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Autore: Neko    30/10/2012    1 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 44: Personaggi di un manga

 

 

I giorni, le settimane i mesi passarono molto in fretta e i mugiwara avevano vissuto tante strepitose avventure nel nuovo mondo. Avventure che avevano rafforzato il loro legame e che aveva fatto sì che il loro nome fosse conosciuto in tutto il mondo. Se prima i pirati di cappello di paglia erano conosciuti in gran parte del globo, ora tutto il pianeta aveva imparato a temere e rispettare quel nome.

Ma nonostante il tempo trascorresse inesorabilmente, sembrava che l’isola di Raftel non volesse farsi raggiungere. I ragazzi non immaginavano minimamente che la tanto famigerata isola, conosciuta da tutti per il suo celare il prezioso tesoro lasciato da God D.Roger, si trovasse in un punto sperduto dell’immenso nuovo mondo e finalmente riuscirono a comprendere come mai solo colui conosciuto come re dei pirati fosse riuscito a giungere così lontano. Per superare tutte le difficoltà, tutte le situazioni estreme a cui sottoponeva il grande mare, ci voleva davvero una gran forza di volontà e soprattutto una grande unione fra i membri di una ciurma. Non erano molti i pirati a corrispondere a questa descrizione e coloro che non superavano le prove che il nuovo mondo sottoponeva loro, erano destinati a dover fare dietro front, quando questi si salvarono dal perire miseramente.

Molti, nonostante le difficoltà superate, a un certo punto gettavano la spugna, non volendo sprecare tutta la vita a cercare un tesoro che avrebbero potuto racimolare depredando altri pirati o navi da crociere. In quel modo sarebbe stato più semplice fare fortuna e soprattutto meno pericoloso, sempre ammesso che il grande tesoro fosse composto da monete e gemme preziose.

I mugiwara invece non si erano ancora arresti. Nessuno di loro aveva ancora realizzato il proprio sogno, ma questo non li aveva demoralizzati, al contrario, li spronava a fare di più, perché già da bambini avevano ben compreso che realizzare il proprio desiderio sarebbe costato loro sangue e sudore.

Si, si erano create spesso incomprensioni fra i membri della ciurma e momenti di debolezza che a volte facevano vedere loro le cose in modo negativo, ma tutto veniva risolto, con l’aiuto reciproco e fiducia tra loro.

Erano sicuri che unendo le forze sarebbero arrivati in capo al mondo, anche a costo di doverci arrivare a nuoto.

Anche la Sunny aveva subito gli effetti del tempo come i mugiwara e la nave non era più la stessa. Aveva subito qualche cambiamento e non solo di arredamento, come la cucina che era stata fornita di attrezzature all’ultimo grido, ma anche la sistemazione delle camere era cambiata. I ragazzi che una volta dormivano nella stessa cabina, si erano divisi, sentendo di tanto in tanto la necessità di trascorrere momenti tranquilli e soprattutto notti senza sentire il russare del compagno o sentirsi piombare addosso il nakama che dormiva sull’amaca di sopra. La nave aveva molte camere a disposizione, quindi un trasferimento non era stato difficile da attuare. Inoltre ognuno dei membri aveva potuto attrezzare le proprie cabine. Zoro aveva collezionato un gran numero di spade, che sceglieva e usava a seconda delle necessità che gli si paravano davanti. Usopp aveva creato nella propria stanza una sorta di orticello che consentiva lui di coltivare le sue speciali armi. Era un po’ complicato farle crescere senza il sole, ma grazie a delle speciali lampade, di sua invenzione e costruite con l’aiuto di Franky, era riuscito a simulare con una luce artificiale, il benessere che le piante traevano dalla calda stella.

Brook aveva a sua disposizione un ambiente che poteva insonorizzare a piacimento, quando sentiva la necessità di strimpellare e creare nuove melodie. Robin aveva occupato la parte di Nami, con altri scaffali che non ci misero molto tempo a riempirsi di libri. Chopper aveva acquistato speciali strumenti per sperimentare nuove medicine e vaccini, sebbene aveva qualche problema nel trovare qualche cavia su cui poterle sperimentare.

Il rapporto tra Rufy e Nami, al di là di qualche periodo di crisi che si risistemava appena qualcuno dei due rischiava di lasciarci la pelle a causa di un pericoloso nemico che faceva passare i loro problemi di coppia in secondo piano, andava a gonfie vele, tanto che decisero di dividere la stanza, con qualche rammarico della navigatrice che si trovava a dover fare i conti con il disordine del capitano.

Insomma tutto procedeva bene e nessun ragazzo avrebbe potuto dire di passarsela male.

 

Sanji come era solito fare ormai da anni, fu il primo a svegliarsi e si recò verso la cucina per preparare la colazione a tutti. Il percorso dalla sua stanza al suo regno l’obbligava a passare per l’acquario della Sunny, dove vi erano diversi divanetti disposti vicino alle vetrate e fu sopra uno di questi che ci trovò Rufy addormentato, con una coperta che lo copriva solo a metà.

Il cuoco alzò gli occhi al cielo. Non era la prima volta che lo trovava dormire lì e la spiegazione era una sola…Nami lo aveva sbattuto fuori dalla loro stanza.

Inizialmente lo svegliava tirandogli l’orecchio, facendogli pagare qualsiasi cosa avesse fatto alla ragazza, ma col tempo aveva desistito, anche perché spesso Nami, permalosa com’era, se la prendeva per delle sciocchezze.

Ormai non soffriva più per la perdita di Lily nonostante la pensasse sovente, ma nonostante quello che aveva patito era contento di aver provato finalmente cosa era l’amore.

Prima di allora si diceva di essere innamorato di qualsiasi donna gli capitava davanti, senza sapere cosa fosse quel sentimento e sebbene continuasse a fare il cascamorto con la maggior parte delle fanciulle che incontrava sulla sua strada, sapeva che non era altro che semplice ossessione per le belle ragazze.

 

Mancavano solo più Zoro, Nami e Chopper in cucina e davvero avrebbero rischiato di rimanere senza colazione se essi  non si fossero affrettati a raggiungere al più presto la ciurma.

In realtà coloro che rischiavano, erano solo lo spadaccino e il dottore in quanto Rufy non sembrava intenzionato a toccare la porzione che spettava a Nami.

“Però non è giusto Rufy, perché non rubi il cibo anche dal piatto della tua bella!” chiese Usopp seccato nel vedere la sua preziosa ciambella finire nelle fauci dell’ingordo capitano.

“Se lo faccio è la volta buona che non torno più a dormire nel mio letto!” disse mettendo un finto broncio.

“A proposito, cosa hai combinato questa volta per farti sbattere sul divano dell’acquario?” chiese Sanji curioso.

“Di nuovo? Amico, ma non è possibile!” disse Franky divertito “Se vuoi costruisco un letto che si apre quando ne hai bisogno!”

Rufy sospirò “Bhe senza farlo apposta ho rovinato uno dei suoi lavori. Stavamo giocando e accidentalmente ho urtato contro la scrivania di Nami e la botticina dell’inchiostro si è rovesciata su un suo disegno!”

Brook lo guardò maliziosamente “Stavate giocando eh? Dì piuttosto che le stavi chiedendo di farti vedere le sue mutandine!”

Brook…sappiamo cosa intendesse dire con giocare, per favore non voglio immaginarmi i dettagli!” disse Usopp storcendo il naso.

“Ora capisco cosa erano quelle urla di ieri sera!” disse Robin intervenendo fra un sorso di caffè e l’altra. Tutti si girarono a guardarla sbigottiti, in quanto lei era l’unica a non ficcare il naso nella privacy degli altri.

Robin si sentì osservata e trattenne una risata intuendo cosa avessero compreso i suoi compagni “Mi riferivo al litigio della navigatrice e del capitano!”tenne a precisare.

 

La porta della cucina si spalancò e una Nami del tutto riposata disse “Buongiorno a tutti, io ho dormito meravigliosamente, voi?” chiese per ripicca contro Rufy.

“Per forza, avevi un letto enorme a disposizione tutto per…ouch!” disse Usopp beccandosi una gomitata da parte di Rufy, che voleva evitare una scenata di Nami nello scoprire per l’ennesima volta che tutti sapevano i fatti loro.

“Salve Nami-swan. La colazione è servita, come vedi Rufy non ha toccato niente!” disse il cuoco, mettendo una piccola parola buona nei confronti del capitano.

Nami guardò di sbieco il capitano che le fece un sorrisino timoroso, ma la ragazza in tutta risposta si girò dall’altra parte.

Nami, sei ancora arrabbiata? Non l’ho fatto apposta. Mi sono scusato mille volte ieri sera!” disse Rufy dispiaciuto.

Nami si girò di scatto verso il ragazzo e gli puntò il dito sul naso dicendo “Senti caro mio, con la tua solita esuberanza, hai rovinato la mappa che mi è costata ore e ore di lavoro. Non basterà non toccare il mio cibo per farti perdonare!” gli rispose con voce grossa.

“Ma sei stata tu a spingermi contro la scrivania e…”cominciò il ragazzo cercando giustificazioni, non tenendo presente che la ragazza, sentendosi incolpare sebbene fosse la verità, se la sarebbe presa ancora di più.

“Ah, ora dai pure la colpa a me!” disse con i denti da squalo.

“Se vuoi te la ridisegno io!” disse Rufy, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare.

“Lascia stare. Faresti più danni di quanti tu ne abbia già fatti. Per ora stai solo alla larga dalla nostra stanza finchè non avrò rifatto la mappa  e messa a distanza di sicurezza da un maldestro come te! Intesi?” disse la ragazza con determinazione.

Rufy annuì agitando la testa velocemente.

Il resto della ciurma assistette al battibecco della coppia senza fiatare, per paura di peggiorare la situazione, nel caso avessero appoggiato uno dei due, Rufy soprattutto.

Il capitano dal canto suo rinunciò a farsi perdonare. Doveva solo avere pazienza e presto Nami si sarebbe calmata e l’avrebbe cercato lei stessa.

Decise di alzarsi e uscire sul ponte, quando un giramento di testa lo fece barcollare e lo costrinse ad appoggiarsi al muro della cabina.

Rufy!” lo chiamò Robin, che prontamente, accortasi del mancamento, si alzò per aiutare il capitano.

Nami non fu da meno e in men che non si dica, fu accanto al ragazzo “Rufy, stai male?” chiese allarmata.

Rufy sorrise come se niente fosse accaduto e disse “No, no…non sto male! Credo di essermi semplicemente alzato troppo in fretta!” risposte tranquillamente in quanto tutto era passato.

“Sicuro?” volle accertarsi la ragazza.

Rufy le rubò un bacio per poi risponderle “Vedo che la rabbia ti è passata!”

Nami colta in flagrante, arrossì e voltando lo sguardo rispose “No, direi che è raddoppiata. Mi hai fatto prendere un colpo e per punizione anche sta notte dormirai sul divano!”

Per Rufy fu come ricevere un macigno in testa.

 

“Terra in vista!” un urlò proveniente da Zoro, fece uscire tutti sul ponte. In lontananza, offuscata leggermente dalla nebbia, si poteva intravvedere una striscia di terra.

A quella distanza sembrava apparentemente un’isola normale, ma tutti i mugiwara stavano già fantasticando sulla possibile sorpresa che avrebbero trovato una volta sbarcati. Ormai ne avevano visto di tutti i colori e si domandavano se esistesse ancora qualcosa che li potesse sorprendere.

Ci misero diverse ore prima di poter gettare l’ancora e mettere piede a terra e nel frattempo Sanji si era occupato di premunire ogni suo compagno di un cestino, per fare rifornimento sia di cibo che di acqua, in quanto non potevano rischiare di aspettare l’isola successiva.

La dispensa piangeva e necessitava di rifornimento il più presto possibile.

 “Wow, è solo una mia impressione o questo posto è…strano?” disse Usopp.

“Che ti aspettavi?” disse Zoro.

Bhe non mi aspettavo un’isola normale, ma che almeno sugli alberi crescessero frutti e non…libri!” disse il cecchino, prima che uno di quei libri gli cadesse in testa.

Venne raccolto da Robin incuriosita dallo strano fenomeno e speranzosa di poter arricchire la sua raccolta, ma sgranò gli occhi quando si accorse di cosa realmente si trattasse.

“Questi sono manga!” disse l’archeologa, mostrando il contenuto del volumetto.

“Fai vedere!” disse Nami cominciando a sfogliarlo. “Questo significa che i manga che mi è capitato di leggere ogni tanto, non erano scritti e disegnati da una persona, ma da un albero?” chiese stranita.

“Non ho informazioni a riguardo, ma in genere ogni storia corrisponde a un autore. Non avrebbe senso nascondere la vera provenienza dei manga!” disse Robin confusa e affascinata allo stesso tempo.

“Io vado a dare un’occhiata di qua!” disse Usopp correndo verso nord seguito da Chopper.

Franky, Brook e Sanji si diressero verso est, mentre Robin, Rufy e Zoro andarono a ovest.

Nami era indecisa su dove dirigersi, ma vedendo il cyborg, il musicista e il cuoco molto presi da un volume, decise di andare a dare un’occhiata.

Sanji e Franky avevano un rivolo di sangue che gli usciva dal naso, mentre Brook aveva la mascella spalancata e quando la navigatrice capì il motivo per cui avevano avuto quelle reazioni, li prese a pugni.

“Razza di pervertiti!” disse la ragazza trascinandoli lontano da quella zona a luci rosse e raggiunse il capitano e gli altri due compagni.

“Ehi Nami, guarda!” disse Rufy ridendo a crepapelle “Questo non io!” disse il ragazzo ritrovandosi davanti a una sua copia in miniatura in una postura da combattimento.

“Che cos’è?” chiese Nami incredula.

“Ci sei anche tu!” disse Rufy allungandole una statuetta, dove ella era raffigurata con costume da bagno rosa e degli stivali alti fino al ginocchio di colore marroncino chiaro.

“Ma quando mai mi sono vestita così!” disse la ragazza alquanto alterata e divenne paonazza quando vide altre statuette di grandezza diversa che la rappresentavano in diverse posizioni, sia quando era una ragazzina appena partita per il suo viaggio, sia quando erano ripartiti dopo due anni di separazione. Ce n’erano anche di lei da bambina che teneva un mandarino.

“Ragazzi, non ho parole. Ci siamo tutti!” disse Sanji, prendendo il suo modellino. “Però sono venuto proprio bene, al contrario di quella testa di cactus!”

“Cosa vorresti dire?” chiese con una vena pulsante in testa l’interpellato.

“Che la tua faccia è stata dipinta male…guarda tu stesso, qui sei strabico!” disse Sanji punzecchiando il povero spadaccino.

“Wow! Quanto è carino!” disse Chopper che insieme al cecchino si era unito a loro. “Posso portarmelo via?” disse indicando il suo personaggio con due bastoni ricolmi di zucchero filato.

“Io non credo ci siano problemi, ma mi domando cosa significhi tutto questo!” disse Robin un po’ circospetta.

“Dai Robin, tranquilla. Non mi sembra che ci sia qualcosa di strano!” disse Rufy, che aveva riempito il suo cestino di modellini e altre cianfrusaglie che lo riguardavano che aveva trovato in quella zona.

Guardate…ci sono altri manga!” disse Usopp prendendone uno “Si intitola “One piece…ehi magari questi giornaletti ci diranno dov’è l’isola di Raftel!” disse cominciando a sfogliare il volume. La sua espressione da curiosa, si trasformò in spaventata.

“Che succede amico?” chiese Franky vedendogli le gambe tremare.

“Ma questi…possibile che siamo raffigurati anche in un manga? Che storia è questa? E perché sembra rappresentare tutte le avventure che abbiamo vissuto?” chiese Nami seccata e spaventata allo stesso tempo.

Yohohoho, non ho parole!” disse Brook incapace di formulare qualsiasi forma di battuta.

“Ve lo posso spiegare io!” disse una voce alle loro spalle.

Era una ragazzina sui quindici anni dai capelli lunghi di colore arancione legate in due code alte e due occhi scuri penetranti. Indossava una minigonna di jean con delle calze striate nere a bianche e degli stivaletti neri che arrivavano a metà polpaccio. La pancia era scoperta e la maglietta che sopra indossava era di un verde limone con un teschio sopra. Diversi braccialetti ornavano i suoi polsi, mentre una fascia bianca le copriva il braccio sinistro vicino alla spalla.

“Quello che vedete è il manga che racconta le vostre avventure e tutte questi gadget che vedete intorno a voi, sono action figures, portachiavi, carte da gioco, peluche raffiguranti il vostro mondo. Sono cose che possono spaventarvi in quanto sembra che qualcuno vi spii, ma in realtà voi non esistereste se qualcuno nel mondo reale non vi avesse disegnato.

“Mondo reale? Disegnato? Cosa stai cercando di dire?” chiese Zoro alzando un sopracciglio.

“Che noi siamo personaggi di fantasia!” disse Robin “Per questo nel nostro mondo accadono cose che sono assurde”

“Infatti, nel mondo reale le cose che avete visto e che incontrerete non possono succedere e voi allietate le giornate di molte persone con le vostre avventure!” disse la ragazzina sorridendo.

“E tu come fai a dirlo? Provieni anche tu da questo mondo...mondo…mondo che?” chiese Rufy.

“Mondo reale!” rispose Nami seccata dall’aver scoperto di essere solo un personaggio di un fumetto.

Ehm…non ha importanza!” disse la ragazzina sorridendo.

“Uhm scusa ma…ma tu chi sei?” chiese Chopper timidamente.

“Oh scusate, mi presento, il mio nome è Kari, piacere di conoscervi Mugiwara!” disse educatamente facendo l’inchino.

 

 

Salve a tutti, sono riuscita ad aggiornare anche sta sera….MIRACOLOOOO.

Che dire? Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo. Volevo che fosse comico e spero di essere riuscita a strapparvi anche solo un minimo sorrisino…

Bhe che ne dite di questa isola? Ve lo aspettavate? E cosa accadrà ora ai nostri amati personaggi?

Fatemi sapere cosa ne pensate

Alla prossima

Neko =^_^=

  
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