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Autore: AsamiYuu    05/11/2012    0 recensioni
"La ragazza restò pietrificata.Tutto era successo in pochissimi secondi.
Se un attimo prima si trovava ad un passo dalla morte ora era lì a fissare quella figura giovanile slanciata e vigorosa.
Quel ragazzo dai capelli neri come la pece lunghi scalati fino alle spalle e dalla pelle scura che la guardava con aria indifferente,quasi seccata,la incantò come nessun altro aveva fatto prima."
Lian e Dral sono due ragazzi orfani incolpati della morte dei loro genitori e abbandonati da tutti.
La loro vita è difficile e un destino arduo li attende...un'ombra li perseguiterà quasi come una maledizione..
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 1

Un fruscio di passi incauti si avvicinarono.
Non si sentiva niente oltre a quel suono poco aggraziato che avanzava con rapidità.Quel giorno perfino gli alberi della foresta tacevano davanti a quel filo di vento quasi impercettibile immergendo il tutto in una calma innaturale.
All' improvviso si udì un urlo seguito da una vampata di foglie secche buttate al vento dal rapido movimento di una corda.
Ecco,era quello il momento.Doveva agire.

Uscì con rapidità da un cespuglio e si preparò ad infierire sulla povera vittima casualmente caduta nella sua trappola.
Prese un bastone appuntito e lo puntò alla gola dello sventurato quando ad un tratto si fermò.
- Dral? - sospirò - possibile che tu sia ovunque?Ti mando in un posto e poi chissà come riesci a sbucarmi da dietro le spalle anche se dovresti essere a miliardi di chilometri da qui -
- M-Mi dispiace - rispose con fatica.
- Mh..penso proprio che ti lascerò qui a penzolare per un po',che ne dici? -
- No!ti prego!la prossima volta ti giuro che starò lontano,tirami giù! -
Il ragazzo acconsentì e tagliò la corda che legava l'amico.
Non ne aveva voglia di sentire le lamentele del compagno,quando ci si metteva era davvero insopportable anche se torturarlo ogni tanto lo divertiva.
Dral era un ragazzetto abbastanza minuto,non molto alto e alquanto goffo.
Aveva in testa dei ridicoli capelli castani che stavano continuamente in aria e infastidivano chi gli stava vicino.
La sua pelle era così chiara che si poteva addirittura pensare di vedergli attraverso e in faccia aveva due scurissimi occhi piccoli e innocenti.

- Ahia..mi hai fatto male - disse Dral dopo essersi liberato.
- Cosa pensavi?che ti mettessi un cuscino sotto prima di tagliare la corda?Guarda che è già molto se non sei più appeso a quel ramo e poi per me potevi benissimo rimanerci ancora un po',dopotutto ci sei caduto tu nella mia trappola no? - rispose l'altro con tono beffardo.
- Si ma non l'ho fatto apposta! -

- Allora la prossima volta quando ti dico di andare da qualche parte è meglio che ci vai e ci resti invece di tornare indietro!Lo sai quanto è difficile in questo periodo acciuffare qualcuno con un po' di grana?Tutti hanno paura di viaggiare e si vede poca gente ultimamente in giro,se non c'è nessuno a cui rubare qualche soldo lo sai che fine facciamo noi? -
- Ci troviamo un lavoro giù in città? -
- No!Moriamo di fame ecco cosa!Chi vuoi ci prenda come lavoratori in quel posto? -
Dral non seppe rispondere,si sentì a disagio.
C'era un motivo se si erano ridotti a campare in quel modo ma ricordarlo gli portava sempre alla mente nuove sofferenze.
Facevano una vita dura ma sopravvivevano con poco.

Vivevano nei pressi di una piccola cittadina di nome Elsa,non si poteva dire che fossero molto amati dalle persone del luogo,erano giovani scaltri e bravi guerrieri ma erano poco più che ragazzini,uno di 14 anni e l'altro di 16,ed erano orfani in balia di sé stessi.Selvaggi.
- Forza andiamo,se non ci riempiamo subito la pancia rischiamo di crepare qua - disse ad un tratto il primo ragazzo.
- Va bene - rispose l'altro.
E si avviarono per la via di casa o come la chiamavano loro: il rifugio.
Quella in cui vivevano era una piccola grotta in roccia grigia vicino al bosco,era piccola e umida ma per loro andava più che bene.
L'avevano scolpita all'entrata con segni raffiguranti scene macabre o avvertimenti in modo da spaventare eventuali nemici.All'ingresso emergeva una grande porta in legno quasi ovale che conduceva direttamente all'interno dove tre piccole stanze si estendevano lungo la murata.
Appena arrivati cosumarono con rapidità il pranzo; delle mele raccolte fresce e del pesce appena pescato.
Quel giorno il bottino che gli aveva riservato la natura era alquanto abbondante ed entrambi si saziarono entusiasti.
Dopo mangiato si appisolarono nei loro letti.
Un tonfo assordante svegliò il più grande.Instintivamente si buttò per terra e prese in mano l'unica vera arma di cui disponevano,un piccolo pugnale a quadrello con una lama bianca e con l'impugnatura nera che si estendeva fino alla parte superiore dell'oggetto quasi come circondata da rovi.Attese qualche secondo,per capire se si trattasse di un nemico e velocemente si avvicinò alla porta.Era già successo in passato che fossero stati assaliti da briganti o ladri dopotutto due ragazzi soli e vicino ad un bosco isolato sembravano facili prede ma gli aggressori avevano sempre avuto la peggio.

- Che cosa succede? - Dral si era svegliato e ora stava seduto sul suo letto a guardare con aria insonnolita il compagno.
- Shh...fai silenzio c'è qualcuno - rispose frettolosamente l'altro scrutando lentamente al di fuori della casa.Sul prato c'era una ragazza dai capelli biondi tagliati a caschetto con due ciuffi lunghi che le partivano dal collo fino alla vita raccolti in due splendide trecce.
Era bellissima,aveva un abbigliamento da cortigiana ma i muscoli che si potevano intravedere da sotto il vestito dicevano tutt'altro.Non era grossa,anzi era abbastanza esile,tuttavia il ragazzo non si riusciva a capacitare di come quella ragazza poteva essere una gentildonna.
Ad un tratto vide che non era sola.Davanti a lei c'erano quattro grosse figure divertite e malandate che la scrutavano con mille sguardi tutt'altro che cordiali.

Lui stava lì ad osservarla da dietro la porta.Non aveva voglia di uscire ed aiutarla,non era quel genere di persona.
Sono cose che capitano,non sono problemi miei e non intendo rischiarci le penne.
Meglio tornare a dormire,pensò.
Ma quando fece per chiudere la porta,la ragazza si accorse della sua presenza.
- Aiuto!Aiutatemi vi prego! - iniziò ad urlare lei.
A quel punto anche quegli omoni si accorsero dell'intruso.Ormai non c'era più niente da fare.Doveva combattere.Avrebbe dovuto lavare ancora i suoi vestiti e la sua arma per ore prima di togliere del tutto il sangue di quei bastardi e l'odore lo nauseava ogni volta.
Uscì di scatto dal rifugio e si precipitò con rapidità sui primi due alla sua portata.Con un gesto rapido e preciso li sgozzò entrambi.Poi si scaraventò contro in terzo e lo trafisse da parte a parte,non ebbero neppure il tempo di reagire.Solo il quarto uomo riuscì a parare il primo colpo ma non ci volle molto prima che anch'esso si ritrovasse a terra senza vita.
La ragazza restò pietrificata.Tutto era successo in pochissimi secondi.
Se un attimo prima si trovava ad un passo dalla morte ora era lì a fissare quella figura giovanile slanciata e vigorosa.Quel ragazzo dai capelli neri come la pece lunghi scalati fino alle spalle e dalla pelle scura che la guardava con aria indifferente,quasi seccata,la incantò come nessun altro aveva fatto prima.
Aveva una tecnica semplicemente perfetta con quei colpi rapidi e precisi e l'agiltà sovraumana faceva sembrare il tutto quasi una magia.
E poi aveva degli occhi verdi stranissimi,freddi come il ghiaccio ma allo stesso tempo avvolgenti come il tepore del sole.
Ci mise un pò a riprendersi da quello shock.
Quando finalmente si riscosse gli sussurrò un timido grazie.
Lui,ancora allerta,le rispose solo dopo qualche minuto e lo fece con riluttanza.

- Non ringraziarmi - disse - non l'ho fatto di certo per te,ho ucciso questi bastardi solo perchè mi avrebbero attaccato comunque e mi sono difeso prima che potessero farlo -
Ma lei insistette - Comunque mi hai salvato e io te ne sono debitrice,posso sapere il nome del mio salvatore? -
- Già,mi sei debitrice quindi puoi farmi il favore di buttare questi cadaveri altrove?Davanti a casa mia non li voglio,quanto al nome...non credo possa servirti saperlo -
- Per il tuo giardino va bene,ma il tuo nome lo voglio sapere penserò io se poi mi servirà o no! - iniziò a lamentarsi.
- Ok,mi chiamo Lian,va bene?ora vai? - rispose ormai rassegnato.Quella ragazza era lagnosa quanto Dral e iniziava a stufarsi di vederla lì seduta a fissarlo.
- Si per oggi mi basta,io sono Aila - concluse lei.
- Va bene Aila,ora posso tornare a dormire o hai qualcos'altro da dirmi? -
- No,vai pure non sia mai che tu muoia di sonno mio salvatore,io mi arrangerò - concluse lei con un ghigno sarcastico stampato in faccia.
Detto questo Lian si allontanò con una smorfia e una volta ritornato a letto Dral lo investì con mille domande ma lui era stanco e non aveva voglia di rispondere,diede delle spiegazioni vaghe e poi si ritirò sotto le coperte per dormire.Prima che l'incoscenza lo colpisse pensò alla ragazza che aveva conosciuto poco prima,in un certo senso l'aveva colpito ma non voleva farlo trapelare e poi si ritrovò a concludere che probabilmente non si trattava che di una di quelle noiose ragazze di città sempre a seguire qualcuno che le difendesse e a spettegolare nei borghi.Pensando a quello che era accaduto si assopì.

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Salve a tutti! :)
Questa è la prima storia che scrivo,spero non sia stato troppo brutto come inizio..
è che ho tante idee in testa vedremo se nei prossimi capitoli riuscirò a metterle un pò a posto xD
Grazie per averla guardata,alla prossima,ciao! ;)
  
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