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Autore: WordsEnchantress    14/11/2012    1 recensioni
Quale miglior interlocutore della leggera brezza che ti sussurra tra i capelli e ti punteggia di brividi la nuca?
Storie che solo lui può conservare e trasmettere con la cura necessaria e la devozione di chi ha ululato sempre, senza mai risposta, fin'ora.
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro amico,

 

 Eccomi nuovamente pronta ad aprirti il mio cuore.

Questa sera facciamo un altro passo, molto importante…

Ti starai chiedendo… Ma le fiabe?

Non posso rispondere a una domanda così generica perciò spiegherò solo in piccola parte.

Hanno tutte qualcosa in comune, ma ciò risulta subito evidente…

In particolare due cose:

Si basano sull’amore, ma non per banalità.

Non si concludono bene, anzi, sembrano non terminare per niente.

Non è una semplice scelta stilistica, anche, ma non solo…

Vedi, in esse mischio fantasia e realtà,

Magia e concretezza…

Uno dei tanti elementi reali è proprio questo tipo di finale.

Non sempre finisce bene e, come si fa a sapere se è proprio finita?

Certo se fosse un tipo di racconto diverso, forse…

Però essendo questa una favola con un fine,

Non posso concludere una storia estrapolata da un contesto che non ha ancora incontrato il suo finale.

Capisci le mie parole? Io credo di sì…

E ora, veniamo, appunto, a ciò che ho da dirti stasera.

C’era una ragazza, non molto tempo fa,

Che amava la Scherma.

Amava il tintinnio delle spade, il coraggio dell’attacco, la potenza della difesa…

Amava la concentrazione, la precisione, la grazia di duellanti che, in quel momento, divenivano come Ermes, il messaggero degli dei…

Volavano senza smettere di lottare.

Ogni tanto si sorprendeva a usare la scopa come fosse una spada,

Cercando d’imitare le mosse che aveva visto fare tante volte nella palestra.

Ogni volta, però, veniva rimproverata e tornava a pulire il pavimento,

A sistemare gli spogliatoi, a metter via l’attrezzatura.

C’era un ragazzo, uno dei migliori, che lei trovava bellissimo…

E lo era, era perfetto nel suo cuore.

Ogni volta che c’era lui, lei si nascondeva e lo guardava duellare, ammirandolo.

Ora c’è da dire che lui la conosceva molto bene,

Entrambi si piacevano davvero e per questo lei teneva un piccolo segreto nel suo cuore.

Così lui non sapeva cosa facesse lei, per potergli comprare un regalo speciale.

Un giorno però, lui perse una gara che riteneva molto importante.

Quando ormai tutti si erano allontanati, ed era ora di lavorare,

Lei respirò a fondo e si diresse verso la panchina dove sedeva triste.

Nonostante tutti i tentativi lui non sorrise, né le chiese il perché di quell’uniforme e dell’aria stanca…

Cercò di spiegargli che una gara persa non determina il campionato, ma lui, ormai, era inconsolabile.

Fu così che lei se ne andò senza il suo sorriso preferito,

E continuò, in silenzio, a pulire il sudore del suo campione.

Ecco, così termina anche questa fiaba…

Mentre il tuo sorriso non può che morderlo.

Ora ti sei placato, la strada tace, la luce riposa…

E gli avversari cessano di duellare, lasciando il posto a chi asciugherà le loro lacrime.

Sogni d’oro silenziosa brezza…

 

Clarissa
   
 
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