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Autore: redspecial    08/11/2012    2 recensioni
Severus l’aveva pensato più di una volta: che cavolo gli era saltato in mente quel giorno piovoso d’autunno? Eh si, perché quel giorno piovoso d’autunno, lui se ne stava comodamente seduto sulla sua poltrona a leggere un tomo intriso di magia nella sua casa babbana di Spinner’s End, e pensava che nulla al mondo potesse disturbarlo dopo la fine della guerra magica. A parte gli assalti dei soliti giornalisti a caccia di scoop, lui non aveva ricevuto nessuna visita. Il campanello babbano posto fuori dalla porta d’ingresso, che emetteva un rumore sinistro piuttosto che un trillo nitido, era rimasto in quelle condizioni da quando suo padre, inavvertitamente, lo aveva rotto sbattendoci contro il muso da ubriaco. Fu proprio quel giorno piovoso che, con sua immensa sorpresa, quel campanello riacquistò vita.
Severus è alle prese con uno scocciatore che disturba la sua quiete pomeridiana. Che cosa farà il nostro professore? Chi sarà mai questo individuo? Una storia su qualcosa che non può essere controllato che porterà Severus a fare un viaggio all'interno di sè stesso e di un passato vicno che ancora lo tormenta, oltre a dare una mano a due innamorati pasticcioni...
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 13


Il freddo pungente dell’inverno era alle porte e Hogwarts era già imbiancata da uno splendido manto di neve che ricopriva tutto il parco esterno. James e Sirius girovagavano per la Sala Grande come due bulletti che cercavano qualche espediente per passare al meglio il loro tempo. Avrebbero dovuto studiare in realtà, ma entrambi non ne avevano alcuna voglia.
Lily era comodamente seduta alla tavolata dei Grifondoro, intenta a capire qualcosa nella marea di appunti di Storia della Magia che le aveva passato Severus; anche se apparteneva ad un’altra casa le andavano bene lo stesso, il professore era sempre più noioso e la ragazza sospettava che non avesse mai cambiato nemmeno una parola delle sue lezioni da quando era divenuto un fantasma, quindi da secoli e secoli. Voltava e rivoltava i fogli di pergamena e cercava di appuntare lo stretto necessario sui suoi, anche se James e Sirius non parevano essere della sua stessa idea.
“Ehi Evans!” esordì James con fare spavaldo.
Lily alzò gli occhi al cielo desiderando schiantarlo; quello decisamente non era un buon momento perché le si rompessero le scatole.
“Evans ti va di fare una passeggiata nel parco?” domandò il ragazzo un po’ più garbatamente.
Lei sbuffò e finalmente alzò la testa dai fogli di pergamena. Possibile che le stesse sempre appiccicato?
“No Potter” rispose gelida più o meno quanto il clima atmosferico.
“Amico, ti dice male anche oggi mi sa” commentò Sirius seduto poco più in là rispetto alla ragazza.
“Se hai freddo posso sempre provvedere io a scaldarti!”
“No, no, no e no!” esclamò Lily con un sorriso di scherno sulle labbra. James avrebbe potuto continuare sino all’infinito ma lei non avrebbe ceduto. Severus era sempre più importante per lei e non aveva alcuna intenzione di tradire la sua fiducia. Se lo amava non lo sapeva ancora, ciò che per certo sapeva era che per lei contava moltissimo, così come tutto ciò che insieme stavano costruendo.
“Evans fai sempre più la preziosa, occhio che a tirare troppo la corda prima o poi si spezza”
“Bè, lascia pure che si spezzi” commentò lei mettendosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
“Wow! Che risposta amico” sentenziò Sirius manipolando uno degli specchi gemelli che dopo non molti anni sarebbe finito nelle mani di Harry.
“Lo so che fai la dura, ma prima o poi cederai, è una promessa” fece James passandosi una mano nei capelli con fare da seduttore. Lui, il grande campione di Quidditch e uno dei ragazzi più popolari della scuola, non poteva permettersi di ricevere così tanti due di picche.
“Dai Jam, andiamo. La fanciulla non vuole scocciatori vicino, anche se Mocciosus non le scoccia mai, a quanto pare”
Non appena sentì quell’appellativo tutt’altro che gentile rivolto al ragazzo con cui stava, Lily divenne paonazza per la rabbia; le aveva sempre dato fastidio che altre persone fossero prese in giro, soprattutto per i motivi più futili. Erano cinque anni che Severus sopportava le loro malefatte a suoi danni, quello stupido nomignolo e le loro angherie. In cuor suo sperava che lui non avrebbe mai reagito, altrimenti li avrebbe fatti secchi tutti quanti in un sol colpo, e per loro non ne valeva la pena.
“Che c’è Evans, ti infastidisce che lo chiamiamo Mocciosus?” disse James con tono provocatorio.
“Potter, per tua informazione ha un nome e non è certo quello con cui continui a chiamarlo tu” ribattè lei algida e determinata.
“Mocciosus gli si addice parecchio, almeno quasi quanto quello vero. Dai James, andiamo” si intromise Sirius tirando per la manica del maglione il suo amico Ramoso.
James guardò Lily per l’ultima volta prima di dare una pacca sulle spalle di Sirius e attraversare il lungo corridoio della Sala Grande. Lily gli piaceva, gli era sempre piaciuta sin da quel lontano primo settembre sull’espresso per Hogwarts. Continuava a collezionare sconfitte su sconfitte, ma Piton poteva aver vinto tante battaglie, alla fine lui avrebbe vinto la guerra. Lily tornò ad immergere il naso negli appunti, cercando di non farsi venire il sangue amaro a causa di quel cretino. Severus era una parte importante della sua vita, e finchè lo avrebbe avuto accanto tutto sarebbe filato liscio.
L’atmosfera natalizia aveva contagiato tutto il castello e gli studenti stavano ultimando i bagagli per tornare a casa. Severus fu indeciso sino all’ultimo, giacchè a casa sua non avrebbe avuto molto da festeggiare. L’ago della bilancia in quella decisione era spettato a Lily che sarebbe tornata a casa con gioia, se non altro per riabbracciare i suoi genitori; se sua sorella Petunia glielo avrebbe permesso, avrebbe riabbracciato anche lei. Era cresciuta Petunia e se ne stava sempre in giro con le sue amiche altolocate e perfettamente normali; ochette con cui lei alla fine aveva ben poco a che spartire, ideali di ricchezza e puzza sotto al naso a parte. “Dove studia tua sorella?” le avevano chiesto quelle ragazze e lei si era limitata a rispondere che alloggiava in un college in Scozia, un istituto per coloro che non avevano tante pretese per il futuro. Loro avevano fatto una faccia strana e non le avevano più chiesto nulla; meglio così, lo scopo era stato raggiunto. Non poteva certo raccontare alle sue amiche ben pensanti e un tantino snob che aveva una sorella strega che frequentava una scuola di magia per spostati tali e quali a lei. Lily non si era neanche tanto scomposta quando Petunia glielo aveva fatto notare, non dandole così soddisfazione. In realtà le importava eccome il giudizio di sua sorella maggiore, solo non voleva stare male ulteriormente. In tutti quegli anni le aveva sempre voluto bene e sapeva che, in fondo al cuore, anche sua sorella nutriva affetto per lei.
Nel frattempo, nei dormitori di Serpeverde, il pozionista stava infilando nel baule i suoi libri di testo, pensando a quanto sarebbe stato bello poter vedere la sua ragazza senza vincoli oppure malelingue intorno. Eh si, perché finalmente la bella ragazza dai capelli rossi scuro e gli occhi verdi e splendenti come due diamanti aveva accettato tutto l’amore che lui aveva da donarle. La sua mente inforcò una serie di bei voli pindarici su loro due che si tenevano per mano e facevano lunghe passeggiate nella neve, salvo poi ritornare a terra e riflettere sul fatto che Lily avesse anche una famiglia che le voleva bene e a cui lei era molto affezionata. E se non avessero potuto vedersi durante le vacanze? Tanto valeva restarsene a scuola, se quella era la prospettiva.
Scosse il capo cercando di buttare i cattivi presagi dietro alle spalle, tuttavia assumendo un’aria un po’ malinconica; c’era troppo dentro per fingere a sé stesso che la cosa non lo turbasse. Finì così di preparare i bagagli e con un semplice incantesimo fece levitare il pesante baule fino all’ingresso dei dormitori, quello stesso che lo fece ritrovare nel mezzo dei sotterranei. Si mise la bacchetta in tasca, poco dopo aver trasfigurato i suoi abiti babbani ridimensionandoli così nelle taglie, ed iniziò a trascinare il baule per giungere in Sala Grande.
Lily arrivò all’ingresso del castello con i suoi bagagli belli che pronti, attendendo che Hagrid li caricasse su una delle carrozze auto trainanti. Sapeva che non erano state incantate e che alla testa vi erano dei cavalli alati molto particolari ed invisibili, però le piaceva anche pensare che non tutti i trucchi andavano svelati dietro alla magia. Avrebbe passato una ventina di giorni nella casa in cui era cresciuta e avrebbe mangiato il polpettone al forno di sua madre; un bel programma che però sperava di interrompere per poter stare un po’ con Severus lontano da occhi indiscreti. E se lui avesse dovuto stare con la sua famiglia invece? Da ciò che aveva saputo la salute di sua madre non era proprio di ferro e i maltrattamenti di suo padre si facevano sempre più insistenti. Un orrore che lui aveva vissuto quotidianamente per i primi dieci anni della sua vita e che da cinque si era interrotto diventando solo intermittente. Ricordava che per un paio d’anni non era nemmeno tornato a casa per le feste natalizie, probabilmente per nulla curioso di ciò che avrebbe trovato al proprio ritorno. Sperava solo che lui un giorno o l’altro avrebbe potuto trovare un po’ di pace.
Hagrid arrivò con la sua imponente mole e caricò i bagagli suoi anche di altri studenti ad uno a uno, nel mentre scherzando e chiedendo loro come avrebbero passato le vacanze. Lily gli sorrise sinceramente, trovandolo molto goffo ma anche di una spontaneità unica. Quando avrebbe lasciato la scuola, Hagrid era uno dei personaggi che le sarebbe mancato di più. Non appena l’operazione di carico terminò, lei salì svelta su una delle carrozze dirette ad Hogsmeade. Accanto a lei sedeva la sua amica Mary che, da più di un mese, moriva dalla curiosità di sapere come si erano evolute le cose tra lei e il ragazzo misterioso. La giovane strega sapeva che alla sua amica interessava qualcuno, sebbene lei non ne avesse mai rivelato l’identità; semplicemente Lily non sentiva il bisogno di confidare quel nome, e questo ad anima viva. Giunsero a destinazione in un batter d’occhio, scaricarono i loro bauli e le due ragazze salirono sulla vaporiera cercando uno scompartimento tutto per loro. Una volta trovato vi si infilarono dentro e badarono bene a serrarlo con la magia, in modo che nessuno le potesse disturbare, soprattutto un certo cacciatore dei Grifondoro e la banda di ragazzi che si portava dietro. Mary non fu subito d’accordo, morendo dietro a Sirius Black da svariati mesi, ma non potè fare altro che accettare il volere dell’amica mettendosi l’anima in pace.
Il ritorno a Londra fu pesante e anche sonnolento, sebbene le due amiche avessero ammazzato il tempo chiacchierando e leggendo anche qualche pagina di alcuni libri che avevano acquistato in una delle ultime uscite al paese di Hogsmeade. Arrivarono a King’s Cross stanche ma con l’umore alle stelle, felici di poter riabbracciare i propri cari. Scesero dal treno con i propri bauli e subito Lily individuò tra la folla i suoi genitori; naturalmente Petunia aveva saltato quella che lei chiamava “una specie di farsa”, dato che tutti gli spostati come lei non avrebbero dovuto più mescolarsi con la gente normale. La rossa ingoiò il rospo e mostrò il suo miglior sorriso agli adulti che l’accolsero con un caloroso abbraccio. Scioltasi dalla vicinanza dei genitori salutò Mary che le fece l’occhiolino e proseguì verso l’uscita della stazione ferroviaria, anch’essa accompagnata dalla propria famiglia. Poco dopo anche gli Evans lasciarono il binario 9 e ¾ per uscire dalla struttura. Caricarono i bagagli nella loro berlina e partirono verso casa; Lily osservava attentamente tutto ciò che le si stagliava dinnanzi, preparandosi così a vivere in famiglia le festività natalizie.





Angolo autore:

Buon giovedì pomeriggio mie care fanciulle! Come state? Spero bene! :-)
Oggi vi posto un capitoletto, rendendomi conto che è un pò di passaggio, però fa anche luce sui sentimenti dei due novelli piccioncini che sono alle prese con le vacanze natalizie. Severus non avrebbe mai voluto tornare a casa, ma Lily lo ha convinto, soprattutto con il fatto che anche lei sarebbe tornata in famiglia. Si vedranno durante le vacanze? Cosa succederà tra loro?
Spero che il capitolo vi piaccia e che possiate perdonare il mio aggionamento in ritardo rispetto alla mia personale tabella di marcia... 
Ringrazio tantissimo le mie fedelissime di sempre, ovvero: CHI_LAMED e AMAZINGFREEDOM! Grazie mille ragazze per tutto il sostegno e l'interesse che date alle mie storie! Grazie mille proprio di tutto! Vi adoro...
Inoltre ringrazio anche i miei lettori silenziosi che continuano a seguire in sordina le vicende che la mia mente malata partorisce! Grazie a tutti! 
Alla prossima, un bacio

Redspecial

  
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