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Autore: redspecial    20/11/2012    2 recensioni
Severus l’aveva pensato più di una volta: che cavolo gli era saltato in mente quel giorno piovoso d’autunno? Eh si, perché quel giorno piovoso d’autunno, lui se ne stava comodamente seduto sulla sua poltrona a leggere un tomo intriso di magia nella sua casa babbana di Spinner’s End, e pensava che nulla al mondo potesse disturbarlo dopo la fine della guerra magica. A parte gli assalti dei soliti giornalisti a caccia di scoop, lui non aveva ricevuto nessuna visita. Il campanello babbano posto fuori dalla porta d’ingresso, che emetteva un rumore sinistro piuttosto che un trillo nitido, era rimasto in quelle condizioni da quando suo padre, inavvertitamente, lo aveva rotto sbattendoci contro il muso da ubriaco. Fu proprio quel giorno piovoso che, con sua immensa sorpresa, quel campanello riacquistò vita.
Severus è alle prese con uno scocciatore che disturba la sua quiete pomeridiana. Che cosa farà il nostro professore? Chi sarà mai questo individuo? Una storia su qualcosa che non può essere controllato che porterà Severus a fare un viaggio all'interno di sè stesso e di un passato vicno che ancora lo tormenta, oltre a dare una mano a due innamorati pasticcioni...
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 15


I dormitori di Serpeverde erano posizionati strategicamente nei sotterranei in cui vi era da sempre un’umidità pungente; dai tempi dei tempi, generazioni di studenti appartenenti alla casa erano abituati ad avere la luce artificiale di candele e torce ad illuminare i loro ambienti. Severus ne era stato da sempre affascinato, anche se ora, nel suo letto, continuava a dimenarsi preda di un sonno agitato. Le coperte rotolavano assieme a lui che scattante si rivoltava da un lato all’altro senza riuscire a svegliarsi davvero. E poi, voleva davvero svegliarsi?
Aveva chiuso come sempre le pesanti tende di velluto smeraldo del suo letto a baldacchino, pensando da tutta una vita che gli dessero senso di privacy, quindi ora continuava quella strana danza senza ritmo mettendo sottosopra il suo letto. La fronte era madida di sudore per tutto quel movimento, sebbene la sua espressione non rivelasse molto rispetto a ciò che stava accadendo nel suo inconscio; in poche parole non sembrava trattarsi di un incubo. Si sentiva sospeso, come nella realtà era, in una terra di nessuno in cui non esisteva alcun confine da valicare. Lily era dinnanzi a lui e gli tendeva una mano affusolata che lui, per quanto si avvicinasse, non riusciva ad afferrare. Sembrava che lei gli fosse così vicina da muovere solo qualche passo per raggiungerla ma, mano a mano che si avvicinava, lei risultava essere sempre più lontana. Severus si accorse di correre ad un tratto, tenendo sempre i suoi occhi di pece incollati alla figura femminile con i capelli rosso scuro e gli splendenti occhi verdi.
“Vieni Sev, perché non riesci a raggiungermi?” chiese lei stupita.
Il pozionista non rispose e si rimise a correre per poterla finalmente afferrare.
“Sono qui, ti sto aspettando” continuò lei per incoraggiarlo.
Severus si mise a correre sempre più forte quasi raggiungendola, ma lei non glielo permise pur non volendolo. Erano nel vasto parco del castello, solo loro due e nessun altro che potesse vederli. Lily si sedette sull’erba umida di rugiada primaverile, proprio sulle sponde del Lago Nero e sotto a quell’albero che avrebbe significato molto per la loro storia personale; era difatti il famoso albero a cui lo aveva appeso James incantandolo con un Levicorpus a tradimento. Lui sbiancò di colpo non appena notò il punto in cui lei si era accovacciata a gambe incrociate intenta a bearsi delle goccioline fresche che si depositavano sulle sue dita; la storia non poteva ripetersi, almeno non in quel modo. Scattò ancora e finalmente riuscì a raggiungerla, così lei gli fece un luminoso sorriso.
“Hai visto che ci sei riuscito?” disse sempre sorridendo.
Severus aveva la mente vuota, non sapendo più che cosa pensare.
“Perché siamo qui?” riuscì soltanto a domandare.
Lily rise in modo velato mettendosi una mano sulla bocca e guardandolo con fare birichino.
“Te l’ho detto che a forza di far funzionare troppo il tuo cervello finirà per fare il fumo”
Il pozionista rimase sbigottito a quelle parole, ricordando che qualcosa di simile era già uscito dalle sue labbra aggraziate, esattamente mentre si trovava nella Stanza delle Necessità e aveva sentito un dolore pulsante alla cicatrice nel collo. Istintivamente si portò una mano in quel punto del suo corpo, accarezzando la pelle celata dai capelli un po’ lunghi e sentendo sotto ai polpastrelli il leggero rilievo della pelle rimarginata. L’ultima volta che aveva pulsato Lily gli era apparsa come una figura celestiale, una visione di lei da adulta che cercava di metterlo sulla strada corretta da seguire. Eppure in quel preciso istante la cicatrice non gli doleva e né gli arrecava fastidio, passando però ad osservare la figura femminile con altri occhi: ora ne riconosceva i tratti da adulta che, poco prima, erano quelli soliti di lei quindicenne. Severus ci stava capendo poco e nulla, tuttavia decise di attendere e poter così scoprire qualcosa in più rispetto al mistero che avvolgeva il suo strano ritorno al passato.
“Lily, che devo fare?” domandò lui carico di speranze.
“Nulla Sev. Siamo maghi, lo sai anche tu. Non finirò mai di dirti che ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per proteggere il mio bambino”
“Invece no, tu sai il motivo di tutto ciò. Perché non vuoi mettermi al corrente delle cose come stanno?” fece lui un po’ alterato. Era tornato nel passato, stava vivendo un bellissimo momento accanto a lei, anche se fino in fondo non ne capiva la finalità, oltre a pensare di non meritarselo realmente. Aveva espiato le proprie colpe, non vi era alcun dubbio in merito, però era comunque scettico sul fatto che il destino volesse regalargli una seconda possibilità dal nulla. Aveva sempre creduto che vi fosse una contropartita per ogni cosa, forse insegnatagli dallo stesso Silente già la sera stessa in cui si era presentato da lui e aveva chiesto protezione per la donna talmente amata da essere addirittura idolatrata.
“Dovrai essere tu a tracciare la strada, te l’ho già detto” rispose lei tranquilla, mettendosi sul capo la corona di margherite che aveva sapientemente intrecciato nel mentre.
“Lily, perché sono tornato nel mio corpo da quindicenne? Perché proprio a questo momento?” fece lui quasi snervato per tutti quegli interrogativi senza una risposta precisa.
“Ti voglio bene Sev, te ne ho sempre voluto e sempre te ne vorrò, ricordalo. Anche nei momenti più bui io ci sarò per te” affermò con voce soave e parole cariche d’affetto verso quello che era stato e sarebbe sempre stato il suo migliore amico.
Severus si svegliò di colpo completamente sudato e in uno stato d’ansia fuori misura. Non era stato un incubo, non nel senso canonico almeno. Quando non riusciva a raggiungere la ragazza aveva avvertito un senso di vuoto, quello stesso che gli aveva fatto compagnia per così tanti anni dopo la sua scomparsa. Si raddrizzò mettendosi a sedere sul materasso e scalciando via gli ultimi residui di coperte che aveva ancora addosso. Incrociò le gambe e si prese la testa tra le mani, appoggiando il mento a queste quasi come per sorreggersi dal peso di tutti i suoi ragionamenti. Aveva sognato Lily che sembrava ancora ragazza, mentre in realtà gli si era presentata sotto forma di adulta e gli aveva detto tutte quelle cose. Qual’era la vera finalità della sua ricerca? Il significato di quel viaggio nel tempo doveva essere profondo, nascosto da qualche parte in sé stesso e, come le aveva ripetuto lei, doveva compiere tutto quel percorso da solo, in autonomia. Nessuno avrebbe potuto guidarlo all’interno di quel sentiero tortuoso che era la sua mente e anche il suo cuore. La sua vita futura avrebbe sicuramente dipeso dalle nuove – e vecchie – scelte che avrebbe fatto. Quali sarebbero state però le conseguenze? Questo era uno dei mille interrogativi a cui meno riusciva a dare risposta.
Una volta calmato il suo senso di estraneità con il contesto recuperò le coperte e si sdraiò per recuperare un po’ d sonno, giacchè l’indomani avrebbe avuto una giornata piena di lezioni e non avrebbe potuto stare nemmeno un minuto in compagnia della ragazza che amava. L’indomani infatti sarebbero ricominciate le lezioni dopo la pausa natalizia, in cui fortunatamente, era riuscito a passare più di un pomeriggio con lei senza scocciatori intorno. Il suo ritorno a casa alla fine non lo aveva sconvolto come pensava, Tobias lo aveva degnato ben poco della sua presenza, più che altro occupato a smaltire le sbronze che accumulava giorno per giorno, e sua madre si era sempre data da fare per tenere pulito il loro appartamento. Aveva vissuto nuovamente con loro per un paio di settimane ma era come se non fosse cambiato nulla; in effetti era cambiato poco e nulla, forse l’unica variabile nell’equazione era proprio lui. Quella notte recuperò ben poche ore di sonno, concentrandosi più che altro sullo strano sogno che aveva fatto. Lily, volente oppure nolente, era sempre nei suoi pensieri, sempre con lui.
Si alzò con calma non appena sorse il sole, in modo da riuscire a prepararsi per bene prima che i suoi compagni di stanza si alzassero ed iniziassero a litigare per i turni del bagno. Scosse la testa e raccattò i suoi oggetti scolastici impilati con cura per poi infilarli nella borsa che utilizzava per le lezioni. Era l’8 gennaio e il giorno successivo avrebbe compiuto – o meglio, avrebbe rivissuto quel giorno – sedici anni. A sedici anni la vita ti si apre dinnanzi mentre per lui non era stato così. Era stato proprio alla fine di quell’anno scolastico che aveva iniziato a simpatizzare sempre più concretamente per Voldemort, per poi unirsi definitivamente alla sua schiera di spietati e ciechi seguaci. Anche da adulto non conservava per nulla un buon ricordo dei suoi sedici anni, nemmeno per idea. Finì di prepararsi e si mise la sacca in spalla, lasciando così il dormitorio per andare in Sala Grande e fare colazione. Visto l’orario sarebbe stato sicuramente il primo ad accomodarsi al tavolo della propria casa, forse ad essere sinceri sarebbe stato il primo studente in assoluto a varcare quella soglia. Detto fatto, quindi giunse a destinazione e si sedette, seguito dopo una decina di minuti dalla raffinata Narcissa che prese posto proprio accanto a lui. La ragazza bionda e dal portamento signorile lo salutò con un cenno intenta a spalmare un po’ di marmellata di more sulla sua fetta di pane tostato. Severus immerse il proprio naso nella tazza di caffè fumante e lo sorseggiò con parsimonia neanche fosse l’ultima volta che avrebbe potuto concedersela. Ad un certo punto Narcissa si voltò verso di lui e lo squadrò con una strana espressione, lasciando intendere che, di lì a non molto, avrebbe intavolato uno scambio di battute con lui.
“Come va? Io stavo bene a casa mia sinceramente”
“Per me è più o meno lo stesso” rispose lui senza aggiungere altro.
“Non credo, la rossa ti ha dato alla testa, e si vede” fece lei lanciandogli un’occhiata di ovvietà.
Severus rimase colpito dall’affermazione della sua compagna di casa, tuttavia al di fuori rimase impassibile.
“Allora, ci stai combinando qualcosa almeno?” chiese lei a bruciapelo da perfetta Serpeverde qual’era.
“Siamo buoni amici e non vedo come la cosa possa interessarti” disse scocciato il giovane mago.
“Mi interessa eccome, interessa a tutti quanti a dir la verità”
“Che intendi dire?” domandò il pozionista parecchio alterato. A nessuno doveva interessare ciò che stava accadendo tra lui e Lily. Solo loro sue erano coinvolti e doveva rimanere così.
“Un Serpeverde e una Grifondoro prima di tutto. E poi anche una con il sangue sporco” puntualizzò Narcissa sprezzante. Più o meno tutti gli appartenenti alla loro casa avevano idee comuni rispetto alla purezza del sangue e la malsana convinzione che doveva assolutamente vedere studiare la magia solo chi ne era degno. Se la cara Narcissa avesse saputo che anche lui era un sangue sporco forse non gli avrebbe nemmeno più rivolto la parola. Fino a quel momento però non si era minimamente accorto che lei fosse stata influenzata a tal punto, in effetti lei sembrava quasi sempre essere estranea a tutti i tipi di contesti.
“Non devo giustificare nulla a te Narcissa, e nemmeno a qualunque altra persona” rispose lui asciutto.
Lei rise appena mettendosi una mano sopra alla bocca, coprendo quasi di netto la sua dentatura bianca e regolare.
“Non scaldarti, ti sto solo dicendo ciò che un po’ tutti pensano. Non sarei una buona amica altrimenti”
Lui rimase impassibile al suo ultimo commento, tuttavia domandandosi il motivo per cui prima lo avesse spinto tra le braccia della bella Lily per poi sputare tutte quelle malignità gratuitamente. Narcissa sapeva bene qual’era il momento di tacere e anche quello per parlare, quindi qualcosa ci doveva pur essere sotto. Che stesse tentando di metterlo in guardia da qualcosa?
Severus finì la sua colazione e lasciò la Sala Grande con più di un ragionamento in atto nella sua mente, degnando la sua compagna di casa solo di un’occhiata raggelante. Lei non si scompose affatto e sorseggiò il suo succo di zucca con nonchalance, proprio come se la loro conversazione non avesse mai avuto luogo.







Angolo autore:

Hola mie belle fanciulle! State bene? :-)
Oggi sono tornata per postarvi il capitolo numero 15, sperando che vi piaccia e che, nel frattempo, non abbiate dimenticato ciò che è accaduto in quelli precedenti! :-) Scherzo, però ci sto mettendo un pò ad aggiornare, troppo tempo per i miei standard...
Severus è ritornato ad Hogwarts dopo la fine delle vacanze natalizie e si sta apprestando a rivivere il suo sedicesimo compleanno. Poi c'è sempre il giallo della cicatrice da risolvere e anche delle apparizioni di Lily da adulta che cerca di fargli seguire la strada che deve percorrere. Tutto accade per un motivo e Severus è tornato indietro nel tempo per una ragione... 
Spero di avervi incuriosito ancora in merito alla storia! :-)
Ringrazio di cuore le mie fedelissime di sempre, ovvero: CHI_LAMED e AMAZINGFREEDOM che continuano a leggere e a recensire la fic! Grazie mille di tutto ragazze mie! <3
Ringrazio anche voi miei lettori silenziosi che leggete in sordina! Grazie mille a tutti! Alla prossima, un bacio

Redspecial

  
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