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Autore: doublefire    05/11/2012    5 recensioni
Kurt dubita di Blaine riguardo al suo amore, pensando ad un tradimento e Blaine se ne va di casa. Rachel arriva a casa di Kurt, il quale, dopo un'abbraccio con l'amica, riceve un messaggio. Kurt è pentito e ha provato in tutti i modi di farsi perdonare, purtroppo senza risultati. Aspetta solo Blaine.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, sono tornato.
Bene, è la mia prima Klaine, oltre che la mia prima storia a capitoli. Quiiindi, siate clementi. u.u
No okay, scherzo, potete anche criticarmi, so di non essere tanto bravo a scrivere, ma spero almeno di cavarmela.
Almeno un 6.(?)

Okay, vi lascio alla lettura!

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                             Vetri rotti. 

«Scusami..» disse Kurt piangendo, guardando Blaine negli occhi, non sapendo che fare. L'usignolo, arrabbiato, prese un bicchiere e lo spaccò, buttandolo a terra. E anche il secondo, un terzo.. fino ad romperli tutti. Era furioso, e sembrava totalmente pazzo. Non ragionava più, a momenti.

«TU HAI DUBITATO DI ME, KURT.» urlava in continuazione, gesticolando con le mani senza senso, in modo arrabbiato e agitato, non capendo più cosa stava succedendo. Kurt, nel frattempo, fissava immobile i vetri rotti che giacevano a terra e immaginava come poteva essere il cuore di Blaine, esattamente come quei vetri. Rotti, a terra, difficilmente riparabili.

«Non volevo! Io.. ero geloso e.. mi si è annebbiata la vista. Non ragionavo più.. scusami..» era seriamente pentito, ma Blaine era comunque offeso. Non riusciva a perdonargli il fatto che avesse dubitato del suo amore. Aveva dubitato di lui! Di quel ragazzo che anche se Sebastian lo aveva tentato molte volte, lui era rimasto fedele a Kurt, che lo aveva perdonato per Chandler e che.. oh diamine, aveva fatto così tante cose per lui che non se le ricordava nemmeno.

Nonostante tutto, Kurt lo aveva seguito, e poi chiamato per assicurarsi che non gli mentisse. Come aveva osato? Blaine se lo chiedeva in continuazione, mentre tentava di parlargli ma riusciva solo dire parole insensate e velocemente. Kurt non capiva, forse perché stava cercando di reprimere la voglia di prendere uno dei vetri e tagliarsi, lì davanti a Blaine, facendogli capire quanto era pentito di aver pensato a un suo tradimento.

«Tu.. io.. aaaah, cazzo Kurt, hai dubitato del mio amore e della mia fedeltà. Come posso perdonarti? Hai pensato che ti tradissi con Sebastian, eh? O con chi? Non potrei mai, lo sai!» Blaine, con il cuore in mano, guardava Kurt che, a testa bassa, avrebbe preferito ricevere delle coltellate invece che restare lì ad ascoltare le parole del suo ragazzo, sempre se lo fosse ancora, ovviamente.

L'esperto di moda, non sapeva come rispondere. Era paralizzato e le lacrime gli impedivano quasi di parlare. Se avesse continuato così avrebbe formato la pozzanghera sotto di lui. Era in ginocchio, con le mani al petto, che si pentiva in continuazione per quello che aveva fatto, detto e anche pensato. Si odiava a tal punto che si sarebbe sorpreso se Blaine lo avesse lasciato lì sul momento; anche se la cosa non lo allettava molto, a dire il vero.

«Amore, perdonami.. io ti.. ti amo.» disse con un filo di voce Kurt, che era ormai in preda a una crisi di pianto. Non sapeva più che dire a Blaine per farsi perdonare, se non continuamente 'Scusa, ti amo'. Ma Blaine non era molto incline a perdonarlo, pur amando Kurt alla follia ed essendo pronto a sacrificarsi per lui era rimasto offeso dal suo comportamento.

«Ti amo anche io, ma non riesco a sopportare una cosa del genere. Devo.. devo prendermi una pausa, ecco.» sussurrò, prendendo un giaccone e indossandolo sopra la maglietta -sì, non mise alcun maglione- e uscì. Era inizio Novembre e quindi pioveva, ma Blaine non aveva nemmeno portato un ombrello con se. La pioggia lo aiutava a pensare meglio se lo bagnava, diceva lui tutto convinto ogni volta; e così quando pioveva e se doveva ragionare usciva di casa, camminando sul vialetto incessantemente.

Kurt, intanto, stringeva il maglione azzurro di Blaine con forza, talmente tanta che avrebbe fatto male al ragazzo in caso avesse indossato il maglione in quel momento. Le lacrime bagnavano la lana che avvolgeva le sue mani soffici e tenere, stringendo quel maglione gli sembrava di avere Blaine accanto.

Aveva il suo profumo, si ripeteva nella mente, sorridendo appena ma dopo scoppiando di nuovo a piangere. Non erano separati, ma lui era triste ugualmente. Aveva deluso l'amore della sua vita, aveva deluso la persona su cui doveva riporre la sua più totale fiducia, aveva deluso il ragazzo che lo aveva 'salvato dall'oblio'.

 

''Rach, p-puoi venire a c-casa mia?'' disse al telefono, singhiozzando. Non sapeva a chi rivolgersi se non a lei, lo capiva sempre anche quando lui non voleva, lei c'era.

La ringraziava ogni volta, di cuore, e con un buon cappuccino da Starbucks, quando potevano; a volte si accontentavano di una brioche al Lima Bean.

''Certo Kurt, arrivo subito.'' rispose affermativamente Rachel, un po' preoccupata ma anche curiosa dal tono di Kurt e dalla sua improvvisa richiesta.

 

Dopo circa una mezz'ora, il campanello squillò e Kurt andò, trascinandosi verso la porta, ad aprire. Rach entrò di corsa in casa, chiudendo la porta e quasi buttando Kurt sul divano, fissandolo negli occhi intenta a sapere ogni cosa.

«Tu, ora, con calma, mi spieghi, okay? E non piangere se no piango anche io.» disse accennando un sorriso, cercando di contagiare anche Kurt, ma provò invano, più volte.

«Blaine è andato via di c-casa.. ho dubitato di l-lui.. non mi p-perdonerà mai..Non ce la faccio senza di lui, Rach!» singhiozzando, Kurt disse tutto questo con lo sguardo basso, stringendo il maglione tra le braccia, annusandolo ripetutamente e lasciando che le lacrime scendessero di continuo, senza mai fermarsi, come una cascata.

«Lo sai benissimo anche tu che ti ama! Quindi devi solo aspettare, no? Dai Kurt, tornerà.» Rachel mise una mano sulla spalla a Kurt, provando a consolarlo. Lo tirò in un abbraccio forte, quelli che di solito la risollevavano, ma nulla avrebbe tirato su di morale Kurt se non il ritorno di Blaine.

Non riusciva a dire niente, mugugnava parole senza senso come 'Gngngn' e si pentiva ancora per quello che aveva fatto.

Squillò il cellulare, c'era un messaggio.

 

"Blaine; 19:36. 

Dobbiamo parlare, Kurt. Domani alla nostra panchina nel parco, alle 17:00. Sii puntuale, ti prego."
 

Kurt non sapeva se sorridere o preoccuparsi; di solito il 'dobbiamo parlare' non era una buona notizia, ma solo il fatto che Blaine lo volesse rivedere gli dava una speranza. Fece leggere il messaggio a Rach, che sorrise. Doveva solo aspettare.

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Uh, bene, finito. Ed ecco qui il primo capitolo. 
Spero seriamente che vi sia piaciuto e appena possibile lo pubblicherò. 
E.. non ho veramente nient'altro da aggiungere se non.. seguitemi se vi piace. 
Alla prossima,

doublefire.

 
   
 
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