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Autore: kannuki    22/11/2012    3 recensioni
“Non voglio uccidere nessuno... mai più...”
Ma sì, ma sì. Era sempre l'ultima sigaretta, l'ultimo bicchiere, l'ultimo amore. Klaus sogghignò. C'era sempre qualcosa o qualcuno per cui resistere. La principessina di Mystic Falls non era dissimile da qualsiasi altro vampiro. Credono sempre di essere speciali. Diversi. Giurano e spergiurano sulla prima e ultima volta. E poi cadono tutti.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Ora la mia vita è dolce come cannella, come un fottuto sogno che sto vivendo...”

Jeremy sbuffò, abbassando il naso sui compiti in arretrato. Damon guardò le scale che conducevano al piano superiore e ghignò.

Il mio corpo è dolce come zucchero a velo...”

Nessuno avrebbe mai sostenuto il contrario, baby.

Ti ho trovato finalmente...” *

Vorrei perdere l'udito in questo istante” sospirò il vampiro cercando di non ascoltare il canto melodioso della ragazza. “Cosa vuoi che faccia? Che rubi la sua collezione di cd per impedirle di stonare canzoni zuccherose? E' ipernutrita e di buonumore. Lasciala perdere.”

Ipernutrita significa?”

Damon sollevò le spalle e un saltellare leggero attrasse la sua attenzione. Elena muoveva solo le labbra mentre scendeva le scale e allacciava il cardigan rosso sullo stomaco. “Ehi!” esclamò arrestandosi di colpo. “Che ci fai qui?”

Hai fatto fuggire tutti i cani del vicinato col tuo gracchiare da cornacchia secca” la prese in giro analizzandola da capo a piedi. Era in splendida forma.

Elena gli rifilò una linguaccia, afferrò il fratello per le spalle e lo portò in cucina. “Non farlo più entrare. Non voglio vampiri dentro casa, basto io!” sibilò sentendo il senso di colpa tornare ad opprimerla.

Tu ordina ed io eseguo. Devo tenere fuori anche Caroline? Sta venendo qui.”

Caroline era la punizione di Damon per la cattiva frequentazione, pensò occhieggiandolo mentre sbirciava i compiti del ragazzo e origliava la loro conversazione. “Ci penso io.” Elena tornò in salotto e spinse Damon fuori di casa. Il vampiro girò su se stesso ed Elena gli finì fra le braccia. La bomba atomica aveva avuto lo stesso effetto?

Che stai combinando, principessa?”

N-niente...”

Vai a divertirti con Klaus e dimentichi di invitarmi? Cattiva, Elena.”

La ragazza lo fissò trattenendo il respiro. Era colpa sua? Lasciare Stefan le aveva fatto abbassare la guardia? Era più recettiva del solito per colpa di tutto quel sangue? Era lui ad essere più...

Vuoi parlarne con qualcuno che non ti giudica... mfg!”

Damon restò immobile quando Elena lo baciò. Era troppo stupito per ricambiarla. Si piegò in avanti e la staccò delicatamente da se. “Ti ha detto lui di farlo?” sussurrò fissando la bocca socchiusa. “Klaus ti ha ordinato di baciarmi?”

Eh? Elena batté le palpebre e lo guardò, annebbiata. No. L'avrebbe ricordato.

Ehm...”

Lo stomaco fece una piroetta e il sangue affluì al viso. “Care...”

Caroline dondolò sulle gambe e dichiarò che l'avrebbe aspettata al Mystic Grill, quella sera. Il suo sguardo chiedeva spiegazioni ma sembrava, allo stesso tempo, sollevata. Elena aveva lasciato Stefan per la sua cotta irrisolta per Damon. Chiaro. Però non l'aveva detto a lei, ma a Klaus, la traditrice!

Corri ad una vendita di beneficenza?”

Stefan?! Caroline si arrestò, arrossendo. “Ehm... no.”

Va tutto bene?”

La ragazza guardò dietro di se e annuì, svagata. “Stai andando a trovare Elena?”

Il vampiro si scurì un poco. Annuì, sottotono.

Non è in casa” inventò prendendolo sottobraccio. “Ehi, mi accompagni a vedere una cosa che vorrei comprare?”

***

Allora? Ti ha soggiogato?

No...”

Se stai cercando di dirmi qualcosa, ti consiglio di farlo subito” le ordinò perdendo un po' di verve. “Non mi sto divertendo.”

Elena risucchiò le labbra e aggrottò le sopracciglia. “Sono... un po'... confusa” sussurrò. “Scusa...”

Scusa?! Molli Stefan di punto in bianco, te ne vai in giro a gozzovigliare insieme al principe dei mostri e baci me – me! - senza alcun preavviso! Non te la cavi con un 'sono confusa', dolcezza!”

L'aveva detto tutto d'un fiato e senza tentennamenti ma dentro di se, stava tremando. Non ci sperava, neanche un po'. Ma forse... forse Elena...

E' confusa. Toglile le mani di dosso, Salvatore.”

La finestra della camera di Elena era perfetta per spiare. Jeremy aveva intravisto il vampiro da lontano. Neanche per un istante aveva tradito un'emozione o un sorriso. Elena non era stata soggiogata, aveva baciato Damon di sua spontanea volontà. Klaus era davvero innocente.

Il vampiro alzò la testa in quell'istante e Jeremy si ritirò di scatto. Elena li sbirciò a turno, bisbigliando una scusa e tornando dentro casa. Klaus la seguì con lo sguardo ma Damon lo tenne fisso su di lui. “Il tuo tempismo è micidiale!”

Non le avresti cavato una parola. Elena non parla, neppure costretta” mormorò allontanandosi nel vialetto.

Tu cosa ne sai?!” esclamò andandogli dietro. “Perché gironzoli da queste parti, se casa tua è dall'altra parte di Mystic Falls?”

Piaceva proprio, quel verbo. Gironzolare. Non era mica un cane randagio. “Il drugstore è super fornito.”

Suonava di bugia. Damon gli tagliò la strada. “Cosa le hai fatto?”

Oh, certo...” soffiò ironico. “Sei il fratello insicuro...”

Un altro sorriso. Damon si rabbuiò.

Vivere nell'ombra di Stefan deve essere seccante. Reagisci sempre così quando una donna ti rivela i propri sentimenti? La ignori e l'allontani, invece di prendere quello che ti offre?”

La ramanzina da parte di Klaus?! Damon strinse i pugni.

Se Elena fosse venuta da me...”

Non per rimarcare l'ovvio, ma nessuno verrà mai da te.”

Klaus sorrise di più. “Che fortuna insperata.”

***

[..] Ogni individuo incontra un giorno il suo padrone, quello che gli farà pagare il male commesso: perché il male vuole male al malvagio. […]**

Klaus chiuse il libro e guardò in alto. La Luna era strabiliante, merito di una di quelle giunzioni astrali che la porta così vicina alla Terra da farla apparire enorme. Si domandava che effetto avrebbe avuto sulla sua natura di licantropo e, allo stesso tempo, doveva ricordare di non sporgersi troppo dalla cornice della finestra per non cadere giù. La casa era vuota, silenziosa. Uno dei motivi per cui si recava al Mystic Grill. Almeno, quando c'era Rebekah si udiva musica e un continuo sbattere di porte. Klaus gettò il libro sul letto e seguì la parabola fino all'inevitabile arrivo. Via, non era in animo di pensare al passato, ne vestire i panni di un'anima tormentata. Ad majora, era il suo motto. Avrebbe trovato un po' di movimento, al locale... e forse qualche idea per ritornare al piano originale. Il dolore di Elena Gilbert per le uccisioni sarebbe stato breve, nulla a che vedere con i secoli bui di tormenti che aveva preparato per lei. Eppure, la sensazione di aver bruciato un legame che si stava formando, lo rodeva. Non vi sarebbe stato alcun piano sostitutivo. Conoscendola, Elena l'avrebbe evitato per la vergogna e il pensiero l'avrebbe corrosa e tenuta lontana dai Salvatore. Sarebbe rimasta sola, sola con i sensi di colpa. Uccidere il fratellino le avrebbe dato la scusa che cercava per farla finita. Ma non c'è piacere nell'uccidere una donna che è già morta, pensò camminando fino alla macchina. Ed ora? Con chi poteva prendersela per sfogare la nuova frustrazione?

***

Posso lasciarti sola cinque minuti, il tempo di andare al bagno?”

Elena annuì e posò il gomiti sul bancone. “Sbrigati o Matt darà via il nostro tavolo” mormorò chiedendosi perché fosse lì, tutta in tiro, e non sotto le coperte a morire di vergogna. Lo stomaco si stringeva solo a pensarci. Non si era mai comportata così, lasciare Stefan era stato come aprire il vaso di Pandora. Eppure, si sentiva così libera... Elena si irrigidì e sgranò gli occhi voltandosi verso il barman. Fa che non mi veda, fa che non mi veda! Dov'era finito tutto l'amore struggente che aveva provato per Stefan? La confusione aumentava. Stefan portò via la sua consumazione ed Elena sospirò, chiudendo gli occhi. Quel dolore in fondo al cuore non riusciva proprio...

... e uno anche a lei” borbottò Klaus al cameriere indicando la ragazza.

Il barman inarcò un sopracciglio ed Elena si umettò le labbra, ordinando una delle tante cose che vedeva bere a Damon. Non era sicura che le piacesse, ma continuavano ad arrivare uno dopo l'altro e aveva bisogno di una scappatoia: da ubriaca, poteva dire tutto quello che voleva senza preoccuparsi delle conseguenze.

Parlare a cuore aperto non è il tuo forte.”

Ci stavi spiando?”

Klaus sogghignò, amaro. “No, Elena. Non m'interessano le vostre relazioni adolescenziali.” dichiarò giocherellando con il bicchierino che il cameriere gli aveva messo davanti. “Le lascio al resto del mondo e ad individui come Damon Salvatore.”

Ti diverti ad essere sempre così...”

... stronzo? Puoi dirlo, non mi offendo. Credo solo che se un uomo e una donna vogliono stare insieme, devono mettere da parte i discorsi e concentrarsi su se stessi.” Klaus la guardò aspettandosi un commento ed Elena dondolò la testa. “Non è così semplice...”

Voi ragazze volete vivere la storia di Romeo e Giulietta ma dimenticate che è finita...”

... con un doppio funerale” concluse avvicinando il bicchiere. Elena lo annusò cauta e provò ad assaggiare il liquore. “Beah!”

Non fa per te. Dalle un cocktail con l'ombrellino. Dolce” ordinò al cameriere.

Ordinava per lei? Prepotente! Elena posò la schiena contro il bancone mentre il barman preparava la nuova consumazione.

Devo presumere che l'ossessione sia giunta all'inevitabile capolinea? Lo lascerai entrare nelle tue stanze, stanotte?”

La ragazza lo guardò, interdetta.

Smettila di pensare. Non chiederti se puoi farlo” mormorò guardandola negli occhi. “Fallo e basta.”

Perché la stava spingendo a quel modo?

Tu lo vuoi.”

Non...”

Prendilo.”

Nel frattempo avrebbe preso il cocktail, pensò spostando la decorazione che accompagnava sempre quel tipo di bicchiere. Mh! Che buono!

Il nostro tavolo è pronto?!”

La vocetta squillante di Caroline si infilò direttamente nell'orecchio di Elena che tossì, colta in flagrante. Klaus le spiò mentre Caroline la trascinava via. Il gioco non era più divertente. Sbatté il bicchiere vuoto sul bancone e ne ordinò un altro. Elena Gilbert l'aveva stancato prima del previsto... ma il fratello era in turno, quella sera. Il ragazzo incrociò il suo sguardo e rabbrividì. Si affrettò a prendere le ordinazioni e svanì in cucina.

Te l'hanno mai detto che chi beve solo, ha molti segreti da mantenere?”

Mettevano a dura prova la sua pazienza, i Salvatore. Damon l'affiancò sorridendo a denti stretti. “C'è stato un gran andirivieni a casa tua, stamattina.”

Gli incidenti capitano...”

Quando ci sei tu nei paraggi, capitano spesso.”

Il prossimo giro te lo offro io” borbottò gettando i soldi sul bancone e facendo un cenno al barman. Klaus girò sullo sgabello e non fece neppure in tempo a mettere piede in terra che Stefan gli bloccò la via di fuga. Finalmente le cose si muovevano nella giusta direzione.

***

Ti guardo le spalle perché sei mia amica, ma devi dirmi cosa sta succedendo fra te e Klaus... e fra te e Damon... e con Stefan” elencò con un sorrisetto “non ci capitava dalle medie!”

A me non è mai capitato.”

Adesso è capitato. Forza, sputa il rospo.”

Elena si agitò sulla sedia. Non lo sapeva neppure lei! Era attratta da Damon – non era una novità - e non riusciva dire no a Klaus. Come se le fosse mai servito a qualcosa. Le diceva cosa fare, come farlo, quanto bere e da chi. Prendeva per buono tutti i suoi consigli e non dubitava mai della sua onestà. Doveva averle fatto il lavaggio del cervello mentre era distratta. “Prima il bagno” inventò, sempre più nervosa. Aveva baciato due ragazzi diversi in meno di ventiquattrore... ed era stato così divertente! Filarsela dall'uscita posteriore l'aveva imparato da Damon. Elena uscì sul vicoletto vuoto e sospirò, tirando indietro i capelli. Divertente e un po' stressante. Inspiegabilmente, le venne da ridere. L'assurdità della situazione in cui si era ficcata le strappò una sonora risata. Oh dio, stava impazzendo!, pensò asciugandosi le lacrime. Il cambiamento aveva tirato fuori qualcosa di diverso da lei...

Sei riuscita a seminarla?”

Il vampiro uscì dall'ombra ed Elena smise lentamente di singhiozzare. “Sei qui per caso...”

No, ti stavo seguendo.”

Klaus le strizzò l'occhio ed Elena sorrise di rimando. Appena la porta si aprì, schizzarono entrambi verso il fondo cieco del vicoletto. Le scappò di nuovo da ridere. Erano complici, ora?

Non posso crederci! Voi due avevate il compito di bloccarlo mentre la facevo cantare!”

Caroline, isterica.

Ci dividiamo e la troviamo. Che ci vuole...”

Damon, annoiato.

Vediamoci qui fra dieci minuti.”

Stefan, sempre organizzato.

Non posso crederci!”

Sh!” soffiò spingendo un dito contro le labbra. Klaus sbirciò l'inizio del vicoletto e quando annunciò che erano soli, Elena lo stava guardando, le labbra socchiuse e il respiro mozzo. “Dovremmo cessare questa strana frequentazione, Elena.”

No...”

I tuoi amici non la stanno prendendo bene.”

Non importa...”

Klaus le sfiorò il mento e un gemito si propagò dalla gola. Lo baciò e, in quel momento, i rumori della città che udiva amplificati da quando era cambiata, cessarono di colpo, sostituiti da un lungo silenzio ovattato. Il bacio si spostò sul collo e il piacere che provò quando la morse, le fece venire la pelle d'oca. Era la prima volta che qualcuno la mordeva, da vampira. L'effetto era diverso. Erotico. Era come fare sesso con i vestiti addosso. Avrebbe potuto chiederle qualsiasi cosa, in quel momento, e lei non avrebbe saputo dire...

Non va bene...”

Non andava bene, infatti. Perché non aveva indossato un vestitino facilmente sfilabile, quella sera? Elena lo fissò inebetita, mentre prendeva le distanze da lei.

Perdonami” mormorò a bassa voce. “Non posso.”

***

Non posso.

Elena strofinò la fronte con entrambi le mani e finì di bere il suo cocktail con la cannuccia.

Ti ho cercato dappertutto, dov'eri finita?!”

La fila del bagno era talmente lunga che ho preferito fare un salto a casa” inventò. “Ho preparato il discorso. Vuoi sapere cosa sta succedendo, Care?”

Caroline sedette al tavolino e annuì.

Da quando sono cambiata, i sentimenti per Damon si sono amplificati. E' diventata una specie di ossessione e sapevo che parlarne con te era la cosa più sbagliata da fare...”

E' per questo che sei andata da Klaus?”

No” sussurrò con le ciglia bagnate. “Da quando ho ucciso il Cacciatore sono tormentata da incubi... da visioni, anche di giorno... stavo male... e lui era lì. Avevo bisogno di parlare con qualcuno...”

Parlare con lui ti ha fatto sentire meglio?”

Non interrompermi, per favore. Per una volta in vita tua, Care, non interrompermi. Ascolta fino alla fine prima di giudicare il mio comportamento.”

Ok. Ok, ti ascolto” sussurrò aggrappandosi al tavolino, impaurita.

***

Non le aveva risparmiato proprio niente. Caroline si addossò allo schienale della sedia, fermò il cameriere per la terza volta e ordinò un altro giro. “Ti stai fidando di una persona pericolosa.”

Elena grugnì un mezzo avvertimento ma Caroline non l'ascoltò. “Lo sai meglio di me, Klaus distrugge tutto ciò che tocca.”

Scusa tanto se ho distratto la sua attenzione da te per dieci minuti!”

Non mi piace, quel tipo.”

Lo fai sempre! Se un ragazzo mostra un po' di attenzioni, lo porti via!”

Stiamo davvero litigando per Klaus?!” esclamò attirando l'attenzione dei tavoli vicini. “E' pura follia!”

E' per questo che non ti ho detto niente. Per evitare questo!” Elena tirò indietro la sedia e Caroline la fissò immusonita, restando composta e seduta. “Ti sta mettendo contro di noi.”

Klaus è stato l'unico a chiedermi 'come stai'. L'unico!”

La bionda vampira trattenne il respiro e prese atto della sua manchevolezza, ma quando tornò a guardarla, il tavolo era vuoto. Caroline posò i gomiti sulla superficie invasa dai bicchieri e sospirò, prendendo la testa fra le mani. Digitò un sms con la scritta 'urgente' a Damon, ma al momento di comporre il messaggio non seppe trovare le parole. Era un guaio di proporzioni bibliche, pensò mentre il cameriere faceva spazio per il drink. “Spero che sia davvero forte, stavolta...”

*Lana del Rey – Radio
** Luna di Fiele - P. Bruckner

  
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