Capitolo 4.
Era ormai
pomeriggio inoltrato e le ragazze del
branco, esclusa Allison, erano andate a casa dell’Alpha per
prendersi cura del
piccolo Stiles mentre il lupo sarebbe andato alla riunione del branco.
“Ma
avete visto quanto sono teneri? Se mi avessero
detto qualche giorno fa che una cosa del genere sarebbe potuta accadere
non ci
avrei mai creduto!” disse Lydia osservando Derek che dormiva
con Stiles ancora
aggrappato al suo braccio. La ragazza non fece in tempo a finire di
parlare che
la bionda scattò una foto a quel quadretto così
dolce, e l'Alpha si svegliò
ringhiando.
“Vedi
di far sparire quella foto, o al prossimo
allenamento rimpiangerai di averla scattata.” Disse sedendosi
sul letto e
sistemando meglio Stiles sotto le coperte. Si sorprese
dell’ormai estrema
naturalezza con cui si occupava del bambino.
“Non
preoccuparti lupone, il mondo non saprà mai che
persino tu sei un po’ umano dopotutto. Ma se
permetti” disse Lydia prendendo il
telefono di Erica ed inviandosi la foto “questa io la voglio
tenere, e non puoi
nemmeno obbligarmi a cancellarla, non faccio parte del tuo
branco.” Concluse la
rossa assumendo un’espressione soddisfatta.
“Ora
però,” si intromise Erica “Noi ci
occupiamo di
Stiles, mentre tu vai alla riunione. Vieni qui piccolino, è
ora di svegliarsi.”
Disse poi la bionda prendendo in braccio il bambino che si guardava
intorno
disorientato. Non gli piaceva venire sballottato così, e poi
anche lui voleva
andare alla riunione del branco. Ma soprattutto non voleva che Derek
andasse
via senza di lui. Era un pensiero che non riusciva a spiegarsi, ma era
talmente
forte dentro di lui che si ritrovò a piangere e a sporgersi
verso l’Alpha che
istintivamente si avvicinò alla sua beta per prenderlo tra
le braccia.
“Non
sembri piacergli molto Erica.” Commentò
sarcastico,
per poi avviarsi verso la cucina a preparare la pappina per il bambino.
Una volta che
Stiles ebbe mangiato si andò a fare
una doccia e si preparò per uscire.
Quando
tornò in salotto trovò le due ragazze intente
a decidere cosa avrebbe dovuto indossare Stiles mentre il diretto
interessato
stava seduto sul divano con un’espressione quasi rassegnata.
Quando vide che il
lupo stava uscendo il bambino iniziò a lamentarsi ed
alzò le manine verso
Derek, il quale si voltò e sorridendogli (incredibile ma
vero!) gli disse:
“Non preoccuparti, tornerò prima di quanto credi.
Non ti sbarazzerai così
facilmente di me, umano.” Dopodichè
uscì, lasciando le due ragazze senza parole
e Stiles allibito: Derek Hale,
Derek-sono-un-duro-nonché-l’Alpha-del-branco
Hale, Mister Broncio Perenne Hale gli aveva appena sorriso?
Appena
realizzò quel concetto rise, perché si
sentiva esplodere dalla felicità. Ora la serata si
prospettava molto meno
noiosa.
Per circa
un’oretta le due ragazze si divertirono a vestirlo
in modi diversi. Quando ebbero finito le possibili combinazioni delle
tutine
decisero di vedere un film e Stiles dovette subirsi “Crazy,
stupid, love” più
tutti i commenti delle due ragazze.
Era ormai
mezzanotte passata e Derek non accennava a
tornare e sebbene fosse stanco morto Stiles tentava con tutte le sue
forze di
restare sveglio. Purtroppo però il suo corpicino reclamava
riposo, per cui
cedette presto e si addormentò sul divano.
Venne svegliato
da delle braccia che lo sollevavano
e lo posavano sul letto, per poi rimboccargli le coperte. Doveva essere
sicuramente Derek, perché poco dopo sentì che
qualcuno si sdraiava al suo fianco
ed istintivamente si girò verso quella persona e si
aggrappò al suo braccio,
poco prima di crollare addormentato del tutto.
I giorni
passarono così, tra pannolini, pappette e
passeggiate al parco.
Ormai Derek non
si stupiva più della facilità con
cui entrava in contatto con il piccolo Stiles, ed il bambino sembrava
volersi
addormentare a tutti i costi con qualche parte del corpo a contatto con
il
licantropo, come se ciò lo facesse sentire più al
sicuro.
Esattamente una
settimana dopo la trasformazione di
Stiles il branco di Alpha si fece nuovamente vivo, o per meglio dire il
capo
del branco, il quale si presentò davanti alla porta di casa
di Derek.
“Buonasera
cugino, come te la passi?” disse entrando
tranquillamente come se fosse casa sua. Derek gli ringhiò
contro ed
istintivamente si mise tra il lupo e la porta della camera da letto
dove il
piccolo Stiles stava riposando.
“Allora,
piaciuto il piccolo regalo che ti ho fatto?
Dopotutto sei sempre stato bravo con i bambini, ti sono sempre
piaciuti. Anche
se quel ragazzo, Stiles, non è che ti stesse poi
così simpatico, o mi sbaglio?”
chiese Max sedendosi sul divano.
“Cosa
sei venuto a fare qui?” gli chiese Derek,
rimanendo dov’era.
“Sono
passato a trovarti cuginetto, e a riproporti
la mia offerta: unisciti a noi, anche zio Peter può
ovviamente, fa parte della
famiglia e troveremo il modo di farlo diventare un Alpha.”
“Come
ti ho già detto più volte: no grazie. Mi tengo
il mio branco, per quanto sgangherato, disorganizzato e infantile possa
essere.
Sono loro la mia famiglia ora.” Disse Derek tutto
d’un fiato, stupendosi delle
proprie parole.
“Come
vuoi, contento tu.” Rispose il cugino
alzandosi dal divano e avvicinandosi a Derek.
“Cosa
nascondi oltre quella porta, cugino?” chiese
provando a superare Derek, il quale ringhiò talmente forte
da far tremare i
vetri delle finestre.
Sentendo quel
suono Stiles si svegliò spaventato ed
iniziò a piangere.
“Oh,
capisco. Hai paura che faccia del male al
piccolo Stiles? Credimi, non è affatto nei miei piani, non
sono il cattivo.” Rispose
sorridendo freddamente.
“Voglio
solo vedere l’effetto delle frecce, vedere
come hanno funzionato.” Aggiunse Max provando nuovamente a
superare il cugino,
il quale ringhiò un’altra volta.
“Se
fossi in te gli starei lontano Maxie, Derek
diventa piuttosto nervoso quando si tratta di Stiles.” Disse
Peter, sbucando
dal nulla.
“Zio,
che piacere vederti!” disse Max abracciandolo.
“Ma
che bello, una riunione di famiglia! Ti fermi a
cena vero?” chiese Peter, il quale si affrettò ad
aggiungere, sentendo il
ringhio proveniente da Derek:
“Oh andiamo! Stavo scherzando Derek! Max avrà
sicuramente altro da fare,
giusto?”
“Esattamente
zio, anzi sarà meglio che vada. E’
stato un piacere rivederti cugino, e mi spiace che tu abbia rifiutato
l’offerta.
Salutami il piccolo Stiles, e digli che prima o poi mi
ringrazierà per quest’opportunità
che gli ho dato. Zio, se vuoi per te l’offerta è
sempre valida.” Disse Max
rivolgendosi poi a Peter.
“Ti
ringrazio Maxie, ma sto bene qui grazie.” Rispose
il lupo abbracciando il nipote.
“Come
preferisci. Se doveste avere bisogno d’aiuto
chiamatemi, non consideratemi un nemico solo perché ci
tenevo ad avere la
famiglia unita, non sono io il cattivo.” Rispose
l’Alpha, dopodichè se ne andò.
“Allora
Derek, facciamo smettere di piangere Stiles
o il poverino deve rimanere senza voce?” disse Peter
rivolgendosi al nipote che
parve realizzare solo in quel momento che il piccolo umano stava ancora
piangendo. Si precipitò nella stanza e lo prese in braccio,
iniziandolo a
cullare.
“Oh ma
è tenerissimo! E’ più bello di quanto
non lo
sia normalmente!” esclamò Peter accarezzando la
testolina del bambino, motivo
per cui ricevette un’occhiataccia dall’Alpha.
“Che
c’è?” chiese, dopodichè
andò in camera sua a
disfare i bagagli.
Il giorno
seguente il branco di Alpha lasciò la
città ed il branco ne fu più che felice:
finalmente avrebbero potuto riposarsi
un po’.
Quella stessa
mattina Derek stava mettendo un po’ a
posto il casino combinato da Stiles con la colazione, quando la sua
attenzione
venne attirata proprio dal bambino che stava ripetendo il suo nome,
ancora un
po’ incorretto.
“Deek,
Deek,
Deek!” continuava a ripetere sorridendo.
Il lupo sorrise
e mentre portava a lavare gli
asciugamani della cucina fece una carezza sulla testa al bambino.
Dopotutto gli
sarebbe mancato tutto questo, ma
ovviamente non lo avrebbe mai ammesso con nessuno.
La giornata la
passarono con il resto del branco al
parco, tra risate, scherzi e battute.
Purtroppo
però non tutti erano felici, difatti sia
Stiles che Derek erano malinconici: il secondo non ne capiva il motivo,
o meglio
non voleva ammetterlo, mentre il primo lo sapeva fin troppo bene: ormai
i suoi
giorni da neonato stavano finendo, e presto sarebbe tornato alla sua
vita di
tutti i giorni fatta di bugie al padre, compiti a sorpresa e minacce di
morte
da parte di Derek e probabilmente l’ultima parte era quella
che Stiles voleva
evitare più di tutte. Non voleva che il lupo tornasse ad
essere il solito
scontroso, musone rompiscatole, voleva che rimanesse il Derek che aveva
imparato a conoscere in quei giorni: il Derek allegro e persino solare,
premuroso e gentile.
Sperava davvero
che quei giorni trascorsi con lui
non fossero stati giorni sprecati, sperava che potessero essere le basi
per una
buona amicizia.
“O
magari qualcosa di più.” Si ritrovò a
pensare
Stiles tutto d’un tratto.
Si, magari
sarebbe stato solo l’inizio di qualcosa
di più.
NdA: eccomi qui!
Siamo ormai giunti
al penultimo
capitolo!
Eh
già, ormai il piccolo Stiles sta per tornare
ragazzo, e magari le cose cambieranno, o magari non cambieranno
affatto, chi lo
sa!
Volevo ringraziare tutte le persone che seguono la storia, coloro che
la
recensiscono, che la leggono e basta; quelli che l’hanno
inserita tra le
preferite, le ricordate o le seguite.
Grazie davvero :)
Un bacio e al
prossimo capitolo!
Kiki.