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Autore: WordsEnchantress    19/11/2012    1 recensioni
La guerra è finita, è il momento di rimettere insieme i pezzi.
Ce la faranno ad andare avanti, lo faranno per chi non c'è più.
Perché la guerra è finita...
No?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Non c’è niente che ostacoli la felicità
Quanto il ricordo della felicità.”
André Gide

 
Charlie
 
Il ministero avrebbe premiato la nostra famiglia, aiutandoci a ricostruire la Tana, più bella di prima.
Era un ringraziamento per il fatto che ogni singolo membro dei Weasley avesse combattuto per il mondo magico.
Il mio fratellino è morto in quella maledetta battaglia e voi mi offrite un architetto? Fottetevi.
Mi pentii subito di quel pensiero: la nostra abitazione aveva subito seri danni in diverse occasioni, e non avevamo il denaro per affrontare le spese. Volevano solo aiutarci.
Mi diressi ciondolando in cucina, dove mia madre stava dando il meglio di sé nel prepararci un ottimo pranzo. Forse era per noi, forse era per non pensare. Ma tant’è.
Mi sorrise dolcemente e, come quando ero piccolo, mi scompigliò i lunghi capelli disordinati.
“Sai, non ti stanno così male, alla fine.”
Da qualche parte, nel mio petto, un vuoto si riempì.
 
Percy
 
Dopo i primi due giorni di lavoro intenso, io e papà potemmo rilassarci un po’. Tornammo a fare un orario ridotto godendoci le meritate ferie, così da occuparci anche dei lavori alla Tana.
Il morale era ancora basso, certo. Intorno a mio cuore l’armatura di ghiaccio si era sciolta, soffrivo come mai prima. Sognavo spesso il nostro Fred.
Ero stato così stupido, accecato da un futuro lastricato di soldi e potere, diverso dalla vita piena di sudore e delusione dei miei genitori.
Non mi ero accorto di quanto fossero, fossimo, ricchi in realtà: uniti e ricoperti d’amore.
Mi pento, mi vergogno.
Ecco perché mi sento in dovere di accantonare il mio dolore. Abbiamo davvero bisogno di tornare a essere felici. Scherzo con Harry e Ginny, mi fermo a chiacchierare con Bill e Fleur, ascolto i discorsi concitati di Ron sul Quidditch (pur non capendoci assolutamente nulla).
Poi la sera, nel mio letto, rimango sveglio e prego che un giorno perdonino il mio tradimento.
 
George
 
Sono morto, lo sai? Morto, morto, morto.
Non sei solo, Freddie. La sento, la terra, sopra di me. Sono morto.
Quell’esplosione ci ha uccisi entrambi. Non sei solo, non temere.
Sono morto, devo esserlo. Perché siamo una cosa sola, noi, vero Fred?
Gemelli, migliori amici. Inseparabili.
Sono morto anch’io.

 
Harry
 
Ron ed Hermione partirono qualche giorno dopo il nostro ritorno. Avevano aspettato che le acque si calmassero, all’inizio. Ma lei non resisteva più. Doveva trovare i suoi genitori, riportarli in Inghilterra. Anche a noi era stata offerta una casa ciascuno. Io perché ero solo, Hermione perché aveva perso la sua. I mangiamorte l’avevano fatta a pezzi per divertimento quando era ancora l’indesiderabile n.3. Eravamo riusciti a recuperane ben poco.
Le casette che ci offrivano erano vicine alla Tana, perciò accettammo senza troppe storie.
Le cose andavano meglio: ogni tanto qualcuno rideva. Ci voleva tempo, ci voleva coraggio, poi finalmente la guerra sarebbe finita davvero.
Perché la battaglia c’era ancora, per noi. Era nei nostri occhi, nei nostri cuori.
Solo una cosa non cambiava… George.
Era ancora in giardino, sporco e solo. Tutta la sua famiglia aveva provato a fare qualcosa per lui, quanto meno a convincerlo che doveva nutrirsi.
Solo Percy era riuscito a fargli buttare giù qualcosina.
In un giorno caldo e ventoso, non appena fui rimasto solo, decisi di fare un tentativo.
L’angolo in cui se ne stava rannicchiato da giorni puzzava di dolore e solitudine.
M’inginocchiai vicino a lui e, il fatto che non portassi né acqua né cibo, attirò la sua attenzione.
Poi, semplicemente, lasciai rotolare giù per le mie guance le lacrime che imploravano di uscire da anni.
Ci abbracciammo forte, senza dire una parola. E piangemmo insieme, l’uno per il dolore dell’altro.
Pianse con me per i miei genitori, Sirius, Albus, Moody, Dobby, Remus, Tonks… Persino Piton.
E piangemmo insieme: per Fred.
 
George
 
Sono vivo, Freddie, o almeno credo.
Mi dispiace, non sono riuscito a seguirti. Ti ho lasciato solo.
Ma il mio cuore batte ancora, ragazzo, insieme con quello del Prescelto: ora è solo Harry.
Non so perché ho scelto lui, per sfogarmi.
Forse perché sa cosa significa perdere tutto.
Forse perché, in quella stramaledetta battaglia, lui è morto. Come me.
Siamo stati morti entrambi.

Mi sta porgendo la mano ed io l’afferro. Torno alla Tana, Fred, perdonami.
Torno a casa.
   
 
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