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Autore: effe_95    19/11/2012    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

15.Innamorata.

 
<< Non è di questo che stiamo parlando Yulian! >>
<< Ah no? E allora cos’è? >> 
Era da più di un ora che Yulian e Claudia litigavano al telefono, lei aveva completamente perso la voce, mentre lui si confondeva con le parole e mischiava il russo all’italiano.
<< Non sto dalla parte di Francesco, ma Iliana dovrebbe fare il primo passo >> Disse per l’ennesima volta la rossa, Yulian brontolò qualche parola in russo che sicuramente non significava niente di bello.
<< Perché? E’ quel cretino del tuo amico che ha combinato tutto il casino! >> Commentò Yulian dall’altra parte del telefono, non era possibile che entrambi litigassero per difendere quei due testoni, mancavano solo due giorni alla partenza per San Pietroburgo, ma in quel momento a Claudia sembravano davvero troppo lontani.
<< Yulian, se parli in russo io non ti capisco! >> Sbottò la ragazza infastidita, Yulian si arrabbiò parecchio.
<< Sai che ti dico?! Mi hai davvero rotto i coglioni! Questo lo capisci? >> Questo, Yulian lo disse in un italiano perfetto, lasciando un pugno nello stomaco a Claudia, che rimase in silenzio per almeno tre minuti buoni.
<< Allora vuol dire che non è necessario che io venga con te a San Pietroburgo, no? >> Adesso la conversazione aveva assunto un tono pacato, Claudia aveva smesso di urlare disperatamente e Yulian l’aveva imitata subito dopo. Francesco e Iliana non si parlavano, e loro due se ne stavano a litigare pesantemente per delle cose che non li riguardavano minimamente, era da pazzi.
<< Fa un po’ come ti pare >> Rispose Yulian, con una voce così fredda che a Claudia vennero immediatamente le lacrime agli occhi, ma non avrebbe pianto davanti a quell’ingrato, Yulian non meritava che lei piangesse per lui, quella volta.
<< Come vuoi … >> Sussurrò Claudia, e con quella frase aveva chiaramente fatto capire che voleva troncare li la conversazione.
<< E’ colpa tua Claudia, se io ti dico queste cose cattive, è colpa tua. >> Claudia rimase in silenzio con il telefono attaccato all’orecchio, Yulian sospirò profondamente e continuò a parlare << Vieni con me a San Pietroburgo, non possiamo combattere noi, le guerre degli altri, se non sappiamo combattere le nostre >>
Yulian non aveva tutti i torti, Francesco e Iliana avrebbero risolto la quesitione da soli.
Lei e Yulian avevano già i propri problemi, con la loro relazione ancora così fragile, ancora da coltivare, da rendere forte e duratura, accollarsi i problemi degli altri li avrebbe distrutti a vicenda.
<< Vorrei vederti, ma so che dopo mi pentirei di quello che potrei fare con te >> Mormorò Claudia arrossendo come una matta, anche se Yulian non poteva vederla, in quel momento.
<< Non dirmi queste cose, altrimenti vengo da te sul serio! >> Disse Yulian ridacchiando tramite cornetta, nel sentire la sua risata, il cuore di Claudia si sciolse, e anche lei rise.
<< Non mi piace quando litighiamo. >> Dichiarò Yulian, borbottando tramite la cornetta di quel cellulare che stava andando in ebollizione da quanto era stato tenuto acceso.
<< Sono d’accordo >> Rispose Claudia, Yulian ridacchiò nuovamente, aveva la voce roca il russo quella sera. << Prima, quando litigavo con la ragazza di turno, era sempre una scusa buona per lasciarla >> Raccontò Yulian con un tono di voce che la diceva davvero lunga, Claudia alzò inevitabilmente gli occhi al cielo, in fondo, Yulian non aveva mai smesso di prenderla in giro. << E dimmi, con quante di queste altre hai fatto l’amore? >> Domandò Claudia con una punta di arrabbiatura nella voce, Yulian per poco non si strozzò a quella domanda, era proprio una di quelle cose di cui non avrebbe mai voluto parlare, ma anche quella volta sarebbe stato sincero.
<< Con tutte  e più di una volta>> Tutte? Claudia rimase scioccata, quante erano state di preciso, quelle “ tutte” ? << Quante di preciso? >> Yulian tossicchiò rumorosamente.
<< Quattro >> Disse alla fine, Claudia si lasciò cadere come svenuta sul suo grande letto, non aveva mai preso in considerazione l’ipotesi che Yulian avesse potuto avere tutte quelle ragazze prima di lei, in quel preciso momento si sentiva davvero gelosa.
<< Quattro? Bene, vorrà dire che quattro saranno gli anni che aspetterai prima che io decida di fare l’amore con te! >> Sbottò irritata Claudia e attaccò, dall’altro lato della cornetta Yulian rimase scioccato con il telefono attaccato all’orecchio, Claudia stava scherzando, doveva essere per forza così, Yulian non poteva pensarla diversamente.
 
Francesco era stanco di starsene stravaccato sul suo letto, allo stesso tempo però, non riusciva ad alzarsi. Di fare le versioni di greco non se ne parlava proprio, il vocabolario era aperto senza un motivo ai piedi del letto e il libro giaceva tutto piegato tra le coperte.
La verità era che Francesco non se la sentiva di chiedere scusa ad Iliana, non se la sentiva più di fare tutto quello che poteva, di lottare, anche se quell’amore era Iliana, anche se quell’amore non era  Agneszka. Il campanello suonò in quel preciso momento, Francesco fece un respiro profondo, e dopo essersi dato una forte spinta si alzò dal letto e si trascinò verso la porta, il moro sperava fortemente che fosse Claudia.
<< Chi è? >> Chiese con una voce annoiata e roca.
<< Sono io, ma non aprire la porta per nessun motivo al mondo! >> Francesco rimase pietrificato con la mano sul pomello, a parlare era stata Iliana. << Leggi questa, e poi, se ti va, apri questa porta >> Continuò la russa, e poi infilò un pezzo di carta sotto la fessura della porta, Francesco guardò quel pezzo di carta per un minuto intero, poi si decise a raccoglierlo e ad aprirlo:
“Non ti ho mai detto poi la verità, che sono dura con chi non mi va. Succede un giorno qualche cosa che come le foglie cadono da sé, strappami il cuore, portatelo via, vai via!
Se l'amore non vale un'ora, il tempo non perdona.
Innamorata di te, eppure siamo miliardi, di gente buona ce n'è, più buona certo di te e me.
Stanotte chiudo senza ipocrisia, ti lascio fuori dalla vita mia? 
Riprendo fiato e poi sorrido un po', si può?
Pezzi di carta, provo a scrivere parole vere, forse le ultime.
Se sono lacrime le butto giù, fai tu...
Ma se questo amore non vale un'ora perché mi trovo ancora innamorata di te?
Fino a farmi del male!
Di gente buona ce n'è in mezzo a tutta la polvere.
Innamorata di chi? Fra questi cinque miliardi dovevo scegliere te per un finale da perdere? “

Francesco leggeva e rileggeva quel pezzetto di carta scritto con una grafia grande e precisa, Iliana scriveva davvero come una bambina di sei anni, Francesco sorrise di fronte a quel pensiero, e forse si rese conto di non volerla perdere quella pazza della sua fidanzata.
Quando aprì la porta, Iliana se ne stava con la schiena appoggiata sulla parete della villetta, le mani dietro la schiena e i capelli ondulati davanti agli occhi, in quella posizione sembrava che si stesse guardando le punte degli stivali neri.
<< Che fai? Mi scrivi queste cose e poi non mi guardi? >> Chiese Francesco, appoggiandosi sullo stipite della porta e incrociando le braccia al petto, Iliana sollevò lentamente gli occhi e li puntò sul moro.
<< Allora? Ci lasciamo o no? >> Sentendo quella domanda, Francesco perse la voglia di scherzare, voleva fare il duro e fregarsene, ma Iliana era stata chiara e diretta.
<< Tu che cosa vuoi fare? >> Domandò Francesco, subito dopo questa domanda, gli occhi di Iliana si riempirono di lacrime.
<< Voglio stare con te >> Mormorò la russa, e nel sentire quelle parole, Francesco l’afferrò bruscamente per un braccio e l’attirò verso di se baciandola con foga, Iliana ricambiò il bacio e si strinse forte tra le braccia del ragazzo.
<< In realtà non volevo dirti quelle cose >> Spiegò la russa, asciugandosi le lacrime sulla maglietta del fidanzato, Francesco non sapeva se ridere o piangere di quella cosa.
<< Anche io ti ho detto delle cose bruttissime >> Ammise Francesco, Iliana scosse furiosamente la testa e sorrise. << Adesso basta, queste cose ci fanno solo male >>
<< Hai ragione, entriamo dentro che qui fa freddo >> Disse Francesco indicando la porta aperta, in effetti dalla casa proveniva un caldo invitante, e anche se Iliana sopportava molto il freddo, non avrebbe rifiutato un luogo caldo, e poi aveva voglia di fare l’amore con Francesco.
<< Va bene, ti amo scemo! >> Francesco sorrise mentre la vedeva varcare la soglia di casa, anche lui infondo, aveva voglia di fare l’amore con lei.
 
 
<< Dobbiamo dirlo a Yulian e Claudia >> Disse Iliana giocherellando con delle bolle di sapone, Francesco appoggiò il mento sulla spalla della fidanzata e fece un movimento così violento che un po’ d’acqua uscì dai bordi della vasca, ormai era diventata quasi un abitudine fare il bagno insieme, per quei due.
<< Dirgli cosa? >> Chiese il moro lavando con una spugna la schiena bianchissima di Iliana.
<< Dirgli che abbiamo fatto pace, oggi hanno litigato per colpa nostra, Yulian era davvero nervoso >> Spiegò Iliana, e Francesco ridacchiò divertito.
<< Lo so io perché Yulian è nervoso, Claudia sta abusando della sua pazienza >> Spiegò il moro giocherellando con i capelli della russa, Iliana si girò e gli spruzzò un po’ di acqua e sapone. << Ognuno ha i suoi tempi! E se Yulian le vuole bene aspetterà >> Francesco sorrise e lasciò un bacio all’acqua e sapone sulla spalla della ragazza.
<< Fortuna che tu hai tempi veloci >>
Iliana cercò di affogarlo, senza riuscirci. 






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Effe_95

Mi rendo perfettamente conto di essere un pò in ritardo.
Vi chiedo scusa, ma quest'anno è davvero impossibile, sarà forse perchè sono al quarto anno e per i professori e come se fosse il quinto? Non lo so, ma so solo che sicuramente impazzirò.
Passando al capitolo, spero vi sia piaciuto, la parte in corsivo è presa da una canzone di Loredana Errore che si chiama "Innamorata ", vi consiglio di ascoltarla perchè è molto bella.
Grazie mille a tutti in anticipo.
  
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