A quanto pare si sente molto a suo agio, dato che si siede sul divano e con molta nonchalance mi chiede del té.
Un secondo, ce ne sarà ancora qualche bustina in casa, dopo tutto questo tempo?
Vado in cucina e mi metto a cercarle, con ottimi risultati! La mamma aveva un grosso contenitore con dentro té e tisane di tutti i tipi.
Mentre sorseggiamo lentamente da due enormi ciotole la bevanda calda, iniziamo a parlare di tutto, senza alcun accenno al mio tentato suicidio. Bene, mi sento a mio agio. Sharon è molto loquace, simpatica e intelligente, mi parla della sua Vita, come se fossimo due vecchie amiche che non si vedono da tanto. I suoi discorsi sono così piacevoli che il tempo passa velocemente, e, a mezzanotte e mezza, mi dice: "Adesso devo andare, ti va di venire da me, domani?" Certo che mi va, ovvio! Mi faccio dare il suo indirizzo e il suo numero di cellulare: l'appuntamento è fissato alle quattro del giorno dopo.
IL GIORNO DOPO.
Sono davanti l'appartamento di Sharon, che è molto ordinario. Suono il campanello, ma ad aprirmi non è la graziosa ragazza con i capelli ricci e le lentiggini come mi aspettavo, bensì uno splendido ragazzo a me sconosciuto, dagli occhi verdi, i capelli neri in disordine e l'aria annoiata. La cosa che mi.. ehm.. 'sconvolge' è che.. è in boxer!
"Che vuoi?"
"Ehm, salve.. sono un'amica di Sharon, è in casa? O forse, ehm.. disturbo? Ho.. umm.. interrotto qualcosa?"
"Sono il fratello. Non il ragazzo. Mia sorella tornerà tra pochi minuti. Entra."
"Ehm, ok."
Si sposta per farmi passare, e io resto imbarazzata sul portone.
"Allora? Entra, chiudi la porta e siediti dove ti pare, no?"
Magari! Il divano, le sedie e una piccola poltrona sono tutti occupati da cartoni di pizza e bottiglie di birra, è un disastro! Comunque, chiudo la porta ed entro. Sono molto imbarazzata, davvero molto, molto imbarazzata.
"E così tu sei un'amica di Sharon?"
"Ehm, sì."
"Perché?"
Ah. Ah. Ah. Ma che simpatico.
"Così."
"Ok. Birra?"
"No."
"Non dirmi che sei la classica suora sfigatella che non tocca un goccio d'alcool neanche sotto tortura!"
"Ma come ti permetti? Che vuoi? Chi ti conosce? Maleducato!"
"Peccato, sembravi interessante..."
Mi si avvicina, ha l'alito che sa di birra, o forse di grappa.
"TOM CHE CAZZO FAI?!"
Sharon. Alleluia. Al momento giusto, grazie a Dio! Vorrei abbracciarla ma sono troppo imbarazzata.
"Vieni, Clare, andiamo in camera mia."
"Rompipalle." borbotta il fratello.