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Autore: Princess of Dark    14/11/2012    3 recensioni
Quella notte era da mettere i brividi, era il massimo della felicità: essere circondati da amici, sotto le stelle, accanto al mare, con il mio ragazzo che mi abbracciava, dopo che erano accadute tante cose belle. Più che festa dell’estate, si doveva chiamare festa della gioia.
Seconda classificata al contest "Viva le emozioni" di Frantasy94
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Per la "festa dell’estate" ci eravamo organizzate a lungo, io e Laurel ci tenevamo così tanto ad organizzarne una da sballo, di cui tutta la scuola ne avrebbe parlato per mesi interi: una festa che avrebbe fatto invidia a Michelle e al gruppo delle “miss Italia 2012” della scuola.
Ricordo ancora il pomeriggio in cui organizzammo tutto: ci eravamo divertite un casino!

Sedevamo sul mio letto fucsia con fogli e matite, Laurel mangiucchiava il tappo della penna blu pensando a qualcosa con le gambe penzoloni, immerse in una busta di caramelle gommose alla frutta.
«Che ne dici di una mega discoteca?», esordì come se ebbe avuto un’illuminazione. La guardai perplessa e stroncai l’idea sul nascere, riprendendo a stendere sulle unghie lo smalto color corallo che avevo acquistato da poco.
«E’ troppo patetico: sicuramente anche Michelle organizzerà qualcosa del genere… la nostra deve essere una festa originale!», dissi decisa, sognando in grande. Lei sbuffò.
«Hai già abolito l’idea di un discopub, di affittare una sala per feste, organizzare in una sala giochi e la discoteca… la facciamo qui a casa tua?», mi chiese sarcastica e anche un po’ seccata. Sospirai, guardando il poster nella mia camera che ritraeva i Caraibi mentre soffiavo sulle unghie e le agitavo per far asciugare lo smalto più velocemente. Mare, spiaggia … spiaggia, mare. Se avessi avuto una lampadina sulla mia testa, ora si sarebbe accesa.
«Giusto!», esclamai, facendola sobbalzare. Mi guardò speranzosa.
«Possiamo organizzare una festa in spiaggia, tipo discoteca, con un falò. Sarà una cosa all’insegna dell’estate!», dissi entusiasta. Il volto della mia migliore amica si illuminò.
«Ti amo quando ti vengono queste brillanti idee!», squittì, scarabocchiando qualcosa sul suo block notes. «Ci sarà un dj troppo fico e balleremo tutti i tormentoni dell’estate 2012! Mio cugino ne conosce uno molto bravo …»
«Perfetto. E ci sarà anche un enorme bancone che serve bibite tropicali: hai presente quelle tutte colorate con gli ombrellini sopra e i cubetti di ghiaccio?», sorrisi. Lei applaudì entusiasta.
«Vuoi fare una festa stile Caraibi?»
«Non l’avevi capito?», risi. Lei mi scrutò. «Mmmh … quindi ci vorranno anche i giusti accessori! Mio zio ha dei pappagalli colorati: ci starebbero benissimo!»
«Già. E potremmo chiamare, per la felicità dei maschi, delle hawaiane per ballare.», proposi. Lei annuì. «E per la felicità delle donne, anche i brasiliani!», esclamò. Sospirai.
«Da dove li prendiamo?»
«Cerchiamo su Internet un organizzatore di feste: c’è gente che fanno questo di mestiere, no? Possiamo prenotare lì.», annuii e ci mettemmo alla ricerca di qualcosa di carino.
Laurel riuscì a contattare tramite telefono, con l’aiuto dei suoi genitori, proprio un organizzatore di feste in spiaggia. Prenotammo l’ora e il posto: alle undici sarebbero venuti i ballerini!
«Ehy, ci sarà anche il bagno di mezzanotte, vero?», sorrise Laurel guardandomi speranzosa come una bambina piccola. Annuii.
«E dopo il bagno, tutti intorno al falò a mangiare!»
«Sarà perfetto. Da fare invidia a tutti! Oh, Jessica, sei un genio!», esclamò e risi.
«Dobbiamo solo invitare la gente …»
«Posso fare io gli inviti? Ti prego, ti prego, ti prego!»
«Ok, poi li distribuiremo a scuola.», risi. Laurel mi guardò interrogativa e accennò un sorrisetto malizioso.
«E Daniel lo inviti?», mi sorrise maligna, mostrandomi tutti i suoi denti. Risi, abbassando il capo imbarazzata.
«Perché … perché non dovrei?», mormorai.
«Guardati! Sei diventata tutta rossa!», esclamò ancora ridacchiando.
«Oh, ma smettila e pensa al tuo dj!», risi, lanciandole un cuscino.
«Mio?!», borbottò, lanciandomene un altro.
«Lo so che hai un debole per lui, anche se non vuoi ammetterlo!» Beh, per quella giornata, finimmo col fare una lotta di cuscini.



Ciao! Per chi mi conosce, sa che sono un inguaribile romantica, quindi non vi fermate all'apparenza di questo primo capitolo: avrete al storia che meritate u.u Beh, spero solo che la storia sia di vostro gradimento, mi farebbe piacere sentire i vostri pareri!!! Ciao ;)
  
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