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Autore: Chanel483    05/11/2012    1 recensioni
Questa non è una Draco/ Hermione come le altre.
Non c'è nessun principe delle serpi, ne nessuna regina di Grifondoro. C'è Draco, che non ha mai frequentato Hogwarts, che è stato addestrato per compiere il compito affidatogli dal suo padrone. E poi c'è Hermione, confusa per una miriade di emozioni che non capisce, spaventata dalla guerra che incombe.
È una What if? E se Draco arrivasse ad Hogwarts al sesto anno, con il compito di uccidere Silente?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Salvare Hermione – parte II
Draco sedeva su una delle poltrone di scura pelle di drago riscaldato dal fuoco del camino del salotto di Villa Lestrange. Per tenere la mente occupata, sfogliava un vecchio libro di pozioni che doveva aver letto almeno cinque o sei volte e conosceva praticamente a memoria. Sapeva che, purtroppo, anche il più avvincente dei libri non avrebbe mai potuto impedire che la sua mente viaggiasse per le stanze della casa dei suoi zii, oltre il corridoio e giù per le scale fino ad arrivare a quella specie di cantina dove tenevano rinchiusa Hermione.
Si tormentava da giorni su ciò che era successo; certi momenti si diceva che ciò che aveva fatto era ignobile e spregevole, che nemmeno il più codardo dei tassorosso si sarebbe comportato così, altri però pensava che fosse la scelta giusta, che era ciò per cui era stato addestrato per tanti anni: era la sua missione, se avesse fallito avrebbe deluso troppe persone.
Quei pensieri però non portavano a nulla, se non ad una perenne emicrania che minacciava di spaccargli il cranio in due.
<< Dracuccio >> si sentì chiamare da una voce acuto e, putroppo, ormai famigliare. Si volto per trovare alle sue spalle la giovane figura di Elizabeth Draken, avvolta da un lungo vestito viola scuro.
<< Elizabeth >> salutò svogliatamente, prima di tornare al suo libro.
La donna, abbastanza infastidita dal fatto di non essere considerata da un ragazzino straziato dalle sue pene d'amore come le sembrava Draco, camminò con le mani sui fianchi fino ad arrivargli davanti:<< Ho un messaggio per te >> annunciò.
Il biondo sollevò appena lo sguardo dal libro:<< Dai miei genitori? >> chiese.
<< No, tesoro. Da Hermione >>.
Ci mancò poco che, per lo stupore, Draco non cadesse a terra trascinandosi dietro poltrona e libro:<< C-come hai detto? >> domandò.
<< Hai capito benissimo, la mezzosangue ti manda un messaggio >>.
<< Ah >> il ragazzo sbatté le palpebre, senza sapere bene se quella fosse una buona o una cattiva notizia:<< e... beh, che vuole? >>.
Elizabeth sorrise con aria soddisfatta e prese lentamente posto sulla poltrona da parte quella sui cui Draco – che iniziava a perdere la calma – era seduto:<< Hermione desidera parlare con te >> gli annunciò infine, accavallando le cambe ed intrecciando le mani all'altezza del ginocchio.
Lui sgranò gli occhi con aria allibita e strinse con forza i braccioli della sua seduta:<< Davvero? >> domandò incredulo.
La mangiamorte alzò gli occhi al cielo, facendo un gesto scocciato con la mano:<< Così mi fai diventare ripetitiva, tesoruccio. È proprio come ho detto, la mezzosangue mi ha chiesto di comunicarti che vuole parlare con te >>.
La sguardo del giovane si perse tra le fiamme del camino, mentre la sue mente era affollata dalle immagini di lei; di quando la vedeva per i corridoio della scuola e a lezione e pensava che fosse davvero carina e soprattutto molto intelligente, di quando l'aveva dovuto schiantare e poi obliviare, di quando avevano litigato e poi fatto pace e lui aveva iniziato a vederla sotto una luce diversa, di quando lei aveva iniziato ad aprirsi ed erano diventati amici, di quando si erano finalmente dati il loro primo bacio e di tutti quelli che erano seguiti, di quando, la mattina prima del rapimento, si era fermato a fissarla, cercando di imprimersi a fuoco quell'immagine nella mente, nella speranza che fosse più forte di tutte quelle che l'avrebbero seguita.
<< Allora? Pensi di parlarle? >>.
Draco si riscosse bruscamente dai suoi pensieri ed osservò la donna che, abbastanza divertita, aspettava una sua risposta:<< Sì, credo di sì >> le disse.
Elizabeth fece un sorrisone e si alzò, sistemandosi la gonna del lungo vestito nero:<< Ottimo, ciccino. Stasera allora la cena gliela porti tu >> e così dicendo uscì dalla stanza, lasciando il ragazzo un po' scombussolato e decisamente confuso.
 
<< Dove stai andando? >>.
<< Vado a salvare la mia migliore amica e tu non puoi fermarmi >>.
Harry si voltò a fronteggiare il suo migliore amico, con il mantello in mano e i capelli anche più scompigliati del solito:<< E come credi di fare? >> domandò quest'ultimo.
<< Troverò un modo >>.
Ron gli rivolse un mezzo sorriso:<< Non hai capito: come credi di fare senza di me >>.
Il ragazzo sbatté un paio di volte le palpebre dietro gli spessi occhiali, senza saper bene cosa dire:<< Sul serio? >> fu tutto ciò che riuscì a chiedere.
Ron annuì, sorridendogli:<< Non crederai davvero che ti lasci andare ad ammazzarti da solo! >> rispose.
<< Oh, grazie! >> esclamò Harry, avvicinandosi all'amico a braccia aperte. I due si abbracciarono brevemente, preoccupati per ciò che sarebbe successo di lì a poco, ma felice di poter vivere insieme anche questa avventura.
<< Allora partiamo subito? >> domandò il moro pochi istanti dopo, quando si furono staccati.
L'altro, invece di annuire e correre a prepararsi come ci si sarebbe aspettati, si gratto la nuca ed iniziò a dondolarsi sui talloni:<< Ecco... a dire il vero ci sarebbe un problemino... >>.
<< Sputa il rospo >>.
<< ... beh, diciamo che non sono esattamente venuto da solo >>.
Proprio in quel momento, prima che Harry potesse chiedere qualcosa, la porta del dormitorio si spalancò, lasciando intravedere almeno una quindicina di ragazzi, primi tra tutti Neville, Luna e Ginny:<< Non pensavi davvero di lasciarci qui! >> esclamò quest'ultima, fecendo mulinare i lunghi capelli rossi dietro le spalle.
Il moro, come al solito, iniziò il suo discorso da martire:<< Ragazzi, non potete venire con me, sarà pericoloso e non voglio che... >>.
Neville lo interruppe prima che potesse continuare a dire sciocchezze:<< Proprio come lo scorso anno al Ministero, vero Harry? Quando capirai che in questa storia ci siamo dentro fino al collo anche noi? >>.
<< Sì ma... >> tentò di protestare il grifondoro.
<< Niente "ma" >> lo zittì Ginny:<< sappiamo a cosa andiamo incontro e non vogliamo tirarci indietro >>.
Harry rimase in silenzio qualche secondo osservando i suoi amici. Era quasi commosso da quella dimostrazione d'affetto, insomma, sapeva che era più per Hermione che per lui, ma avrebbero benissimo potuto fregarsene e lasciarlo andare da solo, invece gli stavano dimostrando che non era solo, che ci sarebbe sempre stato qualcuno su cui contare.
Prese un bel respiro:<< Bene, allora muoviamoci. Dobbiamo trovare un modo per lasciare Hogwarts >> annunciò con un sorriso.
 
Hermione sollevò lo sguardo dal libro che aveva in grembo e fissò con astio la parete che aveva davanti. Quando aveva quasi supplicato Elizabeth di portarle "qualcosa da leggere, qualsiasi cosa" non pensava che la donna l'avrebbe presa alla lettera portandole un libro di cucina. Che comunque, a pensarci bene, era sempre meglio che passare le giornate a contare le assi del pavimento o osservare lo squarcio di cielo che si vedeva dalla piccola finestra.
Sbuffò piano, ormai doveva essere quasi ora di pranzo e, anche se non lo avrebbe mai ammesso a nessuno, non vedeva l'ora che Elizabeth entrasse nella stanza per avere almeno qualcuno con cui parlare prima di rischiare di impazzire del tutto.
Come se l'avesse chiamata, la porta della stanza si aprì con uno scatto metallico:<< Elizabeth... >> salutò la ragazza, tornando ad osservare il libro per fingere disinteresse.
<< No Hermione, non sono Elizabeth >>.
La voce che le giunse alle orecchie le fece gelare il sangue nelle vene. No, non era la voce di Elizabeth. Era una voce maschile, profonda e dall'accento marcato, che avrebbe riconosciuto tra mille.
Si voltò di scatto lasciando cadere il libro che stava fingendo di leggere, per trovarsi davanti la figura longilinea di Draco Malfoy che, con indosso un completo nero, le tendeva un vassoio con sopra quella che probabilmente era la sua cena.
Rimasero a fissarsi per qualche secondo, probabilmente entrambi in attesa di una qualsiasi reazione da parte dell'altro. Hermione, da parte sua, provava l'irrefrenabile desiderio di gettare le braccia al collo del biondo, non sapeva bene se per abbracciarlo o strangolarlo.
Si mise in piedi, un po' malferma sulle gambe, per fronteggiarlo almeno al suo stesso livello:<< Elizabeth ha detto che mi volevi parlare >> esordì finalmente Draco, avvicinandosi al tavolo nel centro della sala e posandovi sopra il vassoio.
<< Infatti >> commentò la ragazza, facendo un paio di passi nella sua direzione.
Il biondo affondò le mani nelle tasche dei pantaloni ed iniziò a dondolarsi sui talloni; sapeva che prima o poi lei sarebbe scoppiata:<< Cosa... cosa volevi dirmi? >> balbettò.
<< Perché sono qui? >> chiese.
Draco sbatté le palpebre, confuso per la domanda inaspettata:<< Elizabeth non ti ha... >>.
La ragazza però lo zittì prima che potesse continuare:<< Scusami, ho sbagliato domanda >> si corresse mentre la sua voce diventava più gelida ad ogni parola:<< voglio sapere perché tu mi hai portato qui >>.
Ok, questo aveva già più senso:<< Perché era... mi è stato ordinato >>.
<< E da chi? Da Voldemort? >>.
Draco fremette al suono di quel nome:<< Non pronunciare il suo nome >> la rimproverò.
<< Non dirmi cosa posso e cosa non posso fare! >> gli urlò contro lei, stringendo i pugni.
Il biondo prese un lungo respiro, imponendosi di non urlare né arrabbiarsi; di sicuro in quel modo non avrebbe migliorato la situazione:<< Ok, cerchiamo di stare entrambi calmi... >>.
Nuovamente Hermione gli parlò sopra:<< Smettila di dirmi cosa devo fare! Voglio solo sapere il perché! Perché mi hai portato qui, perché non mi hai aiutata quando quei due mi hanno presa, perché... per Godric! Mi hai presa in giro fin dall'inizio! >>.
<< No... io... >>.
<< Sta' zitto! >>.
Draco si immobilizzò di colpo per osservare con calma la riccia: indossava ancora i vestiti di una settimana prima ed i capelli erano arruffati e sporchi; nonostante questo gli occhi fiammeggiavano e tutto il corpo era teso, probabilmente per non lanciarglisi contro.
Prese un bel respiro e, sollevando le mani, fece un paio di passi nella sua direzione:<< Ok, Hermione asc... >>.
<< Non chiamarmi per nome! >>.
<< Oh... beh... va bene... però... ascoltami, io non volevo prenderti in giro >> iniziò a spiegare:<< quello che facevo... quello che provavo era vero! >> aggiunse avvicinandosi ancora, mentre lei non si schiodava da dov'era.
<< Certo, >> rispose lei, velenosa come una vipera:<< ed è per questo che mi hai imbrogliata e fatto rapire! >> rispose puntandogli un dito contro.
Il ragazzo si passò frustrato una mano tra i capelli, non sarebbero mai arrivati ad una conclusione se lei avesse continuato ad urlargli contro:<< Non hai capito, io non ho avuto scelta... >> cercò di giustificarsi.
<< C'è sempre una scelta >> lo contraddisse Hermione, riuscendo a controllare per qualche secondo il tono di voce.
<< Non per me >>.
<< C'è per tutti, solo che non tutti sono in grado di vederla >>.
Dopo questa perla di saggezza rimasero entrambi qualche istante in silenzio, squadrandosi l'un l'altra da mezzo metro di distanza. Hermione era troppo arrabbiata per riuscire a dire ciò che avrebbe voluto mentre Draco, che si era preparato in testa un bel discorso, non poteva certo parlare dei sentimenti che provava per lei mentre lei gli sbraitava contro.
<< Senti, così non concluderemo niente >> disse infine il biondo, esasperato.
Hermione sbuffò:<< Sono d'accordo >> dovette comunque ammettere.
<< Quindi? >> domandò Draco.
<< Quindi non lo so! >> esclamò lei, tornando a scaldarsi.
<< Va bene, va bene! Cerchiamo solo di calmarci, ok? >>.
Hermione sbuffò di nuovo, fece un verso che somigliava molto ad un ringhio ed andò a sedersi sulla brandina, incrociando le braccia sotto il seno e distogliendo lo sguardo per fissarlo su un punto indefinito del muro:<< Io non voglio calmarmi, non c'è motivo per cui dovrei calmarmi >> disse infastidita, nonostante la sua voce fosse molto meno arrabbiata di prima.
Draco, raccogliendo un po' di coraggio, le si avvicinò e si sedette a sua volta sul letto, quanto più distante da lei gli fosse possibile:<< Ascoltami, so che detto così sembra un'enorme bugia, ma io ci tengo veramente a te. Inizialmente la mia era solo una missione, ma quando ti ho conosciuta, dopo aver passato un po' di tempo insieme, io... io ho iniziato a smettere di pensare alle missione e... >>.
<< ... ti sei... innamorato? >> provò lei per lui, continuando a non guardarlo.
<< Non so cosa sia l'amore >> ammise il ragazzo con voce un po' triste, scrollando le spalle.
<< Nemmeno io >> disse la riccia.
Rimasero nuovamente in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri e nei propri ricordi, finché Hermione non riprese la parola:<< Ed ora? Che si fa? >>.
Il biondo iniziò a torturarsi nervosamente le lunghe dita pallide, mentre il suo cervello lavorava freneticamente:<< Io... io vorrei... vorrei farti una... proposta >> il suo tono incerto e le sue parole costrinsero la ragazza a voltarsi per osservarlo interrogativamente:<< io vorrei che tu... tu ti unissi a noi >> terminò lui, abbassando lo sguardo sul pavimento.
<< Con "noi" intendi i mangiamorte? >> domandò la ragazza, con voce stranamente distaccata.
Draco annuì piano, quasi si vergognasse di ciò che stava dicendo:<< Lo so che può sembrare folle ma... io... quando ho accettato questa storia del rapimento mi avevano... mi avevano promesso che non ti avrebbero fatto del male, mentre ora... non so casa ti potrebbe accadere se qualcosa andasse storto e... >>.
<< Io non ho paura >> lo interruppe Hermione.
<< Ma io sì! >> esclamò lui, con voce di colpo tremante ed angosciata:<< Tu non hai idea di cosa sono capaci di fare! >>.
<< Non ho paura di loro >> ribadì la grifondoro, con voce calma e controllata:<< non volterò le spalle ai miei principi per salvarmi la pelle >>.
<< Tu non capisci! >> riprese Draco:<< Possiamo... possiamo farlo insieme, Hermione >> disse in tono quasi delirante; aveva gli occhi spiritati, sembrava impazzito:<< io... appena avrò finito la mia missione l'Oscuro Signore mi lascerà andare. Me lo ha promesso. E allora potremo... potremo andarcene, insieme. Scegli tu dove, non mi importa. Basta che mi lasci ancora qualche giorno e che... che... passa dall'altra parte Hermione! Non sai quello che... >>.
Hermione scosse la testa:<< Stai delirando Draco. Non capisco neanche quello che dici! >> esclamò perdendo la poca calma che era riuscita a racimolare.
Draco le si inginocchiò davanti e le prese le mani, stringendole forte:<< Unisciti all'Oscuro Signore >> la pregò:<< so che può sembrare una follia ma... tu sei una strega così intelligente, lui sarebbe lieto di poterti avere con sé. Ed io potrei proteggerti. Potrei starti vicino finchè tutto questo non si risolverà. Poi quando... quando la guerra sarà finita ce ne andremo. Troveremo un posto dove stare e tu non dovrai mai lavorare. Andremo avanti con la mia eredità e.... e... ti prego Hermione, scegli me >> aveva gli occhi lucidi ed il suo dolore era tanto forte da sembrare un male fisico, qualcosa che lo distruggeva dall'interno:<< ti... ti scongiuro >>.
Anche Hermione aveva le lacrime agli occhi, ma sorrise. Un sorriso mesto, che le inclinò solo gli angoli della bocca, senza arrivare agli occhi:<< Non sarebbe come scegliere te, Draco >> gli disse dolcemente:<< sarebbe come scegliere Voldemort. Non posso farlo >>.
Il ragazzo era disperato:<< Ma non sceglieresti l'Oscuro Signore! Saresti con me! Non gli permetterei di farti nulla di male davvero; non ti lascerei neanche marchiare. Dovresti solo dichiararti dalla sua parte e questo basterebbe >>.
<< Hai mai sentito parlare di Lily Evans? >> domandò Hermione di punto in bianco. Draco scosse la testa, stranito dall'insolita domanda:<< Lily Evans è la madre di Harry. Era una strega eccezionale; un'ottima pozionista, per di più. Voldemort l'ha sempre voluta tra le sue fila, ma lei non si è mai arresa. Ha preso suo marito e suo figlio e si sono nascosti. Lily Evans ha preferito la Morte piuttosto che tradire i suoi principi. Ed io non sarò da meno >>.
Il serpeverde si immobilizzò. Le mani, fino a quel momento strette a quelle di lei, ceddettero ricadendogli sui fianchi:<< Questa è... è la tua scelta definitiva? >> le chiese a testa bassa.
<< Sì. >> rispose lei convinta.
<< Va bene >> sussurrò Draco alzandosi in piedi e sovrastandola in tutta la sua altezza:<< allora questo è un addio >>.
Hermione sollevò il viso ed osservò i suoi occhi argentei umidi di pianto, consapevole che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbe visti:<< Io... >> sussurrò, prima di essere interrotta dalle labbra irruenti di lui che, con forza, le tapparono la bocca.
Si scambiarono un bacio rabbioso, disperato, fatto di morsi e lingue in lotta. Un bacio di addio, un ultimo bacio.
Poco dopo il ragazzo si staccò e, senza una parola le diede le spalle:<< Addio >> disse arrivato davanti alla porta, aprendola.
<< Draco! >> lo richiamò Hermione, ancora sconvolta per tutte le emozioni che l'avevano colpita in quei pochi minuti e per il bacio che si erano appena dati. Lui si voltò, lo sguardo pieno di speranza ed il corpo che quasi lottava per non correre verso di lei:<< Mostramelo >> chiese:<< voglio averne la conferma >>.
Draco ci mise pochissimo per capire a cosa lei si riferisse. Con un sospiro di resa afferrò il polsino del golf scuro che indossava e quello della camicia sottostante e tirò con forza. Il Marchio Nero, nero come la pece in contrasto con la sua pelle pallida, fece bella mostra di sé per pochi istanti, prima che Hermione, in lacrime, chiudesse gli occhi e Draco lasciasse la stanza.
 
Ron si allacciò il mantello pesante e prese un bel respiro, prima di voltarsi ad osservare Neville, Dean, Seamus ed ovviamente Harry che si preparavano a loro volta. La tensione nella stanza era palbabile e tutti erano palesemente terrorizzati all'idea di parlare e dire la cosa sbagliata.
I secondi passavano veloci mentre tutti e cinque prendevano tempo davanti ai propri bauli, sistemandosi i vestiti o controllando per l'ennesima volta che la bacchetta fosse al suo posto.
Alla fine, dopo un lungo sospiro, Harry si decise a parlare:<< Siete pronti? >> domandò in un sussurrò, con la voce un po' roca.
Tutti annuirono e, senza dire un parola, si diressero giù dalle scale verso la Sala Comune, dove li aspettavano una quindicina di ragazzi tra cui Ginny, Lavanda, Calì, Cormac McLaggen, Katie Bell, Colin e Dennis Canon. Non ci fu bisogno di parlare; Ginny si affiancò a Harry e Ron, mentre gli altri si accodavano, ed insieme uscirono dalla Sala Comune.
Gli altri studenti ed i professori non li calcolarono, un po' perché troppo presi dai loro impegni, un po' perché un gruppo di grifondoro – benché così nutrito – che si dirigeva verso il giardino non era poi così strano o interessante.
Inizialmente Harry e Ron avevano proposto di utilizzare il passaggio segreto che da dietro la statua della Strega Orba portava alla cantina di Mielandia, ma avevano dovuto accantonare l'idea una volta resisi conto che non avrebbero potuto lasciare il negozio senza dare nell'occhio. Quindi, considerando che tutti gli altri passaggi erano controllati da Gazza tranne quello dietro lo specchio del bagno del quarto piano, che però era crollato, l'unica opzione si era rivelato quello che da sotto il Platano Picchiatore portava alla Stamberga Strillante. Inizialmente molti ragazzi erano stati dubbiosi, ancora spaventati dalle storie che si raccontavano su quel posto, ma alla fine avevano deciso che, per Hermione, avrebbero potuto rischiare.
Arrivati davanti ad una rampa di scale, videro arrivare, dalla parte opposta del corridoio, un gruppo di una decina di corvonero che, infagottati nei loro vestiti pesanti, si lanciavano attorno occhiate preoccupate. Harry scambiò un cenno di saluto con Luna e Terry Steeval, che capeggiavano il gruppo, e scese insieme a loro le scale.
Una volta arrivati nell'atrio – nel più totale silenzio – attesero un paio di minuti finché, salendo dalle scale che portavano alla loro Sala Comune, li raggiungessero i tassorosso, in testa ai quali c'erano Ernie Macmillan e Hannah Abbott.
Harry si guardò un attimo intorno, notanto che iniziavano a dare nell'occhio, così fece cenno a tutti di avvicinarsi e prese un bel respiro:<< Siete sicuri ragazzi? Guardate che da adesso non si torna più indietro >> disse a bassa voce.
Nessuno si tirò indietro, al contrario, annuirono tutti con aria molto seria, rassicurando appena il grifondoro che aveva i nervi tesi come una corda di violino.
<< Perfetto, allora andiamo >> aggiunse dopo aver rivolto un veloce cenno di approvazione a tutti i presenti.
Si voltarono verso il portone d'ingresso oltre al quale, sapevano, il cielo si stava riempiendo di nuvoloni ed il vento frustava gli alberi del parco. Proprio in quel momento, prima che qualcuno potesse fare un passo in quella direzione, il portone si spalancò rivelando due figure stanche ad affaticate che non sembravano per nulla salde sulle gambe.
Hermione riuscì a fatica a sollevare lo sguardo e le sue iridi castane si incatenarono per qualche secondo con quelle smeraldo del suo migliore amico:<< Aiutami >> riuscì appena a sussurrare, prima di crollare in avanti, trascinando Draco con sé.
 
Da quando Draco era andato lì a parlare, Hermione era ancora più arrabbiata ed il tempo sembrava scorrere ancora più lentamente.
Era passato un solo giorno dalla loro discussione e già le sembrava di non vederlo da secoli. Decisamente strano però era il fatto che da quel momento non si era fatto vedere nessuno, nemmeno Elizabeth per portarle i pasti; anzi, dopo più di ventiquattro ore senza mangiare, iniziava a sentire i morsi della fame.
Sbuffò e chiuse con un colpo secco il libro che aveva tra le mani, prima di scagliarlo con forza contro la parete e mettersi ad urlare.
Se fosse rimasta un solo istante di più in quella dannatissima stanza, sarebbe impazzita.
Proprio in quel momento, la porta di legno si aprì, lasciando intravedere la figura di Draco, illuminata dalle candele del corridoio dietro di lui. Hermione si voltò con la bocca spalancata ed il ragazzo fece un paio di passi nella sua direzione. Allungò una mano e lei lo fissò con diffidenza:<< Prendila, dobbiamo smaterializzarci >> disse lui con voce ferma.
<< Ma come...? >> iniziò Hermione, conoscendo bene le leggi che vigevano sulle case dei maghi, specie su quelle abitate da purosangue implicati con Voldemort e la magia oscura.
<< Se ci sbrighiamo non avremo problemi >> assicurò il biondo.
Lei si avvicinò e così facendo vide che il petto di lui era macchiato di sangue:<< Ma tu sei ferito! >> esclamò.
<< Sbrigati! >> ripeté lui:<< Dobbiamo andare >>.
Proprio in quel momento, dalla porta della stanza entrò un uomo vestito di nero, con il viso coperto da una maschera argentea. Senza esitazioni il mangiamorte scaglio una Cruciatus che prese in pieno Hermione e la fece strillare per l'insopportabile dolore.
Prima che lei potesse riprendersi, Draco la strinse forte a sé e, girando su se stesso, smaterializzò entrambi.


'Giorno cari lettori :D
Scusate il mio imperdonabile ritardo nell'aggiornare ma, come avevo scritto nella mia pagina facebook (che potete trovare qui), inizialmente ho avuto qualche problema con il capitolo che, come potete vedere, è abbastanza impegnativo, poi dei problemi di salute (nulla di grave!) mi hanno tenuta lontana dal pc e quindi eccomi qui... ad aggiornare dopo quasi un mese D:

 
CHIEDO UMILMENTE PERDONO!
 
Escluso questo, spero che il capitolo vi piaccia, considerato quanto ci ho messo per scriverlo. 
So che in questo momento è tutto un po' confuso, ma è fatto apposta, vi assicuro che non prossimo capitolo avrete tutti i chiarimenti necessari per capire cosa ha portato Draco a cambiare idea, cosa ha fatto e, soprattutto, come (e da che parte) sono intenzionati i diversi personaggi ad andare avanti in questa guerra.

Vi avviso che questo è uno degli ultimi capitoli, ne seguiranno uno un po' lungo o due più brevi, dipende da come deciderò di dividerli.
OVVIAMENTE questa storia avrà un seguito, per cui però preferisco prendermi un po' più di tempo(:

Grazie a chi continua a seguirmi, ci vediamo tra un paio di settimane con il prossimo capitolo.
Un bacio
Chanel
  
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