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Autore: Heart InRussia    16/11/2012    1 recensioni
C'é qualcosa in noi che non potrà mai spegnersi del tutto
C'é qualcosa in noi che dobbiamo tener sempre acceso perché ci accompagna avanti
Qualcosa che abbiamo nelle vene, nelle mani e negli occhi.
E'il desiderio di vivere, anche quando tutto ciò che é intorno muore.
You may not understand
You could think everything is as you said
If you still think this way
Baby you should see the underworld.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya, Yuri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Immaginate di star compiendo un lungo viaggio, un viaggio monotono che durerà ancora tanto e avere come unico svago dai propri pensieri guardare il paesaggio che scorre fuori dalla carrozza.
Immaginate ora che nel bel mezzo di un pensiero noioso come uno sbadiglio tre perfetti sconosciuti entrino di colpa nella vostra carrozza, gridando di accelerare e facendo spaventare i cavalli.
Il ragazzo li guardò entrare e sedersi, ansimati e spaventati, e rimase qualche secondo in bilico tra sorpresa, irritazione e sollievo per la novità.
 
La prima cosa che notò, entrata nella carrozza, furono due occhi azzurrissimi che  fissarono lei e gli altri per qualche frazione di secondo. Poi apparve un viso che li conteneva; infine realizzò che chi si trovava davanti a lei era un ragazzo, probabilmente l’unico lì dentro che fosse nel posto giusto.
Insomma, era entrata nella carrozza di un perfetto sconosciuto, seguendo due ragazzi che le avevano rubato i soldi e chissà dove stava andando. Un sollievo enorme si era appena impadronito di loro tre appena avevano realizzato di avercela fatta, di averla scampata, ma poi lei realizzò che la loro non era una situazione molto stabile. Li avrebbe sbattuti fuori da lì? Sperò proprio di no, non con i Korenn dietro. L’avrebbe supplicato in ogni modo di lasciarla al più vicino paese abitato, ma non lì!
Senza avere il tempo di rendersi conto cosa stesse succedendo, si trovò seduta vicino al ragazzo dai capelli grigi e davanti al proprietario della carrozza, che li guardò con aria assolutamente neutra e pacata, prima di dire, nello stesso tipo di tono:
“Se volete scendere, ora.”
“Sei pazzo!- Gridò il ragazzo cogli occhi blu. Lily si morsicò le labbra rimpiangendo che non ci fosse qualcuno un po’ più diplomatico-Ma non hai visto chi ci stava inseguendo?  Non è proprio il caso di farci scendere.”
“Aspetta ancora un po’ - disse freddo colui che lei aveva vicino, il complice dell’altro, in risposta all’invito del ragazzo cogli occhi azzurri, il primo a parlare-abbiamo i Korenn in città”.
Il proprietario sembrò prendere in considerazione l’idea.
“Va bene, non voglio avere le vostre vite sulla mia coscienza…Appena inizia il deserto, tra mezz’ora di viaggio, scendete.”
“NO!” Gridarono all’unisono lei e occhi-blu.
“Non ci lascerai lì a crepare di fame!” Aggiunse lui
“Non mi lascerai lì con loro!” Disse lei.
Per un attimo, solo per un istante , le sembrò di leggere in quegli occhi azzurri una luce divertita. Ma durò pochissimo, e non poteva esserne certa.
“Ah, e così non eravate in fuga  insieme?”
Fu ancora lei a rispondere: “Assolutamente no, ci troviamo qui tutti e tre per caso! Anzi- fulminò il più loquace tra i due ladruncoli- voi dovete ancora ridarmi i soldi”. Prima che lui potesse replicare (cosa che stava per fare) il giovane che le stava davanti intervenne: “Non voglio dover sopportare un vostro litigio dopo la vostra incursione! Possiamo trovare una soluzione a questo: o scendete in tempi diversi entro mezz’ora…”
“Ma non c’è niente qui! “ Disse OcchiBlu.
“…oppure  vi toccherà attraversare con me il deserto e fermarvi più avanti…! Pensateci bene: se vi faccio scendere tra poco sarete ancora in tempo per raggiungere un centro abitato e da lì proseguire in autonomia e libertà. Evitare di scendere come forse vorreste fare significherebbe seguire le mie stesse tappe, qualsiasi esse siano, sorbirvi per vari giorni lo stesso identico paesaggio e naturalmente contribuire a pagare le spese”
“Perfetto!” Affermò lui
“Ci sto!” Aggiunse lei.
Il proprietario, preso in contropiede perché aveva cercato di scoraggiarli, guardò il ragazzo coi capelli grigi che annuì serio, quindi rimase qualche istante in silenzio, comprendendo di essersi incastrato con le sue stesse mani . Rifletté un po’ tra sé e sé pensando che forse la cosa poteva esser fatta veramente, segretamente  sollevato al realizzare che non avrebbe affrontato quel lungo viaggio da solo.
“Bene-riprese poi-ditemi almeno come vi chiamate”
“Sì, allora, io sono Takao …” Disse occhi-blu.
“Kei “affermò il suo complice, capelli-grigi, e uscendo dallo stato di silenzio in cui si era rinchiuso.
“Yuri. E tu?”
 
 
“Io mi chiamo Lily”.
“Bene. ” Il proprietario della carrozza tornò a rivolgere lo sguardo al paesaggio fuori dal finestrino, avvisandoli che entro sera sarebbero arrivati all’ultimo paese prima del territorio meno abitato della regione.
“…Non ci chiedi nient’altro? Ti va bene sapere i nostri nomi? Attraverseremo il deserto, ci aspetta un viaggio lunghissimo e io non ho idea di chi siate!”
Yuri fulminò Takao con gli occhi. “Non mi interessa sapere chi siete o cosa stavate facendo-scandì -né ho intenzione di rispondere a domande sul mio conto. Sì, se venite con me ci aspetta un viaggio lungo ma le cose che vi riguardano sono affari  vostri. “
Il ragazzo guardò il suo complice, che alzò le spalle a mo’ di “Cosa-vuoi-farci?”
“Ma se io chiedo qualcosa agli altri non ti irrita, vero?” A Lily venne da ridere mentre glielo chiedeva. Sapeva di risultare  un po’ provocatoria ma non le interessava, un po’ voleva prenderlo in giro e un po’ chiederglielo davvero perché l’idea di non parlare con gli altri tutto il viaggio era assurda.
Yuri la fulminò con lo sguardo. “Notevole- disse poi-un’ intuizione geniale. Pare che sia riuscito a farmi capire  proprio da tutti allora.”
La ragazza incassò la presa in giro senza batter ciglio, pensando che non valeva la pena offendersi per così poco.
 
Nelle ore di viaggio successive, Lily ebbe abbastanza tempo, tra una chiacchiera e l ‘altra, di farsi una prima impressione sui suoi strani compagni di viaggio: Takao era certamente il più estroverso, quello che si faceva meno problemi a dire la sua e a riempire il silenzio che ogni tanto si creava; giovane e desideroso di avventura doveva essersene andato da casa per provare qualcosa di nuovo e vivacchiava di espedienti e ogni tanto (ma no!) di truffe. Tutto sommato,  svanito l’inziale rancore per il furto, si era rivelato un individuo dalla compagnia piacevole: sveglio e tra l’altro l’unico suo coetaneo.
Kei, il suo misterioso compare, era un bel ragazzo che invece non parlava quasi per niente: lo vide chiudersi in un silenzio che faceva intendere che preferiva meditare su questioni sue che unirsi al discorso o stare in compagnia; su di lui non aveva ottenuto molte informazioni ( o meglio: Takao, che lo conosceva da parecchi anni, non aveva detto niente su di lui). Lily era molto incuriosita da lui e avrebbe voluto saperne di più sul suo conto, ma era trattenuta dalla certezza che alle sue domande lui non solo non avrebbe risposto ma si sarebbe ancora più chiuso in sé stesso. Non si era detto quanti anni avesse: lei gliene dava diciotto, forse diciannove.
L’ultimo componente, Yuri, era quello che al momento le piaceva di meno : certo, magari avrebbe poi cambiato idea sul suo conto, ma c’era un qualcosa di misterioso in lui che proprio non le piaceva.
Chi era? Un nobile sicuramente, o comunque una persona benestante: perché viaggiava da solo?
E poi quel fare così sicuro di sé, a volte ironico le dava l’idea che fosse uno che si lasciava scivolare la realtà addosso, un opportunista, che coglieva degli altri solo ciò che serviva mantenendo da loro un certo distacco.  Non proprio simile a lei, non esattamente la persona ideale con cui fare amicizia.
Tra una considerazione e l’altra vide il sole lontano scendere e toccare l’orizzonte. Dove avrebbero dormito quella notte? Non in carrozza, sperava. Takao sembrava chiedersi la stessa cosa, perché fece: ”Ma… Yuri noi dove dormiamo?”
Il ragazzo davanti a lei smise di guardare il paesaggio fuori dal finestrino: “Più avanti, non molto distante da qui, ci dovrebbe essere un piccolo paese. Cercheremo un luogo per dormire lì.”
“E chi paga?” Chiese subito il diciottenne.
“Io avrei comunque dormito lì. Se vi va di dormire su un divano o in un sacco a pelo in hotel non dovete pagare niente, altrimenti potete prendervi una camera.”
I tre ospiti si guardarono (cioè Lily guardò Takao che si era scambiato un’occhiata con Kei):” Veniamo con te!” Affermò il giovane.
***
 
“E voi siete tutti in una camera?” La signora al banco li fulminò uno ad uno.
“Sì- replicò placido Yuri-comunque è una delle più grandi… Se ha qualcosa in contrario possiamo cercare un albergo che abbia camere più ampie, comunque”. La proprietaria non cambiò il tratto severo dello sguardo, ma affermò che per lei davvero non c’era problema e che “ognuno è libero di fare quello che vuole”.
Lily si sentiva tremendamente in colpa: non c’era bisogno che qualcuno lo sottolineasse, quell’occhiataccia  che si erano beccati era dovuta alla sua presenza. Dei ragazzi giovani in camera con una femmina in paesino perso nel nulla non potevano essere che guardati male.
Anche lei avrebbe visto male la cosa se le circostanze non fossero state tanto strane: nell’arco di tempo tra la mattina e quella sera erano passate dodici ore, ma c’erano stati così tanti cambiamenti da esserle sembrati anni.
La loro guida e ospite aprì la porta della camera e lasciò che si scegliessero i posti, anzi che Takao decidesse dove avrebbero dormito: ovviamente Yuri nel letto (“Ah, c’era bisogno di dirlo?” replicò questo), lei (omaggio da cavalieri) avrebbe avuto per sé il divano e lui e Kei avrebbero dormito per terra, sopra il tappeto.
Lily si sdraiò e addormentò in pochi minuti, ma non fu l’unica: nel giro di non molto tempo si erano addormentati tutti.
 
 
Percorreva il corridoio principale del castello… chissà dov’erano i suoi, ancora non li aveva visti.
Guardò l’orologio appesa al muro, sentendosi sempre meno bene… Mancava solo un’ora alle sei… entro poco avrebbe compiuto diciott’anni.
Lui doveva già essere lì vicino. Stava arrivando, lo sentiva. Presa dal panico, iniziò a nuotare sempre più veloce, cercando un luogo dove rifugiarsi e salì fino nella parte più alta del castello, arrivando nel lungo corridoio dove era conservata la profezia, dipinta sul muro.
Non la guardò, troppo presa dalla fuga. Ma quando sentì il portone d’ingresso dietro di lei chiudersi, capì che era troppo tardi. Si girò e lo vide.
Era come lo aveva sempre immaginato. Quasi disumano, traboccante bruttura e aridità da ogni parte.
Alto e grasso, calvo come un vecchio nonostante la sua giovane età,  la guardava sicuro di sé e sorridente di un sorriso malvagio.
 “Scappi, forse?”
Era terrorizzata. Le apparve di fianco, mossosi così veloce da non essere quasi visto. “Ma dove, se ovunque vada io ti raggiungerò?”
Due mani viscide le afferrarono il collo e una delle due le reclinò senza delicatezza la testa.
“Sapevi che sarebbe andata a finire così” le disse.
Non rispose. Lasciò vagare lo sguardo lungo il corridoio, vedendo attraverso i ricordi  tutto ciò che sarebbe passato ai Kossig.
Poi lo sentì, sentì il suo tocco. E mentre i denti del ragazzo attraversavano il sottile strato di pelle che ricopriva l’incavo del collo e le iniettavano il veleno nelle vene, vide tutta la dinastia crollare. E mentre le immagini iniziavano a farsi meno chiare e lui la lasciava cadere a terra morente, sentì soffocare in gola l’immenso urlo che voleva emettere, sentì le lacrime arrivate agli occhi spegnersi, rimanere lì senza vita.
Lily si svegliò di colpo, tremante e spaventata. Non ce la faceva, erano sei mesi che lo sognava ma le faceva sempre lo stesso effetto.  Il buio della camera la mise a disagio: si alzò e percorse il tratto di pavimento che la separava dalla porta-finestra. Uscì e riprese a respirare, sentendosi ancora priva di energie e piena di paura.
Una figura l’aveva preceduta: l’attimo di spavento che la colse durò pochissimo perché riconobbe immediatamente Yuri. Uno sbuffo bianco  stava passando lentamente dal suo volto al cielo stellato: probabilmente era uscito a fumare. Si diresse verso il balconcino della  camera, arrivando di fianco a lui. Ci fu qualche secondo di silenzio, poi la voce del ragazzo interruppe il corso dei suoi pensieri: “Incubo?”
“Sì” sussurrò lei.
Passò qualche attimo, durante il quale il ragazzo si portò la sigaretta alla bocca e inspirò, lentamente.
“Non dovresti” fu il commento di lui.
“Perché?”
“Le persone come te non hanno problemi.”
Attese qualche secondo, poi aggiunse:” Le ragazze, le persone tranquille”.
Lily sbuffò in una mezza risata: “Sapessi quanto ti sbagli. “
Yuri non si era neanche girato verso di lei. Guardava lontano, chissà dove, assorto in pensieri irraggiungibili.
Lily iniziò a sentirsi imbarazzata e iniziò a pensare  a come rompere il silenzio.
“Cosa si fa domani?”
Lui, come se non avesse notato prima di quel momento la sua presenza, si girò, la guardò come a realizzare che gli aveva posto una domanda e poi riprese a fissare un punto indistinto lontano.
“Provviste” disse soltanto.
“In questo paesino ci sono negozi?”
“Mh”
“Bene, devo andare a comprarmi dei vestiti.”
Si rigirò e la squadrò da capo a piedi. “Dovresti”.
Lily iniziò a sentirsi davvero irritata: ma chi si credeva di essere per trattarla così? Rispondere a cenni, guardarla male, e criticarla anche per come era vestita! Va bene, probabilmente aveva di meglio a cui pensare, ma questa era proprio maleducazione! Il ricordo del sogno era svanito, cancellato dalla rabbia che le stava venendo.
“Senti, me ne torno a dormire”
Una nuova lunga nuvola bianca si allungò verso il cielo.  “Sì.”
E subito aggiunse: “Cosa hai sognato prima? Cosa ti fa così paura?”
La domanda la spiazzò completamente. Pensava non l’avesse neppure ascoltata, prima! Era convinta le avesse risposto la prima cosa che gli era venuta in mente…
Il ragazzo si voltò verso di lei, e come se avesse intuito i suoi pensieri sorrise divertito.
“Il mio passato” rispose lei. Non voleva né dirgli la verità né non rispondergli, e così decise di dirgli solo una parte: era vero, lei continuamente sognava cosa avrebbe perso, quei diciott’anni buttati via.
“E tu?” Aggiunse infastidita da quel mezzo sorriso.
“Il mio futuro” le rispose, prima di inspirare ancora dalla sigaretta e tornare a rifugiarsi nei suoi pensieri.
Lily lo interpretò come una chiusura della conversazione e tornò in camera, pensando tra se e sé che quello strano compagno di viaggio si faceva sempre più enigmatico. La infastidiva quell’aria strafottente: si sentiva sempre guardata come se ciò che lei avrebbe detto o avrebbe fatto fosse assolutamente poco importante o stupido e questo la faceva arrabbiare moltissimo.
Si ridistese sul divano, ancora arrabbiata con Yuri. Ciò che la fece rilassare tanto quanto serviva per dormire fu il pensiero che comunque li attendeva un lungo viaggio, in cui gli avrebbe dimostrato quanto valeva e gli avrebbe impedito di trattarla ancora in quel modo.
 
Lei non c’era, nessuno aveva idea di dove fosse. I Korenn avevano già passato diversi paesi quel giorno ma di lei nessuna traccia. E’ sempre così, non  ci si può mai fidare degli altri, bisogna far tutto da soli.
Avrebbe rispettato la sua decisione. Sarebbe andato al castello e si sarebbe vendicato su quello e i suoi abitanti. Gli Agaert dovevano sapere che con il principe Kossig non potevano scherzare. Entrò in acqua e lasciò che l suo corpo si trasformasse. Quindi, tanto rapido da non essere quasi invisibile, si diresse verso l’edificio regale.
 
 
 
Buonasera a tutti!
Non avevo ancora inserito commenti  nella storia per lasciare che vi faceste un’idea da voi.
Mi presento ora, a vicenda iniziata per fare un piccolo riassunto e insomma sistemare un po’ questo casino … Dunque, abbiamo

  • Lily, principessa del regno di Agaert, mezza ragazza e mezza sirena, su cui vige una profezia: prima del compimento dei diciotto anni verrà uccisa dal principe Kossig che quindi sottometterà il suo regno integrandolo a quello che lui già possiede, Chaos. Questo ristabilisce un equilibrio nella storia delle due terra, perché questa ultima è inferiore ad Agaert da un sacco di tempo. Lei viaggia sperando di far perdere al principe le sue tracce e prendere tempo, perché se riuscisse a raggiungere il giorno del suo compleanno  otterrebbe i pieni poteri di un regnante di Agart che le renderebbero possibile perlomeno provare a contrastare colui che la deve uccidere
  • Takao e Kei, due ragazzi dal passato poco chiaro (ma non di così grande importanza… Si capisce che sono due che cercano di cavarsela in qualche modo)
  • Yuri di cui si sa ben poco, se non che sta compiendo un viaggio per un motivo che (forse?) si capirà più avanti
  • Ed ebbene sì, il principe Kossig a cui appartengono i pensieri nelle ultime righe e che compare nei sogni della nostra amica, che ogni volta ha una visione del modo in cui verrà uccisa. Lei e il principe non si sono mai incontrati di persona ma sempre nei sogni.
  • E poi ci sono io,  che cerco di spiegare in modo chiaro le vicende  e  posso contare sul parere utilissimo di
  • Pich Shrooms: grazie moltissimo per il tuo commento. Non sai quanto mi faccia piacere la tua recensione positiva ed il fatto che una recensitrice obiettiva e in gamba come te, almeno per il momento, supporti la storia… Penso che tu abbia gusti ben definiti e abbia un buon occhio ciritico, quindi ce la sto mettendo tutta per ché questa storia continui ad avere  i tuoi pollici alzati!
  • Coloro  che hanno messo la storia tra le seguite… Grazie, gracias, Danke, Merci, Thank you, Spasiba per il vostro supporto!
Questo capitolo aveva lo scopo di presentare i personaggi  ed è di transito, non succedono grandi cose ed è perciò  potenzialmente molto noioso. Non so come l’abbiate recepito voi, ma aspetto  i vostri pareri e i vostri suggerimenti su cosa cambiare, le vostre notifiche su cosa è poco chiaro *nel pubblico qualcuno tira fuori una lista chilometrica* e ovviamente idee sui personaggi, come vi si sono rivelati!
Okay, forse  chiedo tanto… Però davvero, le recensioni fanno sempre piacere, migliorano sempre le giornate e i viaggi in metro perché si scopre che i capitoli non sono abbandonati a loro stessi ma c’è qualcuno che li legge con attenzione  e magari si è già fatto un’idea sui personaggi!
In ogni caso grazie, anche per aver aperto questa pagina di EFP oggi….
Ci sentiamo per il prossimo capitolo!
 

 
  
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