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Autore: _Caline    17/11/2012    5 recensioni
[Arrow]
Ebbe appena il tempo di alzare lo sguardo e riconoscere Oliver Queen, che in quei giorni non faceva altro che rimbalzare con la notizia del suo ritorno da un canale all’altro, prima che la sua mug e tutto il caffè le si versassero addosso.
Oliver Queen e Felicity Smoak. Un supereroe e un genio del computer. In questa raccolta c'è il racconto di alcuni momenti in cui le loro vite si sono incrociate.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Coffee


Non poteva essere.
Era in ritardo!
Dannatissimo file!  Apriti! – imprecò Felicity tra sé e sé, iniziando a digitare più velocemente i tasti del suo portatile. Pregò che il tempo iniziasse a scorrere più lentamente.
Walter Steele le aveva affidato un lavoro importantissimo e da sbrigare entro quella sera, e lei stava facendo tardi. Dannatamente tardi.
Come sempre, il signor Steele si rivolgeva a lei quando c’erano di mezzo documenti e file criptati che aveva recuperato da chissà dove. E Felicity ogni volta si trovava davanti a nuovi codici da scoprire e nuove combinazioni da provare.
Quel giorno, il pacchetto di file che le aveva consegnato il Boss in persona si stava rivelando più complicato del solito da mettere a posto, ma Fel sapeva benissimo che nessun file era impossibile da decriptare, bastava solo metterci un po’ d’impegno.
Guardò ancora l’orologio. Erano le cinque e ventuno minuti.
Doveva muoversi.
Risistemò gli occhiali sul naso e armandosi di pazienza ricominciò a digitare una serie di numeri e lettere.
All’Odeon quella sera sarebbe cominciata la Star Wars Week, con tanto di convegni e cosplay di rito, e lei non poteva assolutamente mancare. Aveva impiegato settimane di lavoro sul suo costume da Principessa Leila e non avrebbe certo rinunciato a vedere il primo episodio della saga, quella sera.
L’inizio era previsto per le sei, per cui aveva poco più di mezz’ora per finire il lavoro, volare nei bagni dell’ufficio, mettere su il costume e correre all’Odeon.
Insomma, i suoi tempi erano strettissimi.
Premette il tasto invio per la trecentesima volta in meno di mezz’ora, ma la combinazione risultava ancora una volta sbagliata.
Ricominciò da capo, stando attenta a tutti gli indici che aveva studiato e alle combinazioni precedenti che aveva provato.
All’improvviso, come se il computer avesse capito quanta fretta avesse in quel momento, il file principale, che le avrebbe permesso di accedere a tutti gli altri, si aprì.
Prima di dare il via al suo personale balletto della felicità (di solito portava le braccia avanti e le faceva roteare prima in senso orario e poi antiorario), si assicurò che l’ufficio si fosse svuotato. Poi, del tutto soddisfatta di sé, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, dedicò quattro o cinque secondi buoni al balletto.
L’orologio segnava pochi minuti alle cinque e mezza, per cui, non appena ebbe aperto anche l’ultimo file, salvò tutto il materiale su un hard disk portatile, afferrò la sua tazza termica piena di caffè ancora caldo e si avviò verso l’ufficio del signor Steele, impettita e fiera di sé.
L’ascensore, che di solito ci metteva secoli ad arrivare, fu al suo piano dopo pochi secondi, e Felicity si tuffò dentro.
Con sommo orrore, non appena mosse il primo passo dentro l’ascensore, si scontrò con qualcuno.
Ebbe appena il tempo di alzare lo sguardo e riconoscere Oliver Queen, che in quei giorni non faceva altro che rimbalzare con la notizia del suo ritorno da un canale all’altro, prima che la sua mug[1] e tutto il caffè le si versassero addosso.
«Oddio, chiedo… chiedo scusa! Insomma, ero certa che non ci fosse più nessuno in ufficio», farfugliò, chinandosi per recuperare la sua tazza.
«Evidentemente non è così…» ribatté Oliver, fissando la strana ragazza che si era visto piombare addosso e controllando che il suo completo fosse rimasto indenne dalla cascata di caffè.
«Sa com’è », iniziò a spiegare Felicity rimettendosi in piedi, «ho appena finito un lavoro per il signor Steele e sono tremendamente di fretta, perché ho un importantissimo appuntamento a cui non posso mancare e questi file criptati si sono messi di mezzo e rischio di non incontrare il mio gemello Luke se non mi muovo a consegnare tutto e spero proprio che il caffè non sia finito anche qui dentro, perché altrimenti dovrò ricominciare parte del lavoro da capo!», disse tutto d’un fiato, fissando le iridi blu del giovane Queen con il suo sguardo da cucciolo smarrito.
Dopo di che, fece un passo indietro e tornò sul pianerottolo, seguita dal ragazzo.


Dal canto suo, Oliver si sentì sommergere da quella valanga di parole, ritrovandosi, come poche volte era successo negli ultimi tempi: completamente disarmato.
«Spero allora che l’hard disk non si sia danneggiato», riuscì a rispondere alla fine. «Io ero solo sceso a cercare la signorina Smoak, non so se la conosce…»
Felicity non poté fare a meno di sorridere forzatamente. «L’ha trovata», disse, indicando se stessa e abbassando lo sguardo.
Oliver restò ancora più sorpreso. Da come l’aveva descritta Walter, l’esperta d’informatica della Queen Industries l’aveva immaginata come una donna sulla quarantina, invece si era ritrovato davanti ad una ragazza giovanissima, che a quanto pareva amava i rossetti dai colori vivaci e la cui unica arma risultavano essere le tazze piene di caffè che rovesciava accidentalmente e per giunta addosso a se stessa.
«Allora credo proprio di aver bisogno del suo aiuto», le disse, mostrandole una custodia che inconfondibilmente conteneva un laptop, «a meno che Skywalker non necessiti della sua presenza immediata», concluse con un sorriso che sorprese persino se stesso.
«Puoi chiamarmi Felicity», rispose la ragazza. «E comunque Luke è abituato a cavarsela da solo».


Una volta arrivati alla sua scrivania, Fel gettò un’occhiata alla busta contenente il suo costume da principessa Leila, per poi tornare a studiare Oliver Queen.
Forse per quella volta, Star Wars poteva aspettare.


Note:
[1] La mug è la tazza termica da caffè. Nei telefilm se ne vedono sempre a bizzeffe :)


 

Angoletto dell'autrice

Cari lettori,
Beh, come dice l'intro in questa raccolta inserirò delle one-shot che raccontano alcuni momenti (che ovviamente sono frutto della mia testolina fantasiosa) di due dei personaggi che amo di più in questo telefilm.
Ollie e Felicity per quanto mi riguarda sono la ship dell'anno :)
Certo, la serie è ancora agli inizi, ma non posso fare a meno di adorarli.
E questo è tutto, mi sa :)
A presto,
Anna.

 

   
 
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