò fra
venti o trenta minuti”. Ma Sorex non
era
mai stato lontano dalla madre per così tanto tempo,
perciò quando andò via
salutandolo, lui era tanto triste…-
Non
ci crederete ma … mio fratello scoppiò a piangere.
-Roxy,
questa storia è davvero
trsoistsoe e fsoantsoastsoicsoa …-
-Ma .. ma come parli? Trsoistsoe?
Ma che vuol dire?-
-È Sorese, significa triste …-
-Sorese? Ma che caz.. ma che cavolo
dici?-
-Sorese è la lingua che ho
inventato io … non è difficile da imparare non ci
sono molte regole, la può
imparare anche uno stupido …-
-Ah, ora capisco…-
-Cosa?-
-No, niente … dicevi del .. come
hai detto che si chiama la tua lingua …STUPIDESE?-
-SORESE! Basta aggiungere una S e
una O davanti ogni vocale delle parole, per esempio CASA diventa
CSOASSOA,
oppure CANE diventa CSOANSOE … io e Riku usiamo questa
lingua per i nostri
messaggi segreti a scuola quando …-
-No, ti prego… non andare nel
dettaglio, ho capito cosa intendi.-
-Invece credo di no, noi usiamo
questa lingua per …-
-I vostri messaggi sconci forse?-
-No,
per la lista della spesa!-
Era
troppo aspettarsi una idea così furba da un
babbuino come lui. Che credete, che scherzasse? All’inizio
credevo di sì ma poi
mi fece vedere alcuni dei loro biglietti che erano effettivamente liste
della
spesa per esempio… (vi metterò tra parentesi le
necessarie traduzioni nella
nostra lingua)
-Soun
lsoiTrsoo
dsoI lsoattsoe
(che nella nostra lingua è un litro
di latte)
-soinSoalsoatsoa
(insalata)
-bsoisCsoOttsoi
(biscotti)
-PsoansoE
(pane)
-cRsoemasoE ssoolsoarsoI (creme solari? Cosa doveva farci con
della creme solari ad aprile?
Bhe effettivamente Riku era leggermente tendente al cadaverico
ma… Meglio non
indagare)
-QsoUsoaglsoIsoa (quaglia … forse aveva
gente a cena)
-psoEstSoo
(pesto … magari gente di Genova)
-tsoUBsoo
dsoI TsoonnsoO (tubo di
tonno? Da quando i tonni si infilano nei tubi? Qui urge una protesta da
parte
della FAIT Fondazione Anti Intubazione Tonni … ehy non
guardatemi come se fossi
pazzo … al giorno d’oggi esistono fondazioni per
ogni cosa, persino alcune che proteggono
i vari tipi di fili d’erba… mica sono tutti
uguali, alcuni sono lunghi e
sottili, altri corti e spessi altri … ok, avete ragione, non
vene frega un caz…
niente)
Hey,
aspettate un attimo.
Preso
dai miei pensieri non mi ero accorto di una cosa …
Cari
i miei lettori, avete notato che ci sono alcune lettere evidenziate?
Quando me ne accorsi provai ad unirle come si fa
quando si deve trovare la risposta misteriosa dei
cruciverba… non indovinerete
mai cosa ne uscì fuori…
…Ti
scoperei qui e subito…
Che
razza di gentaglia sono mai questi due? Allora
quelle non erano vere liste della spesa, ma strani messaggini in codice
per
comunicare le loro cosacce a distanza senza che nessuno potesse capire
… che
ingegno … ammetto che non era un’idea propriamente
malvagia, anche se avrebbero
potuto evidenziare le lettere di parole anche nella lingua normale, ma
si vede
che tutte quelle S e quelle O, servivano a confondere ogni lettore
esterno a
loro due …
-Sora,
ma queste lettere
evidenziate … allora non è una lista della spesa
ma avevo ragione io!-
-Di
che parli Roxy?-
Il
babbuino mi
prese il bigliettino dalle mani e cominciò ad osservalo
intensamente, quasi
come se stesse cercando di vedergli attraverso con una qualche magica
vista
laser … poi gli comparve un sorrisetto idiota su quel brutto
muso e cominciò a
saltare dappertutto come un grillo impazzito.
-Ma
come è romantico il mio Riku … quanto
è dolce, vorrei averlo qui e strapazzarlo
di coccole coccolose.-
Sembrava
una ragazzina alle prese con il suo fidanzatino … che
ridicolo … in più quel “vorrei
scoparti qui e subito” non mi
sembra propriamente un’espressione romantica. Ma quello che
mi stupiva di più è
che Sora non si era accorto del secondo fine della lista della
spesa… sapevo
che era un’idea troppo ingegnosa quella di camuffare i
mesaggini sconci, per
essere stata partorita dal micro/inesistente cervello di mio fratello.
Per mezz’ora saltò a destra e manca con quel
maledettissimo foglietto tra le mani e io cominciai ad innervosirmi
sempre di
più … mi incazzai così tanto per tutta
quella stupidità che mi circondava che
mi cominciò ad uscire schiuma dalla bocca … (no,
state tranquilli, non avevo le
convulsioni, ma quel cretino di mio fratello mi aveva offerto una
caramella
alla fragola che in realtà era una saponetta che aveva
comprato durante la sua
ultima gita in Francia).
QUATRO
Sbottai
come non avevo mai fatto… (alla fine quello
della favola non si rivelò un pian poi così
geniale.)
-Brutto
babbuino coglione datti una calmata! Domani mattina quei due idioti,
malati,
schizzati (e
tante altre cose che pensai e non dissi perché …
bhe potevano sentirmi…) dei nostri
genitori partiranno per la Luna e non li vedrai per chissà
quanti mesi! Come la
mettiamo adesso eh? Hai ancora voglia di fare il babbuino salterino con
la
fissa dei toporagni e completamente ignorante e sprezzate nei confronti
della
biologia?-
Fu
la frase più lunga che io dissi in tutta la mia vita, o
almeno fino a quel
momento …
Sora
si stupì, un po’ per tutti gli insulti contenuti
in un’unica frase, un po’ per
il contenuto della frase all’infuori degli insulti e
soprattutto per la
lunghezza della frase stessa …
Poi,
ripresosi dallo stupore con gli occhi ancora sgranati e la bocca
socchiusa alla
“entrate mosche”, si sedette sul pavimento a gambe
incrociate e l’espressione
di sorpresa fu sostituita da una di tristezza infinita … la
sua bocca si curvò
in giù e i suoi occhi si riempirono di lacrimoni che presto
avrebbero allagato,
non solo il suo viso, ma l’intera casa e le sue imminenti
urla avrebbero
provocato un terremoto peggiore di quelli del Giappone… una
catastrofe insomma.
Quando
mi resi conto di ciò che avevo detto e ciò che
avevo provocato (ovvero la
prossima fine del mondo) mi misi una mano sulla bocca, anzi, mi
schiaffai una
mano sulla bocca e mi avvicinai a lui prima che cominciasse a piangere
e
urlare.
Mi
sedetti davanti a lui e feci una cosa che mai e sottolineo MAI, avrei
MAI
pensato di fare e una cosa che MAI rifarò finché
campo … lo abbracciai.
Con mia sorpresa Sora ricambiò l’abbraccio e
scoppiò
a piangere (senza urlare grazie al cielo) stringendosi forte a me e
bagnandomi
completamente la maglietta all’altezza delle spalle.
Rimanemmo
così per circa dieci minuti. Lui
singhiozzava, io sospiravo, lui mi stringeva sempre di più,
io gli accarezzavo
i capelli, lui si soffiava il naso con la mia maglietta, io desideravo
più che
mai di eliminarlo dalla faccia della Terra.
Quando finalmente si calmò mi chiese delle
spiegazioni.
-Rroxas
cche vvvuol dirre cccche mammmmmama e pppapà pppartoonoo
perr ssseii mememesi?-
Balbettava
perché era ancora in preda ai singhiozzi
… fortunatamente sono abituato ai suoi modi strambi di
parlare perciò riuscii a
capire ciò che diceva.
-Purtroppo
l’azienda di famiglia
sta avendo dei problemi e mamma e papà vanno a farvi
pubblicità partendo per
Luna con uno shuttle della NASA … sai quanto successo
avranno il prodotti
Khinder dopo questa campagna?.-
-Ggià,
gllli allieni ammmano il ccioccolatto…-
Sora
per la prima volta fece una battuta sensata e
scoppiammo a ridere entrambi scambiandoci un ultimo abbraccio di
comprensione
reciproca.
-Stai
tranquillo Sora, mi occuperò io di te … e poi
c’è Riku.-
Gli
dissi alzandomi in piedi e facendogli
l’occhiolino. Poi gli porsi la mia mano per aiutarlo ad
alzarsi e lui si
aggrappò saldamente a me e si tirò su.
-Sai
Roxas, a volte sei proprio un bravo fratello.-
Sapete,
non mi aspettavo che Sora dicesse una cosa
simile e poi, se c’è una qualità che
non possiamo fare a meno di attribuirgli è
proprio quella di essere sincero e di dire sempre quello che pensa
(anche se
ciò spesso comporta non pochi problemi), perciò
se lo diceva lo pensava davvero
e questo mi faceva piacere.
-Ora
però vai a dormire, domani
mattina dobbiamo andare con mamma e papà per salutarli, ma
almeno salteremo la
scuola.-
-Emm,
perché non finisci di raccontarmi la storia? Non ho molto
sonno…-
Che?
No, basta, il momento fratello dell’anno era finito avevo un
sonno bestia ed
erano le 3:45 della mattina … era stata una giornata mooolto
lunga e mooolto
stressate perciò lo mandai gentilmente a quel paese e me ne
andai nella mia
camera. Sora dal canto suo non ci rimase minimamente male. Anzi sorrise
e gli
sentii dire “il solito
Roxas”.
Anche
io sorrisi e me ne andai a letto stanco più che mai.
Quando
mi misi a letto feci il resoconto della mia giornata che era stata
alquanto
“produttiva”.
Ero
stato torturato da Axel solo dodici volte contro le ventitre di tutti i
giorni.
Avevamo
rivisto Demix e anche se si era bevuto il cervello, almeno non piangeva
più e
aveva smesso di mangiare il gelato al puffo.
Avevo
risposto per la prima volta a mia madre
Avevo
scoperto di saper inventare favole bellissime.
Avevo
imparato il Sorese e un modo per mandare bigliettini indecifrabili
segreti…
E
avevo scoperto che almeno un po’ voglio b… bbbe..
bben (abbiate pazienza è un
po’ difficile per uno come me ammettere certe cose)
….voglio bene a mio
fratello.
Ma quella sera non sapevo ancora che il giorno
seguente sarebbe stato anche peggio di quello precedente.
NdA
Salve
a tutti!
Chiedo
perdono per il terribile ritardo con cui presento T.T
Ho
avuto molti problemi negli ultimi tempi, compreso il traumatico ritorno
a
scuola.
Comunque
ora sono tornata e ho rispolverato e riportato alla luce questa storia
che
ormai era sommersa da una quantità industriale di polvere
… i personaggi
avrebbero potuto giocare a palle di neve (o meglio di polvere) per
tutto il
tempo che è passato dall’ultimo aggiornamento.
Ho
deciso che proverò ad essere più puntuale
cercando, tra un problema e l’altro,
di aggiornare almeno una volta al mese.
Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia divertito almeno un
po’ :).
Nel
prossimo vorrei che venisse fuori un po’ di dolcezza anche
per il nostro
piccolo Roxy… non è giusto che tutto il
romanticismo sia esclusivamente riservato
per Sora u.u… vedremo cosa succederà :3.
Saluti e a presto :).
_KHProminence_