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Autore: Gatta97    28/10/2012    2 recensioni
In questa storia scopriremo il passato di Light: come era la sua vita prima di entrare in possesso del Death Note.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Keiji Matsuda era di pattuglia nella zona che gli era stata affidata quando all'improvviso sentì una forte esplosione proveniente da un magazzino.
L'agente chiamò subito i rinforzi, salì in macchina e si diresse sul luogo dell'esplosione.
Keiji Matsuda arrivò sul luogo e fu subito da una raffica di proiettili; il poliziotto si difese con tutte le sue forze, ma alla fine un proiettile lo colpì alla mano privandolo della sua arma.
"Sei in trappola come un topo Matsuda, ora pagherai per tutte le volte che ci hai messo i bastoni fra le ruote con i nostri carichi di droga" disse un a voce trionfante. 
"Shinta Asami, anche se mi uccidi non sfuggirai alla giustizia" disse Keiji.
"Parole di un cagnolino che sta per tirare le cuoia. Addio" rise Asami e sparò a Keiji colpendolo al cuore.
Il poliziotto cadde all'indietro, Asami gli si avvicinò per dargli il colpo di grazia, ma le sirene della polizia lo fecero desistere e così lui e i suoi uomini scapparono.
Keiji Matsuda fu prontamente soccorso da Soichiro e da suo figlio Tota.
Il poliziotto, anche se ferito, riuscì a dire il nome del suo omicida.
Mentre l'ambulanza trasportava Matsuda all'ospedale le sue condizioni si facevamo disperate.
"TI PREGO NON MOLLARE" implorò Tota.
Keiji sorrise al figlio e gli disse le sue ultime parole: "Tota, a quanto pare è giunta la mia ora, scusami se a volte sono stato duro con te, ma ti ho sempre voluto bene e di certo diventerai un bravo poliziotto anche senza l'aiuto del tuo vecchio. Prenditi cura della mamma".
Keiji Matsuda morì e suo figlio scoppiò in un pianto disperato.
 
Nel covo di Rodd Loss, quella sera, tutti esultavano per la morte di Keiji Matsuda
"Ora quei porci della polizia sono stati messi in riga a dovere! Propongo un brindisi" esultò trionfante Rodd.
J se ne stava in disparte in compagnia di Kurthnaga.
"Ottimo lavoro James, con questo quei dannati poliziotti abbasseranno la cresta" disse Rodd.
"Non mi sembra il caso di esultare per la morte di un uomo: i suoi colleghi e in particolare i suoi familiari non tarderanno a vendicarsi Rodd o preferisci che ti chiami Dwight Gordon".
"Eh? da quando sai il mio vero nome" chiese Gordon stupito.
"Recentemente" rispose J, anche se in realtà lo sapeva già prima di entrare a fare parte dell'organizzazione criminale.
"Ehm...visto che sei tu puoi chiamarmi con il mio vero nome, certo che ne sai una più del diavolo" disse Gordon e se ne andò.
 
Soichiro Yagami tornò a casa scuro in volto e i suoi familiari capirono subito che era successo qualcosa di brutto.
Il soprintendente li informò della morte di Keiji Matsuda.
Light, Sachiko e Sayu rimasero molto scossi da questa terribile notizia.
Due giorni dopo si tennero i funerali dell'agente ucciso a cui presero parte molte persone.
Tutta la famiglia Yagami prese parte al funerale.
Era presente anche Taiki in quanto suo ex compagno di scuola ed un altro loro coetaneo di nome Teru Mikami: il primo abbracciò molto forte sia la vedova che il figlio di Keiji, mentre il secondo fece le sue condoglianze in modo molto formale.
Un altro intervenuto era un compagno di Light molto amico di Matsuda: un tale di nome Yamamoto.
Erano presenti anche Selene che recitava le sue preghiere tenendo stretto il suo rosario e J che stava seduto in ultima fila.
Soichiro tenne un discorso molto bello in cui elogiava il senso di giustizia del suo amico.
Molte persone fecero le condoglianze al figlio del defunto e l'ultimo fu J.
"Grazie, mio padre era un grande uomo e seguirò il suo esempio" disse Matsuda.
J capì che Matsuda, nel suo inconscio, la pensava diversamente e così lo abbracciò forte e gli disse: "Non vergognarti di quello che provi veramente: anch'io ho perso i miei genitori per mano di un criminale che ha ottenuto una condanna lieve, simili persone andrebbero uccise in modo che nel mondo ci sia meno sofferenza".
Le parole di J erano poco più di un sussurro, tuttavia a Matsuda non sfuggì una parola: era d'accordo.
"Fin troppo facile plagiare la mente umana. Gli uomini sono creature fragili: si rompono con facilità" pensò J.
 
Light, Selene e Taiki stavano passeggiando nel parco e parlavano della morte di Keiji Matsuda.
"Spero che suo figlio Tota non scelga la via della vendetta" disse Selene.
"Hai ragione Selene: conoscevo quell'uomo e di certo non avrebbe mai voluto che suo figlio diventasse un assassino" disse Light.
"Matsuda, con il carattere che ha, potrebbe scegliere questa strada" disse Taiki preoccupato.
"Se dovesse fare una simile scelta allora" disse Light, ma si interruppe: "Allora sarà giusto così" disse una voce gelida.
Light, Selene e Taiki trasalirono e guardarono verso l'alto dove videro J seduto sul ramo di un albero intento a far girare il suo yo yo.
J, con un salto, scese dall'albero e disse: "Una cerimonia davvero struggente Yagami, tuo padre ha tenuto un bel discorso" disse J.
Selene riconobbe quel ragazzo: "Tu sei Johan Jefferson" disse sicura.
"Esatto. Lieto di fare la tua conoscenza Selene Kawamoto" rispose J con un inchino.
I tre ragazzi notarono una strana sciarpa nera attorno al collo di J il quale disse: "Ah giusto le presentazioni: vi presento Kurthnaga, coraggio non essere timido e saluta questi signori" lo esortò J.
Il serpente fece vedere la sua testa ed emise un sibilo non molto amichevole verso Light, Selene e Taiki che ebbero un sobbalzo.
"Ma quello è un mamba nero" esclamò Light.
"Precisamente, ma non temere: morde solo quando lo dico io" lo rassicurò J.
"Comunque Johan la vendetta è sempre una strada sbagliata" gli disse Light.
"Ne sei sicuro? Non sei tu quello ad aver subito una perdita" disse J e prese a girare intorno ai tre ragazzi.
"Tu Kawamoto non serbi rancore verso il criminale che ti ha portato via i tuoi genitori? E tu Miyagi non serbi rancore verso il tuo defunto padre alcolizzato per quello che ti ha fatto passare?" chiese J.
"I miei genitori non avrebbero mai voluto che io provassi rancore" rispose Selene e J non vide alcuna traccia di falsità nelle sue parole.
"Il passato non si può cambiare, ma bisogna guardare al futuro" disse Taiki con un tono meno convinto rispetto a Selene.
"Johan! Non mi sembra il caso di tirare in ballo questi eventi spiacevoli" esclamò Light.
"Servire la giustizia richiede sacrifici. Keiji Matsuda non sarebbe ne il primo ne l'ultimo" spiegò J.
I cellulari di Light e Taiki suonarono, ma i due ragazzi non li trovavano; infatti si trovavano nelle mani di J che era riuscito a sottrarglieli senza che nessuno dei due se ne accorgesse.
J guardò i due cellulari: su quello di Light c'era il nome di Yamamoto e su quello di Taiki il nome di Teru Mikami; sicuramente volevano parlare di Tota Matsuda.
Il piano di J stava funzionando: Matsuda aveva intenzione di vendicare il padre.
J restituì i cellulari ai legittimi proprietari e se ne andò.
Light e Taiki parlarono al cellulare ed impallidirono.
"Matsuda intende vendicarsi, si sta recando dall'omicida di suo padre" disse Taiki.
"Si è diretto verso un magazzino chiamato Yellow Box. Dobbiamo fermarlo!" esclamò Light e subito fischiò chiamando il suo cane Akamu.
"Selene torna a casa casa con Akamu" disse Light.
"Light... stai attendo" disse Selene abbracciandolo.
Mentre tornava a casa con Akamu Selene pensò: "Johan assomiglia molto a Light: sono sulla stessa lunghezza d'onda, ma in lui c'è qualcosa di diverso rispetto a Light".
Mentre si dirigevano verso la Yellow Box, Light spiegava la situazione a Taiki sull'attentato a Keiji: "Da quanto ho visto fino ad ora l'attentato è stato pianificato in modo molto elaborato. Probabilmente colui che guida i criminali è un hacker molto abile in quanto è riuscito a forzare il sistema di sicurezza della polizia cosa molto complicata".
Nel frattempo, alla Yellow Box, Shinta Asami aveva appena finito di vendere della droga ad un tale di nome Kiichiro Osoreda e si trovò davanti Tota Matsuda.
Il criminale estrasse la pistola, ma Matsuda fu più svelto ed iniziò a sparargli in punti non vitali facendolo stramazzare al suolo.
"IO TI AMMAZZO BASTARDO!" gridò Matsuda in preda alla rabbia e si preparò a dargli il colpo finale, tuttavia Light e Taiki intervennero bloccandogli ogni movimento.
"LASCIATEMI!" gridò Matsuda.
"Matsuda fermati! Non sei un assassino, se lo uccidi non sarai diverso da lui!" gli disse Light.
"Capisco quello che provi! Anch'io ho perso mio padre, ma questo non riporterà in vita tuo padre!" gli disse Taiki.
Matsuda si calmò ed arrivò la polizia che arrestò Asami.
Light chiamò Selene per rassicurarla dicendogli che tutto era andato per il meglio.
J era rimasto ad osservare tutta la scena in un angolo buio della Yellow Box: "Davvero notevole Yagami, ma la penserai allo stesso modo se la morte fosse capitata ad una persona a te molto cara?" pensò J mentre Kurthnaga, ai suoi piedi, si cibava di un grosso ratto. 
  
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