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Autore: RakyKiki    25/10/2012    4 recensioni
[Sterek]
Dal prologo.
"Stiles Stilinski era sempre stato un ragazzo particolarmente loquace, sin da quando era piccolo aveva avuto il vizio di parlare a raffica e quando qualcosa non andava lo si capiva subito, poichè la parlantina veniva sostituita da un silenzio di tomba. Quel giorno sapeva che qualcosa non andava, si era svegliato insolitamente prima del solito e con una senzasione di un peso che lo opprimeva. Aveva passato tutto il giorno sull'orlo di una crisi di panico e sperava vivamente che nella missione di quella sera non succedesse nulla di brutto."
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo4

Capitolo 4.

Era ormai pomeriggio inoltrato e le ragazze del branco, esclusa Allison, erano andate a casa dell’Alpha per prendersi cura del piccolo Stiles mentre il lupo sarebbe andato alla riunione del branco.

“Ma avete visto quanto sono teneri? Se mi avessero detto qualche giorno fa che una cosa del genere sarebbe potuta accadere non ci avrei mai creduto!” disse Lydia osservando Derek che dormiva con Stiles ancora aggrappato al suo braccio. La ragazza non fece in tempo a finire di parlare che la bionda scattò una foto a quel quadretto così dolce, e l'Alpha si svegliò ringhiando.

“Vedi di far sparire quella foto, o al prossimo allenamento rimpiangerai di averla scattata.” Disse sedendosi sul letto e sistemando meglio Stiles sotto le coperte. Si sorprese dell’ormai estrema naturalezza con cui si occupava del bambino.

“Non preoccuparti lupone, il mondo non saprà mai che persino tu sei un po’ umano dopotutto. Ma se permetti” disse Lydia prendendo il telefono di Erica ed inviandosi la foto “questa io la voglio tenere, e non puoi nemmeno obbligarmi a cancellarla, non faccio parte del tuo branco.” Concluse la rossa assumendo un’espressione soddisfatta.

“Ora però,” si intromise Erica “Noi ci occupiamo di Stiles, mentre tu vai alla riunione. Vieni qui piccolino, è ora di svegliarsi.” Disse poi la bionda prendendo in braccio il bambino che si guardava intorno disorientato. Non gli piaceva venire sballottato così, e poi anche lui voleva andare alla riunione del branco. Ma soprattutto non voleva che Derek andasse via senza di lui. Era un pensiero che non riusciva a spiegarsi, ma era talmente forte dentro di lui che si ritrovò a piangere e a sporgersi verso l’Alpha che istintivamente si avvicinò alla sua beta per prenderlo tra le braccia.

“Non sembri piacergli molto Erica.” Commentò sarcastico, per poi avviarsi verso la cucina a preparare la pappina per il bambino.

Una volta che Stiles ebbe mangiato si andò a fare una doccia e si preparò per uscire.

Quando tornò in salotto trovò le due ragazze intente a decidere cosa avrebbe dovuto indossare Stiles mentre il diretto interessato stava seduto sul divano con un’espressione quasi rassegnata. Quando vide che il lupo stava uscendo il bambino iniziò a lamentarsi ed alzò le manine verso Derek, il quale si voltò e sorridendogli (incredibile ma vero!) gli disse:
“Non preoccuparti, tornerò prima di quanto credi. Non ti sbarazzerai così facilmente di me, umano.” Dopodichè uscì, lasciando le due ragazze senza parole e Stiles allibito: Derek Hale, Derek-sono-un-duro-nonché-l’Alpha-del-branco Hale, Mister Broncio Perenne Hale gli aveva appena sorriso?

Appena realizzò quel concetto rise, perché si sentiva esplodere dalla felicità. Ora la serata si prospettava molto meno noiosa.

Per circa un’oretta le due ragazze si divertirono a vestirlo in modi diversi. Quando ebbero finito le possibili combinazioni delle tutine decisero di vedere un film e Stiles dovette subirsi “Crazy, stupid, love” più tutti i commenti delle due ragazze.

Era ormai mezzanotte passata e Derek non accennava a tornare e sebbene fosse stanco morto Stiles tentava con tutte le sue forze di restare sveglio. Purtroppo però il suo corpicino reclamava riposo, per cui cedette presto e si addormentò sul divano.

Venne svegliato da delle braccia che lo sollevavano e lo posavano sul letto, per poi rimboccargli le coperte. Doveva essere sicuramente Derek, perché poco dopo sentì che qualcuno si sdraiava al suo fianco ed istintivamente si girò verso quella persona e si aggrappò al suo braccio, poco prima di crollare addormentato del tutto.

 

 

I giorni passarono così, tra pannolini, pappette e passeggiate al parco.

Ormai Derek non si stupiva più della facilità con cui entrava in contatto con il piccolo Stiles, ed il bambino sembrava volersi addormentare a tutti i costi con qualche parte del corpo a contatto con il licantropo, come se ciò lo facesse sentire più al sicuro.

Esattamente una settimana dopo la trasformazione di Stiles il branco di Alpha si fece nuovamente vivo, o per meglio dire il capo del branco, il quale si presentò davanti alla porta di casa di Derek.

“Buonasera cugino, come te la passi?” disse entrando tranquillamente come se fosse casa sua. Derek gli ringhiò contro ed istintivamente si mise tra il lupo e la porta della camera da letto dove il piccolo Stiles stava riposando.

“Allora, piaciuto il piccolo regalo che ti ho fatto? Dopotutto sei sempre stato bravo con i bambini, ti sono sempre piaciuti. Anche se quel ragazzo, Stiles, non è che ti stesse poi così simpatico, o mi sbaglio?” chiese Max sedendosi sul divano.

“Cosa sei venuto a fare qui?” gli chiese Derek, rimanendo dov’era.

“Sono passato a trovarti cuginetto, e a riproporti la mia offerta: unisciti a noi, anche zio Peter può ovviamente, fa parte della famiglia e troveremo il modo di farlo diventare un Alpha.”

“Come ti ho già detto più volte: no grazie. Mi tengo il mio branco, per quanto sgangherato, disorganizzato e infantile possa essere. Sono loro la mia famiglia ora.” Disse Derek tutto d’un fiato, stupendosi delle proprie parole.

“Come vuoi, contento tu.” Rispose il cugino alzandosi dal divano e avvicinandosi a Derek.

“Cosa nascondi oltre quella porta, cugino?” chiese provando a superare Derek, il quale ringhiò talmente forte da far tremare i vetri delle finestre.

Sentendo quel suono Stiles si svegliò spaventato ed iniziò a piangere.

“Oh, capisco. Hai paura che faccia del male al piccolo Stiles? Credimi, non è affatto nei miei piani, non sono il cattivo.” Rispose sorridendo freddamente.

“Voglio solo vedere l’effetto delle frecce, vedere come hanno funzionato.” Aggiunse Max provando nuovamente a superare il cugino, il quale ringhiò un’altra volta.

“Se fossi in te gli starei lontano Maxie, Derek diventa piuttosto nervoso quando si tratta di Stiles.” Disse Peter, sbucando dal nulla.

“Zio, che piacere vederti!” disse Max abracciandolo.

“Ma che bello, una riunione di famiglia! Ti fermi a cena vero?” chiese Peter, il quale si affrettò ad aggiungere, sentendo il ringhio proveniente da Derek:
“Oh andiamo! Stavo scherzando Derek! Max avrà sicuramente altro da fare, giusto?”

“Esattamente zio, anzi sarà meglio che vada. E’ stato un piacere rivederti cugino, e mi spiace che tu abbia rifiutato l’offerta. Salutami il piccolo Stiles, e digli che prima o poi mi ringrazierà per quest’opportunità che gli ho dato. Zio, se vuoi per te l’offerta è sempre valida.” Disse Max rivolgendosi poi a Peter.

“Ti ringrazio Maxie, ma sto bene qui grazie.” Rispose il lupo abbracciando il nipote.

“Come preferisci. Se doveste avere bisogno d’aiuto chiamatemi, non consideratemi un nemico solo perché ci tenevo ad avere la famiglia unita, non sono io il cattivo.” Rispose l’Alpha, dopodichè se ne andò.

“Allora Derek, facciamo smettere di piangere Stiles o il poverino deve rimanere senza voce?” disse Peter rivolgendosi al nipote che parve realizzare solo in quel momento che il piccolo umano stava ancora piangendo. Si precipitò nella stanza e lo prese in braccio, iniziandolo a cullare.

“Oh ma è tenerissimo! E’ più bello di quanto non lo sia normalmente!” esclamò Peter accarezzando la testolina del bambino, motivo per cui ricevette un’occhiataccia dall’Alpha.

“Che c’è?” chiese, dopodichè andò in camera sua a disfare i bagagli.

 

Il giorno seguente il branco di Alpha lasciò la città ed il branco ne fu più che felice: finalmente avrebbero potuto riposarsi un po’.

Quella stessa mattina Derek stava mettendo un po’ a posto il casino combinato da Stiles con la colazione, quando la sua attenzione venne attirata proprio dal bambino che stava ripetendo il suo nome, ancora un po’ incorretto.

 “Deek, Deek, Deek!” continuava a ripetere sorridendo.

Il lupo sorrise e mentre portava a lavare gli asciugamani della cucina fece una carezza sulla testa al bambino.

Dopotutto gli sarebbe mancato tutto questo, ma ovviamente non lo avrebbe mai ammesso con nessuno.

La giornata la passarono con il resto del branco al parco, tra risate, scherzi e battute.

Purtroppo però non tutti erano felici, difatti sia Stiles che Derek erano malinconici: il secondo non ne capiva il motivo, o meglio non voleva ammetterlo, mentre il primo lo sapeva fin troppo bene: ormai i suoi giorni da neonato stavano finendo, e presto sarebbe tornato alla sua vita di tutti i giorni fatta di bugie al padre, compiti a sorpresa e minacce di morte da parte di Derek e probabilmente l’ultima parte era quella che Stiles voleva evitare più di tutte. Non voleva che il lupo tornasse ad essere il solito scontroso, musone rompiscatole, voleva che rimanesse il Derek che aveva imparato a conoscere in quei giorni: il Derek allegro e persino solare, premuroso e gentile.

Sperava davvero che quei giorni trascorsi con lui non fossero stati giorni sprecati, sperava che potessero essere le basi per una buona amicizia.

“O magari qualcosa di più.” Si ritrovò a pensare Stiles tutto d’un tratto.

Si, magari sarebbe stato solo l’inizio di qualcosa di più.

 

 

NdA: eccomi qui!
Siamo ormai  giunti al penultimo capitolo!

Eh già, ormai il piccolo Stiles sta per tornare ragazzo, e magari le cose cambieranno, o magari non cambieranno affatto, chi lo sa!
Volevo ringraziare tutte le persone che seguono la storia, coloro che la recensiscono, che la leggono e basta; quelli che l’hanno inserita tra le preferite, le ricordate o le seguite.

Grazie davvero  :)

Un bacio e al prossimo capitolo!

Kiki.

 

   
 
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