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Autore: _KHProminence_    25/10/2012    5 recensioni
Roxas è un ragazzo normale (o quasi) che, esasperato dalla sua vita quotidiana, decide di scrivere un diario nel quale elencherà e spiegherà i tredici più grandi problemi che turbano la sua povera esistenza: amori sbagliati (Riku e Sora, Terra e Naminè …), amici psicopatici (Demix, Axel, Zexion …), genitori assurdi e professori fuori di testa…
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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I tredici problemi che affliggono la vita di un adolescente fuori dal comune

Problema 5

--->Scoprire di avere la fantasmagorica capacità di sapere inventare assurde favole e di avere un fratello in grado di inventare alfabeti segreti improponibili<---

Un martello? No, troppo leggero.
Un manganello? No, troppo banale.
Una fiamma ossidrica? No, troppo alla Axel.
Di Cosa sto parlando? Semplice! Di un modo per UCCIDERMI!
Perché uccidermi? Semplicemente per il fatto che non ce la faccio più, capitano tutte a me cazz… cioè, diamine!
Ora mi toccava anche sorbirmi i piagnistei di quel babbuino su due zampe di mio fratello, perché, mammone com’è, ero sicuro che alla notizia della partenza dei nostri, non avrebbe fatto altro che piangere, disperarsi, urlare, implorare e io non potevo fare a meno di cadere nella tentazione di  suicidarmi o di farlo fuori.
Bhe, forse sarebbe stata meglio la seconda opzione … non avrei mai potuto privare il mondo della mia splendida persona.

Purtroppo non potevo neanche tirarmi indietro, mia madre era stata categorica (quella megera, antipatica, rompiscatole … non la sopporto quando si impone!), dovevo essere solo, esclusivamente ed unicamente io a preoccuparmi di informare Sora del loro lungo (e stupido) viaggio.
Fortunatamente, grazie al mio acuto ingegno, escogitai un modo per non dirglielo direttamente, in modo che così non avrebbe capito ciò di cui volevo metterlo al corrente.
In poche parole avrei ubbidito a mia madre e non mi sarei dovuto sorbire le lamentele del babbuino! Avrei preso due colom… no, due fagian … due acquil.. due falc… come cazz… come diamine diceva quel proverbio? Va bhe in somma avete capito… con un piccolo raggiro avrei imbrogliato due persone ( forse imbrogliato è una parola grossa … diciamo che avrei accontentato due persone).
Scommetto che volete sapere qual’era la genialata che avevo nel mio grande e laborioso cervello … la mia idea era quella di … rullo di tamburi …

Raccontargli una favola!

Cos’è questo vociare deluso? Era un’idea eccezionale! Più volte vi ho detto che mio fratello gemello è un bambinetto troppo cresciuto e con troppi peli, che si lascia abbindolare da cose futili come il gelato, le caramelle, o gli insulsi cioccolatini di mio padre … e si sa che i bambini amano le favole …
In più vi svelerò un segreto di cui siamo a conoscenza in pochi, ovvero io, i miei genitori, Riku, il macellaio, il fruttivendolo, Ansem, Axel e bo forse anche altra gente, ma sicuramente non più di cinquanta anime…
Fin da quando io e mio fratello (anche se io molto più precocemente di Sora che credo lo usi ancora) abbiamo smesso di usare i pannolini e abbiamo cominciato a dormire nei lettini singoli delle nostre stanzette, nostra madre e nostro padre ci leggevano una storia prima di andare a dormire. Di solito a me mio padre leggeva i resoconti finanziari (o cose simili) della sua azienda, mentre mia madre leggeva a Sora favole come quelle dei fratelli Grimm.
La sua favola preferita era Alice nel Paese delle Meraviglie e per anni (e tutt’ora) mia madre ha letto quella maledetta storia a mio fratello prima di dargli la buona notte. Gliela legge persino adesso che, a sedici anni suonati, sa leggere abbastanza bene per arrivare almeno alla fine della prima pagina … Quel babbuino ormai la sa a memoria! Anticipa persino le battute prima che mia madre possa leggerle!
Comunque non è questo il segreto. Quello che non dovete dire a nessuno è che se qualcuno non legge quella storia a mio fratello prima di andare a nanna lui … bhe, lui fa la pipì a letto.

All’inizio credevamo che questo disturbo di Sora fosse normale, dato che era un bambino piccolo.
Quando ha cominciato a crescere però ci è cominciato a venire il dubbio che non fosse una cosa del tutto normale e ci siamo convinti che soffrisse di qualche rara malattia che lo faceva essere particolarmente … incontinente. Dopo un po’ di tempo, notammo che i laghetti gialli venivano a crearsi ogni qual volta non gli venisse letta quella stupida storiellina della bambina rintronata, il bruco drogato, il gatto inquietante e la regina migliore amica di Saw.
Comunque, tornando al mio piano, decisi che prima mi levavo questo sassolino dalla scarpa, prima avrei potuto tornare a dedicarmi alle cose importanti … cioè me stesso.
Perciò quella sera stessa, mentre i miei finivano di preparare la loro valigia (fecero così tanto macello nella loro stanza da sembrare il set di un film apocalittico … vasi rotti, vetri scheggiati, ante di armadi sradicati … voi non avete idea … e tutto per delle valigie … non oso pensare a cosa combinerebbero quei due squinternati se dovessero trasferirsi …), io andai in camera di Sora che, dopo aver fatto il bagnetto con la paperella ed essersi preparato per andare a dormire, si era piazzato nella sua posizione da “Favola Time”, con il cuscino leggermente rialzato, le coperte fin sotto il naso e le braccia dietro la nuca …

-Hey Sora, sei emm… sei pronto per la storiella-

Mi intrufolai nella sua stanza con un falso sorriso, ero stanco, confuso e incazz… arrabbiato ma mi sforzai il più possibile per non destare sospetti e nascondere il più possibile la mia mezza idea di… eliminarlo. Lui invece schizzò fuori dalle sue coperte con un sorriso che gli partiva dall’orecchio sinistro, gli faceva tutto il giro della testa e tornava nuovamente al punto da cui era partito, e si sedette a gambe incrociate sopra le coperte con la schiena contro la spalliera del suo letto.

-Che bello Roxy! Me la leggi tu sta sera la mia adorata favoletta?-

Odio quando mi chiamano Roxy! Mi sembra il nome di un trans! Comunque,  nonostante avessi l’irrefrenabile voglia di soffocarlo con il suo stupido cuscino con la federa di Winnie de Pooh, feci buon viso a cattivo gioco e annuii accennando nuovamente il mio falso, e desideroso di omicidio, sorriso.

-Sì, sta sera te la racconto io perché mamma e papà hanno da fare.-
-Ah, ok. Allora aspetta qua che vado a prenderti il libro …-
-No, sta sera non ti leggerò Beatrice nel Villaggio delle Fantasie, ma faremo un nuovo gioco.-
-È Alice nel Paese delle Meraviglie ignorante! E comunque che gioco facciamo?-
-Gertrude, Genoveffa, Beatrice … qualsiasi sia il suo nome, sta sera non ti leggerò quella storia perché ne inventeremo una nuova-
-Ohh… è questo il gioco?-
-Preeeecisamente!-
-SIII! Fantastico! Dai, cominciamo-

-Allora, le regole sono:
1.io racconto
2. tu ascolti senza fiatare, respirare e dare altri segni di vita
3. vietato interrompere.-
-Ok d’accordo, vincerò io senz’altro.-

(Che idiota)

-Allora c’era una volta un principe ranocchio che …-
-Roxy…-

UNO

-Uff… Sora cosa avevamo detto? Una delle regole del gioco è “non interrompere Roxas”.-
-Scusa fratellone ma il principe potrebbe essere un toporagno?-
-Che? E per quale motivo?.-
-Il toporagno è il mio animale preferito e poi il suo nome scientifico è Sorex araneus …-
-E quindi?.-
-Sorex è molto simile a Sora! Quei graziosi animaletti si chiamano quasi come me!-
-D’accordo come vuoi, il principe sarà un ranocchio che verrà trasformato in un toporagno che si chiamerà Sorex come la sua specie va bene?.-
-Si fratellone! Che bello! Prometto che non interromperò più!-
-D’accordo allora ricominciamo da capo.
C’era una volta un principe ranocchio di nome Sorex, che era stato trasformato in un toporagno, che un gior…-
-Da chi?.-

DUE

-Cosa c’è adesso Sora?- stavo cominciando a innervosirmi ma mi tenni il più calmo possibile … non immaginate che sforzo immane
-Chi ha trasformato il principe in un toporagno?.-
-Ma che vuoi che ne .. uff, vediamo … è stata una strega ok?-
-Nah… troppo banale …-
-E sentiamo vossignoria, chi richiede il vostro bisogno di originalità?!-
-Vediamo … una mosca!-
-Una MOSCA?!- (calmati Rox, respira, inspira, respira, inspira…)
-Sì, una mosca. Di solito i ranocchi mangiano le mosche, e questa mosca per non essere mangiata lo trasforma in un toporagno che invece non le mangia.-

Questo babbuino mi stava spossando … e poi, volete saperla una cosa? Qualche giorno dopo feci delle ricerche su internet e scoprii che in realtà anche i panteganragni… i topogatti… i miciobaubausquick… oh insomma, anche quelle bestiacce mammifere che piacevano a Sora mangiavano gli insetti! Era troppo chiedere a Sora di dare un’informazione scientifica corretta… è inutile, il genio incompreso (ma molto incompreso) della biologia di famiglia sono solo io con il mio fantastico 3.

-D’accordo, vada per la mosca.
C’era una volta un ranocchio di nome Sorex, che mangiava troppe mosche e perciò un giorno una di queste lo trasformò in un toporagno per vendetta … va bene così Sora?-
-Sì, perfetto … ora sta zitto e racconta-

Ma guarda tu! Ora era lui a dirmi di stare zitto!

-Un giorno Sorex stava facendo la passeggiata nel giardino del suo castello e sua madre lo chiamò per dirgli …-
-La madre può essere un capriolo?-

TRE

-Un capriolo? Vuoi sconvolgere la biologia conosciuta e sconosciuta? Io avrò anche un tre meno meno meno, ma come può un ranocchio/toporagno, essere figlio di un capriolo!?-
-Nel mio mondo si può …-
-Accidenti Sora, mi lasci finire questa cazzo di storia!-
-Ok fratellino, non ti scaldare che ti si alza la pressione e cominci a sanguinare dalle orecchie-
-RAZZA DI INSULSO BABBUINO, SE TU NON MI INTERROMPESSI OGNI TRE SECONDI LA AVREI GIA’ FINITA QUESTA MALEDETTA STORIA.-
-Va bene … sto zitto.-
-Oh! Finalmente… emm emm… come stavo dicendo, la madre capriolo richiamò suo figlio per parlargli
“figliolo ora la mamma deve andare a fare la spesa… mi raccomando fa il bravo”. Sorex era molto affezionato alla madre e non voleva lasciarla andare via da sola.
“No mamma non lasciarmi da solo ti prego!” “Mi spiace figliolo ma devo andare per forza … non ci metterò tanto, tornerò fra venti o trenta minuti”. Ma Sorex non era mai stato lontano dalla madre per così tanto tempo, perciò quando andò via salutandolo, lui era tanto triste…-

Non ci crederete ma … mio fratello scoppiò a piangere.

-Roxy, questa storia è davvero trsoistsoe e fsoantsoastsoicsoa …-
-Ma .. ma come parli? Trsoistsoe? Ma che vuol dire?-
-È Sorese, significa triste …-
-Sorese? Ma che caz.. ma che cavolo dici?-
-Sorese è la lingua che ho inventato io … non è difficile da imparare non ci sono molte regole, la può imparare anche uno stupido …-
-Ah, ora capisco…-
-Cosa?-
-No, niente … dicevi del .. come hai detto che si chiama la tua lingua …STUPIDESE?-
-SORESE! Basta aggiungere una S e una O davanti ogni vocale delle parole, per esempio CASA diventa CSOASSOA, oppure CANE diventa CSOANSOE … io e Riku usiamo questa lingua per i nostri messaggi segreti a scuola quando …-
-No, ti prego… non andare nel dettaglio, ho capito cosa intendi.-
-Invece credo di no, noi usiamo questa lingua per …-
-I vostri messaggi sconci forse?-
-No, per la lista della spesa!-

Era troppo aspettarsi una idea così furba da un babbuino come lui. Che credete, che scherzasse? All’inizio credevo di sì ma poi mi fece vedere alcuni dei loro biglietti che erano effettivamente liste della spesa per esempio… (vi metterò tra parentesi le necessarie traduzioni nella nostra lingua)

-Soun lsoiTrsoo dsoI  lsoattsoe (che nella nostra lingua è un litro di latte)

-soinSoalsoatsoa (insalata)

-bsoisCsoOttsoi (biscotti)

-PsoansoE (pane)

-cRsoemasoE ssoolsoarsoI (creme solari? Cosa doveva farci con della creme solari ad aprile? Bhe effettivamente Riku era leggermente tendente al cadaverico ma… Meglio non indagare)

-QsoUsoaglsoIsoa (quaglia … forse aveva gente a cena)

-psoEstSoo (pesto … magari gente di Genova)

-tsoUBsoo dsoI TsoonnsoO (tubo di tonno? Da quando i tonni si infilano nei tubi? Qui urge una protesta da parte della FAIT Fondazione Anti Intubazione Tonni … ehy non guardatemi come se fossi pazzo … al giorno d’oggi esistono fondazioni per ogni cosa, persino alcune che proteggono i vari tipi di fili d’erba… mica sono tutti uguali, alcuni sono lunghi e sottili, altri corti e spessi altri … ok, avete ragione, non vene frega un caz… niente)

Hey, aspettate un attimo.
Preso dai miei pensieri non mi ero accorto di una cosa …
Cari i miei lettori, avete notato che ci sono alcune lettere evidenziate?
Quando me ne accorsi provai ad unirle come si fa quando si deve trovare la risposta misteriosa dei cruciverba… non indovinerete mai cosa ne uscì fuori…

…Ti scoperei qui e subito…

Che razza di gentaglia sono mai questi due? Allora quelle non erano vere liste della spesa, ma strani messaggini in codice per comunicare le loro cosacce a distanza senza che nessuno potesse capire … che ingegno … ammetto che non era un’idea propriamente malvagia, anche se avrebbero potuto evidenziare le lettere di parole anche nella lingua normale, ma si vede che tutte quelle S e quelle O, servivano a confondere ogni lettore esterno a loro due …

-Sora, ma queste lettere evidenziate … allora non è una lista della spesa ma avevo ragione io!- 
-Di che parli Roxy?-

Il babbuino  mi prese il bigliettino dalle mani e cominciò ad osservalo intensamente, quasi come se stesse cercando di vedergli attraverso con una qualche magica vista laser … poi gli comparve un sorrisetto idiota su quel brutto muso e cominciò a saltare dappertutto come un grillo impazzito.

-Ma come è romantico il mio Riku … quanto è dolce, vorrei averlo qui e strapazzarlo di coccole coccolose.-

Sembrava una ragazzina alle prese con il suo fidanzatino … che ridicolo … in più quel “vorrei scoparti qui e subito” non mi sembra propriamente un’espressione romantica. Ma quello che mi stupiva di più è che Sora non si era accorto del secondo fine della lista della spesa… sapevo che era un’idea troppo ingegnosa quella di camuffare i mesaggini sconci, per essere stata partorita dal micro/inesistente cervello di mio fratello.
Per mezz’ora saltò a destra e manca con quel maledettissimo foglietto tra le mani e io cominciai ad innervosirmi sempre di più … mi incazzai così tanto per tutta quella stupidità che mi circondava che mi cominciò ad uscire schiuma dalla bocca … (no, state tranquilli, non avevo le convulsioni, ma quel cretino di mio fratello mi aveva offerto una caramella alla fragola che in realtà era una saponetta che aveva comprato durante la sua ultima gita in Francia).

QUATRO

Sbottai come non avevo mai fatto… (alla fine quello della favola non si rivelò un pian poi così geniale.)

-Brutto babbuino coglione datti una calmata! Domani mattina quei due idioti, malati, schizzati (e tante altre cose che pensai e non dissi perché … bhe potevano sentirmi…) dei nostri genitori partiranno per la Luna e non li vedrai per chissà quanti mesi! Come la mettiamo adesso eh? Hai ancora voglia di fare il babbuino salterino con la fissa dei toporagni e completamente ignorante e sprezzate nei confronti della biologia?-

Fu la frase più lunga che io dissi in tutta la mia vita, o almeno fino a quel momento …
Sora si stupì, un po’ per tutti gli insulti contenuti in un’unica frase, un po’ per il contenuto della frase all’infuori degli insulti e soprattutto per la lunghezza della frase stessa …
Poi, ripresosi dallo stupore con gli occhi ancora sgranati e la bocca socchiusa alla “entrate mosche”, si sedette sul pavimento a gambe incrociate e l’espressione di sorpresa fu sostituita da una di tristezza infinita … la sua bocca si curvò in giù e i suoi occhi si riempirono di lacrimoni che presto avrebbero allagato, non solo il suo viso, ma l’intera casa e le sue imminenti urla avrebbero provocato un terremoto peggiore di quelli del Giappone… una catastrofe insomma.
Quando mi resi conto di ciò che avevo detto e ciò che avevo provocato (ovvero la prossima fine del mondo) mi misi una mano sulla bocca, anzi, mi schiaffai una mano sulla bocca e mi avvicinai a lui prima che cominciasse a piangere e urlare.
Mi sedetti davanti a lui e feci una cosa che mai e sottolineo MAI, avrei MAI pensato di fare e una cosa che MAI rifarò finché campo … lo abbracciai.
Con mia sorpresa Sora ricambiò l’abbraccio e scoppiò a piangere (senza urlare grazie al cielo) stringendosi forte a me e bagnandomi completamente la maglietta all’altezza delle spalle.

Rimanemmo così per circa dieci minuti. Lui singhiozzava, io sospiravo, lui mi stringeva sempre di più, io gli accarezzavo i capelli, lui si soffiava il naso con la mia maglietta, io desideravo più che mai di eliminarlo dalla faccia della Terra.
Quando finalmente si calmò mi chiese delle spiegazioni.

-Rroxas cche vvvuol dirre cccche mammmmmama e pppapà pppartoonoo perr ssseii mememesi?-

Balbettava perché era ancora in preda ai singhiozzi … fortunatamente sono abituato ai suoi modi strambi di parlare perciò riuscii a capire ciò che diceva.

-Purtroppo l’azienda di famiglia sta avendo dei problemi e mamma e papà vanno a farvi pubblicità partendo per Luna con uno shuttle della NASA … sai quanto successo avranno il prodotti Khinder dopo questa campagna?.-
-Ggià, gllli allieni ammmano il ccioccolatto…-

Sora per la prima volta fece una battuta sensata e scoppiammo a ridere entrambi scambiandoci un ultimo abbraccio di comprensione reciproca.

-Stai tranquillo Sora, mi occuperò io di te … e poi c’è Riku.-

Gli dissi alzandomi in piedi e facendogli l’occhiolino. Poi gli porsi la mia mano per aiutarlo ad alzarsi e lui si aggrappò saldamente a me e si tirò su.

-Sai Roxas, a volte sei proprio un bravo fratello.-

Sapete, non mi aspettavo che Sora dicesse una cosa simile e poi, se c’è una qualità che non possiamo fare a meno di attribuirgli è proprio quella di essere sincero e di dire sempre quello che pensa (anche se ciò spesso comporta non pochi problemi), perciò se lo diceva lo pensava davvero e questo mi faceva piacere.

-Ora però vai a dormire, domani mattina dobbiamo andare con mamma e papà per salutarli, ma almeno salteremo la scuola.-
-Emm, perché non finisci di raccontarmi la storia? Non ho molto sonno…-

Che? No, basta, il momento fratello dell’anno era finito avevo un sonno bestia ed erano le 3:45 della mattina … era stata una giornata mooolto lunga e mooolto stressate perciò lo mandai gentilmente a quel paese e me ne andai nella mia camera. Sora dal canto suo non ci rimase minimamente male. Anzi sorrise e gli sentii dire “il solito Roxas”.
Anche io sorrisi e me ne andai a letto stanco più che mai.
Quando mi misi a letto feci il resoconto della mia giornata che era stata alquanto “produttiva”.
Ero stato torturato da Axel solo dodici volte contro le ventitre di tutti i giorni.
Avevamo rivisto Demix e anche se si era bevuto il cervello, almeno non piangeva più e aveva smesso di mangiare il gelato al puffo.
Avevo risposto per la prima volta a mia madre
Avevo scoperto di saper inventare favole bellissime.
Avevo imparato il Sorese e un modo per mandare bigliettini indecifrabili segreti…
E avevo scoperto che almeno un po’ voglio b… bbbe.. bben (abbiate pazienza è un po’ difficile per uno come me ammettere certe cose) ….voglio bene a mio fratello.
Ma quella sera non sapevo ancora che il giorno seguente sarebbe stato anche peggio di quello precedente.

 

NdA

Salve a tutti!
Chiedo perdono per il terribile ritardo con cui presento T.T
Ho avuto molti problemi negli ultimi tempi, compreso il traumatico ritorno a scuola.
Comunque ora sono tornata e ho rispolverato e riportato alla luce questa storia che ormai era sommersa da una quantità industriale di polvere … i personaggi avrebbero potuto giocare a palle di neve (o meglio di polvere) per tutto il tempo che è passato dall’ultimo aggiornamento.
Ho deciso che proverò ad essere più puntuale cercando, tra un problema e l’altro, di aggiornare almeno una volta al mese.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia divertito almeno un po’
:).
Nel prossimo vorrei che venisse fuori un po’ di dolcezza anche per il nostro piccolo Roxy… non è giusto che tutto il romanticismo sia esclusivamente riservato per Sora u.u… vedremo cosa succederà :3.
Saluti e a presto
:).

_KHProminence_

  
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