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Autore: Samik    20/11/2012    1 recensioni
Metto le cuffie del mio i-pod ed aspetto il decollo.
'Scusa.. ho l'A22.. è questo?'
Mi volto, il cuore si ferma, ho il fiatone, non riesco a deglutire, la vista si appanna.
'sì, è l'A22.. Comunque ciao!'
Oh per fortuna, sono riuscita ad aprir bocca.
'ciao' risponde sorridente.
Ebbene sì è il MIO dio greco, sapevo che il destino ci voleva insieme.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Non ho dormito per niente. Mi vesto svogliatamente e mi dirigo verso l'aula. Oggi anche se è domenica abbiamo lezione e come se non bastasse è con i ragazzi che frequentano il corso di chitarra. Vedo Nicco. Devo essere il più disinvolta possibile. Mi dirigo verso di lui. 'Buongiorno malaticcio' 'ei' il suo sguardo è cambiato. 'Vedo che stai meglio!' 'come ti ho detto nella mail.' risponde secco. 'già..' sorrido. Non deve capire come sto. Ci sediamo vicini. Non lo guardo per tutta la lezione, ma sento il suo sguardo su di me. Suona la campanella. Mi alzo. ' pranziamo insieme?' 'va bene..' Ma cavolo, se non ti interesso e mi odi così tanto per uno stupidissimo importantissimo bacio, perché mi inviti a pranzo?! Ci avviamo verso la mensa. Prendiamo le stesse cose, senza rendercene conto. Appena ci sediamo guarda il mio vassoio ed esclama: 'Che fai mi copi il cibo?' 'No, sei tu che l'hai copiato a me! Ammettilo!' e ridiamo. Bene, è come se non fosse successo niente. Forse è meglio così. Ora devo solo dimenticare. Devo solo far rimarginare la voragine che ho nel cuore. 'Vieni da me dopo?' chiedo io. No, non capirai che voglio solo stare con te. 'Sì, così proviamo i pezzi!' 'Perfetto, c'è anche un mio amico, Andres.' 'siete solo amici?' dice quasi arrabbiato. Questo è scemo secondo me. 'mmh.. sì..' fanculo, ti faccio stare sulle spine! 'dai vado a mettere in ordine la mia stanza. Ci vediamo alle 16.00 da me!' Andres sarebbe venuto un'ora prima. Avevo bisogno di parlare con lui. 'ci siamo baciati e poi mi ha detto che non gli interesso minimamente.' 'non è possibile! Dai stai calma, secondo me c'è qualcosa che non va, ma gli piaci! hai provato a parlarci?' 'no, non ho la forza per farlo. Non voglio scoppiare in lacrime davanti a lui.' 'davanti a me puoi farlo quando vuoi però, lo sai vero?' 'si, non sai quanto te ne sono grata' e lo abbraccio. Siamo così abbracciati. Il suo volto è diretto verso la finestra e ad un certo punto mi sussurra: 'è il tuo dio greco quello che ci sta guardando?' Mi volto e lo vedo. Ha il volto pallido, gli occhi rossi. mi alzo. 'Che succede?' Non ci capivo più niente. 'corri da lui e chiediglielo. Ricorda io ho sempre ragione. Ci guardava troppo dispiaciuto per non essere interessato a te.' Corro, non lo trovo. Ormai è un'ora che giro a vuoto. Decido di rientrare. Non ci capisco più niente. Apro fecebook. Una videochiamata con i miei migliori amici non me la toglie nessuno. Racconto tutto quello che è successo. Non riesco a non piangere. Quando chiudo la chiamata sto meglio. Vederli, anche se solo attraverso un computer, mi ha fatto bene. Non ho voglia di cenare alla mensa, mi sento come sulle montagne russe, hai a malapena il tempo di prendere fiato per poi cadere in basso, nell'abisso del dolore. Decido di andare in centro. Mentre mi preparo per uscire sento il suono della chat. Nicco: 'Che fai?' Ali: 'mi sto preparando per andare a cena in centro. Perché non sei venuto oggi?' Nicco: 'Ho visto che eravate impegnati..' Ali: 'Non ci hai capito niente. Io e lui siamo SOLO AMICI! è fidanzato. Che poi è inutile che io stia qui a spiegartelo no?Non ti importa di me. Arrivi mi baci e poi cancelli tutto?! ok! Ci sto, ma non venirmi a dire che ero impegnata solo perché abbracciavo l'unica persona che ho vicino in questo momento.' Non ha risposto. Vuoi che ti odi? Ti stai comportando nel modo giusto. Esco. Prendo il bus e vado in un locale che ha una bellissima vetrata che si affaccia sul porto. Ordino diversi drink. Ho bisogno di serenità e di sentirmi leggera. Sono piuttosto alticcia. Aumenta il volume della musica ed alcuni gruppi di ragazzi cominciano a ballare in mezzo alla pista. Mi sento stupida. Ho 15 anni e invece di essere a casa con mamma e papà sono all'estero, sola e ubriaca. Mi alzo per uscire, ho bisogno d'aria. All'uscita qualcuno mi spinge e per non cadere mi aggrappo ad un ragazzo che è girato di spalle. Ha un profumo che conosco. Ha una giacca che conosco, nera. Vedo il colletto della camicia, bianco, lo conosco. Sono identici a quelli che indossava Niccolò ogni volta che andavamo a ballare in Italia. Si volta. Bam. Eccolo. 'Scusa' sussurro e me ne vado. Penso che dovrebbe seguirmi, prendermi, baciarmi e io lo dovrei prendere a schiaffi perché mi ha detto che non gli piaccio, perché ha detto che non mi interessa, perché ha pensato che stessi con Andres, ma dovrei ricambiare il suo bacio. Un bacio che non ci sarà mai. Cammino, ho deciso di fare una passeggiata lungo il mare e di tornare solo tra qualche ora al college. Ho riflettuto molto mentre camminavo. Ho pensato a tutte le volte che eravamo così vicini eppure così lontani. Lontani. Vicini forse fisicamente, ma le nostre anime erano distanti. I nostri cuori non erano mai stati vicini. Non è come la pensavo. Ho appena varcato il cancello della scuola, ormai sono lucida, ho solo un po' di sonno. Mi sento seguita, ho paura, non mi volto. Comincio ad andare sempre più veloce. Mi batte il cuore. Ci manca solo che mi rapiscano! Sento una presenza sempre più vicina a me. Per fortuna sono arrivata alla porta della mia stanza. Ho già afferrato la chiave. Apro la porta ed entro. Provo a chiudere la porta ma non ci riesco. Qualcuno oppone resistenza. Ho paura. Spingo più forte. 'fammi entrare, ti prego!' sento una voce che mi supplica. Apro. è lui. 'che vuoi da me?' 'ti devo parlare!' 'entra..' Le luci sono spente, cerco l'interruttore, ma la mia ricerca viene interrotta. Mi spinge, in un attimo mi ritrovo con le spalle al muro. Sento il suo respiro affannato, così come il mio. Oppongo resistenza. 'No, non di nuovo.' dico scettica. avvicina il suo volto al mio 'Perché?' sussurra 'Non mi illuderai di nuovo.' la mia voce è rotta dal dolore. Ho le lacrime agli occhi. Non posso toccare il cielo con un dito per poi cadere nel buio dell'incertezza. Non di nuovo. 'Non voglio illuderti. Voglio te. Ho sbagliato tutto, ma pensavo che non mi volessi.' 'Come hai potuto pensarlo? Come? Come hai potuto credere che io non ti volessi dopo che ti ho aspettato per tutto questo tempo? Ah giusto non lo sai. Non sai che è dalla prima volta che ti ho visto che non posso fare a meno di te. Non sai che ci legano un'infinità di cose. Non sai niente.' 'Voglio sapere tutto, non farmi del male. Non avrei mai voluto fartene io. Scusami. Ricominciamo. Ti prego.' Ormai è esasperato. Sono combattuta. Testa o cuore? Ho bisogno di un suo bacio, di un suo abbraccio, ma se poi dovessi entrare di nuovo in quel tunnel buio? Non faccio in tempo a pensare a ciò che mi bacia. Un bacio ancora più intenso del primo. Avvicino il mio corpo al suo. Lo bacio intensamente. Per sbaglio mi appoggio all'interruttore con la schiena ed accendo la luce. Ci stacchiamo. Mi guarda. Sorride. Riavvicina il suo viso al mio. Le nostre labbra si rincontrano. è come se il suo profumo fosse una droga per me. Tutta quell'attesa celata da un bacio, un bacio vero. Un bacio di quelli spudorati, da fascia protetta. Un bacio nostro. Un bacio per l'eternità.
  
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