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Autore: redspecial    31/10/2012    2 recensioni
Severus l’aveva pensato più di una volta: che cavolo gli era saltato in mente quel giorno piovoso d’autunno? Eh si, perché quel giorno piovoso d’autunno, lui se ne stava comodamente seduto sulla sua poltrona a leggere un tomo intriso di magia nella sua casa babbana di Spinner’s End, e pensava che nulla al mondo potesse disturbarlo dopo la fine della guerra magica. A parte gli assalti dei soliti giornalisti a caccia di scoop, lui non aveva ricevuto nessuna visita. Il campanello babbano posto fuori dalla porta d’ingresso, che emetteva un rumore sinistro piuttosto che un trillo nitido, era rimasto in quelle condizioni da quando suo padre, inavvertitamente, lo aveva rotto sbattendoci contro il muso da ubriaco. Fu proprio quel giorno piovoso che, con sua immensa sorpresa, quel campanello riacquistò vita.
Severus è alle prese con uno scocciatore che disturba la sua quiete pomeridiana. Che cosa farà il nostro professore? Chi sarà mai questo individuo? Una storia su qualcosa che non può essere controllato che porterà Severus a fare un viaggio all'interno di sè stesso e di un passato vicno che ancora lo tormenta, oltre a dare una mano a due innamorati pasticcioni...
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 12


Era già da qualche giorno che Harry andava e veniva dal San Mungo, passandovi svariate ore sempre nell’attesa che Piton si risvegliasse dal suo stato di coma. Non aveva mai perso le speranze, anche se era più o meno un mese che si ritrovava in quelle condizioni. Alloggiava a Spinner’s End e si prendeva cura del misero appartamento del suo ex professore, scoprendo cose di lui di cui non aveva mai avuto il benché minimo sospetto. Dettagli di una vita che aveva ampiamente disprezzato in passato e che ora sperava tornasse. Troppe erano le domande che desiderava porgli e troppi erano i dubbi che ancora aleggiavano su di lui.
Quel giorno si era recato al San Mungo con l’intento di vegliarlo per un po’ e poi di tornarsene in quello squallido quartiere londinese che temporaneamente lo ospitava; la Tana era un luogo che evitava dalla sera in cui lui e Ginny avevano avuto quell’aspro confronto, portandolo a pensare di non essere più tanto il benvenuto. Con Ron ed Hermione al suo fianco le cose sarebbero state parecchio diverse, sebbene non sapeva assolutamente che cosa avrebbe fatto l’amico in quella circostanza. Più volte vi aveva ragionato, dato che lui risultava essere il suo migliore amico e Ginny l’unica sorella che aveva. Forse Ron se ne sarebbe stato in disparte ad aspettare, ed Hermione avrebbe parlato con la sua amica e futura cognata per capire come risolvere al meglio la situazione. Si, con loro due al suo fianco come ai vecchi tempi sarebbe stato tutto differente.
Si trovava in sala d’aspetto a sorseggiare il suo caffè, poiché il guaritore era nella stanza del professore a medicare la ferita al collo che continuava imperterrita a spurgare veleno. Non aveva una gran voglia di tornarsene a Spinner’s End, quindi aspettava che l’uomo nella stanza avesse terminato il proprio compito. Aspettare lì oppure in quell’appartamento sarebbe stato pressappoco la stessa identica cosa, forse con l’unica differenza che almeno lì sarebbe stato tempestivamente informato di una qualche ipotetica variazione delle condizioni generali. Harry passò la mezz’ora seguente a giocherellare con il bicchiere di cartone spesso del suo caffè, attendendo il guaritore che lo prese alla sprovvista, avvicinandosi a lui con passo felpato. Data l’espressione con cui il giovane si era voltato, doveva averlo fatto trasalire.
“Buon pomeriggio Harry”
“Salve Elias, ci sono novità?” domandò lui porgendo garbatamente la mano al guaritore.
“Non direi, anche se ho il sospetto che il nostro professore sia sereno in qualche modo” disse il guaritore convinto.
“Puoi spiegarti meglio?” chiese Harry un po’ scettico riguardo alle sue parole.
“Certo. Vedi, la scienza esatta è quella che sa dirti cause e conseguenze. In questo caso noi abbiamo delle cause, ma le conseguenze sono assai atipiche”
Il giovane mago aggrottò la fronte cercando di decifrare il criptico messaggio del suo interlocutore.
“Il tuo professore è in uno stato di coma, e sospetto che stia vivendo qualcosa che possa dargli la pace”
“Scusami Elias ma non ci sto capendo molto, potresti essere un po’ più chiaro?”
“Solitamente il morso del serpente provoca diverse reazioni, ad esempio la tipologia di rettile che ha morso Piton è molto velenosa e lui avrebbe dovuto morire. E’ inspiegabilmente sopravvissuto all’attacco, e questo in maniera del tutto stupefacente. Come ti dissi un mese fa, questa situazione avrebbe potuto verificarsi, Piton era una bomba ad orologeria senza saperlo; ciò che io credo è che il suo stato di coma non finirà sino a quando lui non sarà pronto ad uscirne”
“Cioè” fece il ragazzo sgranando gli occhi “Piton uscirà da questo stato non appena succederà qualcosa che lo riporterà indietro?”
Elias fece un piccolo cenno d’assenso con il capo, vedendo Harry sbiancare di colpo.
“Tutto ciò che è stato provato sino ad ora non è valso a nulla quindi?”
“Non è esatto, il veleno che stiamo estraendo dalla sua ferita è ancora molto e ci vorrà un po’ perché possiamo debellarlo del tutto. Comunque il tuo professore non è sprofondato in questo coma solo come conseguenza dell’attacco subito. Ho l’impressione che il suo cervello – e tutto il suo essere – stia cercando di resettare qualcosa. Hai idea della circostanza di cui possa trattarsi?”
Il ragazzo fece un cenno di diniego con la testa, iniziando a grattarsi la nuca con le dita. Piton era in un coma profondo e avrebbe deciso lui se e quando ritornare nel mondo dei vivi. Comodo. Inoltre il suo processo sarebbe iniziato tra una decina di giorni; inutile dire che avrebbe dovuto parlare seriamente con Kingsley e cercare di rimandarlo a data da destinarsi. Piton avrebbe avuto la sacrosanta occasione di riscattarsi agli occhi di tutto il mondo magico; doveva assolutamente averla.
“Ok, grazie Elias. Credo che tornerò a casa, qui non gli servo a molto”
“D’accordo, comunque se dovessero esserci dei cambiamenti nelle sue condizioni non esiterò a mandarti un gufo”
Harry annuì vigorosamente e salutò il guaritore, incamminandosi verso l’uscita dell’ospedale. Ancora non aveva programmato di bere il secondo caffè della giornata, oltretutto in tempi così ravvicinati.
Stava percorrendo il corridoio che lo avrebbe portato alla rampa di scale più vicina quando, in completo stato di trance, urtò un altro corpo. Subito si preoccupò di scusarsi per la propria sbadataggine, accorgendosi dopo poco che la persona che aveva urtato non era altri che Nicole.
“Ciao Harry! Scusami, anche questa volta” disse lei un po’ sconsolata. Eppure non era mai stata una pasticciona, soprattutto con l’altro sesso.
“Oh Nicole, scusami tu, questa volta è colpa mia” asserì Harry dicendo il vero e notando un leggero sospiro di sollievo da parte della ragazza.
“Tutto bene? In effetti questa domanda non dovrei fartela, visto il posto in cui ci troviamo”
Il ragazzo le sorrise, decidendo di non farla sentire troppo in colpa.
“Si, io sto bene. Sono venuto qui soltanto per fare una visita. Ora comunque me ne sto andando”
“Anche io sono venuta qui per fare una visita, mio zio purtroppo è vittima di un brutto caso di spruzzolosi. Mio padre lo aveva avvertito di farsi dare un’occhiata ancora un mesetto fa, ma lui agisce sempre di testa sua, una caratteristica comune ai Lewis purtroppo” spiegò lei, introducendo anche alcuni membri della sua famiglia che Harry avrebbe avuto modo di giudicare un po’ strani in seguito.
“Spero che stia meglio, a quanto ne so è una malattia parecchio fastidiosa oltre che contagiosa” disse il ragazzo quasi ridendo sotto ai baffi ricordandosi di quando, l’autunno precedente, avevano messo in scena il teatrino che vedeva Ron a letto con la medesima malattia per far si che la sua assenza dalla scuola fosse giustificata.
“Infatti, ho appena buttato la mascherina che mi hanno gentilmente dato. Lo zio sta meglio, però è difficile dire quando verrà dimesso. Senti, hai da fare?”
Harry rimase basito rispetto al quesito della sua interlocutrice, tuttavia rispose subito dopo.
“Al momento non ho nulla da fare”
“Nemmeno io, ti va se andiamo a prenderci un caffè?”


 

***



Severus e Lily si tenevano teneramente per mano e sulle gote del pozionista si potevano scorgere un paio di segni più rosei del solito. Le sue guance riflettevano ciò che sentiva dentro da una settimana a quella parte: pura felicità. Non aveva dimenticato da dove venisse e ciò che il futuro gli avrebbe riservato – tenendo conto che forse lo avrebbe cambiato – ma, forse per la prima volta, non stava dando troppo peso a ciò che sarebbe venuto poi, concentrandosi sul presente. Lily si era finalmente accorta di lui sotto ad un certo punto di vista e ciò gli bastava per azzerare tutto il resto; forse poteva considerarsi un normale quindicenne alle prese con la sua prima cotta. Sempre se Severus Piton avrebbe mai potuto considerarsi un normale quindicenne.
Entrambi non avevano fatto parola a nessuno dello stato delle cose, dato che anche loro non ne avevano più parlato apertamente, bastavano soltanto i loro sguardi celati a tutto il resto del mondo. Comunicavano senza parole, solo con il linguaggio non verbale ed il cuore, un cuore – quello di Severus – che ne aveva viste e sentite troppe, un cuore che aveva per anni custodito i più oscuri e anche puri segreti del suo animo. Solitamente si scambiavano qualche tenero bacio tra una lezione e l’altra, scovando angoli bui ovunque nel castello, l’importante era scambiarsi quel simbolo di autentica complicità ed accettazione. Finora non si erano spinti molto in là, se non con innocenti bacetti sulle labbra e piccole effusioni al cui calore Severus si stava piano piano abituando e a cui non avrebbe più voluto rinunciare. Sembravano così lontani i tempi in cui non ricordava quasi il tocco delicato delle sue dita sui suoi polpastrelli. Il pozionista si stava ancora chiedendo quale fosse lo scopo di tutto ciò, pensando che forse anche lui aveva diritto ad una piccola parte di felicità. Potter e gli altri Malandrini erano sempre attorno a Lily, purtroppo essendo i suoi compagni di Casa avevano più occasioni di stare con lei, anche se la bella rossa non aveva assolutamente cambiato di una virgola il suo atteggiamento con loro; ciò che stava capitando tra lei e il suo migliore amico era faccenda privata, celata anche alla sua compagna di stanza Mary. Severus era stato sin dall’inizio favorevole a quella specie di tacito accordo, preferendo che i loro sentimenti riguardassero soltanto loro due e non tutta la scuola. A dir la verità non si era mai sentito così felice come ora in tutta la sua esistenza.
“Ehi Sev” disse Lily improvvisamente, attirando subito l’attenzione del giovane mago.
“Mmmh”
“Perché mugugni?” chiese lei con un sorriso genuino sulle labbra.
“Fa parte di me”
La ragazza continuò a sorridere, sia per la risposta ermetica perfettamente in linea con la personalità del Serpeverde, sia per il fatto che da quando lo aveva preso per mano le sue guance si erano colorate. Lo trovava davvero buffo e anche carino in quella circostanza, sebbene tutti gli aggettivi del mondo potessero accostarsi a lui tranne quelli da lei pensati. Aveva fatto il primo passo e sperava che tra loro potesse andare sempre bene.
“Ho due ore di trasfigurazione, mi sa che ci vedremo a cena”
“Io devo andare nelle serre e mi sa che hai ragione” le andò dietro lui stando al gioco.
“Che ne dici se ci infiliamo in quell’angolo prima di andare a lezione… eh?” sorrise maliziosa la ragazza. Un bel bacio con i fiocchi dal suo tenebroso spasimante non avrebbe che potuto farle un piacere immenso.
Severus non ebbe il tempo di rispondere che Lily aveva già preso l’iniziativa conducendolo nel sopracitato angolo in cui vi era pochissima luce e, naturalmente, non un gran passaggio di anime. I due ragazzi si strinsero forte comunicandosi i sentimenti che nutrivano l’uno per l’altra, scambiandosi poi qualche effusione ed il primo vero bacio da una settimana a quella parte. Il cuore di Severus pompava sangue senza smettere di accelerare il ritmo dei battiti e quello di Lily, ogni tanto, invece ne saltava uno. Si trattava del primo vero bacio per entrambi che, schiuse le labbra, si abbandonarono al momento di nuova intimità.
“Non siamo più amici da una settimana e credo che questo cambi ulteriormente le cose” fece la ragazza con un bel sorriso sulle labbra.
Il pozionista non battè ciglio e affondò una mano nella folta chioma rosso scuro, così lei riprese l’iniziativa e lo afferrò per il colletto della candida camicia. Si baciarono ancora e ancora, continuando a tenersi per mano.
Non vi era alcun dubbio che le ore di lezione sarebbero risultate parecchio interessanti, si, forse per tutti gli altri studenti del castello.





Angolo autore:

Buon pomeriggio mie care lettrici appassionate! Come state? A proposito,
Buon Halloween! :-) Non so se festeggerete, comunque vi auguro di passare una buona serata!
Anche se questa ricorrenza è importata a me piace molto... sarà tutta l'atmosfera finto macabra, ma a me piace un sacco! :-) Ok, ditemelo che sono fuori come un balcone...
Veniamo a noi comuqnue... Harry non vuole perdere le speranze che Piton si risvegli, per lui è troppo importante tentare di conoscerlo e di avere risposte a tutte le domande che gli frullano per la mente. Avete avuto anche una piccola spiegazione da parte del guaritore di ciò che gli sta accadendo, per cui Harry è ancora più dubbioso. Poi ha incontrato Nicole per la seconda volta e sembra che si trovino bene a parlare del più e del meno.
Nel frattempo, Lily e Sev, stanno andando avanti con le loro cose e pare che anche lei sia presa da ciò che stanno costruendo assieme. L'amicizia è volata via per lasciare spazio ad un tenero amore adolescenziale. Siete d'accordo su questa scelta narrativa? Spero che vi piaccia la strada che sto seguendo! :-)
Ringrazio di cuore le mie fedelissime di sempre: CHI_LAMED e AMAZINGFREEDOM! Grazie mille di tutto ragazze, grazie davvero! <3 Siete a dir poco preziose e sono immensamente felice che continuiate a leggere il mio lavoro!
Inoltre ringrazio anche i miei lettori silenziosi che mi seguono con altrettanto affetto! Alla prossima, un bacio

Redspecial 

  
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