Ed eccomi
con il nuovo capitolo!
Dunque, finalmente la saga entra nel vivo, e lo scontro con Phantom Lord è
definitivamente iniziato! Riusciranno Fred, George e Natsu ad affrontare questa
gilda? E soprattutto, i due gemelli riusciranno a tornare a scuola? XD
Con questo e il prossimo capitolo avrete le risposte a queste domande, perciò
continuate a seguire questi capitoli.
E ora, ringrazio Fly89 per avermi fatto da beta-reader e passiamo alle
recensioni!
@ fria: Eh già, Phantom non scherza per niente... Fortunatamente
Voldemort è da tutt'altra parte XD, altrimenti insieme avrebbe potuto ridurre
assai male i nostri maghi XD. Per Equilibrio, nei prossimi giorni arriverà
finalmente il nuovo capitolo (è stato assai difficile da scrivere, 8 mesi non
mi era mai capitato prima XD)
@ NemoTheNameless: Diciamo che questo Harry è assai diverso da
quello originale, perciò non si può dare nulla per scontato XD. Per Erza,
Natsu, Gray , Lucy e gli altri, l'ho scritto nel primo capitolo: hanno tutti
undici anni, anche se gli ho lasciato le stesse abilità e poteri che hanno
originariamente. Giusto perché altrimenti non avrei potuto fare questo
crossover in questo modo XD.
@ Albus Severus Potter: Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto,
e spero allora di riuscire a enguagliarlo presto XD. Io aspetterei per
ipotizzare il collegamento reale tra i due mondi... diciamo che potrebbero
essere coinvolte altre forze... Per quando riguarda Mistogun, sì, anche lui è
da considerare più giovane rispetto al manga. E i tempi di aggiornamento,
almeno fino al capitolo 17, resteranno a cadenza settimanale, salvo
imprevvisti. Poi, dato che finalmente ho ricominciato anche Equilibrio,
potrebbero subire leggeri rallentamenti.
@ ganduil: Lucy è stata un genio, senza dubbio XD. Per Harry...
già, direi che sua zia in questo momento sta ringraziando non so chi per non
averlo di fronte a lei. Probabilmente non se la sarebbe cavata diventando
semplicemente un palloncino XD. Mistogun invece... vedrai, vedrai... ho in
mente piani ben precisi anche per lui. Mentre i gemelli, sinceramente credo che
si sorprenderanno ben di più per altri motivi (e se ti ricordi la saga nel
manga, dovresti aver capito a cosa mi sto riferendo XD).
@ Fly89: Eh, sapessi... Nessuno di loro è in grado di dirlo
XD. Il ricordo di Harry gli traumatizzerà anche dopo essere diventati fantasmi
XD. E Jose... sì, direi che in quell'occasione è stato altamente cretino, ma
che ci vuoi fare. Di cattivi decenti, non se ne trovano molti... Mistogun,
presto lo scoprirai, ma non prima di qualche altra saga XD. Devo preparare il
terreno ù.ù. Per la Gilda... sì, direi che è molto simile XD. E ora, preparati
a vedere Fred e George in azione, pronti a portare pace e serenità nel loro
imper- No, aspetta, quello era un altro che lo diceva XD. Dicevo, a portare
distruzione dentro Phantom Lord! XD
Bene, e
ora... Buona lettura a tutti!
Capitolo 11: La battaglia contro gli Element Four!
Natsu appoggiò a terra
George non appena furono all’interno del cannone.
“Forza, andiamo avanti!” esclamò, cominciando a correre, mentre arrivavano
anche Happy e Fred.
“Aspetta un attimo! Perché ci hai trascinato con te?!” chiese Fred.
Natsu si fermò, girandosi verso di loro.
“Voi non avete mai combattuto seriamente. Ditemi, sareste davvero stati in
grado di affrontare quell’esercito?”
I due non risposero.
“È vero che ora siamo nella sede nemica, però per voi due è in un certo senso
più sicuro. E poi ci sono io, non lascerò certo che vi feriscano. Anche perché
Harry probabilmente non mi perdonerebbe mai se dovesse succedere. Ora
sbrighiamoci, i quindici minuti stanno passando velocemente, e se restiamo qui
dentro, saremo spazzati via con il prossimo colpo!”
I due maghi annuirono, per poi seguirlo assieme a Happy, finché non raggiunsero
la fine del cannone, entrando così in un’enorme stanza, al centro della quale
c’era una grossa sfera nera, collegata a decine di tubi.
“Quella dev’essere la Lacrima che alimenta il cannone…”
“Lacrima?” chiese Fred.
“È un oggetto in grado di contenere energia magica.” Spiegò Happy. “Ma non ne
avevo mai vista una così grande!”
“Beh, se è quella a lanciare la magia del cannone, allora non ci resta che
distruggerla!” esclamò Natsu, avvolgendo i pugni con il fuoco.
“Ma non ti scotti?” chiese uno dei Weasley.
“Certo che no. Il mio corpo è immune al fuoco.” Rispose lui, per poi saltare
giù dal cannone, imitato dai due gemelli.
“Io ti impedirò di farlo.” Disse una voce, mentre una figura usciva allo
scoperto da dietro la Lacrima.
“Una sentinella?!”
“Non ho tempo per te!” urlò Natsu, saltando verso di lui, pronto a colpirlo con
il pugno infuocato.
“Te lo impedirò…” ripeté la figura.
Prima che il Dragon Slayer potesse replicare, fu colpito dal suo stesso pugno,
che lo spedì a terra.
“Natsu!” urlarono i fratelli, mentre la figura finalmente si rendeva chiara.
Si trattava di un ragazzo con tre linee nere tatuate sul viso trasversalmente
al naso, con i capelli neri da un lato e bianchi dall’altro, che terminavano in
una coda alta. Indossava un kimono di un rosso pallido, con le maniche a rete.
Al suo fianco teneva una katana racchiusa in un fodero tinto di blu come
l’elsa, mentre la guardia era di un brillante giallo.
“Non mettetevi sulla nostra strada!” continuò il ragazzo, tenendo le braccia
incrociate.
“Tu… che cosa mi hai fatto?” chiese Natsu, rialzandosi, ma non ottenendo
nessuna risposta.
“Quel tipo mi ricorda quei due che ci hanno attaccato…” fece Fred, prendendo in
mano la bacchetta, imitato dal fratello.
“Togliti di mezzo!” urlò Natsu. “Devo distruggere quel cannone!”
“Allora distruggi la Lacrima, e vedrai che il Jupiter non sparerà.” Rispose
l’altro. “Io, però, te lo impedirò… Te l’ho già detto, no?”
Natsu non gli diede retta, avvolgendo di nuovo il braccio con il fuoco e
saltandogli contro urlando.
Ma ancora una volta il suo pugno si mosse da solo, colpendolo in pieno viso e
mandandolo ancora a terra.
“Che male…” fece il Dragon Slayer, massaggiandosi la guancia. “È successo di
nuovo…”
“Natsu!” urlò Happy, indicando la Lacrima. “Lascia perdere quel tipo e concentrati
sul Jupiter piuttosto!”
“Brutto bastardo!” gridò Natsu, ignorando l’amico e cercando di colpire di
nuovo l’avversario con lo stesso attacco, ottenendo il medesimo risultato dei
precedenti tentativi.
“Com’è possibile? Che stia usando una delle maledizioni senza perdono?” fece
George, attirando l’attenzione di Happy.
“Di cosa stai parlando?”
“Non lo sappiamo bene, perché non è un programma
del terzo anno, ma esistono
tre magie che sono ritenute illegali. Una di queste permette di
controllare una
persona.” Spiegò Fred. “Però lui non
può conoscerla… non è del nostro mondo.”
Il ragazzo si voltò verso di loro.
“Non so di cosa stiate parlando. Io sono Todomaru, colui che manovra il fuoco…
sono in grado di manovrare qualsiasi fiamma…”
“Che hai detto?!” gli urlò contro Natsu.
“Mi spiace per te… ma stavolta sei capitato male, mago del fuoco.”
In quel momento l’aria attorno alla Lacrima cominciò a vorticare, mentre la
sfera s’illuminava.
“Mancano solo cinque minuti!” esclamò Fred, voltando lo sguardo verso Natsu,
che aveva ritentato inutilmente di colpire il nemico.
“Ma che stiamo facendo?!” disse George. “Siamo i gemelli Weasley! Per noi
dovrebbe essere uno scherzo distruggere quella cosa!”
“Credete che ve lo permetterò?” chiese Todomaru, allontanandosi da Natsu e
saltando verso i due, per poi abbassare di colpo un braccio.
Una fiammata blu si creò dal nulla, dirigendosi verso i due maghi.
“Protego!” urlarono insieme, riuscendo a proteggersi dalle lingue
infuocate del nemico.
“Ci penso io!” fece Natsu, raggiungendoli e cominciando a mangiare il fuoco,
masticandolo in fretta.
“Puoi anche mangiare il fuoco?!” esclamò Fred, incredulo, mentre le fiamme
scomparivano nella bocca del compagno.
“Com’è gelido!” disse Natsu, sbuffando.
“Un fuoco del genere non l’avevo mai mangiato!”
“Capisco… tu devi essere quel famoso Dragon Slayer… il che significa, che
stavolta sono capitato male…”
“Uh?”
“Intendo dire che a noi due le fiamme fanno il solletico.”
“In questo caso…” intervenne Fred, posizionandosi davanti a Natsu assieme a George.
“Saremo noi i tuoi avversari.”
“Ehi! Non potete-”
“Natsu, se lui è qui significa che è uno dei più deboli a protezione di questo
edificio. E tu sei molto più forte di noi. A lui ci pensiamo noi, tu distruggi
Jupiter e vai avanti.”
“Siete sicuri?”
“Ehi, solo perché ci piace fare i buffoni, non significa che siamo degli
stupidi. Dico, hai idea di come sia difficile fare scherzi con gli
incantesimi?” disse sorridendo George.
“E voi chi siete? Non mi sembra di aver mai sentito parlare di voi.”
“Oh, che maleducati. Siamo Fred e George Weasley, maghi di Grifondoro!”
“Grifondoro? Non ho mai sentito parlare di questa gilda, ma non importa.”
rispose Todomaru, estraendo la katana. “Mi occuperò di voi in men che si dica.”
“Expelliarmus!” urlò George, puntandogli contro la bacchetta.
Sotto gli occhi sorpresi del proprietario, la spada volò via, andando a
conficcarsi nella Lacrima.
“Cosa?” esclamò Todomaru. “Come-?”
“Flipendo!” gridò Fred, creando una piccola sfera d’energia che colpì in
pieno il mago avversario.
“I-Impossibile… Che magia è questa?!” disse lui, restando con la bocca
spalancata, mentre volava via, cadendo rovinosamente a terra.
“Ora Natsu!” urlarono insieme i due gemelli.
“Agli ordini!” rispose il Dragon Slayer, saltando verso la Lacrima e lasciandosi
avvolgere dal fuoco, proprio mentre la sfera stava per liberare la sua energia
magica, ma lui la colpì in pieno, facendola esplodere.
Da fuori, gli altri membri della gilda videro l’edificio esplodere dall’interno
in più punti.
“Ce l’hanno fatta!” esclamò Cana, alzando una carta e fulminando uno spettro di
fronte a lei, mentre il cannone dei Phantom cadeva a terra, distruggendosi.
Dentro, Natsu si rialzò assieme ai gemelli, scrollandosi di dosso la polvere.
“Ora è arrivato il tuo turno, Phantom…” disse minaccioso. “Preparati a
schiattare!”
Todomaru si rialzò a fatica, guardando con terrore i tre maghi di fronte a lui.
“Non puoi sconfiggerci.” Fece Fred, tenendolo sotto tiro.
Ma prima che potesse fare qualcosa, il pavimento cominciò a tremare.
“Che succede?” esclamò Happy, guardandosi intorno.
“Ma non può farlo!” urlò l’Element Four. “Questa stanza non ha alcun sistema di
mantenimento orizzontale!”
I tre maghi sgranarono gli occhi, mentre il pavimento si inclinava, facendoli
cadere a terra, per poi scivolare verso il muro, che pochi secondi dopo divenne
il nuovo pavimento.
Cana
sgranò gli occhi, imitata da tutti gli altri membri, compresa Mira, ancora con
le sembianze di Lucy, che si era nascosta dentro la gilda semidistrutta per
curare Erza.
La gilda dei Phantom si alzò di nuovo in piedi, per girarsi di novanta gradi e
appoggiarsi di nuovo a terra, facendo scomparire le gambe. Tuttavia, restò
ferma solo pochi secondi, per poi far spuntare due gambe decisamente più
robuste, questa volta accompagnate anche da un paio di braccia, e in cima sbucò
una testa, che rese l’edificio del tutto simile a un robot gigante.
“I-Impossibile…” fece Cana, tremando. “Ditemi che è uno scherzo…”
La gilda avversaria fece qualche passo verso di loro, per poi alzare un
braccio, cominciando a disegnare nell’aria un cerchio.
“È un cerchio magico!” urlò la maga delle carte. “Allora l’edificio stesso è in
grado di lanciare incantesimi?!”
Mira invece spalancò gli occhi, spaventata, osservando il robot continuare a
disegnare il cerchio, scrivendo anche delle strane rune.
“Quei simboli formano… l’Abyss Break?!” fece, indietreggiando e
portandosi una mano sulla bocca. “Un raggio del genere ha una potenza
devastante! L’ondulazione oscura potrebbe arrivare fino alla cattedrale Caldia
e distruggere tutto quello che c’è in mezzo!”
“Bisognerebbe bloccare la sorgente che genera la magia.” Disse Cana,
avvicinandosi alla finestra per poter parlare con Mira. “Spero che quelli che
si trovano dentro abbiano avuto la stessa intuizione…”
“Chi c’è oltre a Natsu, Fred e George?” chiese sorpresa l’altra maga.
“Gray ed Elfman…”
“Elfman?!” esclamò incredula Mira. “Perché lui?!”
“Come sarebbe perché…? Perché c’è andato…”
“È impossibile!” replicò l’altra. “Elfman non può combattere! Dovresti saperlo
anche tu, Cana!”
“Sì che può, invece, d’altronde l’ha già fatto!”
“Ma quelli erano semplici soldati… Lì dentro si troverà di fronte a dei maghi,
e nelle condizioni in cui è ora…”
“Mira, ascolta. Posso capire che quell’episodio vi abbia sconvolto, ma Elfman
sta sforzandosi di superare la cosa e andare avanti.”
Mira chiuse una mano a pugno, guardando il gigante che continuava indisturbato
nel suo lavoro.
Prima che Cana potesse fermarla, corse fuori, fermandosi proprio di fronte
all’avversario.
“Sono io il vostro obiettivo, no?!” urlò, spalancando le braccia in segno di
resa, sotto lo sguardo sorpreso dei compagni. “Eccomi! Ora interrompete subito
l’attacco alla nostra gilda!”
‘Almeno guadagnerò un po’ di tempo…’ pensò.
Ma la voce di Jose distrusse quella speranza.
“Sparisci dalla mia vista… sottospecie di brutta copia.” Disse questi con
disgusto. “Sapevo fin dall’inizio che Lucy non era tra voi… Nessun bersaglio
umano verrebbe mai schierato in prima linea!”
Mira guardò sorpresa il robot, mentre gli altri abbassavano lo sguardo
rassegnati.
La maga dissolse subito l’incantesimo, tornando al suo vero aspetto.
‘Perché… Perché sono così inutile?’
Natsu,
Fred e George si rialzarono a fatica.
“Che cosa è successo?”
“È finita…” rispose Todomaru, avvicinandosi. “Questa è l’arma suprema della
nostra gilda… Phantom MK II, il super gigante magico!” esclamò,
senza nascondere la sua gioia.
“C-Ci stiamo muovendo…” fece George, per poi interrompersi vedendo il mago
alzare le braccia, avvolgendole con un fuoco tinto dei sette colori dell’arcobaleno.
“E ora, eccovi il mio incantesimo più potente… Rainbow Fire!”
Ma prima che potesse lanciare la magia, le fiamme scomparvero, mentre attorno
alle mani del mago compariva del ghiaccio.
“Eh?” fece lui sorpreso, vedendo il ghiaccio aumentare di dimensioni,
inglobandolo al suo interno.
“Che diavolo succede?!” urlò, poco prima di ritrovarsi completamente congelato.
Poi una mano gigante, ricoperta di squame, lo sollevò senza difficoltà e lo
lanciò in alto, attraverso il buco lasciato dal Jupiter.
“Sembra che siamo arrivati giusto in tempo.” Disse Gray.
“Sono i veri uomini che fanno soffrire le macchine, non il contrario.” Aggiunse
Elfman, facendo tornare normale il suo braccio.
“Gray!” esclamarono felici i due Weasley, mentre Happy volava fuori
dall’edificio per controllare che cosa stava succedendo.
“Tutto bene?” chiese il mago del ghiaccio.
“Certo che sì!” rispose Natsu. “E ce l’avremo fatta anche da soli!”
“Ehm… Natsu, se non ti spiace, rimandiamo a dopo l’orgoglio, okay?” fece Fred,
girando lo sguardo verso una delle porte che conducevano fuori dalla stanza.
“È terribile!” urlò Happy, rientrando dentro. “La gilda si è trasformata in un
gigante in grado di manipolare la magia!”
“Che cosa?!” urlarono i maghi increduli.
“Sta per scatenare una magia che distruggerà tutto quel che c’è da qui alla
cattedrale!” continuò Happy.
“Ma stiamo parlando di mezza città…” fece Gray, spaventato.
“È impossibile…” commentò Natsu.
“Dividiamoci!” ordinò il bianco. “Dobbiamo trovare la sorgente che alimenta
l’edificio!”
“Fred, George, andate con Gray e Elfman!” disse Natsu, per poi correre via
seguito da Happy.
I due gemelli sorrisero, scuotendo la testa.
“E dire che c’è chi si lamenta che le vacanze sono noiose…” commentò uno dei
due.
“Io vado con Elfman.” Disse Fred.
“Allora io accompagno Gray. Vedi di non fare troppi danni senza di me, chiaro
fratello?”
“Lo stesso vale per te!”
Detto ciò, i maghi si divisero, proseguendo in direzioni opposte.
Fred e
Elfman corsero lungo un corridoio.
“Elfman, un vero uomo!” urlò il bianco. “Colui che proteggerà Fairy Tail a
costo della vita!”
Al Weasley scappò una risatina nervosa, ma continuò a correre senza diminuire
l’andatura.
Fu un rumore a interrompere la loro corsa, e pochi attimi dopo il pavimento
cominciò a incrinarsi, finché non si creò un piccolo cumulo di terra.
“Questo…” fece Fred, tirando fuori la bacchetta, mentre Sol appariva con il suo
sorriso di fronte a loro.
“Salut!” esclamò divertito.
“Sol…” disse il rosso.
“Monsieur Sol, prego.” Replicò l’altro. “E così, ci incontriamo di nuovo, mago
di nessuna gilda.”
“Credimi, non è dipeso da me.”
“Capiti a proposito!” esclamò Elfman, mentre il suo braccio diventava
completamente nero. “Ora ti costringeremo a dirci come si fa a bloccare il
gigante!Beast Arm, Bufalo Nero!”
“Ullallà… Quindi userai un solo braccio?” chiese Sol. “Allora le chiacchere
dicevano il vero…”
“Eh?” fece Fred, guardando il compagno, che sembrava più serio che mai.
Non riusciva a capire perché l’avversario faceva notare quella cosa, per lui
era già incredibile che riuscisse a trasformare l’intero braccio.
“Io so molte cose sul tuo conto… Anzi, ne so parecchie sul conto di tutti i
membri di Fairy Tail!”
“Piantala di blaterare, idiota!” urlò Elfman, cercando di colpirlo, ma
l’avversario evitò facilmente il suo pugno.
“Tu avevi una sorellina, vero?” chiese Sol, facendo bloccare sul posto il mago.
Fred invece sgranò gli occhi.
“Sable Dance!” attaccò il mago di Phantom Lord, girando su se stesso e
colpendo con dei calci Elfman, che si coprì il volto per difendersi.
Poi Sol scomparve nel nulla, riapparendo pochi secondi dopo qualche passo più
indietro.
“Roche Concerto!” urlò ancora, facendo volare decine di pietre contro
l’avversario, che volò via per la forza d’urto.
“Pare che una volta tu abbia toppato il tuo Take Over completo, scatenando il
finimondo… e che la tua sorellina abbia sacrificato la sua vita per fermarti…
ho detto bene? Il trauma fu tale che da quella volta non sei più riuscito a
eseguire il Take Over completo…”
“Bombarda!” esclamò Fred, interrompendolo e lanciandogli contro una
sfera magica, che lui evitò girandosi giusto in tempo.
“Oh, Parbleu, che maleducato, mi ero dimenticato di te.” Disse, guardandolo.
“Master Jose è molto interessato a te e tuo fratello… La vostra magia l’ha
sorpreso. Per questo il nostro compito, oltre che prendere Lucy e distruggere
Fairy Tail, consiste anche nel catturarvi.”
“Beast Arm, Bufalo d’Acciaio!” urlò Elfman, trasformando il suo braccio
in metallo e cercando di colpire ancora Sol, che lo evitò ancora. “Non sarei un
vero uomo se ti lasciassi fare quel che hai detto!” esclamò. “Fred e George
sono degli amici di Harry… E voi non metterete un dito su di loro!”
A quella frase Sol spalancò gli occhi.
“Harry…” ripeté, guardando il Weasley.
“Forse riuscirai a sconfiggere me, ma sarai in grado di mettere fuori gioco
Majutsu? Non appena arriverà qui, per voi sarà la fine!”
Sol recuperò il suo sorriso.
“Nemmeno lui potrà far nulla per fermare l’Abyss Break” disse divertito. “Però
mi incuriosisce questo fatto… com’è possibile che Majutsu di Fairy Tail abbia
degli amici esterni alla gilda? È molto fedele.”
“Beh, a quanto pare non sei in possesso di tutte le informazioni che dici. E
credimi, se doveste fare qualcosa a me o mio fratello, vi ritrovereste molte
persone contro, e non solo Fairy Tail. Tutta la casa di Grifondoro non esiterà
a venire qui per assicurarsi la propria vendetta. E io non sono nemmeno tra i
più forti. Albus Silente vi distruggerà senza alcuna difficoltà.”
“Albus Silente? Non ho mai sentito nominare questo mago. Non dev’essere poi
così forte.”
Prima che Fred potesse replicare, il corpo di Sol divenne più stretto, e lui
striscio fino a lui, avvolgendosi attorno al ragazzo, che urlò non appena
cominciò a stringere e lasciò cadere la bacchetta.
“Fred!” urlò Elfman, raggiungendolo e cercando di staccargli di dosso Sol, che
ne approfittò per avvolgersi attorno al suo braccio, lasciando andare il
Weasley, che cadde a terra cercando di riprendere fiato.
“Staccati, Monsanguisuga!” urlò il bianco, cercando di togliersi l’avversario
dal braccio.
“Monsieur Sol, ti prego.” Rispose lui, per poi tornare al suo aspetto normale e
colpirlo con un calcio sul volto, spedendolo via.
“C’est la fine… che ne dite?” chiese, lisciandosi uno dei baffi.
“È molto più forte di quel che credevo…” fece Fred, rialzandosi e recuperando
la bacchetta. “Quando tornerò a scuola, dovrò assicurarmi di studiare qualche
incantesimo offensivo decente…”
Sol si girò verso di lui.
“Scuola?” ripeté, vedendo il rosso alzare la bacchetta.
“Lumos!” urlò, creando una forte luce che accecò l’avversario.
“Ah!” esclamò questi, portandosi le mani sugli occhi.
“Flipendo!” urlò ancora, colpendolo in pieno con la magia.
Sol cadde di fronte a Elfman, il quale nel frattempo si era rialzato, mentre il
suo braccio cominciava a cambiare forma, e questa volta la trasformazione si
spinse fino alla testa.
“Lisanna…” mormorò, poco prima che la metamorfosi si fermasse, dissolvendosi in
fumo.
Sol riaprì gli occhi, sorridendo e alzando le mani.
“Plaster Suonato!” urlò, creando dal nulla un pugno gigante che colpì in
pieno Elfman, che andò a sbattere contro il muro, distruggendolo e facendo
entrare la luce del sole.
Il bianco restò in bilicò tra dentro e fuori, e Fred cercò di avvicinarsi,
ritrovandosi però i piedi bloccati dal pavimento.
“Ora avete capito chi sono gli Element Four?” asserì Sol, mentre Elfman e Fred
guardavano una mano del robot avvicinarsi al buco del muro.
Entrambi spalancarono gli occhi quando videro che tra le dita c’era Mira, con
una smorfia di dolore.
“E-Elfman…” disse lei a fatica.
“Sorella!!!” urlò questi, rialzandosi subito.
“Oh… Dunque lei è tua sorella maggiore… Significa che quella donzella è
Mirajane, il terribile demone…” disse Sol, lisciandosi ancora uno dei baffi.
“Ullallà… la vedo parecchio debilitata… poverina…”
“Perché si trova lì?!” urlò Fred, cercando di pensare a un incantesimo adatto.
L’Element Four si girò verso di lui.
“Sta scontando la pena per aver tentato di ingannarci, trasformandosi in Lucy…
In altre parole, verrà stritolata…”
I due maghi sgranarono gli occhi.
“La storia si ripete… Dopo la sorellina, è il turno della sorellona… Tra un po’
anche lei creperà davanti ai tuoi occhi…”
“Con voi Azkaban non sarebbe sufficiente…” fece il rosso. “Per la prima volta,
sarei d’accordo con un Dissennatore, se decidesse di baciarvi. Anche se
immagino farebbe un pasto ben gramo, perché dubito che voi abbiate un’anima!”
“Oh, che paura…” replicò sempre sorridendo l’uomo, per nulla intimorito.
“Come avete potuto…?” cominciò Elfman, tremando visibilmente. “Ho giurato che
non l’avrei mai più vista piangere… e voi l’avete fatta piangere!” urlò, mentre
il suo corpo aumentava di dimensioni, ricoprendosi di scaglie.
“No, fermati!” gli urlò contro Mira. “Puoi usare solo il braccio!”
“Proprio così…” fece Sol, senza però riuscire a nascondere la sua paura.
“Mi sono comportato da debole… Lisanna è morta… Ma stavolta è diverso! Non
voglio più provare quelle sensazioni atroci!” esclamò Elfman, mentre i suoi
occhi si inumidivano. “Voglio diventare un uomo fortissimo e proteggere mia
sorella… Perciò lasciatela andare!”
Detto ciò, il suo corpo assunse completamente le fattezze di un mostro.
Fred spalancò gli occhi per la sorpresa, mentre Sol aveva cominciato a sudare
vistosamente per la paura.
“M-M-Ma quello è… il Take Over completo… il Beast Soul?!” esclamò,
vedendo il mostro di fronte a sé, che lo guardava con odio puro.
“No, no, no, no, no!”
“Ehi, signore dei no…” fece Fred, attirando la sua attenzione. “Che ne dici di
restare fermo dove sei? Petrificus Totalus!” urlò, colpendolo in
pieno con la magia e bloccandolo sul posto.
Elfman ne approfittò, centrandolo in pieno con un suo pugno che lo spedì contro
l’altro muro, dove l’Element Four restò fermo, senza muoversi.
Fred sorrise mentre il pavimento che lo teneva fermo tornava al suo aspetto
originario, lasciandolo così libero, per poi volgere la sua attenzione al
mostro, che si era girato verso Mira, che lo guardava con timore.
“Riesci… a sentire la mia voce?” fece lei, mentre lui saltava sopra il braccio.
“Hai di nuovo smarito la ragione… Elfman?”
Il mostro, però, rispose aprendo a forza la mano del robot, prendendola in
braccio.
“Perdonami, sorella…” disse Elfman. “So che non volevi più vedermi trasformato
così… È colpa del mio scarso controllo se Lisanna è morta…”
“Allora ragioni…” fece Mira, guardandolo.
“Ma questa è l’unica cosa che posso fare per proteggere te e la gilda. Devo
diventare più forte…”
Mira gli sorrise.
“Lisanna non è morta per colpa tua…” disse. “So bene che quella volta hai fatto
l’impossibile per proteggerci…”
“Eppure non ce l’ho fatta… Per questo lei è morta…” rispose Elfman, tornando al
suo aspetto originale.
“Io sono ancora viva.” Dichiarò lei, abbracciandolo.
“Sorella…”
“Lo abbiamo deciso insieme, vivremo anche per lei.”
Fred non poté non sorridere quando vide Elfman scoppiare a piangere.
“Grazie Elfman…” fece Mira, per poi spalancare gli occhi.
“Che c’è?” chiese il fratello, accorgendosene. “Cos’hai visto?”
“La velocità con cui tracciano il cerchio magico… mi pare sia diminuita!”
Il rosso si avvicinò al muro, accorgendosi solo in quel momento che l’altra
mano del robot era intenta a scrivere nell’aria un cerchio con all’interno
delle rune.
“E quello che cos’è?” chiese sorpreso.
“È un cerchio che serve per evocare un incantesimo.” Rispose Mira. “E se adesso
questo gigante ha rallentato il ritmo con cui lo disegna… significa che la
fonte magica da cui attinge energia è diminuita.”
Il Weasley sgranò gli occhi.
“Forse è una coincidenza… ma se ho capito bene, quella cosa ha rallentato non
appena abbiamo sistemato quel buffone, esatto?”
“Volete forse dire che solo gli Element Four ad alimentarlo?” esclamò Elfman.
“Fuoco… Acqua… Vento… Terra…”
rifletté Mira. “Ma certo, è così! Se
sconfiggiamo
tutti gli Element, allora fermeremo l’incantesimo!”
“Allora sbrighiamoci a trovare i due che mancano!” fece Fred. “Restano quella
tipa stramba e il quarto…”
“Probabilmente per quando arriveremo, Natsu e gli altri li avranno già
sistemati, ma non possiamo di certo restare qui ad aspettare!”
Gli altri due annuirono, per poi entrare dentro l’edificio, riprendendo subito
a correre.
Gray e
George uscirono da una delle finestre, che ora si trovavano sul soffitto,
ritrovandosi subito sotto la pioggia.
“Uh? Piove?” fece sorpreso Gray, guardando il Weasley tirare fuori la
bacchetta.
“Questa non è normale pioggia.” Disse, guardandosi attorno.
L’attenzione dei due fu distratta da una voce.
“Shin, shin…”
I due maghi si girarono, ritrovandosi a guardare la ragazza dai capelli blu che
aveva rapito Lucy.
“Eccomi… Sono Juvia della pioggia del gruppo degli Element Four… Shin, shin…”
si presentò, tenendo sempre in mano il suo ombrello.
“Element Four?” ripeté Gray, sorpreso.
“È stata lei ad attaccarci!” esclamò George, preparandosi a combattere.
“Non avrei mai creduto che sareste riusciti a eliminare due nostri compagni… ma
io e Aria siamo fatti di un’altra pasta!”
“Spiacente, ma chiunque ferisca i miei compagni… deve pagarla cara!” replicò
Gray, gelido.
Juvia rimase immobile a guardarlo.
Poi dopo pochi secondi le sue guance divennero rosse.
“Hai ragione… Ho perso… Statemi bene!” disse prima di girarsi e andarsene.
“Ma che diavolo stai facendo?!” gli urlarono i due maghi all’unisono.
La ragazza si portò una mano al petto, fermandosi sul posto.
“Aspetta! Dobbiamo bloccare il gigante!” fece Gray.
Juvia si girò di colpo, alzando una mano.
“Water Rock!” urlò, avvolgendo Gray e George in due sfere d’acqua.
‘Eh no, stavolta non mi faccio cogliere impreparato!’ pensò il
rosso, puntando la bacchetta di fronte a sé, per poi pronunciare qualche
parola, cercando di resistere all’acqua che entrava nei polmoni.
Subito attorno alla sua testa apparve una bolla d’aria, che gli permise di
riprendere a respirare.
Gray invece congelò la sfera, per poi infrangerla dall’interno.
“Ottima idea!” esclamò George. “Glacius!” urlò, congelando l’acqua
intorno a lui, per poi usare ancora Flipendo, distruggendo il ghiaccio e
riuscendo così a liberarsi.
“Siete riusciti a liberarvi?” fece sorpresa Juvia, guardando i due,
soffermandosi però su Gray.
“Eh, eh… questa volta non ci fermerai facilmente.” Disse George,
interrompendosi quando vide il compagno togliersi la maglietta, restando così a
petto scoperto. “Che cosa stai facendo?” gli chiese, inarcando un sopracciglio.
“Non mi va di indossare qualcosa di bagnato, preferisco restare così. Problemi?”
replicò l’altro.
Tuttavia Juvia sembrò non riuscire a restare indifferente, diventando ancora
rossa in faccia e portandosi una mano davanti alla bocca per la sorpresa.
Gray unì le mani, portandole davanti.
“Ice Make… Lance!” urlò, creando delle lance di ghiaccio con le quali
colpì in pieno la ragazza.
Ma con grande sorpresa dei due, le armi la attraversarono, mentre sul corpo di
Juvia apparivano dei buchi in prossimità di dove era stata colpita, lasciando
attorno ad esse delle gocce d’acqua.
“Il mio corpo è fatto d’acqua… Shin, shin…” disse lei, abbassando lo sguardo
triste.
“Per Merlino… Com’è possibile? Non esiste nessun incantesimo del genere… Non
può essere fatta veramente d’acqua!” esclamò George, incredulo come Gray.
Juvia alzò di colpo gli occhi, muovendo velocemente la mano di fronte a sé.
“Addio, piccolo fiore d’amore!” urlò rivolta a Gray. “Water Slicer!”
Dal suo corpo partirono decine di proiettili d’acqua, tutti diretti verso il
mago del ghiaccio.
“Ma di che stai parlando?!” urlò lui, venendo colpito da alcuni di essi.
“Ice Make… Battle Axe!” esclamò, creando una falce di ghiaccio con la
quale tagliò a metà Juvia, che però si ricompose senza difficoltà.
“Non potete battermi…” disse. “Siete ancora in tempo per farvi aiutare.
Consegnatemi Lucy, e io medierò col Master e gli chiederò di ritirarsi…”
“Ma che razza di sciocchezze stai dicendo?!” esclamò George.
“Giunti a questo punto, nessuno può ritirarsi!” aggiunse Gray, battendo i
palmi. “Lucy è una nostra compagna! Non te la consegnerò mai, dovesse costarmi
la vita!”
A Juvia cadde l’ombrello di mano, e si portò entrambe le mani sul volto,
assumendo un’espressione scioccata.
Poi improvvisamente cominciò a piangere.
“Eh?” fece sorpreso Gray.
Pochi secondi dopo il cappello di Juvia saltò in alto, mentre il suo corpo
cominciava ad emettere vapore e sul suo viso le si dipingeva un’espressione da
pazza.
“Juvia non perdona!” urlò preda dell’ira. “Juvia non avrà pietà di Lucy!”
Non appena pronunciò queste parole, la temperatura della pioggia aumentò drasticamente.
“Scotta!” esclamò George. “Questa qui è più psicopatica di quanto sembrasse
all’inizio!”
“E poi, che c’entra Lucy?” chiese Gray.
“Non la perdonerò mai! Quella Lucy non la passerà liscia!” continuò la ragazza
dai capelli blu, per poi trasformarsi in un getto d’acqua bollente, che colpì
in pieno Gray, per poi voltarsi e prendere George, facendo volare entrambi
qualche metro più in là.
Juvia non si fermò, caricando di nuovo verso Gray.
“Ice Make… Shield!” urlò lui, creando un muro di ghiaccio, con il quale
si protesse dal getto.
Ma con sua sorpresa, il ghiaccio si sciolse in pochi secondi, lasciando che
l’acqua lo colpisse ancora.
“La mia gelosia sta raggiungendo la massima ebollizione!” esclamò Juvia, mentre
la sua faccia appariva per qualche instante nell’acqua.
“Ma che sta dicendo?!” fece George, rialzandosi a fatica, cercando di ignorare
le scottature che l’acqua gli stava provocando.
“Il calore… sta sciogliendo la pelle…” disse a fatica Gray, poco prima di
venire investito da una vera e propria onda, che lo mandò a schiantarsi contro
il pavimento, che si riempì di crepe, staccandosi in alcuni punti.
“Maledetta…” ansimò lui. “Se solo riuscissi a congelarle qualcosa…”
Poi, usando tutte le sue energie, si alzò in piedi, fronteggiando una nuova onda.
“E congelati!” urlò, colpendo l’onda, che si congelò sulla punta, trascinandolo
comunque con sé.
Dentro l’acqua Juvia riprese le sue sembianze, restando scioccata da
quell’azione.
“È impossibile… Come ha potuto congelare la mia acqua calda…?” si chiese, per
poi diventare ancora rossa.
“Ehm… Gray, capisco che possa essere un buon metodo per fermare una ragazza…”
cominciò George, guardando l’amico. “Però mi pare che non sia proprio il
momento adatto…”
“Di cosa stai parlando?” chiese il mago del ghiaccio.
“Guarda dove hai messo la mano per fermarla.” Rispose il rosso.
Gray si volto verso Juvia, per poi spalancare incredulo la bocca, mentre i suoi
occhi diventavano bianchi per la sorpresa. Infatti, la sua mano si era fermata
proprio sul seno di Juvia, premendovi con forza mentre ghiacciava l’acqua.
Juvia chiuse gli occhi, non sapendo come comportarsi.
Ma prima che potesse dire altro, il ghiaccio si sciolse, lasciandola cadere a
terra.
“S-Scusami!” esclamò imbarazzato Gray. “I-Io non…”
Juvia lo guardò con occhi increduli, come anche George.
“Non bastava allontanare la mano?” chiese, riavvicinandosi al mago del
ghiaccio. “E comunque un consiglio: non fare qualcosa del genere a Hogwarts,
altrimenti Grifondoro si ritroverà praticamente senza punti.”
“Guarda che non l’ho fatto apposta!” gli sbraitò contro l’altro, per poi
tornare a guardare Juvia. “Riprendiamo da dove eravamo rimasti!”
“Non posso…” rispose Juvia, rialzandosi. “Io non potrei mai ferirti…”
“Eh? Non puoi ferirlo?” fece sorpreso George. “Come sarebbe a dire?”
“Ammetti che contro di me non hai possibilità?” chiese Gray, guardandola.
“Io sono più forte di quella Lucy… quindi posso proteggerti meglio di lei!”
A George cadde la bacchetta di mano.
“Non vorrà dire che si è…” mormorò sbalordito, mentre Gray sembrò non capire
che cosa stava prendendo all’avversaria.
“Proteggermi?” ripeté. “Proteggere me?”
“Sì, perché io… Ecco… Mi sono in… na… mor…”
“La pioggia si è fatta più intensa…” la interruppe il mago del ghiaccio,
alzando lo sguardo.
“Ahhhh!!! È così irritante!” mormorò Juvia.
“Al diavolo questa pioggia!!” esclamò Gray.
La blu sgranò gli occhi, per poi abbassare lo sguardo.
“Pure tu, come tutti gli altri, eh?!” urlò, tornando di nuovo nello stato di
berserk di prima.
“M-Ma che le è preso?!” fece il Weasley, per poi vedere la ragazza diventare di
nuovo acqua.
“Se proprio ci tieni, fatti sotto!” le disse invece Gray, preparandosi ancora a
combattere.
“Protego!” urlò il mago, alzando la bacchetta e circondando l’amico
giusto pochi istanti prima che un’onda d’acqua bollente lo investisse.
“Non interferire!” esclamò Juvia, per poi muovere l’onda contro George, che non
si aspettava quell’attacco, e non riuscendo a usare la magia su se stesso, fu
colpito in pieno, urlando di dolore per l’alta temperatura.
“George!” gridò Gray, mentre il rosso cadeva a terra, con la pelle piena di
scottature.
“E ora tocca a te!” disse Juvia, colpendo anche il mago del ghiaccio con il
medesimo attacco.
Gray tento ancora di congelare l’onda, ma questa volta la temperatura era
ancora più alta, e fu spazzato via, rovinando poco lontano da George.
“C-Com’è possibile…?” fece, cercando di rialzarsi.
“G-Gray… Prendi la mia bacchetta…” ansimò il Weasley, indicando a fatica
l’oggetto, che era a pochi centimetri da lui.
“Ma non conosco incantesimi utili contro di lei…”
“Ho sentito dire da Harry che la bacchetta ha amplificato i suoi poteri… forse
funziona anche con te…”
Il mago del ghiaccio spalancò gli occhi.
“Allora…” fece, rialzandosi ignorando il dolore, prendendo la bacchetta, mentre
Juvia tornava contro di loro. “Vale la pena provarci.”
“Non riuscirai a spuntarla contro Phantom!!” urlò.
Gray alzò la bacchetta, per poi urlare, mentre i suoi muscoli si facevano più
evidenti, assieme alle vene delle braccia.
L’acqua cominciò a ghiacciarsi, e non solo quella dell’onda, ma anche la
pioggia cominciò a congelarsi, cadendo sonoramente a terra.
Juvia lo guardò sorpreso.
“Come… Come mai è diventato più forte all’improvviso?!” esclamò, mentre Gray
appoggiava a terra una mano.
“Ice Geyser!” urlò, congelando tutta l’acqua rimasta, che poi
s’infranse, lasciando cadere a terra un’esausta Juvia.
“H-Ho… perso…?” fece, incapace di rialzarsi.
“Come va? Hai sbollito gli animi?” chiese Gray, sorridendo.
Juvia non rispose, mentre la pioggia diminuiva, per poi smettere, permettendo
alle nuvole di dissolversi.
“Ma come…?” fece lei sorpresa. “La pioggia… è finita…”
“Finalmente è tornato il sereno!” esclamò Gray.
“Già… non credo di aver mai desiderato così tanto di restare sotto il sole.”
Fece George, sorridendo anche lui, sebbene non riuscisse a rialzarsi.
“È dunque questo… il cielo azzurro…?” continuò Juvia, guardando meravigliata il
cielo. “È davvero bello…”
“Allora…” fece Gray, guardandola. “Ti è passata la voglia?”
Juvia, che si era appena rimessa seduta, spalancò gli occhi, per poi cadere
priva di sensi, ma con un sorriso stampato sul volto.
Il mago del ghiaccio restò a guardarla, per poi andare dal compagno, aiutandolo
a mettersi seduto e restituendogli la bacchetta.
“Gray! George!” urlarono tre voci, anticipando Elfman, Mira e Fred, che li
raggiunsero di corsa.
“Mira… che ci fai qui anche tu?” chiese sorpreso Gray, mentre Fred raggiungeva
il gemello.
“Ehi, ma come ti sei ridotto?” chiese leggermente preoccupato, guardandolo
sorridere.
“Diciamo che per un po’ avrò paura ad usare l’acqua calda… Ammesso che la mamma
ci faccia ancora uscire di casa, una volta che mi avrà visto in questo stato.”
Scherzò l’altro.
“Lei allora sarebbe la terza Element Four…” fece Elfman, guardando Juvia.
“Ne manca un altro.” Disse Mira.
“Che cosa vuoi dire?” gli chiese George.
“Se sconfiggiamo tutti e quattro gli Element Four, l’incantesimo che stanno per
lanciare contro la città dovrebbe fermarsi.” Spiegò Fred. “E questo significa…”
“Che Natsu probabilmente sta affrontando l’ultimo.” Completò per lui Gray.
“Ce la possiamo ancora fare! Ne sono certa!” esclamò sorridendo Mira.
Natsu si
portò una mano alla bocca per pulirsi il sangue, continuando ad ansimare per la
fatica e il dolore. Tutto il suo corpo era pieno di tagli, e dalla fronte gli
scendeva un fiotto di sangue che gli arrivava all’occhio destro.
Poco lontano, nascosto dietro un muro, Happy guardava terrorizzato la scena,
mentre di fronte al Dragon Slayer un grosso uomo vestito di nero, con una
collana che aveva come ciondolo un teschio bendato, esattamente come il
proprietario, era girato verso di lui.
“Ancora in piedi?” chiese lui impassibile. “Complimenti… sei davvero un osso
duro…”
“Dannazione!” urlò Natsu, avvolgendo il braccio con il fuoco e caricandolo.
“Ma contro la mia magia Spazio Aereo non hai alcuna speranza,
ragazzo!” esclamò il tale, portando avanti la mano e facendo volare via Natsu,
che rotolò per terra.
Il rosa si rialzò in piedi, tenendo lo sguardo basso.
“Di nuovo in piedi, Salamander?” chiese Aria.
“Non vado al tappeto per così poco… Non scordare che sono un mago di Fairy
Tail… e ora mi hai fatto davvero arrabbiare!!” urlò, sputando un po’ di sangue.
“Natsu…” mormorò impaurito Happy.
“Spazio Aereo…” fece l’avversario, colpendolo con decine di proiettili
d’aria, che fecero cadere di nuovo il mago del fuoco.
“Maledizione!” sbraitò lui, rialzandosi ancora.
“Lucertolina, a questo mondo c’è sempre qualcosa di superiore a te!”
“Ruggito della Salamandra!” urlò Natsu, sputando una fiammata, che però
l’avversario evitò dissolvendosi per poi ricomporsi alle spalle del mago.
“Cosa-?”
“Spazio Aereo… Metsu!” fece lui. “Svuota la magia!”
Natsu urlò subito per il dolore, mentre il suo potere magico cominciava a
fuoriuscire dal corpo sotto forma di fumo. Tuttavia, l’ultimo Element Four non riuscì
a portare a termine il suo attacco, perché un pugno lo fece volare via.
Happy spalancò gli occhi, mentre Natsu cercava di riprendere fiato.
“Ehi… Mi assento per un po’ e succede tutto questo… Non posso proprio starmene
tranquillo un attimo.” Fece Harry, abbassando il braccio.
“Harry!” urlarono insieme Natsu e Happy, mentre Aria si rialzava.
“Finalmente sei arrivato, eh?” fece il mago del fuoco, rialzandosi.
“Il nostro Master…” disse il moro, guardando serio l’avversario. “È stato lui a
ridurlo in quello stato.”
“Che tristezza…” mormorò il mago bendato. “Oltre a Salamander, ora anche
Majutsu viene a offrirmi la sua testa…”
“Ma davvero? Strano, io sono venuto qui per prendere la tua, di testa.” Replicò
l’altro.
Aria sorrise, per poi prendere la benda che gli copriva gli occhi.
“Se proprio devo combattere contro di te…” fece ridendo, togliendosela. “Allora
preferisco farlo a carte scoperte.”
“Oh, così ti sei deciso a combattere al tuo massimo potenziale, eh?” disse lui.
“Avevo sentito che la benda sugli occhi limitava i tuoi poteri. Ora non potrò
più avere alcun riguardo nei tuoi confronti!”
Aria mise le braccia di fronte a sé, formando un cerchio aperto, mentre l’aria
cominciava a ruotargli attorno.
Poi un vento investì Harry e Natsu.
“Ho azionato Zero, lo Spazio Aereo della morte!”
spiegò l’Element Four. “È uno Spazio Aereo che consuma la
vita!”
Harry rimase al suo posto, per poi alzare un braccio, disperdendo la magia.
“Spiacente, non stavolta!” disse, gelido.
“I-Impossibile!” esclamò spaventato Aria. “Sta squarciando lo spazio aereo!”
Ma prima che potesse fare altro, Harry lo raggiunse, restando sospeso in aria
di fronte a lui e mettendogli la mano sulla fronte. “Adesso pagherai per ciò
che hai fatto alla gilda e al Master.” Disse semplicemente, mentre la sua mano
s’illuminava.
“No, pietà, ti prego!” urlò lui, cercando inutilmente di liberarsi, ma non
riuscendo a fare nemmeno un passo. “NO!!!”
Natsu e Happy deglutirono nel vedere l’uomo cadere all’indietro, con gli occhi
vuoti.
“Il nostro Master non può aver perso contro uno come te!” disse semplicemente
Harry, tornando con i piedi per terra.