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Autore: Maya92    07/11/2012    9 recensioni
La guerra è finita, Voldemort ha vinto. I mezzosangue sono ormai ridotti in schiavitù.
E se Narcissa stesse cercando una Dama di Compagnia? e se questa fosse proprio Hermione? come la prenderà Draco?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sogni infranti

 

Ad una persona speciale...

-Il Signore Oscuro … Il Signore Oscuro ha deciso che devo sposare Astoria Greengrass.-

Ad Hermione mancò per un attimo il respiro… Aveva davvero sentito quelle parole o erano state tutto frutto della sua immaginazione?

Cercò di richiamare a se tutte le forze per continuare ad ascoltare.

-Ma … ma perché? - Sentì chiedere a Narcissa.

-Voldemort vuole farci sposare per avere al più presto nuovi seguaci purosangue.-

-Ma … ed Hermione?-

Draco non disse nulla. In effetti, cosa c’era da dire? Le tornarono in mente le parole di Pansy

“Non si può parlare con il Signore Oscuro mezzosangue, ciò che dice il Lord è legge”

Se Draco si fosse opposto, probabilmente Voldemort l’avrebbe ucciso. E poi… cosa gli avrebbe detto? Non sposo Astoria per stare con una serva sanguesporco? Se il suo intento era quello di creare un nuovo mondo magico composto solo da maghi sangue puro, quella di Draco sarebbe stata una battaglia persa in partenza…

Mentre quei pensieri le rimbombavano nella mente, le lacrime iniziarono a scendere lungo il volto.

La porta si aprì e Draco le fu davanti. Entrambi si guardarono. Lui, stupito ed arrabbiato per averla trovata li, di certo, non voleva che lo scoprisse in quel modo.

Hermione corse via. Draco la seguì.

La giovane mezzosangue aveva corso fino ad arrivare alla parte del giardino che dava su uno splendido lago. La ragazza amava quel posto,ci andava spesso quando le giornate lo permettevano. Draco la raggiunse, rimanendo qualche passo indietro. Faceva freddo a causa del vento ed il cielo, stava iniziando a ricoprirsi di nubi scure.

-Non dovevi scoprirlo così..-

-E COME AVREI DOVUTO SCOPRIRLO DRACO? Che importa come l’abbia scoperto? Pensi che se me l’avessi detto tu direttamente, avrei sofferto di meno?-

La ragazza si era girata verso di lui, piangeva. Draco iniziò ad avvicinarsi. Iniziò a piovere.

-io non la sposerò…-

-come farai a non sposarla Draco! Voldemort ti ucciderà se non lo farai!-

-Ma a me non importa! Io amo te Hermione!- le disse così prendendole il volto, poi la baciò. Quelle parole, quelle semplici parole che tanto aveva atteso, che tanto aveva sperato di poter sentire, adesso … sembrava avessero perso ogni significato. Sapevano entrambi che il loro amore, per quel mondo, non valeva nulla…

-Draco … non hai altra scelta. Non eravamo destinati a stare insieme… non lo siamo mai stati-

E dicendo questo, andò via.

 

 

 

 

***

Quando Draco tornò in camera era completamente fradicio, decise così di andarsi a fare una doccia calda. Prima che potesse entrare in bagno però, qualcosa attirò il suo sguardo. Sul suo letto c’era l’anello che poco tempo prima aveva regalato ad Hermione.

Accanto un biglietto “ Questo, spetta alla vera futura signora Malfoy…”

Un urlo echeggiò nella camera del giovane, poi, in un impeto, diede un pugno al grande specchio, rompendolo. La mano del Mangiamorte iniziò a sanguinare. Draco però, senza fare una piega, decise di andare via, scappare, anche se per poco, da quel mondo che da sempre, gli aveva arrecato solo sofferenza e dolore.

 

 

 

Narcissa ed Hermione erano a cena. Draco non era ancora tornato e nessuno sapeva che fine avesse fatto. La ragazza non toccò cibo ed entrambe, per la prima volta, rimasero completamente in silenzio. Non c’era nulla da dire in effetti… ogni parola sarebbe stata superflua.

Dopo la cena, silenziosamente, accompagnò Narcissa in camera, come di consueto.

-se avete bisogno di qualcosa Narcissa, sapete dove trovarmi.- si girò per andare via ma Narcissa la bloccò.

-Hermione…-

La ragazza si voltò. Lady Malfoy le si avvicinò e le accarezzò delicatamente il volto, solo come una madre comprensiva può fare.

-se TU, hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi…-

La ragazza abbozzò un sorriso, poi, andò via.

Si chiuse la porta alle spalle, volendo cancellare tutto, desiderando di dimenticare tutto. Negli ultimi anni, la vita le aveva offerto solo dolore. Prima con la morte di Harry, poi la prigionia e adesso … si era aperta, si era fidata ed il destino l’aveva ripagata in questo modo, di nuovo… si lasciò scivolare e pianse. Pianse come non faceva da tempo. Pianse, come si era ripromessa di non fare più, perché lei era forte, lo era sempre stata. Pianse perché si era imposta che non avrebbe mai più permesso a niente o a nessuno di renderla di nuovo così vulnerabile… ma alcune volte, dopo tanta sofferenza, rialzarsi può risultare estremamente difficile.

Quella notte, il Signore Oscuro, aveva vinto ancora una volta.

 

***

Dopo due giorni, Draco tornò a casa.

-Draco … dove sei stato, ero in pena. -

-Non dovevate madre, ero da Blaise…-

Mentre saliva le scale, seguito dalla madre, incrociò Hermione.

Era da quel giorno che non si vedevano. I loro occhi si incrociarono per un singolo instante, ma la ragazza li riabbassò subito, era una sofferenza troppo grande da sopportare.

-Narcissa la vostra carrozza è pronta…-

-che carrozza?- chiese Draco non distogliendo gli occhi dalla ragazza.

-I Greengrass ci hanno invitato questa sera … hanno organizzato una festa di fidanzamento-

Draco si irrigidì. Senza dire una parola andò via.

 

***

Il viaggio verso casa Greegrass fu silenzioso e sembrò interminabile.

Quando arrivarono trovarono i padroni di casa, sull’uscio ad accoglierli sorridenti. Per loro doveva essere davvero, un evento da festeggiare nel miglior modo possibile.

Gli invitati erano già tutti presenti e nella grande sala , allestita per l’occasione, c’era un gran vociare.

Blaise raggiunse velocemente Draco, allontanandolo dalle grinfie di Astoria.

Pansy si avvicinò ad Hermione.

-Ciao…-

-Pansy! È da tanto che non ti vedo, come vanno le cose con Theodore? –

-si … il matrimonio va bene… ma non è questo che mi interessa… Hermione …come stai?-

La ragazza ebbe un momento di esitazione.

-Io sto bene …davvero!- disse sorridendo, ma non fu molto credibile.

Poi ad un tratto successe qualcosa.

-Vorrei un attimo di attenzione signori. Questo matrimonio per noi è una benedizione! Non potevo sperare di meglio per mia figlia Astoria e sono sicuro, che voi due ragazzi,vivrete una bellissima vita insieme! Auguri ai futuri sposi.-

Disse il Signor Greengrass  andando verso Draco per stringergli la mano. La madre e la sorella della ragazza le si avvicinarono, commosse.

-Oh tesoro , già ti immagino sarai bellissima!-

Dall’altro lato della stanza, c’era Hermione. Alla giovane Grifona mancò letteralmente il respiro e se non ci fossero state Pansy e Narcissa a sostenerla,probabilmente le gambe non le avrebbero retto, le girava la testa, un senso di nausea la pervase. Cercò , per una qualche disperata ragione lo sguardo di Draco e vide, che anche lui la stava guardando. Occhi negli occhi ancora una volta.

La voce squillante di Astoria ruppe quel momento.

-Beh Draco… adesso manca solo una cosa. – disse ridendo.

E tutti capirono. Era arrivato il momento.

Draco si avvicinò a lei, mise la mano in tasca ed uscì un cofanetto. Glielo porse, ma stranamente, quando Astoria lo aprì, il sorriso le si spense. Tutti gli invitati cercarono di guardare più attentamente ed un chiacchiericcio si levò per la sala. Era un bellissimo anello di fidanzamento, con un grande diamante al centro. Era bellissimo… ma non era l’anello della famiglia Malfoy e questo, lo sapevano tutti. Gli anelli di fidanzamento venivano tramandati di generazione in generazione, erano un po’ come il marchio di appartenenza ad una famiglia.

Astoria guardò Draco. Lui era li, impassibile e freddo come il ghiaccio. Aveva messo bene le cose in chiaro, lei sarebbe stata sua moglie, ma MAI, sarebbe stata, la vera signora Malfoy.

La futura sposa, diventò rossa e cercò di dire qualcosa per togliersi da quella situazione imbarazzante. Voleva metterla in ridicolo davanti a tutti, e c’era riuscito alla perfezione. Draco Malfoy sapeva come ferire una persona. Subdolo come un serpente.

-è … è bellissimo Draco!-

Disse stentando un sorriso. Lui ghignò.

-Bene… sono contento che ti piaccia!-

La Signora Greengrass si intromise per mettere fine a quel momento imbarazzante.

-bene Signori, la cena può avere inizio!-

Ma ormai il treno era partito e quello, sarebbe rimasto argomento di conversazione per molto … molto .. molto tempo!

 

 

***

Quando tornarono al manor tutti e tre,andarono nelle loro stanze senza dire nulla.

Ma i pensieri tormentavano Hermione. La ragazza si girava e si rigirava nel letto non riuscendo a dormire, così, decise di scendere e andare un po’ in giardino.

Camminò fino ad arrivare al lago. Era li che aveva avuto quella discussione con Draco ed era li che avevano parlato veramente, per l’ultima volta. Tutto si era rotto ed era molto più facile ignorarsi che fare finta di essere buoni amici. In fondo buoni amici, loro non lo erano mai stati.

Hermione si strinse le braccia al petto, il vento la fece rabbrividire.

-Che ci fai qui?-

La ragazza non aveva bisogno di voltarsi per capire chi fosse, avrebbe riconosciuto la sua voce tra mille.

-Potrei farti la stessa domanda!-

-Non riuscivo a dormire…-

-Neanche io …-

Calò il silenzio, poi lui, si andò a sedere contro un albero, lei lo seguì.

-Questo posto mi ricorda tanto Hogwarts… certe volte quando chiudo gli occhi, riesco ancora ad immaginarmi li. In fondo, è il posto in cui ho passato più tempo nella mia vita. Nonostante tutto, era molto più semplice… tutte le risate con Ron, Ginny .. Harry …-

Il ragazzo si voltò a guardarla.

-Ti manca?-

-Non immagini neanche quanto … quando è morto lui … nulla per me aveva più senso! Per cosa dovevo combattere se lui non c’era più? Ginny poi, quasi impazzì per il dolore. Ron fu l’unico a tenerci con i piedi per terra , non ha mai permesso che ci arrendessimo … Se non fosse stato per lui, probabilmente, a quest’ora non sarei qui … questo mondo è così sbagliato …-

 

Draco decise che era meglio cambiare discorso, non sopportava vedere la ragazza così.

-Beh, se qualche anno fa ti avessero detto che ti saresti messa a parlare pacificamente con Draco Malfoy, penso gli avresti riso in faccia!- disse ghignando.

Lei sorrise.

-Oh si… l’avrei fatto rinchiudere al San Mungo… quanto ti odiavo! Eri così … così… arrogante e presuntuoso! Un po’ come ora!-

Entrambi risero. Il vento fece rabbrividire la ragazza , quando lui lo notò, la avvicinò a sé stringendola.

-Gr… grazie …-

Hermione chiuse gli occhi, il suo profumo … forse era proprio quello che l’aveva fatta innamorare di lui, era qualcosa di inebriante, qualcosa capace di farti impazzire. Aprì gli occhi, doveva andare via, scappare da lui al più presto.

-io … devo andare, buona notte Malfoy.-

-Granger aspetta.-

Lei si ritrasse.

-NO! No… ti prego Draco … non rendere tutto ancora più difficile! Se non vado via adesso, non avrò più il coraggio di farlo …-

Draco non rispose. Si guardarono negli occhi, come spesso facevano ormai in quei giorni, poi lei, senza mai voltarsi , se ne andò.

 

***

I giorni passavano, freddi e monotoni. Il calore, la vitalità di quegli ultimi mesi, tutto era stato portato via con un soffio.

I tre erano a colazione, Narcissa parlò.

-è arrivata una lettera dai Greengrass Draco, verranno a pranzo per parlare dell’organizzazione del matrimonio.-

Nessuno rispose.

 

 

 

I Greengrass arrivarono puntuali, ansiosissimi di parlare del matrimonio. Il pranzo si concluse in fretta, poi si sedettero in salone a parlare.

-Voglio che sia il prima possibile, tu che ne pensi Draco?- disse la madre della futura sposa.

-per me è indifferente.- quell’apatia iniziava ad innervosire i Greengrass, ma cosa potevano fare?

-Bene, allora credo che tra un mese esatto vada bene! Abbiamo anche pensato che la cerimonia potrebbe svolgersi qua se per voi non è un problema! La vostra è una villa magnifica e con una buona organizzazione verrebbe qualcosa di splendido!-

-Si .. si certo, a questo penseremo noi!- disse Narcissa.

Hermione si muoveva agitata sulla sedia. La testa le scoppiava, voleva solo che tutto finisse il prima possibile.

-Narcissa forse è meglio che vi lasci soli, in fondo sono cose private. –

La padrona di casa capendo perfettamente , acconsentì a farla allontanare ma Astoria la bloccò.

-Hermione aspetta! Prima che tu vada ho qualcosa da dire.- disse con voce melliflua.

La ragazza non aveva aperto bocca per tutto il pomeriggio, cosa aveva in mente adesso?!

-Io… ci ho pensato molto! Vorrei tanto Hermione, che tu mi facessi da damigella d’onore!-

Il silenzio calò nella sala. Hermione era sul punto di vomitare. Quella viscida serpe aveva un sorriso così falso stampato sul volto che le veniva voglia di tirarle uno schiaffo!-

-io … non penso che sia una buona idea! In fondo … sono solo una serva sanguesporco, non sono degna di ricoprire questo ruolo!-

-Oh Hermione che dici! Tu sei la dama di compagnia della signora Malfoy, sarei io onorata, di averti come damigella, se Lady Malfoy acconsentisse.-

Fu Narcissa a parlare.

-Mi dispiace Astoria ma come hai appena detto, lei è la mia dama, e lei deve rimanere con me, anche perché…-

-No Narcissa … per me non sarà affatto un problema! È il suo giorno, e se vuole proprio me come damigella, io non ho nulla in contrario, in fondo deve essere tutto perfetto! –

Le due ragazze si guardarono con sfida.

-Bene- disse Astoria sorridente, ed Hermione avrebbe giurato di vedere una scintilla di vittoria nei suoi occhi.

-Ora con permesso … ho delle cose da sbrigare!-

In fondo, LEI era Hermione Granger, orgogliosa fino alla morte, Grifondoro fino al midollo.

Aveva permesso fin troppo a lungo a quelle persone, di metterle i piedi in testa e tormentarla, ma ora basta.

Quella stupida voleva umiliarla per una qualche ragione a lei sconosciuta! Ma forse, nessuno aveva insegnato alla piccola principessina purosangue, che non è saggio giocare con il fuoco.

Lei era Hermione Jane Granger, e nessuno … l’avrebbe mai più fatta soffrire.

  
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