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Autore: funkia    28/05/2007    13 recensioni
Piccoli pezzetti di vita mancanti dalla saga di Nothing's too Easy! “Catherine Jacinthe?” L’aveva appena sussurrato tra sé, ma C.j. balzò spaventata e si voltò di scatto coprendo quella che doveva essere una lettera. Lo guardò con occhi sgranati e a bocca aperta, prima di diventare rossa di rabbia e alzarsi in piedi per fronteggiarlo. “Come diavolo ti permetti di leggere la mia roba senza il mio permesso?!”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione si accarezzò languidamente il pancione con un sorriso soddisfatto mentre si liberava dal groviglio di lenzuola che Ron aveva formato rigirandosi nel sonno

                               HO BISOGNO DI TE

 

 

 

Baby, you can be tough
Say enough is enough
You could even be blunt
Just do it with love, love, love, love
Tell me I'm wrong
That I'm coming on way too strong
Don't think I'll be crushed
Just do it with love, love, love, love

 

                                                                      Hilary Duff- With love

 

 

Hermione si accarezzò languidamente il pancione con un sorriso soddisfatto mentre si liberava dal groviglio di lenzuola che Ron aveva formato rigirandosi nel sonno. Girò appena la testa e trattenne una risatina passando gli occhi sul volto addormentato del marito che sembrava sempre un bambino mentre dormiva beato. Lentamente e non con poca difficoltà data dalla gravidanza si sistemò al suo fianco accoccolandosi sotto il suo braccio.

 

Ron, sentendo qualcosa di piacevolmente caldo accanto a sé, sorrise appena e roteò la testa senza però aprire gli occhi, beandosi ancora nella fase rem. Hermione soffiò appena sul suo volto e lui con una smorfia storse il naso lentigginoso e aprì gli occhi blu.

 

“Buongiorno amore”

 

Ron fece un sorriso stupidito ancora tra il sonno e circondò la vita ormai tonda di Hermione carezzandola placidamente.

 

“Come sta stamattina la mia balenottera?”

 

Hermione rise e si alzò a sedere poggiandosi con la schiena alla spalliera, si raccolse i capelli scostando qualche ciuffo dal viso e portò entrambe le mani sulla pancia “Accaldata e gonfia. Ancora un altro mese e rischio di esplodere”

 

Resisti ancora qualche settimana, ci siamo quasi. Altrimenti puoi sempre sperare che faccia come James e sbuchi fuori prima” disse lui continuando ad accarezzarla, senza riuscire a resistere posò un orecchio sulla pancia ascoltando ogni minimo movimento con scrupolosità.

 

“Spero proprio di no! Non voglio trovarmi un’altra volta a partorire sulla sabbia chissà dove!”

 

Ron rise “E senza un ostetrico come me come faresti?”

 

“Dio quanto mi sono spaventata quella volta. Lo devo ammettere Ron mi hai sorpreso, non pensavo saresti mai riuscito a fare una cosa del genere, credevo avresti reagito più come…beh, come Harry. Avresti dovuto vedere quant’era bianco”

 

Ron rise di nuovo questa volta più forte “Stavolta siamo più preparati, no?”

 

Hermione si tirò più su con la schiena affaticata dal peso della pancia “A proposito di questo, pensavo che potremmo andare oggi pomeriggio a comprare quello che ci manca… non so, altre tutine, un ciuccio nuovo…”

 

Percepì chiaramente Ron irrigidirsi sul suo pancione teso e lo guardò con la fronte corrugata.

 

“C’è qualcosa che non va? Pensavo che lavorassi solo la mattina oggi”

 

Ron si tirò su a sedere fissandola negli occhi per sfuggirle subito dopo “Infatti, solo che ho promesso ad Ashley di passare da lei questo pomeriggio”

 

“Oh” disse delusa Hermione “Oh, va bene”

 

“Non fare così, puoi sempre andarci con Ginny. Diciamoci la verità, Ginny se ne intende molto più di me di queste cose e con lei fare shopping è più divertente, no?”

 

Hermione forzò un sorriso “Sì, certo”

 

Ron le sorrise e dopo averle lasciato un veloce bacio sulla guancia balzò giù dal letto e uscì dalla stanza. Lei rimase a fissare la porta sentendo in lontananza la voce dei bambini mischiarsi a quella di Ron, probabilmente tutti e tre stavano già scendendo per colazione. Sospirò pesantemente e si alzò a fatica del letto camminando con lentezza verso l’ingresso.

 

La cucina era già affollata quando arrivò, i bambini già seduti a tavola immersi nella loro colazione mentre Ron leggeva tranquillo la Gazzetta del Profeta. Con un sorriso a James e Alex si sedette versandosi del latte nella tazza.

 

“Pensavo che ultimamente parliamo poco”

 

Ron lasciò un attimo perdere il giornale e fissò Hermione stralunato “No, non mi pare”

 

Hermione non demorse spalmando elegantemente il burro su una fetta biscottata come solo lei poteva fare “Non mi racconti mai niente di quello che fai. Come va a lavoro?”

 

“Bene” disse semplicemente lui “Va tutto bene”

 

Stavolta Hermione decise di non replicare ma curvò le labbra in una smorfia insoddisfatta. Alzando gli occhi sui bambini si trovò inconsciamente a ripulirli da residui di latte in un gesto naturale e continuò a mangiare la sua colazione come niente fosse.

 

Ron la osservò in ogni suo gesto aggrottando sempre di più la fronte “C’è forse qualcosa che non va?”

 

Scosse la testa “No, tutto a meraviglia”

 

“Mi sembri strana” disse lui continuando a fissarla

 

“Sono incinta”

 

“E questo cosa vorrebbe dire?”

 

Hermione alzò brevemente lo sguardo su di lui “Che mi è concesso di essere strana, con tutti questi ormoni sballati e i dolori ovunque. Vorrebbe dire che sono incinta e per questo ti sembro strana”

 

Ron decise saggiamente di non replicare nascondendosi ancora una volta dietro al giornale. Hermione alzò gli occhi al cielo e si voltò richiamata dalla voce di James.

 

“Mamma, possiamo giocare a palla insieme oggi?”

 

Hermione gli sorrise e gli accarezzò la testa “Perché non giochi con Alex, mh? Mamma vi guarda”

 

Il bambino sbuffò scendendo dalla sedia e incrociò le braccia al petto “Uff, non vuoi mai giocare con me. Mi piaceva più quando eri magra”

 

Hermione rimase stupita a guardare il bambino trotterellare via dalla stanza e si voltò verso Ron che cercava invano di reprimere un sorrisetto, gli lanciò un’occhiataccia e si alzò piccata “Che diavolo hai da ridere tu? L’hai sposata tu questa balena nel caso te ne fossi dimenticato!”

 

“Oh andiamo, Hermione, sei incinta non sei grassa! James ha solo quattro anni, non puoi pretendere che capisca queste cose”

 

Hermione prese in braccio Alex che si aggrappò al collo della madre con le manine e guardò verso Ron irritata “Bene. Buon lavoro”

 

Ron la fissò stralunato “Ma… ma il mio turno comincia tra mezz’ora”

 

“Lo so” rispose lei andandosene “Buon lavoro, Ron, e passa una buona giornata”

 

Ron continuò a fissarla sbalordito e rimase in silenzio a guardarla uscire dalla stanza a passo svelto e arrabbiato. Nell’immobilità della stanza sembrava quasi una statua, in una mano il giornale e il resto della colazione sul tavolo: Natura morta al mattino.

Annuì e cercò di convincersi tra sé.

 

“E’ incinta, Ron. E’ incinta”

 

 

                                                                                *

 

Diagon Alley era affollata di gente, probabilmente tutti richiamati dai saldi di fine stagione, lo stradone principale era praticamente un fiume di persone che facevano a gara per entrare per primi nei negozi. Hermione sospirò afflitta portandosi istintivamente una mano sull’addome.

 

Ginny a suo fianco camminava spensierata col suo solito sorriso sereno, le era sempre piaciuto fare shopping fin da ragazzina. Hermione le lanciò un’occhiata affaticata soffiando fuori aria per riossigenarsi.

 

“Come sta Matt?”

 

Ginny le rivolse un sorriso gentile, i suoi occhi si illuminarono come quelli di qualunque mamma che parla del proprio bambino “Sta benone. L’ho lasciato a nonna Molly, ho pensato che girare con una donna incinta e un bambino piccolo non sarebbe stato il massimo”

 

“Già” disse lei togliendosi un ciuffo dalla fronte “Avrebbe dovuto esserci Ron con me, ma aveva cose più importanti da fare”

 

Cosa diavolo ci può essere di più importante del suo bambino?”

 

Hermione tese la mascella continuando a camminare tranquillamente “Ashley”

 

“Oh” Ginny si morse la lingua “Ultimamente passa molto tempo con lei, non è vero?”

 

Decisamente” rispose acidamente Hermione “Ma non è un gran problema, in fondo sta solo trascorrendo più tempo con un’altra donna di quanto non faccia con sua moglie che è all’inizio del nono mese di gravidanza. Cosa vuoi che sia”

 

Ginny cercò di guardare da un’altra parte evitando di prendere parte nelle questioni di suo fratello “Hai provato a parlarne con lui?”

 

“Mi piacerebbe, se ogni tanto fosse a casa” mise su un tono ironico esattamente come aveva fatto un attimo prima “Di questo passo i bambini cominceranno a chiamarmi anche papà”

 

Ginny la prese gentilmente per un braccio “D’accordo Hermione, adesso non ti agitare. Devi rimanere tranquilla durante questo mese o rischi di…”

 

Ma Hermione non l’ascoltò neanche e cominciò a smaniare come una pazza “Come diavolo faccio a stare tranquilla? Prima o poi mi farà impazzire! Io non ce la faccio più! Sono sempre e solo io a fare tutte la faccende in casa e se non se ne fosse accorto sono incinta! Incinta! E non è che non si noti più di tanto, sembro una mongolfiera!”

 

Ginny la guardò seriamente preoccupata “Va bene, va bene, adesso calmati”

 

Se non gli vado più bene poteva evitare di mettermi incinta una terza volta! Lo so di non essere bella, cosa crede che sia stupida? Poteva lasciarmi! Me ne sarei fatta una ragione! E invece adess…”

 

Hermione si bloccò di colpo spalancando gli occhi a dismisura e si portò velocemente una mano sulla pancia, Ginny sbiancò e chiese titubante.

 

Her-hermione?”

 

Un gemito si levò dalle labbra di Hermione che si piegò sulle ginocchia con una smorfia di dolore “Ginny! Oddio, Ginny, mi sa che ci siamo!”

 

Cosa?” Ginny si guardò attorno in preda al panico “Aiuto! Qualcuno mi aiuti, ho bisogno d’aiuto!”

 

Improvvisamente Hermione si sentì tirare su per la vita da due forti mani e la faccia di Ginny si rilassò in un sorriso. Quando si voltò verso lo sconosciuto sospirò in sollievo riconoscendo l’amico d’infanzia.

 

“Oddio Harry, meno male”

 

Harry le sorrise debolmente e la trascinò non senza fatica verso il Paiolo Magico “Venite, chiederemo a Tom di usare la Metropolvere

 

Ginny lo guardò ammirata seguendoli a passo svelto “Cosa ci facevi a Diagon Alley?”

 

“Per vostra fortuna avevo appena finito di lavorare e avevo deciso di fare un giro giusto per rilassarmi. Meno male che le tue urla sono inconfondibili Ginny, altrimenti stareste ancora là a chiedere soccorso”

 

Hermione parlò a fatica respirando come le avevano insegnato i medici “Non sarebbe la prima volta che partorisco per terra”

 

Harry ridacchiò “Beh, vediamo di non ripeterci. Ho già assistito una volta e non sono ricordi piacevoli. Ma dov’è Ron?”

 

Hermione strinse forte la camicia di Harry e represse un gemito “Con tua sorella”

 

“Ancora?” notando l’espressione di Ginny, Harry cambiò velocemente discorso “Ma smettiamo di discorrere, avremmo tempo una volta arrivati all’ospedale, adesso pensiamo a camminare”

 

Hermione sorrise tra sé. Harry era proprio un buon amico “Grazie Harry”

 

 

 

                                                                                  *

 

Quando Ron rincasò quella sera rimase un attimo perplesso nel trovare sua sorella e Harry seduti sul suo divano. Si voltò alle sue spalle quando sentì la voce di Ashley ridacchiare su qualcosa che aveva detto prima di entrare in casa e la guardò zittirsi sbalordita esattamente come aveva fatto lui.

 

Hermione sbucò fuori dalla cucina con un vassoio di the che posò sul tavolino del salotto e alzò lo sguardo verso Ron, che le rivolse un sorriso.

 

“Ehi, siete stati a fare shopping allora?”

 

Ginny e Harry si scambiarono uno sguardo mentre Hermione stringeva i pugni lungo i fianchi, la sua voce però uscì del tutto tranquilla “No, a dire la verità siamo stati al S. Mungo”

 

Ashley si portò una mano alla bocca “Si è fatto male qualcuno?”

 

“No”

 

Ron la guardò a bocca aperta “E cosa ci siete andati a fare all’ospedale?”

 

Hermione si mise le mani sui fianchi, il suo sguardo ribolliva di rabbia “Siamo andati all’ospedale, Ron, perché oggi ho quasi partorito”

 

Ron si avvicinò a lei dilatando gli occhi “Hai quasi partorito? Che significa quasi?”

 

“Falso allarme” si intromise Ginny tornando zitta subito dopo “Si è agitata troppo”

 

Ron tornò a guardare Hermione allucinato e sconvolto “Che vuol dire che ti sei agitata?”

 

“Mi sono messa a urlare nel mezzo di Diagon Alley e un attimo dopo mi sono ritrovata piegata in due dal dolore”

 

“Cos…? Ma perché non mi hai avvertito?”

 

“L’ho fatto” disse secca lei “A casa di tua madre, casa di Ashley, il tuo ufficio, ogni singola casa dei tuoi fratelli! Per questo mi piacerebbe tanto sapere, Ron, dove diavolo eri?”

 

Ron aprì un attimo la bocca indicando verso Ashley e balbettò un po’ confuso “…allo stadio. Ashley ha trovato dei biglietti per la partita dei Cannoni e abbiamo pensato… “

 

Hermione sorrise amaramente e si voltò verso Ashley “E’ stata una bella partita?”

 

Ashley si limitò ad annuire guardando colpevole verso Ron.

 

“Bene” così dicendo voltò loro le spalle e fece per andarsene. Ron si scambiò velocemente uno sguardo con la sorella e con Harry e la rincorse fermandola per un braccio, Hermione si voltò seccata verso di lui.

 

“Hermione, vuoi spiegarmi cosa c’è che non va?”

 

Hermione non si trattenne più e cominciò a urlare come una pazza “Vuoi sapere cosa c’è che non va? Te lo dico io cosa c’è che non va, Ron! Guardami, noti niente di strano? Se ti sembro più grassa del solito è perché sono incinta, Ron, incinta! E tu con chi eri oggi mentre mi contorcevo dal dolore delle doglie?”

 

“Con Ashley, ma…”

 

E dov’eri ieri pomeriggio, Ron?”

 

“Da Ashley, però…”

 

E due giorni fa con chi sei uscito?”

 

“Ashley” disse lui con una voce appena udibile abbassando la testa, Hermione rimase a guardarlo in silenzio per qualche minuto fino a che la sua voce non uscì bassa e fredda.

 

“Credo di aver detto abbastanza” disse lasciando la stanza.

 

Ron rimase a guardarla andar via senza aver il coraggio di alzare la testa. Si voltò leggermente verso gli altri che lo guardavano imbarazzati. “Potreste… potreste…”

 

Harry si alzò prontamente in piedi subito seguito da Ginny “Ci vediamo amico”

 

Li salutò con un cenno del capo e non appena la porta fu chiusa cominciò a salire lentamente le scale. Aprì con cautela la porta della camera da letto e gli si strinse il cuore scorgendo la figura di Hermione scossa dai singhiozzi che piangeva sommessamente. La chiamò piano.

 

Mione…”

 

“Va via Ron!” il suo tono non era arrabbiato ma stanco.

 

Ron si avvicinò a lei e si sedette al suo fianco sul bordo del letto, Hermione scattò su come una molla e lo fissò negli occhi seriamente. “Non ti biasimo di certo se cerchi altre donne, so di non essere bella, non lo sono mai stata, e con le dimensioni di una mongolfiera sono meno attraente che mai ma se mi stai tradendo voglio saperlo!”

 

Ron spalancò gli occhi incredulo “Ma che stai dicendo? Ashley è la mia migliore amica e basta!”

 

“Ah, adesso sì che dovrei stare tranquilla dato che l’ultima migliore amica che hai avuto te la sei scopata a diciotto anni e l’hai messa incinta!”

 

“Sì! E poi l’ho sposata e ci ho costruito una famiglia insieme perché l’ho sempre amata e non l’ho mai considerata veramente solo come un’amica! Hermione, come puoi solo pensare di paragonarti ad Ashley?”

 

Lei sbuffò ironica “A quanto pare preferisci stare con lei che con me”

 

Ma questo non è vero! Sto solo cercando di farle compagnia, Hermione, è una ragazza madre!”

 

“A questo punto lo sono anch’io!” Ron la guardò shockato ma lei non si fermò, si alzò anzi in piedi urlandogli contro “Tu…tu non ci sei mai, i tuoi figli ti vedono si e no due ore al giorno, non… non aiuti in casa! Sto per partorire Ron, non ce la faccio a fare tutto da sola e tu ti comporti come se stare con Ashley fosse la cosa più importante al momento! Diavolo, per una volta può stare con Harry!”

 

Ron inarcò un sopracciglio “Ma Harry ha la sua vita e…”

 

E tu no?”

 

Ron ammutolì e abbassò la testa, stava decisamente sbagliando tutto. Sospirò appena chiudendo gli occhi “Io non ti tradisco, Hermione, te lo giuro e se può farti stare meglio Ashley sta uscendo con Barry, il mio collega. Il fatto che non possa stare fisicamente con te per via della gravidanza non significa che vada a cercare piacere da altre donne”

 

Gli occhi di Hermione si inumidirono velatamente “Ho solo bisogno di te”

 

E io sono qui” rispose lui prontamente prendendole una mano “Mi dispiace di essermi lasciato un po’ prendere da Ashley, avrei dovuto passare più tempo con te e i bambini”

 

“Cerca solo di essere più presente, va bene?”

 

Ron si alzò e le baciò la fronte “Promesso. Ti amo”

 

“Ti amo”

 

 

                                                                                    *

 

Il giorno dopo Ginny aveva insistito per portarla fuori tutto il giorno. Da prima Hermione era stata riluttante ma quando Ginny le aveva detto che le avrebbe fatto bene per rilassarsi si era lasciata convincere ed avevano passato tutto il giorno a fare lo shopping che non erano riuscite a fare il giorno prima.

 

Hermione tornò a casa semplicemente distrutta, si sentiva i piedi gonfi come due angurie e la schiena a pezzi, sospirò stancamente lasciandosi andare contro al divano. Sobbalzò appena quando sentì un paio di labbra sulla pelle del collo e si voltò sorpresa a incrociare gli occhi di Ron.

 

“Non dovresti essere a lavoro?”

 

Ron annuì ma le tese una mano che lei afferrò incerta alzandosi a fatica dal divano. Silenziosamente la condusse al piano di sopra nella loro camera e arrivantole di fronte cominciò a sfilarle il vestito senza smettere di fissarla negli occhi. Prima che potesse aprire bocca, Ron si sfilò la maglia e posò le sue labbra sulle sue sganciandosi i pantaloni. Hermione si staccò da lui.

 

“Ron… non possiamo ancora…”

 

“Lo so” disse con voce roca “Lasciami fare”

 

Continuando a baciarla e a denudarsi l’un l’altro Ron arretrò fino al bagno e Hermione si trovò enormemente sorpresa di trovarlo pieno di candele e con la vasca piena di schiuma. Ron s’infilò nella vasca aiutandola a sedersi tra le sue gambe senza farla scivolare, poggiando con la schiena contro il suo petto ampio. Le mani di Ron raggiunsero il suo pancione mentre le stampava un bacio appena sotto l’orecchio.

 

“Avevamo bisogno di stare insieme” disse sussurrando, Hermione si rilassò completamente contro il suo petto cullata dall’acqua calda.

 

“Hai avuto una splendida idea”

 

“Sarebbe la prima volta nella mia vita” disse ridacchiando lui “Ricordami di segnare la data sul calendario”

 

Hermione sorrise e giocherellò con le dita della mano di Ron “Con tutto quello che è successo ultimamente non abbiamo neanche deciso il nome da dare al bambino”

 

“Micheal”

 

Hermione si voltò verso di lui basita “Come?”

 

Ron si umettò un labbro fissandola negli occhi “Ci ho pensato, anche quando non ero a casa e stavo fuori con Ashley. Micheal, voglio che si chiami Micheal”

 

Il viso di Hermione si addolcì in un sorriso e spostò la sua mano intrecciata a quella di Ron sul suo ventre gonfio “Va bene, allora ciao Micheal”

 

Se non ti piace possiamo anche cambiarlo…”

 

“E’ stato il primo nome che abbiamo messo sulla lista di James” disse Hermione sorridendo nostalgica “Non voglio cambiarlo, Micheal mi piace. Mi fa ricordare tante cose belle”

 

Ron le baciò una tempia e la strinse forte a sé “Lo sai che li voglio ancora tutti quei bambini, vero?”

 

Hermione rise leggero “Andiamoci piano Ron, c’è ancora tanto tempo. Abbiamo solo ventitre anni, non c’è nessun bisogno di correre”

 

“Lo so” sussurrò lui nel suo orecchio “Volevo solo ricordartelo. Mi piace avere bambini da te, mi piace che i tuoi figli mi chiamino papà. Fa un effetto strano”

 

Hermione si voltò di nuovo e gli prese il volto tra le mani baciandolo leggero sulle labbra “Ma come mi è venuto in mente di sposarti, Weasley?”

 

Ron mise su un sorrisino “Eri incinta e rischiavi la vita”

 

“Oh giusto” disse lei battendosi una mano sulla fronte “Mi sembrava di averti sposato per un motivo veramente romantico, sì”

 

“Beh…” fece lui “…anche perché mi trovavi veramente irresistibile, e Hermione Weasley suonava così bene”

 

Hermione rise “Un motivo più valido dell’altro, insomma”

 

“Te ne sei mai pentita?” chiese lui a bruciapelo tornando serio.

 

Hermione scosse la testa “No, mai”

 

“Hermione?”

 

“Sì, Ron”

 

“Tu… tu non mi lascerai mai, vero? Neanche se dovessi diventare un mostro col passare del tempo o se diventassi noioso, tu starai con me, vero?”

 

Hermione gli sorrise scotendo la testa e lo guardò semplicemente “Ron, che cosa ho promesso quando ero all’altare accanto a te?” Ron la fissò confuso e lei ripete solennemente “Finché morte non ci separi”

 

Ron sorrise “Non sarei mai in grado di amare nessuna come amo te, lo sai?”

 

“Ci sono voluti anni e anni di litigate per costruire tutto questo” disse ridendo “E io non potrei mai immaginarmi la vita con un uomo che non sia tu. Ti amo”

 

“Smetterò di uscire con Ashley”

 

Hermione gli prese una mano “Grazie”

 

Rimasero un attimo in silenzio a bearsi tra l’acqua calda e la schiuma, Hermione completamente rilassata contro il corpo di Ron, entrambi con gli occhi chiusi e rilassati. Ad un certo punto la voce di Hermione uscì vispa.

 

“Oh, Ron, ho dimenticato di dirti una cosa. Indovina chi viene a trovarci domani?”

 

Ron alzò una palpebra curioso “Chi?”

 

Viktor!”

 

Krum??!!?”

 

 

**

 

Scrivu un pensierino veloce veloce perché è tardi e domani ho scuola –purtroppo- ho scritto questo MM perché mi son resa conto che era tanto che non ne aggiornavo uno e mi son decisa a scrivere anche questo…ormai sto scrivendo venti cose insieme O.O

Spero vi sia piaciuto, un bacio enormoso.

 

Zia Funkia ^^

 

 

 

 

 

   
 
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