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Autore: Vivevodinoii    12/11/2012    3 recensioni
Avevo perso tutto, i miei genitori, mia nonna, ma non volevo perfere la mia vita. Quando mia nonna morì, non essendosi mai sposata, mi lasciò in eredità casa sua. Amavo quel posto, fin da bambina, anche se mi ricordavo poco. Nella mente riaffiorano ricordi del passato, anche se ormai sfocati. Due nomi. Harry e Niall.. Non riesco però ad associare i nomi alle persone.. Mi ricordo che nel testamento c'era scritto che avrei dovuto condividere la casa. Ma chi sono veramente Harry e Niall?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 3

L'uomo coperto di nero con un balzo mi fu davanti. Indietreggiai il pù possibile. Fino a quando non mi scontrai con il muro, bianco e freddo come la pelle dell'uomo difronte a me.
<< Ti prenderò. Non dovevi sapere. Non dovevi leggere..>>




Mi svegliai di sopprassalto nella notte. Quel sogno. Così familiare anche se era la prima volta che sognavo tutto ciò. Al diavolo gli avvertimenti di Harry. Mi alzai dalla mia camera, presi l'iphone e mi feci strada con la poca luce che proveniva dallo schermo. Aprì la porta della mia stanza, percorsi quel lungo corridoio che mi portava alla porta della biblioteca. Freddo e gelato era il tragitto, le pareti erano adornate di quadri antichi. Niente di tutto ciò che porterebbe a pensare a una casa del 21esimo secolo. Arrivata davanti alla piccola porta di legno, poggiai la mia mano sul pomello lucido dove si specchiava la mia immagine. Sapevo  che tutto era un'errore, lo sapevo ma non riuscivo a frenare la curiosità. Aprì la porta con uno strattone della maniglia, feci due passi e finalemento dui difronte al libro con la copertina di cuoio. Non ci pensai due volte prima di aprirlo.



Tu, caro lettore, poniti velocemente questa domanda, cosa ti ha fatto aprire questo libro? Se fosse la curiosità, non ti devi spaventare, niente di tutto ciò potrebbe sembrare reale anche se è la pura verità. Questo, come hai letto è un libro sui fantasmi, non il classico libro di fiabe, ma un libro tutto unico. Se sei arrivato fin quì a leggere, puoi fermarti, oppure puoi continuare a sapere quello che si cela nell'oscuro pianeta in cui vivi. Non è una guida su come sopravvivere ai fantastami, nè tanto meno un manuale di istruzioni su come riconoscierli. Questo è solo un libro che racconta una leggenda. Molti dicono che la leggenda fu inventata per spaventare a gente, altri invece non si spiegano il motivo perchè tutto questo fu stato scritto. Parte tutto dagli anni 1853, Londra. Vi era un bosco al confine tra Londra e il Mare. Non era un bosco qualsiasi, ma penso che tu, caro lettore l'abbia già intuito. Era un bosco dove tutto ciò che entrava, faceva sempre fatica ad uscire. Gli unici esseri ce poteva uscire erano i fantasmi. Era come se il bosco avesse una propria mentalità, e un proprio cervello. Il bosco però non aveva un cuore. Era destinato a uccidere le persone. Ma ora sono sicuro che tu, caro lettore, ti starai chiedendo cosa centrano i fantasmi. Ti rispondo subito. I fantasmi in quel bosco non esistevano. Era il bosco stesso a dettare le leggi. Nessuno però sapeva qual'era la fonte del suo potere. Non era alla fine, nè all'inizio dell'immenso bosco. Le persone camminavano interi mesi, interi anni. Ma era come girare a vuoto, come girare su una sfera rotonda. Nessuno trovava mai una via per poter ritornare alla civiltà. Si accasciavano a terra e chiedevano di morire. Così il bosco li esaudì. Morirono tutti, uno per uno. Beh. Non tutti, un ragazzo, un ragazo dai capelli ricci e gli occhi verdi sopravvisse. Ritrovò la via di casa. Tornò a casa, sperando di riabbracciare i suoi cari. Era stato via anni e anni, forse decenni, ma il suo aspetto era tale e quale al giorno in cui entrò nel bosco. Il giorno stesso che tornò a casa, trovò tutti i suoi famigliari e amici morti. Morti di vecchiaia. Parlava, urlava, diceva di essere lui, diceva di essere tornato dal bosco. Ma nessuno gli dava retta. Dicevano che quel ragazzo era morto esattamente 70 anni prima. Il bosco ormai era stato dato alle fiamme. E quel povero ragazzo bruciò nell'incendio. Eppure, quando il ragazzo tornò al bosco, non trovò niente. Solo un cimitero. Cerco tra le lapidi i suoi cari, ma trovò se stesso. La foto era lui da vecchio, 70 anni dopo. Lui era morto. No, lui era un fantasma. Lui era HAROLD EDWARD STYLES. Non morto.





A distrarmi dalla lettura fu proprio Harry. Stava passando per il corridorio quando notò la luce del mio cellulare. La spensi subito e Indietreggiai il pù possibile. Fino a quando non mi scontrai con il muro, bianco e freddo come la pelle dell'uomo difronte a me.
<< Ti prenderò. Non dovevi sapere. Non dovevi leggere..>>








Colpo si scena? Benissimo. Non so cosa scrivere D: What's the problem?

SE CI SONO ERRORI DITEMELO E PER QUALSIASI PROBLEMA NON ESITATE A CONTATTARMI








RECENSITE


LA VOSTRA ReBy4EVER_1Dsmile xxxx

   
 
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