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Autore: _AnnaWhite_    29/10/2012    1 recensioni
Molti cercano l'avventura nella vita, ma quando la trovano devono decidere tra quella e un collare. Solitamente scelgono il collare perchè dà sicurezza, è una certezza.
Il collare può essere qualsiasi cosa: amore, amicizia, famiglia.
Anche Assiria deve scegliere.
Genere: Azione, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Collare

 

Era finalmente arrivata in stazione, con il braccio ancora sanguinante dopo l'incontro con Lui.

La fronte era imperlata di sudore per lo sforzo e i suoi occhi di ghiaccio erano ancora dilatati per la paura e il dolore.

Era sdraiata sulle scale, con i lunghi capelli castani a coprirle il braccio insanguinato. La ragazza cercava di impedire l'uscita del sangue con la mano per evitare che qualcuno notasse la ferita, ma ormai era tutto inutile perchè la maglietta, come anche i capelli, erano rossi. Tutto era rosso. Chiuse gli occhi.

 

LUI ERA TORNATO

 

"Assiria, Assiria!".

Una voce la chiamava, chissà quando aveva iniziato, chissà quando tutto era iniziato.

Da quando Lui era entrato nella sua vita tutto era cambiato; quel MARCHIO l'aveva cambiata.

Ora Lui era tornato, era tornato per lei e l'aveva marchiata. Di nuovo.

Due tagli simmetrici che partivano dalla spalla e finivano al gomito, uno su un braccio e uno sull'altro.O almeno, adesso, dopo questo altro incontro. Due su tre.

Sì, perchè al terzo lei sarebbe stata sua. Tre il numero perfetto.

Il ragazzo le aveva rivelato, durante il loro incontro, quale sarebbe stato il terzo marchio, sarebbe stato visibile a tutti. In questo modo tutti, vedendolo, avrebbero saputo che lei era sua.

Lo avrebbe inciso sul collo, quello sarebbe stato il suo collare. Lei allora serebbe stata sua. Per sempre.

Non valeva la pena fuggire, Lui l'avrebbe trovata come aveva già fatto.

"Assiria, Assiria!".

La ragazza non aveva la forza di reagire. Aveva lottato fin troppo, scappando, per evitare il marchio, per affermare la sua volontà.

Ma ora era tutto inutile.

Fin dalla prima volta che lo aveva incontrato, Lui l'aveva desiderata, l'aveva voluta e posseduta.

Poi di colpo qualcosa era cambiato, Lui era cambiato, da dolce ad aggressivo. Allora l'aveva marchiata.

Nella ragazza odio, dolore e amore si erano mescolati. Era scappata e Lui l'aveva ritrovata.

Un bacio e un taglio. Amore e dolore.

"Assiria, Assiria!".

La realtà la chiamava.

Aprì un occhio, ma era come se fosse cieca; la luce le faceva male, sbattè le palpebre e vide delle figure, medici e il suo amico, il ragazzo che la chiamava dal mondo reale.

Ma quello che la sconvolse e che la rese impaziente era un ragazzo, un medico.

Capelli neri e occhi di malachite.

Malachia.

Assiria sorrise, nonostante paura e dolore fossero ancora presenti in lei. Il ragazzo la stava sfidando. Sapeva che la sua voglia di lottare stava svanendo e voleva vedere che cosa avrebbe fatto, quindi nonostante volesse rinunciare a fuggire e consegnarsi a Lui per farla finita, lo sguardo del ragazzo, il suo sorriso e la sfida che esprimeva tutto il suo essere...

Il suo destino era fuggire e essere presa? O era la libertà eterna, l'avventura?

L'avventura era ciò che aveva sempre desiderato, gli era stata servita su un piatto d'argento e solo nel momento in cui stava per concludersi se ne era resa conto.

Con un impeto di forza si alzò in piedi e iniziò a correre evitando i medici e tutti i curiosi che si erano avvicinati.

Fece un gradino dopo l'altro fino ad avvicinarsi a Malachia, il quale ampliò il suo sorriso vedendola correre a prendere il treno che si era appena fermato in stazione.

Lei dal canto suo sorrise. Aveva scelto il suo destino.

Salita sul treno voltò le spalle a tutti, e riprese il suo viaggio; non era una fuga, era un viaggio che le serviva per affermarsi.

Quindi un nuovo capitolo si apriva, un nuovo inseguimento e una nuova avventura.

 

NESSUNO LE AVREBBE MAI MESSO UN COLLARE










L'angolo sinistro della pagina:

La stazione è il posto migliore per trovare ispirazione. Vedi gente che sale e scende dai treni e puoi ascoltare stralci di conversazione, da cui puoi provare a dedurre la vita delle persone.
Ma questa storia nasce dal fatto che i treni sono dei mezzi di fuga perfetti *a meno che non incontri un controllore*.
La protagonista vuole vivere un'avventura, ma si sente schiacciata dalla realtà; ha bisogno di qualcono che la sproni a vivere davvero.
Questa persona è Malachia.
P.S. La mia pagina, Cheshire Cat

Ringraziamenti:

- shadowdust, che ha betato la storia e non solo, che mi ha costretto a non lasciarla su un foglio di carta mezzo stropicciato XD

- la mia vicina di banco, Chiara, che mentre scrivevo *durante le 6 ore di lezione* mi ha coperta. Grazie Choco!
- la sorella... che ha letto la storia e con il tatto di un elefante mi ha detto cosa non andava!! XD
- Cecilia, che mi supporta sempre qualsiasi cosa combini
- i miei lettori e lettrici, che leggono tutto quello che il criceto che vaga per la mia testa produce :)

Grazie a tutti,
White ^^

  
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