Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: marty0029    16/11/2012    1 recensioni
Megan. 24 anni. una vita stroncata da un brutto passato. una vita che non le appartiene più. lascia che siano gli altri a decidere cosa sia meglio per lei. un giorno a causa di un colloquio di lavoro incontra lui. Alex Evans. 30 anni. avvocato di fama mondiale e dannatamente bello. riuscirà Megan e tornare a vivere? e Alex riuscirà a capire che la vita è una cosa meravigliosa? SPERO DI AVERVI INCURIOSITO!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 



9) NICE TO MEET YOU MRS EVANS!

 
Era passato un mese da quando stavo con Alex.
Un mese da quando i miei erano partiti per Chicago.
Un mese da quando conoscevo quelle due pazze scatenate che erano diventate molto importanti per me.
Un mese da quando non facevo più incubi.
Un mese da quando avevo ripreso in mano la mia vita.
Insomma un mese dalla mia rinascita.
Con Alex le cose andavano a meraviglia. Era il ragazzo che tutte le donne sognano. Buono, gentile, dolce. Mi faceva ridere e aveva il sorriso contagioso.
Non avevo ancora avuto o meglio trovato il coraggio per parlargli del mio passato e di Trace, ma nonostante questo lui non faceva domande. Mi lasciava il mio spazio e io ero felice di questo.
Sapevo che avrei potuto benissimo contare su di lui in qualsiasi momento ma sapere che lui non era a conoscenza di tutto mi rendeva un po’ più libera.
Libera di isolarmi ogni tanto come ero solita fare senza che lui conoscesse il reale motivo.
Libera di perdermi nei dolci ricordi che riguardavano mio fratello o Brenda e Justin senza che nessuno potesse brontolare per questo.
Con i miei la situazione in quel mese era radicalmente cambiata. Certo li sentivo costantemente, ma mi sentivo davvero rincuorata dal non averli intorno. Grazie a questo stavo smettendo piano piano di far decidere a loro la mia vita e la stavo ricominciando a vivere.
Certo le telefonate strappa lacrime di mia madre nel bel mezzo della notte erano dure da digerire, ma erano un piccolo prezzo da pagare per avere questa tanto cercata libertà.
Con mio padre non avevo un vero e proprio rapporto. Era più mia madre a chiamarmi, con lui mi limitavo a parlare una o due volte la settimana. Anche troppe. Secondo il mio punto di vista.
Per quanto riguardava il lavoro, tutto andava bene.
Alex aveva parlato con l’intero staff e adesso nessuno mi trattava come la donna del capo, ma ero semplicemente Megan Coper l’avvocato intento a trovare un cavillo nel caso della GreenLand..
A proposito di GreenLand, sembra che finalmente qualcosa si sia smosso. Ho parlato ad Alex e Harry della mia idea del “paradiso fiscale” e entrambi sembravano d’accordo con me su questa ipotesi. Certo era ancora tutto da scoprire, ma almeno avevamo fatto un passo avanti.
Mi stupisco sempre di come vadano a rilento le cose. Insomma per avere delle informazioni ci vogliono anche giorni e giorni di attesa. Insomma ci credo che ci mettiamo così tanto tempo per trovare un singolo indizio.
Mi finisco di sistemare la sciarpa e mi guardo allo specchio. Si posso andare.(http://mamasarollingstone.com/wp-content/uploads/2010/06/steal-her-style-060810-2.jpg) oggi non devo andare a lavoro quindi posso vestirmi come voglio. Come nel mio stile.
Devo incontrarmi con quel bravissimo uomo del cimitero che a quanto sono riuscita a capire ha trovato un misterioso modo per risolvere il mio problema.
Ma dimmi te la voce grossa e una minaccia che possono combinare al giorno d’oggi. Esiste gente sempre più codarda!
Mi passo una veloce linea di matita nera sotto l’occhio e mi specchio nuovamente. Si. Va bene. Sorrido pensando che magari quel signore penserà che io si una specie di boss visto l’ultima visita, ma scollo le spalle. Non mi interessa quello che pensa. Basta che faccia quello che dico io!
 
Scesi dalla macchina e pigiai il secondo pulsante della chiave e l’auto si chiuse emettendo un veloce segnale acustico. Camminavo velocemente verso l’interno del cimitero, come avevo già fatto in precedenza e senza tanti preamboli mi diressi verso l’ufficio. Credo di aver avuto un appuntamento con quel tizio.
Bussai con meno veemenza dell’altra volta, e dall’interno sentì una voce che mi fece entrare.
Era lo stesso uomo e appena mi vide balzò in piedi dalla sedia e mi invitò “gentilmente” ad accomodarmi su una delle due sedie davanti alla sua scrivania.
 
-salve signorina Megan Coper!-
 
Dio che patetico! Adesso sapeva pure il mio nome? Che ci può essere di peggio della paura? Io l’ho provata due anni fa quando quel camion ha centrato in pieno la nostra macchina. Quella è paura, terrore puro, non una minaccia fatta da una ragazzina di 24 anni.
 
-buongiorno! Allora a telefono mi ha detto di aver trovato una soluzione! Mi sono presa la briga di venire di persona a conoscerla!- gli dissi ritornando ad avere il mio tono di voce normale. Non volevo spaventarlo più del normale. Si vedeva che quest’uomo era emotivamente instabile.
 
-si.. certo.. ho parlato con i miei superiori, e loro hanno acconsentito a non rimuovere le tombe del signor Coper e della signorina Stweart! Rimarranno così come sono, solo che l’extra che ha pagato due anni fa è leggermente aumentato, quindi con una spesa di 100 dollari lasceremo tutto così com’è! Come desiderava!-
 
100 dollari? Sorrisi trionfante. Me l’ero cavata con poco. Annuì convinta e per la prima volta vidi quell’uomo lasciarsi andare ad un leggero sorriso. Sembrava quasi.. sollevato.
 
-va benissimo! Sapevo di poter contare su di lei!- presi la borsa e tirai fuori il portafoglio. Posai due banconote da 50 dollari sulla sua scrivania e vidi che scarabocchiò qualcosa su una ricevuta.
 
-questa la conservi! Non si sa mai che un domani risorgano problemi! Con quella è tutelata!-
 
-non si preoccupi.. la terrò come l’oro! Adesso se vuole scusarmi, avrei dei giri da fare! È stato un piacere conoscerla signor..-
 
-Anderson, Paul Anderson! Beh allora arrivederci signorina Coper!- mi disse porgendomi la mano che non esitai a stringere.
 
Perfetto. Quella situazione era stata risolta. Tree e Bree erano insieme, e questo era quello che importava. Sorrisi al pensiero di mio fratello.
 
-se mi senti Tree, sappi che mi devi 100 bigliettoni!!-
 
 
Passai con la macchina davanti alla Evans Corporation e istintivamente guardai in alto. Che sciocca che sono. Come posso sperare che si accorga di me da lassù?
Trovai un posto poco distante e scesi dalla macchina. Erano le 10:30. Avevo fatto in fretta con il signor Anderson quindi.. che male c’era a portare la colazione al proprio fidanzato?
Mi guardai un attimo da capo a piedi e convenni di non avere il vestiario adatto, ma ormai ero li e sinceramente di tornare a casa nemmeno se ne parlava quindi.. prendere o lasciare.
Entrai nel bar davanti all’edificio e ordinai un caffè per me e un cappuccino per Alex. Poi presi un cornetto alla nutella e me lo feci incartare. Pagai il tutto e entrai nell’edificio.
Il portinaio aveva smesso di mostrarmi i denti ogni volta che mi vedeva e si limitava a un sorriso accennato e un cenno del capo. Era l‘ora!
Presi l’ascensore e pigiai l’ultimo pulsante. Poco prima che le porte si chiudessero entrò una signora. La guardai sottecchi. Era davvero bella. Bionda, distinta, con un fisico davvero niente male per avere l’età che dimostrava. Doveva avere si e no una cinquantina di anni ma li portava alla grande.
Mi salutò con un gesto della testa e fece per pigiare anche lei l’ultimo pulsante. Forse era una cliente di Alex.
Sorrisi leggermente in segno di saluto e per un secondo mi maledì per l’abbigliamento decisamente troppo azzardato che avevo deciso di mettere quella mattina.
Le porte si aprirono e la donna uscì velocemente fermandosi alla scrivania di Sarah.
 
-Alexander è dentro?- domandò alla mia segretaria che sollevando la testa dalla pila di fogli che aveva davanti annuì.
 
Alexander? Non conoscevo nessuno che lo chiamasse così! Anche i suoi clienti erano solito chiamarlo Alex o al massimo signor Evans. Nessuno lo aveva mai chiamato con il nome completo.
La donna bussò e entrò nel suo ufficio chiudendosi la porta alle spalle.
Io ero ancora li, come una pera cotta con la colazione in mano, poco avanti alle porte dell’ascensore.
 
-ehila Meg! Wow sei bellissima oggi, ma che ci fai qui? Oggi hai il giorni libero!- mi disse Sarah alzando lo sguardo verso di me.
 
-ero venuta a portare una colazione a Alex ma vedo che è impegnato!- dissi riferendomi alla donna di prima che adesso era dentro al suo ufficio.
 
-oh.. beh.. ecco..-
 
Oddio che avevo detto? Perché adesso Sarah balbettava e non sapeva che dire? Sarah sa sempre cosa dire e come dirlo. C’era da preoccuparsi?
 
-che succede? Ho detto qualcosa che non va?-
 
-quella signora che è appena entrate nell’ufficio del signor Evans, è la signora Patricia Evans, la madre di Alex!-
 
Spalancai la bocca, e come nei cartoni animati avevo paura che avesse toccato il pavimento. Oddio avevo appena conosciuto la madre di Alex. In quelle condizioni poi.
Ti prego fai che la terra si apra come nel film 2012 e che mi inghiottisca velocemente.
 
-ehi ma che faccia fai? Tranquilla è una donna in gamba!! E poi devo dire che mi piaci vestita così! Sei sexy!!- mi disse Sarah alzandosi dalla sedia per guardarmi meglio.
 
Oddio questo non mi aiutava di certo. Non volevo essere sexy. Soprattutto non adesso che insieme a Alex c’era sua mamma.
Stavo per rispondere a Sarah per le rime quando la porta si aprì e mi trovai davanti il mio bellissimo fidanzato seguito a ruota da sua madre. Ok non siamo ancora troppo in ritardo per quella questione della terra che mi inghiottisce.
 
-Meg!! Tesoro ciao! che bello vederti!!- esclamò felice Alex venendo verso di me e baciandomi velocemente sulla bocca.
 
Risposi al bacio e pensai che dovevo stare sulle scatole a qualcuno lassù perché ero sempre li, in quell’ufficio e non sotto terra.
 
-ero venuta a portarti la colazione, ma se sei impegnato vado via! Ci vediamo dopo ok?- credevo di poterla scampare così piano piano mi diressi nuovamente verso l’ascensore.
 
-aspetta tesoro già che ci sei ti presento una persona!!- disse prendendomi per mano. E riportandomi davanti alla donna.
 
-mamma questa è Megan, la mia ragazza! Tesoro lei è Patricia mia madre!-
 
Studiai le mosse della donna. Mi stava squadrando da capo a piedi e nei suoi occhi potei leggere uno sguardo di disappunto. Non piacevo a quella donna questo era poco ma sicuro.
Era solo l’abbigliamento o ce l’aveva con me per altro? Non riuscivo a decifrare bene le sue mosse o il suo sguardo. Era abbastanza criptica.
Allungai la mano verso di lei sorridendo.
 
-piacere di conoscerla signora Evans!-
 
Lei guardò la mia mano ma non la strinse, anzi spostò lo sguardo su suo figlio.
 
-adesso vado Alexander, ci vediamo domani alla cena! vedi di essere puntuale e non arrivare tardi come il tuo solito!- disse sorpassandomi e dirigendosi verso l’ascensore. Pigiò il pulsante e le porte si aprirono subito, in due secondi sparì dalla nostra vista.
 
-scusami, è che va saputa prendere, e oggi non era in giornata! Comunque che ci fai qui? Wow tesoro sei davvero molto sexy oggi!!- mi disse Alex posandomi un braccio intorno alle spalle.
 
Sospirai. Non avevo fatto una bella impressione su sua madre e la cosa mi mandava in bestia. Avevo immaginato il nostro incontro, ma mai avrei pensato che sarebbe stato così.. freddo.
 
-te l’ho detto ti ho portato la colazione, se solo avessi saputo che non eri solo me lo sarei risparmiato! Dio che imbecille che sono!-
 
-ehi tranquilla! Conosco mia madre, all’inizio può sembrare burbera, ma poi ti assicuro che diventa un agnellino! E poi andiamo nel mio ufficio così facciamo colazione!- mi rispose facendomi l’occhiolino e sorridendomi.
 
Mi sforzai di sorridere e salutando Sarah entrai nel suo ufficio, seguita da lui. Mi sedetti sul divanetto in pelle bianca e mi massaggiai le tempie. Mi stava entrando il mal di testa. Che palle!
 
-eddai tesoro però.. ti ho detto che è tutto ok! Domani alla cena parlerò con la mamma e vedrò di portarla dalla nostra parte ok?- domandò sedendosi accanto a me e prendendomi il viso tra le mani, per costringermi a guardarlo negli occhi.
 
Annuì leggermente. Accidenti non era proprio da me preoccuparmi de giudizio delle persone. Non l’avevo mai fatto.. perché cominciare oggi?
Sapevo la risposta.. ormai volevo troppo bene a Alex per deluderlo. Volevo che fosse sempre allegro e felice, senza nessun tipo di problema.
Credo di essermi innamorata di lui. Non lo so spiegare.. non provavo un sentimento così nemmeno per Justin. Eppure credevo di essere innamorata di lui, ma sento che con Alex tutto è elevato alla massima potenza.
Mi sento in dovere di renderlo felice, e sapere di non rientrare tra le grazie di sua madre non mi aiuta in tutto questo.
 
-in compenso mio padre ti adora!!-
 
Cosa? Come faceva a conoscermi suo padre? L’avevo già conosciuto senza rendermene conto? Oddio che cappero di situazione!!
 
-come mi conosce?- domandai lasciando che la mia voce trasparisse tutta la mia ansia e la mia frustrazione.
 
-gli ho parlato molto di te e poi ha visto una tua foto sul cellulare, ha detto che sei bellissima! Come dargli torto! Sei stupenda! Mi piace questo look!- mi disse prima di baciarmi.
 
Sorrisi nel bacio. Si decisamente ero innamorata. Cotta e stracotta come una pera. Speravo solo che la questione “mamma” fosse risolvibile, perché io un ragazzo così non me lo sarei fatto scappare per niente al mondo.
 
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: marty0029