Sogni
infranti
-Il Signore
Oscuro … Il Signore Oscuro
ha deciso che devo sposare Astoria Greengrass.-
Ad Hermione
mancò per un attimo il
respiro… Aveva davvero sentito quelle parole o erano state
tutto frutto della
sua immaginazione?
Cercò
di richiamare a se tutte le
forze per continuare ad ascoltare.
-Ma …
ma perché? - Sentì chiedere a
Narcissa.
-Voldemort vuole
farci sposare per
avere al più presto nuovi seguaci purosangue.-
-Ma …
ed Hermione?-
Draco non disse
nulla. In effetti,
cosa c’era da dire? Le tornarono in mente le parole di Pansy
“Non
si può parlare con il Signore Oscuro
mezzosangue, ciò che dice il Lord è
legge”
Se Draco si
fosse opposto,
probabilmente Voldemort l’avrebbe ucciso. E poi…
cosa gli avrebbe detto? Non
sposo Astoria per stare con una serva sanguesporco? Se il suo intento
era
quello di creare un nuovo mondo magico composto solo da maghi sangue
puro,
quella di Draco sarebbe stata una battaglia persa in
partenza…
Mentre quei
pensieri le rimbombavano
nella mente, le lacrime iniziarono a scendere lungo il volto.
La porta si
aprì e Draco le fu
davanti. Entrambi si guardarono. Lui, stupito ed arrabbiato per averla
trovata
li, di certo, non voleva che lo scoprisse in quel modo.
Hermione corse
via. Draco la seguì.
La giovane
mezzosangue aveva corso
fino ad arrivare alla parte del giardino che dava su uno splendido
lago. La
ragazza amava quel posto,ci andava spesso quando le giornate lo
permettevano.
Draco la raggiunse, rimanendo qualche passo indietro. Faceva freddo a
causa del
vento ed il cielo, stava iniziando a ricoprirsi di nubi scure.
-Non dovevi
scoprirlo così..-
-E COME AVREI
DOVUTO SCOPRIRLO DRACO?
Che importa come l’abbia scoperto? Pensi che se me
l’avessi detto tu
direttamente, avrei sofferto di meno?-
La ragazza si
era girata verso di lui,
piangeva. Draco iniziò ad avvicinarsi. Iniziò a
piovere.
-io non la
sposerò…-
-come farai a
non sposarla Draco!
Voldemort ti ucciderà se non lo farai!-
-Ma a me non
importa! Io amo te
Hermione!- le disse così prendendole il volto, poi la
baciò. Quelle parole,
quelle semplici parole che tanto aveva atteso, che tanto aveva sperato
di poter
sentire, adesso … sembrava avessero perso ogni significato.
Sapevano entrambi
che il loro amore, per quel mondo, non valeva nulla…
-Draco
… non hai altra scelta. Non
eravamo destinati a stare insieme… non lo siamo mai stati-
E dicendo
questo, andò via.
***
Quando Draco
tornò in camera era
completamente fradicio, decise così di andarsi a fare una
doccia calda. Prima
che potesse entrare in bagno però, qualcosa
attirò il suo sguardo. Sul suo
letto c’era l’anello che poco tempo prima aveva
regalato ad Hermione.
Accanto un
biglietto “ Questo, spetta alla
vera futura signora
Malfoy…”
Un urlo
echeggiò nella camera del giovane,
poi, in un impeto, diede un pugno al grande specchio, rompendolo. La
mano del
Mangiamorte iniziò a sanguinare. Draco però,
senza fare una piega, decise di
andare via, scappare, anche se per poco, da quel mondo che da sempre,
gli aveva
arrecato solo sofferenza e dolore.
Narcissa ed
Hermione erano a cena.
Draco non era ancora tornato e nessuno sapeva che fine avesse fatto. La
ragazza
non toccò cibo ed entrambe, per la prima volta, rimasero
completamente in
silenzio. Non c’era nulla da dire in effetti… ogni
parola sarebbe stata
superflua.
Dopo la cena,
silenziosamente,
accompagnò Narcissa in camera, come di consueto.
-se avete
bisogno di qualcosa
Narcissa, sapete dove trovarmi.- si girò per andare via ma
Narcissa la bloccò.
-Hermione…-
La ragazza si
voltò. Lady Malfoy le si
avvicinò e le accarezzò delicatamente il volto,
solo come una madre comprensiva
può fare.
-se TU, hai
bisogno di qualcosa, sai
dove trovarmi…-
La ragazza
abbozzò un sorriso, poi,
andò via.
Si chiuse la
porta alle spalle,
volendo cancellare tutto, desiderando di dimenticare tutto. Negli
ultimi anni,
la vita le aveva offerto solo dolore. Prima con la morte di Harry, poi
la
prigionia e adesso … si era aperta, si era fidata ed il
destino l’aveva
ripagata in questo modo, di nuovo… si lasciò
scivolare e pianse. Pianse come
non faceva da tempo. Pianse, come si era ripromessa di non fare
più, perché lei
era forte, lo era sempre stata. Pianse perché si era imposta
che non avrebbe
mai più permesso a niente o a nessuno di renderla di nuovo
così vulnerabile… ma
alcune volte, dopo tanta sofferenza, rialzarsi può risultare
estremamente
difficile.
Quella notte, il
Signore Oscuro, aveva
vinto ancora una volta.
***
Dopo due giorni,
Draco tornò a casa.
-Draco
… dove sei stato, ero in pena. -
-Non dovevate
madre, ero da Blaise…-
Mentre saliva le
scale, seguito dalla
madre, incrociò Hermione.
Era da quel
giorno che non si
vedevano. I loro occhi si incrociarono per un singolo instante, ma la
ragazza
li riabbassò subito, era una sofferenza troppo grande da
sopportare.
-Narcissa la
vostra carrozza è
pronta…-
-che carrozza?-
chiese Draco non
distogliendo gli occhi dalla ragazza.
-I Greengrass ci
hanno invitato questa
sera … hanno organizzato una festa di fidanzamento-
Draco si
irrigidì. Senza dire una
parola andò via.
***
Il viaggio verso
casa Greegrass fu
silenzioso e sembrò interminabile.
Quando
arrivarono trovarono i padroni
di casa, sull’uscio ad accoglierli sorridenti. Per loro
doveva essere davvero,
un evento da festeggiare nel miglior modo possibile.
Gli invitati
erano già tutti presenti
e nella grande sala , allestita per l’occasione,
c’era un gran vociare.
Blaise raggiunse
velocemente Draco,
allontanandolo dalle grinfie di Astoria.
Pansy si
avvicinò ad Hermione.
-Ciao…-
-Pansy!
È da tanto che non ti vedo, come
vanno le cose con Theodore? –
-si …
il matrimonio va bene… ma non è
questo che mi interessa… Hermione …come stai?-
La ragazza ebbe
un momento di
esitazione.
-Io sto bene
…davvero!- disse
sorridendo, ma non fu molto credibile.
Poi ad un tratto
successe qualcosa.
-Vorrei un
attimo di attenzione
signori. Questo matrimonio per noi è una benedizione! Non
potevo sperare di
meglio per mia figlia Astoria e sono sicuro, che voi due
ragazzi,vivrete una
bellissima vita insieme! Auguri ai futuri sposi.-
Disse il Signor
Greengrass andando
verso Draco per stringergli la mano.
La madre e la sorella della ragazza le si avvicinarono, commosse.
-Oh tesoro ,
già ti immagino sarai
bellissima!-
Dall’altro
lato della stanza, c’era
Hermione. Alla giovane Grifona mancò letteralmente il
respiro e se non ci
fossero state Pansy e Narcissa a sostenerla,probabilmente le gambe non
le
avrebbero retto, le girava la testa, un senso di nausea la pervase.
Cercò , per
una qualche disperata ragione lo sguardo di Draco e vide, che anche lui
la
stava guardando. Occhi negli occhi ancora una volta.
La voce
squillante di Astoria ruppe
quel momento.
-Beh
Draco… adesso manca solo una
cosa. – disse ridendo.
E tutti
capirono. Era arrivato il
momento.
Draco si
avvicinò a lei, mise la mano
in tasca ed uscì un cofanetto. Glielo porse, ma stranamente,
quando Astoria lo
aprì, il sorriso le si spense. Tutti gli invitati cercarono
di guardare più
attentamente ed un chiacchiericcio si levò per la sala. Era
un bellissimo
anello di fidanzamento, con un grande diamante al centro. Era
bellissimo… ma
non era l’anello della famiglia Malfoy e questo, lo sapevano
tutti. Gli anelli
di fidanzamento venivano tramandati di generazione in generazione,
erano un po’
come il marchio di appartenenza ad una famiglia.
Astoria
guardò Draco. Lui era li,
impassibile e freddo come il ghiaccio. Aveva messo bene le cose in
chiaro, lei
sarebbe stata sua moglie, ma MAI, sarebbe stata, la vera signora Malfoy.
La futura sposa,
diventò rossa e cercò
di dire qualcosa per togliersi da quella situazione imbarazzante.
Voleva
metterla in ridicolo davanti a tutti, e c’era riuscito alla
perfezione. Draco
Malfoy sapeva come ferire una persona. Subdolo come un serpente.
-è
… è bellissimo Draco!-
Disse stentando
un sorriso. Lui
ghignò.
-Bene…
sono contento che ti piaccia!-
La Signora
Greengrass si intromise per
mettere fine a quel momento imbarazzante.
-bene Signori,
la cena può avere
inizio!-
Ma ormai il
treno era partito e
quello, sarebbe rimasto argomento di conversazione per molto
… molto .. molto
tempo!
***
Quando tornarono
al manor tutti e tre,andarono
nelle loro stanze senza dire nulla.
Ma i pensieri
tormentavano Hermione.
La ragazza si girava e si rigirava nel letto non riuscendo a dormire,
così,
decise di scendere e andare un po’ in giardino.
Camminò
fino ad arrivare al lago. Era
li che aveva avuto quella discussione con Draco ed era li che avevano
parlato
veramente, per l’ultima volta. Tutto si era rotto ed era
molto più facile
ignorarsi che fare finta di essere buoni amici. In fondo buoni amici,
loro non
lo erano mai stati.
Hermione si
strinse le braccia al
petto, il vento la fece rabbrividire.
-Che ci fai qui?-
La ragazza non
aveva bisogno di
voltarsi per capire chi fosse, avrebbe riconosciuto la sua voce tra
mille.
-Potrei farti la
stessa domanda!-
-Non riuscivo a
dormire…-
-Neanche io
…-
Calò
il silenzio, poi lui, si andò a
sedere contro un albero, lei lo seguì.
-Questo posto mi
ricorda tanto
Hogwarts… certe volte quando chiudo gli occhi, riesco ancora
ad immaginarmi li.
In fondo, è il posto in cui ho passato più tempo
nella mia vita. Nonostante
tutto, era molto più semplice… tutte le risate
con Ron, Ginny .. Harry …-
Il ragazzo si
voltò a guardarla.
-Ti manca?-
-Non immagini
neanche quanto … quando
è morto lui … nulla per me aveva più
senso! Per cosa dovevo combattere se lui
non c’era più? Ginny poi, quasi impazzì
per il dolore. Ron fu l’unico a tenerci
con i piedi per terra , non ha mai permesso che ci arrendessimo
… Se non fosse
stato per lui, probabilmente, a quest’ora non sarei qui
… questo mondo è così
sbagliato …-
Draco decise che
era meglio cambiare
discorso, non sopportava vedere la ragazza così.
-Beh, se qualche
anno fa ti avessero
detto che ti saresti messa a parlare pacificamente con Draco Malfoy,
penso gli
avresti riso in faccia!- disse ghignando.
Lei sorrise.
-Oh
si… l’avrei fatto rinchiudere al
San Mungo… quanto ti odiavo! Eri così
… così… arrogante e presuntuoso! Un
po’
come ora!-
Entrambi risero.
Il vento fece
rabbrividire la ragazza , quando lui lo notò, la
avvicinò a sé stringendola.
-Gr…
grazie …-
Hermione chiuse
gli occhi, il suo
profumo … forse era proprio quello che l’aveva
fatta innamorare di lui, era
qualcosa di inebriante, qualcosa capace di farti impazzire.
Aprì gli occhi,
doveva andare via, scappare da lui al più presto.
-io …
devo andare, buona notte
Malfoy.-
-Granger
aspetta.-
Lei si ritrasse.
-NO!
No… ti prego Draco … non rendere
tutto ancora più difficile! Se non vado via adesso, non
avrò più il coraggio di
farlo …-
Draco non
rispose. Si guardarono negli
occhi, come spesso facevano ormai in quei giorni, poi lei, senza mai
voltarsi ,
se ne andò.
***
I giorni
passavano, freddi e monotoni.
Il calore, la vitalità di quegli ultimi mesi, tutto era
stato portato via con
un soffio.
I tre erano a
colazione, Narcissa
parlò.
-è
arrivata una lettera dai Greengrass
Draco, verranno a pranzo per parlare dell’organizzazione del
matrimonio.-
Nessuno rispose.
I Greengrass
arrivarono puntuali,
ansiosissimi di parlare del matrimonio. Il pranzo si concluse in
fretta, poi si
sedettero in salone a parlare.
-Voglio che sia
il prima possibile, tu
che ne pensi Draco?- disse la madre della futura sposa.
-per me
è indifferente.- quell’apatia iniziava
ad innervosire i Greengrass, ma cosa potevano fare?
-Bene, allora
credo che tra un mese
esatto vada bene! Abbiamo anche pensato che la cerimonia potrebbe
svolgersi qua
se per voi non è un problema! La vostra è una
villa magnifica e con una buona
organizzazione verrebbe qualcosa di splendido!-
-Si .. si certo,
a questo penseremo
noi!- disse Narcissa.
Hermione si
muoveva agitata sulla
sedia. La testa le scoppiava, voleva solo che tutto finisse il prima
possibile.
-Narcissa forse
è meglio che vi lasci
soli, in fondo sono cose private. –
La padrona di
casa capendo
perfettamente , acconsentì a farla allontanare ma Astoria la
bloccò.
-Hermione
aspetta! Prima che tu vada
ho qualcosa da dire.- disse con voce melliflua.
La ragazza non
aveva aperto bocca per
tutto il pomeriggio, cosa aveva in mente adesso?!
-Io…
ci ho pensato molto! Vorrei tanto
Hermione, che tu mi facessi da damigella d’onore!-
Il silenzio
calò nella sala. Hermione
era sul punto di vomitare. Quella viscida serpe aveva un sorriso
così falso
stampato sul volto che le veniva voglia di tirarle uno schiaffo!-
-io …
non penso che sia una buona
idea! In fondo … sono solo una serva sanguesporco, non sono degna di ricoprire questo ruolo!-
-Oh Hermione che
dici! Tu sei la dama
di compagnia della signora Malfoy, sarei io
onorata, di averti come damigella, se Lady Malfoy acconsentisse.-
Fu Narcissa a
parlare.
-Mi dispiace
Astoria ma come hai
appena detto, lei è la mia
dama, e
lei deve rimanere con me, anche perché…-
-No Narcissa
… per me non sarà affatto
un problema! È il suo giorno, e se vuole proprio me come
damigella, io non ho
nulla in contrario, in fondo deve essere tutto perfetto! –
Le due ragazze
si guardarono con
sfida.
-Bene- disse
Astoria sorridente, ed
Hermione avrebbe giurato di vedere una scintilla di vittoria nei suoi
occhi.
-Ora con
permesso … ho delle cose da
sbrigare!-
In fondo, LEI
era Hermione Granger, orgogliosa
fino alla morte, Grifondoro fino al midollo.
Aveva permesso
fin troppo a lungo a
quelle persone, di metterle i piedi in testa e tormentarla, ma ora
basta.
Quella stupida
voleva umiliarla per
una qualche ragione a lei sconosciuta! Ma forse, nessuno aveva
insegnato alla
piccola principessina purosangue, che non è saggio giocare
con il fuoco.
Lei era Hermione
Jane Granger, e
nessuno … l’avrebbe mai più fatta
soffrire.