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Autore: Ino chan    12/11/2012    1 recensioni
#COMPLETA.
Il dio del Tuono sentì l’ira avvampare nelle vene, e senza rendersi conto afferrò il fratellastro alla nuca e lo sbattè con forza contro la seduta in legno della panchetta che gli fungeva da letto. Sentì Loki sputare sangue e annaspare per la sorpresa, intanto che Thor combatteva per tenerlo giù. Per quanto fosse debilitato dalla prigionia, ferito, era pur sempre un dio suo pari.
-CHE STAI FACENDO?-
Thor infilò una mano nella giacca, fra una bottone e l’altro e tirò fuori una siringa. Strappò il cappuccio con i denti e piantò l’ago nel fianco di Loki che mandò un gemito soffocato. Lottò contro l’effetto del narcotico , ma alla fine chiuse gli occhi, tramortito.
Thor si rialzò dal corpo del fratello e prese fiato. Si guardò attorno e si passò una mano alla fronte -E adesso?-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUARANTAQUATTRO.

 

 

Clint respirava ancora a fatica quando si accorse di avere la maglietta letteralmente incollata alla pelle per via del sangue che aveva perso. La strizzò, nella mano destra, vedendo rivoli correre lungo le dita, aggrottò la fronte e lanciò uno sguardo ai compagni di sventura.
Anche Tony sembrava aver capito che non era stata un allucinazione, un sogno, o qualche altra diavoleria magica.  Aveva un segno rosso sul davanti della maglietta. Come un macabro sorriso e poi i pantaloni erano completamente da buttare.
Lo guardò toccarsi le gambe,  tastarsi le cosce con entrambe le mani fino alle ginocchia.
I pantaloni erano zuppi di sangue. Anche Pepper era sporca. Così come Diane  che doveva essersi lanciata ad abbracciarlo.
Guardò la sorella seduta accanto a lui.
Era voltata in direzione del trono, verso Frigga che scendeva  gli scalini che portavano ai due seggi dorati su cui i due sedevano durante le udienze, tenendo la testa naturalmente alta in un portamento elegante e austero.
La felpa color crema che Diane indossava aveva una macchia scura ad altezza del seno.
Sembrava quasi una macchia di vino.
Afferrò la stoffa , senza stare a badare su cosa metteva le mani facendolo,  portandola a voltasi verso di lui. Strizzò il panno   e poi ritirò la mano.
Sangue. Quello era senza dubbio sangue.
-… Eravamo morti.- mormorò.
-Sì, per pochi minuti lo siete stati.- annuì Diane pulendogli il collo con una man per poi avvicinarsi e baciargli una guancia.

 

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Loki era troppo scioccato per opporsi all’abbraccio di Frigga.
Era caduto sulle ginocchia alla vista degli altri che tornavano alla vita uno dopo l’altro,  Frigga l’aveva alzato prendendolo da sotto le braccia e poi l’aveva stretto a sé, poggiandogli la testa sulla spalle e cingendogli il torace .
Loki fissava il suo capo biondo poggiato contro di lui, poi gli altri che parevano rendersi conto solo adesso del pericolo che avevano schivato frapponendosi fra Odino e Thor.
Se lui non avesse mostrato dolore per loro e empatia per chi li piangeva.
Sarebbero rimasti morti.
Spostò gli occhi da Clint che apriva e chiudeva la mano, a Tony che si stringeva le ginocchia a  Bruce che tossendo tossendo era ancora appoggiato al petto di Darcy che lo teneva a sé stringendolo con entrambe le braccia, a Steve che borbottando rosso in viso, cercava di spiegare che quello non era stato proprio il suo primo bacio, a Sharon che lo fissava ad un soffio del viso.

Peter e Johnny erano i più comici.
Dopo essersi conto che le loro ferite erano sparite, si erano letteralmente buttati uno sull’altro rotolando e urlando -FOTTITI MORTE.- Peter e - FOTTITI MEFISTOFELE.- Johnny.

-Mi dispiace di averti dato questa sofferenza figliolo.- Mormorò Frigga recuperando l’attenzione del figlio verso di lei - Ma era l’unico modo.-
Loki lo capiva, razionalmente, ma irrazionalmente era  desideroso di spaccare qualcosa . Passò un braccio attorno alle spalle della madre e chinò leggermente il capo in avanti per premere una guancia contro la sua.
Come faceva da piccolo.
Guancia a guancia per sentire il calore che in lui non c’era.
Diane, da vicino Clint sorrise, chissà se Loki si rendeva conto di essere  tremendamente adorabile in quel momento?

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Il ponte mentale che permetteva a Magneto di comunicare con Charles, era lo stesso che il telepata aveva lanciato fra loro da ragazzi e che l’aveva spinto ad indossare l’elmo di Schmidt.
Era una specie di telefonata intercontinentale dove Charles poteva sentire quello che pensava, e allo stesso modo, lui poteva avere una panoramica confusa dei pensieri del Professore.
Per questa ragione, quando sentì il primo urlo rimbombargli nella testa, non si stupì troppo.
Era solo , nell’ufficio di Charles, in attesa che gli X-Men avessero la bontà di dirgli se  lo accettavano come guida provvisoria o meno che sentì quel grido lancinante lacerargli i pensieri.
Per un secondo vide bianco e fra il bianco  distinse un immagine sfuocata.
Charles incatenato di pancia ad una specie di lettino in legno inclinato. Le braccia tenute stese a forza oltre la testa e la schiena scoperta dalla maglietta sollevata.
-Charles?-
FA MALE! lo sentì urlargli in testa .
-Che succede?-
Non ebbe bisogno di risposta. Un altro urlo. Disumano. E fra il bianco dei pensieri dell’amico che gli si riservano in testa come acqua , vide  una frusta abbattersi con forza . Vide la carne aprirsi, il sangue saltare, afferrò la scrivania con entrambe le mani e tutti gli oggetti in metallo della stanza  presero a turbinargli attorno.
-CHARLES RESISTI!-
DIO AIUTAMI TU!  Fu la risposta del Professore.
Aveva la voce rotta dal pianto e dal dolore, Erik strizzò gli occhi cercando di capire che faccia o forma avesse il suo aguzzino. Intravide un braccio nerboruto, coperto da scaglie grigie che sembravano rilucere nella poca luce della cella.
Scaglie di ferro?
I suoi nemici erano fatti di ferro?
Allora esisteva una  giustizia divina.
ARGHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
Si portò una mano alla fronte  in risposta all’ennesimo urlo di Charles. Dietro le palpebre vide  la frusta. La carne strappata. E ancora il sangue.
-CHARLES! - urlò - CHARLES IL TRUCCO E’ RESPIRARE. RESPIRA AMICO MIO, RESPIRA.-
Lo vide gonfiare e sgonfiare l’esile torace facendolo scontrare contro il legno impregnato di sangue a cui era assicurato. In un altro momento, probabilmente, avrebbe sorriso a vederlo assecondarlo così docilmente.
-Bravissimo.-
Fa male …lo senti bisbigliare ancora.
-Sì lo so che fa male.- mormorò Magneto guardandosi attorno  e con il colpetto della mano, riordinando l’oggettistica dell’ufficio che tornò al suo posto con toc contro il legno. Sospirò tornando a sedere e vide l’aguzzino lasciare il lettino e Charles riprendere fiato ad ampie boccate .
Stanno arrivando. Si stanno muovendo.
-Cosa?- chiese Magneto aggrottando la fronte.
Santo il rumore  dei motori. Questa cosa si sta muovendo.
Magneto si passò le mani sul viso, stropicciandolo. Si alzò e andò  verso la porta - Non perderti lo spettacolo amico mio.-
Che vuoi fare Erik?
Magneto sorrise, aveva l’impressione di essere tornato indietro nel tempo.
Quando Charles non faceva altro che cercare di calmarlo per evitare che si ammazzasse in qualche impresa. -Oh lo vedrai.-

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-Io voglio tornare a casa.-
Tony sembrava un bambino capriccioso, ma visto il pericolo scampato, un po’ tutti si sentivano d’accordo con lui. Al diavolo la ricarica del Bifrost, volevano riportare le chiappe sul pianeta terra prima di subito.
-Ci vorranno solo un paio d’ore per ricaricarlo. Ha sostenuto due viaggi interdimensionali in poco meno di quindici minuti.- cercò di rabbonirlo Thor .
Tony abbassò gli occhi sul figlioletto che non sembrava intenzionato a mollarlo nemmeno per tutto l’oro del mondo visto che ogni volta che la madre cercava di riprenderlo, urlava e si aggrappava alla maglietta di Tony.
Si trovavano su una sorta di terrazza che dava sulla cittadella che sembrava scolpita nell’oro. Il sole stava tramontando e i tetti scintillavano di rosso abbaiando lo sguardo.
Loki spostò il peso del corpo da un piede all’altro.
Era accanto al parapetto che circondava la terrazza e guardava verso il basso.
Le guardie si stavano dando il cambio, coreografiche come al solito. Vide le due squadre marciare una verso l’altra , due gruppi da sei posti su due file e ricordò quando c’era anche lui a fare quella stupida manfrina.
-Mi ricordo che anche tu hai fatto la guardia.- disse Diane accanto a lui.
-Mi mettevano a guardia del palazzo ogni volta che mi prendevo la colpa di un guaio di Thor.-
Thor sorrise da vicino Jane -Meglio che pelare le patate assieme alla cuoca, no fratello?-
Loki alzò gli occhi al cielo che si stava scurendo - No, io non ci sono mai andato a pelare le patate. A me mandavano a lucidare le armature.-

Thor socchiuse gli occhi - Eppure mi ricordo che c’eri tu con me.-
-Ti faceva compagnia.- s’intromise Diane sempre con il solito ronzio nelle orecchie.
Ormai, ci stava facendo l’abitudine, era da quando aveva aperto gli occhi nella sala del trono che non aveva altro che sentirlo aumentare e diminuire a seconda della portata dei ricordi che riemergevano dentro di lei.
Thor alzò una mano -Giusto.-

 

-Mi avevano detto che eri qui.-


 

Thor si volse mantenendo la mano sollevata.
Sul vano della porta  una ragazza in armatura lo fissava con le mani sui fianchi.
Aveva capelli neri raccolti in una coda alta , un viso piacevolmente paffuto, e grandi occhi scuri. Indossava un armatura composta da un corpetto  in ferro lavorato con bretelle e una specie di gonnellina in piastre.
Sif si avvicinò di un passo, prima che la sua attenzione si focalizzasse su Loki che la fissava da sopra una spalla .
-Sif che dispiacere vederti.-
La dea socchiuse gli occhi -  Loki.- Se avesse potuto ucciderlo con uno sguardo, probabilmente l’avrebbe fatto - Il solito umorismo del…- s’interruppe mordendosi la lingua per non imprecare. Non poteva farlo, non stava bene. Inspirò profondamente chiudendo gli occhi, intanto che sul volto del dio delle malefatte appariva un ghigno.
-…Lo so che sei felice di vedermi, ma trattieni l’entusiasmo.-
-Sei uno…- l’insulto rimase incastrato nella gola della dea alla vita di Diane che la guardava  concentrata. Sif socchiuse le labbra in un urlo muto prima di voltarsi verso Thor -Oh dei …- guardò Loki - Dei.-

-No, non stai avendo un allucinazione.- mormorò questo.
Diane piegò il capo - Tu non eri bionda?- le chiese.
Sif percorse correndo la distanza che le separava - Chiedilo a tuo marito perché non lo sono più Sigyn.-

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-MAGNETO!-
Magneto aveva la mano sulla maniglia della porta quando questa si spalancò di scatto e Tempesta quasi non gli cadde addosso. La donna si tirò indietro, per un istante guardò verso la scrivania, quasi si aspettasse di vedere Xavier dietro di lui, prima di  tornare a guardarlo in viso.
-Vieni con me.-
Magneto annuì, chiudendosi la porta alle spalle.
Gli studenti che li incrociavano si facevano di lato al suo passaggio, intercettò lo sguardo sprezzante di Rogue e sorrise accennando ai due ciuffi bianchi che le incorniciavano il visetto paffutello.
Aveva sempre avuto  l’adorezione nel far incazzare il prossimo.
Uscito dall’ascensore insieme a Tempesta, si infilò nella prima porta del laboratorio, sussultando alla vita dell’enorme scienziato seduto  al bancone.
Era enorme, blu, con una aspetto vagamente scimmiesco.
-Hank.-
Bestia lo guardò per un momento, di sbieco - Erik.- per poi farsi di lato.
Era seduto davanti ad un computer portatile.  Magneto si avvicinò , chinandosi in avanti e socchiudendo gli occhi.
Benchè gli anni si fossero accumulati sulle sue spalle, riusciva ancora a vedere bene anche senza occhiali.

-PERDIANA!- esclamò raddrizzandosi con un sussulto.
-Le registrazioni sono in presa diretta.- mormorò Hank osservando lo schermo.
Magneto si passò una mano sulle labbra sottili  -Charles aveva ragione. Sta arrivando.-


Le registrazioni  mostravano un enorme buco nel cielo in direzione del World Trade Center.  Era come un buco nero, un turbinare di buio senza stelle che stava partorendo qualcosa . Nella testa, Erik sentì Charles  esclamare uno stupito : Vedo cielo. Cielo azzurro.

-Bentornato sulla terra vecchio mio.-

 

FINE CAPITOLO:

Penultimo capitolo della storia prima del Sequel : Ultimatum alla terra.
Angolo spoiler: Perché Erik vede Charles ragazzo e non anziano? Pensateci u_u

 

   
 
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