Capitolo 1
Il Trascolo
L’auto sobbalzo, svegliando Andrew, si stropicciò gli occhi e guardò fuori, la campagna inglese corre al loro passaggio, si era addormentato sopra uno dei tanti scatoloni del trasloco deposti vicino al suo posto, sulla parte superiore si era creata una piccola infossatura, dovuta al peso del ragazzo, sopra le sue ginocchia, chiuso in una gabbia, c’e Oscar, il gatto di famiglia, di taglia media, il corpo è solido e compatto, senza coda, il manto soffice e lucente, ha una piccola parte del pelo di colore bianco-argento, mentre il mantello ha le punte di color ardesia, in quel momento stava dormendo profondamente. L’utilitaria del sig. McGrory è piena quasi fino al tetto, di fatto, il signor McGrory, riusciva a stento a guardare dallo specchietto retrovisore, il porta pacchi quasi straborda da quanti scatoloni vi sono collocati, hanno lasciato Liverpool da tre ore e cinque autogrill, o almeno Andrew era arrivato a quel numero prima di addormentarsi << Buon giorno caro,> gli dice dolcemente Mrs. McGrory, girando leggermente il viso simpatico e pacioccone verso il ragazzo, non ricevette risposta, il ragazzo ha innescato una sorta di protesta silenziosa con i suoi genitori da quando avevano lasciato Liverpool. << Quanto durerà ancora questo tuo capriccio?>> << sei grande ormai per queste cose, non credi?>> continuò sua madre, ma Andrew non aprì bocca, il motivo del loro trasferimento da Liverpool a Londra e di conseguenza del silenzio autoimposta da Andrew, è che il signor McGrory ha ricevuto una promozione alla sede centrale della “Bank of London”, e così Jim, ha deciso di portarsi dietro l’intera famigliola. Il signor McGrory, è un ometto basso e grassoccio, stempiato, con dei grossi baffoni che gli nascondono quasi del tutto una bocca sottile, sua moglie è bassa e grassoccia come lui, ha i capelli di un biondo che, se visti alla luce del sole, sembrano bianchi, il viso simpatico e due zaffiri che gli spendono dalle orbite. Una cortina di pioggia accompagna il loro viaggio, il cielo è completamente coperto da nuvoloni neri e cupi, un fulmine dardeggiò nel cielo e subito dopo fu seguito da un tuono così fragoroso che ricordava un colpo di cannone. Oscar, il gatto che sino a quel momento sonnecchiava beato nella sua gabbietta, emette un miagolio acuto e spaventato, <